i trolls...

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joaopinta
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Troll

Nel gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, mailing list o chatroom, per troll si intende un individuo che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati. Spesso l'obiettivo specifico di un troll è causare una catena di insulti (flame war); una tecnica comune consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione già lungamente (e molto più approfonditamente) dibattuta, specie laddove la questione sia già tale da suscitare facilmente tensioni sociali (come un'annosa religion war). In altri casi, il troll interviene in modo semplicemente stupido (per esempio volutamente ingenuo), con lo scopo di mettere in ridicolo quegli utenti che, non capendo la natura del messaggio del troll, si sforzano di rispondere a tono. Dal sostantivo troll si derivano, sia in inglese che in italiano, forme derivate come il verbo trollare ("comportarsi come un troll"), o essere trollato ("cadere nella trappola di un troll" rispondendo a tono alle sue provocazioni).

Un troll particolarmente tenace e fastidioso può effettivamente scoraggiare gli altri utenti e causare la fine di una comunità virtuale. Se un troll viene invece ignorato (cosa che in genere rappresenta la contromisura più efficace), solitamente inizia a produrre messaggi sempre più irritanti ed offensivi cercando di provocare una reazione, per poi abbandonare il gruppo (fenomeno di autocombustione del troll).

Oltre all'indifferenza, in molti contesti esistono anche strumenti tecnici utili per combattere i troll; un approccio generale consiste nel predisporre opportuni filtri che consentono di rendere automaticamente invisibili i messaggi inviati dagli utenti segnalati al sistema come disturbatori (per esempio i killfile nel caso dei newsgroup).

La figura del troll è per molti aspetti simile a quella del fake (che "disturba" una comunità fingendosi qualcun altro), sebbene i due concetti non siano del tutto sovrapposti: un "fake" potrebbe partecipare in modo disciplinato e costruttivo alla conversazione, e un "troll" non necessariamente nasconde o falsifica la propria identità.



Dare del troll a qualcuno significa fare delle assunzioni sul motivo per cui scrive che sono impossibili da determinare realmente, mentre usare i verbi trolleggiare, trollare descrive soltanto la percezione che si ha riguardo il comportamento corrente della persona e quindi non assume nulla riguardo le sue motivazioni. Tali assunzioni sono un buon esempio dell'errore fondamentale di attribuzione, cioè presumere che il comportamento corrente derivi dalla natura o dal carattere di una persona invece che esaminare il comportamento in relazione al contesto degli eventi. In altre parole, il trolleggiare può avere più a che fare con il contesto che con la personalità di chi scrive. A volte è possibile "fare il troll" senza averne l'intenzione: tuttavia gli utenti che irritano ripetutamente le persone, a prescindere dal perché lo fanno, vengono sempre bollati come troll.

Il termine troll è molto soggettivo, e dei messaggi che per alcuni possono essere legittimi e interessanti, per altri possono essere delle vere trollate. Per esempio, un presunto troll potrebbe fare l'avvocato del Diavolo in un forum progressista postando opinioni conservatrici; oppure, un comportamento che nella vita reale potrebbe venire considerato un semplice sfogo o uno scatto di collera viene spesso etichettato come "trolleggiare" nelle discussioni su Internet.

Il termine è anche spesso usato per screditare una posizione opposta su un dato argomento. Questa supposizione può basarsi solo su una opinione personale; il supposto troll può in realtà stare sostenendo un parere motivato ma impopolare, che sta generando tanto clamore nel gruppo proprio perché va contro il parere della maggioranza.

Nella gran parte dei forum e dei gruppi, a prescindere dai moventi di chi li scrive, quasi sempre i messaggi impopolari o provocatori attirano reprimende, correzioni e risposte irritate da parte di chi non distingue fra comunità reale, in cui le persone sono esposte al rischio condiviso di violenza fisica, e comunità virtuale epistemologica basata sullo scambio di parole e idee. Gli usi e i costumi di discussione nati nelle comunità reali vengono trasportati ingenuamente in quelle virtuali dagli utenti inesperti, non ancora abituati alla gamma di giudizi ed opinioni espresse online, soprattutto se in modo anonimo.

Dare da mangiare ai troll significa rispondere ai messaggi provocatori dei troll, dando così al troll nuovo materiale a cui rispondere, per gettare altra benzina sul fuoco del litigio. "Per favore non date da mangiare ai troll" è un messaggio di avvertimento che i vecchi utenti inviano ai nuovi quando questi ultimi pensano di averne individuato uno, perché il modo migliore di combattere un troll è ignorarlo completamente.


Esempi del comportamento di un troll

Alcuni tipi di messaggi e attività associati ai troll:

* messaggi fuori tema — "Potete aiutarmi a creare la mia pagina web?" (in un forum dove si parla di musica).
* messaggi offensivi — "Sei un idiota se includi questo tipo di messaggi nella tua lista."
* messaggi contenenti errori ovvi o gravi pecche — "Penso che 2001: Odissea nello spazio sia il miglior film di Roman Polanski."
* messaggi intenzionalmente sgarbati o litigiosi — "Penso che George W. Bush sia il miglior/peggior Presidente della storia americana."
* mandare intenzionalmente un'argomentazione oltraggiosa, imperniata deliberatamente attorno a un errore fondamentale ma nascosto; spesso il mittente si mette sulla difensiva se l'argomento viene confutato ma potrebbe invece continuare il discorso attraverso l'uso di ulteriori argomentazioni futili; questo è quello che viene chiamato "dar da mangiare" al troll.
* una sottoclasse dell'esempio spiegato sopra è la dimostrazione errata di un importante problema matematico irrisolto o impossibile (es. 1 = 2); a volte questi non sono opera di troll e possono anche essere interessanti.
* includere contenuti multimediali offensivi come suoni o immagini in un messaggio, o inserire link a siti scioccanti che contengono tali contenuti. Spesso questi link sono mimetizzati come link normali.
* quando si accende una flamewar (scambio acceso di opinioni), dichiararsi innocenti.
* mandare messaggi contenenti trame di film e libri senza avviso, a volte celati in un messaggio altrimenti innocuo.
* mandare immagini che hanno un'interpretazione politica in luoghi inopportuni.
* lagnanze fuori tema a proposito della propria vita privata; a volte questo è il troll "grido d'aiuto".
* sbagliare deliberatamente e ripetutamente a scrivere i nomi delle altre persone per turbarle e/o irritarle nella conversazione.
* risposte plurime o paranoiche a opinioni personali espresse da singole persone — "Non penso che voi tutti ci crediate, vi siete coalizzati contro di me".
* insultare persone perché non conoscono la grammatica, il che è un argomento piuttosto spinoso; ignoranza voluta delle regole grammaticali; o anche insultare altri perché scrivono male scrivendo peggio, con un effetto "ironico" che spesso riesce a far uscire le persone dalla loro ipocrisia.
* ogni combinazione di quello che è scritto sopra. Per esempio un troll combinerà frasi ingiuriose scritte male.



Soluzioni possibili al problema

Alla lunga un troll è sempre individuabile, perché tende a reiterare il suo comportamento nel tempo.

La soluzione più semplice è ignorare a priori tutte le discussioni proposte da quest'individuo, se possibile metterlo in "ignore list", avvisando i nuovi utenti, in modo che non cadano nelle trappole che i troll tendono continuamente.

La saggezza popolare suggerisce agli utenti di evitare di nutrire i troll, e di resistere alla tentazione di rispondere. Rispondere a un troll porta inevitabilmente la discussione fuori tema, nello sbigottimento degli osservatori, e fornisce al troll l'attenzione di cui ha bisogno. Quando i cacciatori di troll si avventano sui troll, rispondono con: "YHBT. YHL. HAND.", o "You have been trolled. You have lost. Have a nice day." ("Hai subito il trolling. Hai perso. Buona giornata.") Purtroppo, poiché i cacciatori di troll sono essi stessi (come i troll) affamati di controversie, i veri sconfitti sono gli altri utenti del forum che avrebbero preferito che non si arrivasse allo scontro.

La letteratura sulla risoluzione dei conflitti suggerisce che indicare una persona che discute su Internet come un troll non aiuta a far cessare comportamenti disdicevoli. Una persona allontanata da un gruppo sociale, sia su Internet che nella vita, può assumere il ruolo di antagonista, e cercare di disturbare o far arrabbiare ulteriormente i membri del gruppo. L'etichetta di "troll", spesso segno di allontanamento dal gruppo, può quindi perpetuare il trolling.

Normalmente si ottengono migliori risultati quando gli utenti si fanno carico del ruolo di moderatore e descrivono comportamenti più costruttivi senza giudicare né fare paragoni. I troll sono eccitati dai cacciatori di troll e frustrati da chi li ignora, e nessuna di queste emozioni produce risultati positivi per il forum. Affrontare i troll porta alle "flame wars". I troll frustrati dalla strategia "non date da mangiare ai troll" potrebbero lasciare il forum (e trollare da qualche altra parte, o diventare utenti responsabili) o potrebbero peggiorare finché non ricevono una risposta.

I troll novizi spesso subiscono il Rimorso dei Troll, un sentimento di rimorso dopo che hanno perso il loro account (che sia da un Internet Service Provider o da un forum) come conseguenza delle loro azioni da troll.
roveretooooooooo!
Prof._Anteguerra

nessuno dei nostri utenti è un troll.

tutti quelli che abbiamo noi sono ruspanti e genuini. essere un troll richiede acume.
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Dexter
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Iscritto il: 28/02/2006, 1:46

non ho letto,troppo lungo

scusa,oggi sono pigro
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joaopinta
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trolls = provocatori spaccapalle ....
roveretooooooooo!
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