Alain de Benoist a Cremona

L' amata/odiata città ... i fatti, i personaggi e i luoghi che la rendono un esperimento sociale ...
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TylerDurden

martedì 9 maggio alle ore 18.30 presso la Libreria del Convegno, Corso Campi 72
presentazione del volume Ultimo anno. Diario di fine secolo di Alain de Benoist, Edizioni Settecolori, 2006
Sarà presente l’autore.

Alain de Benoist si è occupato di problemi filosofici, sociali, geo-politici, di storia delle idee politiche, ha analizzato le vicende della religiosità nel mondo contemporaneo e ha dedicato particolare attenzione all’analisi del concetto di democrazia, mettendone in evidenza potenzialità e limiti
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Molti lo considerano l'anima della nuova destra francese. Un po' come Massimo Fini in Italia con il Movimento Zero. In realtà è una categorizzazione hegeliana che non ha senso con personaggi postmoderni come questi.

Se riesco ad organizzarmi per il viaggio vengo, in quanto non sono automunito (ed i treni che tornano indietro non ci sono a quegli orari).
Oh Bucaiola! Tu mi tradisci! Tu dici "VENGO!" e invece tu pisci!
TylerDurden

non ti preoccupare, ho provveduto a trovarti il passaggio di ritorno :)

( ps: non è una ragazza :) )
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I know, I know mr. Durden. Thank you. ;)
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Vitellozzo
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Qualcuno del forum (oltre ai Magnifici) c'è stato?
Come vi è sembrato?

L'interprete era da fucilare. Non tanto per la traduzione, ma per il fatto che traducesse parole di Alain senza rispetto alcuno.
Manco sapeva cosa significasse "stato-nazione": cercava disperatamente di coniugare le due parole, non capendo che in realtà erano una sola.
Ho capito di più dalle parole di Alain, in francese: il fatto è che prima della traduzione letterale, occorre conoscere i concetti di base degli argomenti.
Ultima modifica di Vitellozzo il 11/05/2006, 17:31, modificato 1 volta in totale.
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unanota
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Mah... Non ho particolari elementi di confronto, certo è che parecchie domande del pubblico e dell'intervistatore erano decisamente sostituibili con qualcosa di meglio.
(vedi la stimolante domanda di Vitellozzo)

Ho trovato interessante quell'accenno di de Benoist al discorso sulla post-modernità, la fluidità, la tecnica: avrebbe potuto essere molto più approfondito, poi argomenti più futili come le questioni personali hanno deviato il discorso (vedi la simpatica vecchina cui interessava tanto l'organizzazione della giornata di lavoro dello scrittore)...
Non ho capito proprio quanto l'autore ha detto circa la maggiore libertà di discussione e dibattito culturale in Italia rispetto alla situazione francese: cosa c'entra la centralità giacobina? Noi non abbiamo forse avuto (e abbiamo tuttora) di molto peggio? (qualcuno in sala ha commentato: "noi c'abbiamo il Vaticano!")
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unanota ha scritto: 11/05/2006, 17:46(vedi la simpatica vecchina cui interessava tanto l'organizzazione della giornata di lavoro dello scrittore)
Io avrei ammazzato il vecchio che sbandierava quella c@xxo di rivista rilegata male ed incalzava l'autore con interventi sottovoce in dialetto. Senza contare l'intervento sull'antiamericanismo dell'uomo dalle folte sopracciglia.
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Beh se è per questo c'era gente che in risposta alle domande commentava "basta che ti leggi i suoi libri"... in ogni caso mi è sembrato abbastanza stimolante, stimolante appunto perché, non potendosi approfondire più di tanto le varie tematiche, interessanti sono state le brevi considerazioni, chiare e dirette; soprattutto direi anch'io i discorsi sul postmodernismo, la "transizione", la tecnologia, il ruolo dell'intellettuale; forse sì, era meglio rimanere un po' di più su queste tematiche...
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io avevo dietro un coglione francese che continuava a lamentarsi della (oggettiva) pessima traduzione dell'"interprete".
ho fatto 3 foto, ma sono venute tutte mosse.
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Vitellozzo ha scritto: 11/05/2006, 17:30L'interprete era da fucilare. [...]
Ho capito di più dalle parole di Alain, in francese: il fatto è che prima della traduzione letterale, occorre conoscere i concetti di base degli argomenti.
Pienamente d'accordo! Poverina, poi rideva pure delle sue disgrazie...
(A)narchiste ha scritto: 11/05/2006, 18:53Senza contare l'intervento sull'antiamericanismo dell'uomo dalle folte sopracciglia.
Il malcapitato de Benoist sta ancora cercando di comprendere la sua domanda.
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Vitellozzo
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Poi, Alain, da vero signore, ha commentato la traduzione (se non sbaglio) dicendo che la ragazza era carina.

E il moderatore? Io e Gio Vox ci siamo a stento trattenuti dal ridergli in faccia.
Tra l'altro, facevo notare al Vox il fatto che avesse gli occhi disposti lungo una linea in pendenza.
Prof._Anteguerra

io non c'ero ma vedervi commentare lo svolgimento dell'incontro prima che il suo contenuto (del quale sono assolutamente ignorante) è abbastanza indicativo...
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marlenina ha scritto: 11/05/2006, 19:13Beh se è per questo c'era gente che in risposta alle domande commentava "basta che ti leggi i suoi libri"...
A quel punto, se taluni erano arrivati ad enunciare frasi di quel tipo, potevano tranquillamente starsene a casa. Era loro la parola di de Benoist, l'avevano ormai appresa, erano cloni dello stesso de Benoist, quindi perché occupare spazio e fiato per altre persone che avevano dubbi ed interessi da porre a questo controverso autore?
Vitellozzo ha scritto: 11/05/2006, 17:30L'interprete era da fucilare.
Beh devi sempre tener conto il limite oggettivo della donna.

Aggiungo, il moderatore dove l'hanno trovato? Al Cottolengo pure lui? Avrei fatto del surf sulla sua pettinatura.
Ultima modifica di Anonymous il 11/05/2006, 20:42, modificato 1 volta in totale.
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Vitellozzo ha scritto: 11/05/2006, 20:14E il moderatore? Io e Gio Vox ci siamo a stento trattenuti dal ridergli in faccia.
Tra l'altro, facevo notare al Vox il fatto che avesse gli occhi disposti lungo una linea in pendenza.
E quando rivolto a de Benoist diceva "L'autore..." ;D
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TylerDurden

per me de Benoist è un maestro. è difficile riconoscersi in un sistema di idee come mi capita con lui. ho cenato con lui, ho le sue dediche sui miei libri. non posso che aprire il suo Manifesto per una rinascita Europea e citare la prima fase sottolineata..:
'è innegabile che lo sviluppo economico moderno abbia soddisfatto bisogni primari fino a poco fa inaccessibili ai più, ma è anche vero che ha generato  una spropositata crescita artificiale dei bisogni, inoculati attraverso la strategia di seduzione pubblicitaria'

(un appunto: de Benoist è un pensatore totale. le sue speculazioni intellettuali superano i vecchi steccati ideologici. in Italia i suoi libri sono pubblicati da case editrici di destra. la sinistra lo considera con indifferenza nel migliore dei casi, con disprezzo nel peggiore)
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