Piccole soddisfazioni personali...

Dal greco = spazio aperto

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McA
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La piccola soddisfazione personale è che ho resistito fino a 39 anni suonati prima di farmi, ieri, per la prima volta, il nodo alla cravatta.
Nelle rare, precedenti occasioni, c'era sempre stata Snorky a provvedere, ma ieri ero in casa da solo nel momento della verità.
Mi sono aiutato con un tutorial su YouTube e, alla fine della suonata, non è venuto fuori neanche malvagio, 'sto nodo.

La gigantesca soddisfazione personale è che ieri sera ho moderato un incontro letterario intervistando un mio vero idolo dell'infanzia e della preadolescenza, Chicco Evani, uno dei calciatori del Milan più forte di sempre. Al di là dell'abito, ho sfoggiato calzini rossoneri, ho raccolto sensazioni ampiamente positive dalle persone che hanno partecipato alla serata e, dopo aver ottenuto le dediche sul libro autobiografico Non chiamatemi Bubu da parte di Chicco e della coautrice Lucilla Granata, ho reclutato l'amico Matthew Strong e mi sono fatto fare la Foto della Leggenda.

Chicco e io.jpg

Oggi l'ho prontamente fatta stampare e ho così dato un senso alla mia cornice portafoto del Milan (prodotto ufficiale, eh), che possiedo da tanti anni ed era rimasta sigillata e vuota per tutto questo tempo, anche se avrei avuto altre foto a tema rossonero da inserirci. E invece non l'avevo mai usata, perché, in cuor mio, sapevo che sarebbe arrivato il giorno della Foto della Leggenda con uno dei giocatori del Milan degli Invincibili.

portafoto.jpg

Mi tocca autocitarmi.
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Negli ultimi giorni ho chiuso cerchi in una quantità sorprendente anche per i miei standard.
Vado in ordine cronologico, provando a essere il più sintetico possibile e a non tralasciare nulla.

Martedì 25, alla serata di The Great Rock'N'Roll Sinners che ho condotto al Fico, i protagonisti erano i Led Zeppelin.
A intervenire in qualità di ospite speciale ho invitato Fabio Guerreschi, amico, giornalista, rocker e milanista di Torre de' Picenardi.
16 anni fa, la Villa Sommi Picenardi fu teatro dell'omologa serata Sinners zeppeliniana, condotta da Maurizio Principato, scomparso l'anno scorso e amico di entrambi.
Martedì a mezzanotte – quindi mercoledì 26 – Fabio compiva gli anni e ciò gli è valso gli auguri pubblici e il primo regalo che gli abbia fatto in 16 anni di amicizia: un tappeto persiano del Milan.

Mercoledì 26, a mia volta ospite, sono stato a Sarmato, paesino piacentino dove abitano Nik e Fore, coppia radiofonica del programma Tomorrow Never Knows su Bang Bang Radio.
Non mettevo piede a Sarmato da 18 anni, cioè dal leggendario concerto dell'agosto 2004 delle giapponesi The 5.6.7.8's (la band femminile che si vede in Kill Bill Volume 1), di cui Ash scrisse un vendicativo reportage.
In serata, Nik, Fore e io ci siamo spostati a Casalpusterlengo per registrare negli studi di Bang Bang Radio, che si trovano nello stesso caseggiato, nello stesso corridoio e nelle due stanze precedenti alla sala prove Muzak, dove non mettevo piede da 13 anni, avendoci visto un concerto che dire underground è poco (in una sala prove!) nel gennaio 2009 (suonava Bob Corn ed ero con Sgt.Pepper).

Mentre noi registravamo in una sala, in quella adiacente andava in onda in diretta il programma Psiconauti, il cui ospite era l'amico mikeB. dei Viscera/// (che alla fine è una band cremonese), che ha parlato della sua etichetta Hypershape Records. Sapendo che ci saremmo visti lì, ho comprato a scatola chiusa a mikeB. una recente uscita della Hypershape, cioè Iron Speaks, del progetto inglese drone/ambient Tunnels Of Āh. Scrivo «a scatola chiusa» non a caso: ho preso il cd proprio per la bellezza del packaging, oltreché per il carattere speciale Ā.

A registrazioni ultimate, siamo tornati a Sarmato, dove ho dormito a casa di Nik, sul divano di un soggiorno dominato da un poster di Alphaville, il mitico negozio piacentino di musica e cinema.
La fotografia sul poster ritrae i cinque soci del negozio all'epoca della fondazione (dicembre 1981). A destra appare Antonio Curtoni, tuttora titolare e commesso in negozio, dopo quarant'anni.

Giovedì 27, al mattino, prendo il biglietto del treno di ritorno nel bar di Sarmato «con il barista più brutto del Nord Italia», stando al reportage di Ash, purtroppo trovando al bancone non lui, ma suo padre (mi spiega la guida turistica autoctona sarmatese Nik).
Dovrei fare Sarmato-Piacenza, beccare una coincidenza e tornare a Cremona, ma, grazie a Trenord (e stavolta non sono ironico), il treno a Sarmato è già in ritardo di quei dieci minuti e così la perdo.
Bloccato a Piacenza per un paio d'ore, punto dritto verso Alphaville, dove un sorridente Antonio – a cui rivelo che per me è appena uscito dal poster dove l'ho visto fino a un'ora prima – mi vende The Queen Studio Collection, scrigno monstre con tutta la discografia queeniana in vinile colorato a qualità audio superiore, che lì avevo ordinato tempo addietro.
Vista la spesa non indifferente, come omaggio, Antonio mi regala il dvd (che pure avevo chiesto mesi prima) del film La dea del '67, mia ossessione ultraventennale: nel 2000 ne avevo visto il trailer, rimanendo affascinato dalla ragazza con i capelli rossi che si scatenava sulle note di Walk Don't Run, meraviglioso brano surf strumentale, in cui mi imbattevo per la prima volta. Il film, che poi avevo perso al cine, era fuori catalogo nelle distribuzioni, introvabile sulle piattaforme e non mi rassegnavo a scaricarlo, peraltro a qualità scadente. L'ho visto ieri sera ed è anche un gran bel film! La ragazza con i capelli rossi è interpretata da Rose Byrne, che con quella performance vinse la Coppa Volpi a Venezia, nel 2000.

Più di così, non so.
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Mentre scrivo, sto ascoltando News Of The World dei Queen. E fin qui.
Il fatto è che lo sto ascoltando su cassetta, essendomi ridotato, dopo ere geologiche, di una piastra Sony TC-K61 del (credo) 1979, collegata al mio dignitosissimo impianto stereo.

Immagine

Riottengo così la stessa configurazione di formato e supporto con cui ho cominciato ad ascoltare i Queen, il rock, la musica.

Immagine

Dio bono, che emozione!
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Procedo con il progetto portato a termine: cinque giorni, cinque foto con la statua del Mercury, cinque magliette diverse (tutte a tema).
Mercoledì. Giovedì. Venerdì. Sabato. Domenica.

Freddie-Mercury-Memorial.jpg
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Per completare la sottotrama rock relativa a Montreux, ho appena ascoltato per intero il famigerato concerto di Frank Zappa And The Mothers al Casinò Barrière del 4 dicembre 1971, che, ben inoltrato, si interrompe dopo un'ora e venti, quando la sala prende fuoco.



Ed è tutto collegato: se quel minchia di Zdenek Spicka non avesse sparato il razzetto, non ci sarebbe stato l'incendio.
Se non ci fosse stato l'incendio, avremmo perso Smoke On The Water e il Casinò non sarebbe andato del tutto distrutto.
Se il Casinò non fosse andato del tutto distrutto, non ci sarebbe stata occasione di doverlo ricostruire.
Se non ci fosse stata occasione di doverlo ricostruire, nei rinnovati locali non sarebbero esistiti i Mountain Studios.
Se non fossero esistiti i Mountain Studios, i Queen non ci avrebbero inciso Jazz nel 1978, stringendo un rapporto con la città.
Se i Queen non avessero stretto un rapporto con la città, Freddie non ci sarebbe andato a vivere per vari periodi, tra cui gli ultimi mesi di vita.
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Per una banale questione relativa a un paio di multe pagate per errore due volte, ieri Snorky e io ci siamo recati al Comando di Polizia Municipale di Piazza della Libertà – che a Cremona chiunque chiama Porta Venezia – per chiedere il rimborso, sfruttando la pausa pranzo e il Mercoledì del Cittadino.
Eravamo in giro in macchina e, mentre Snorky si avvicinava al parcheggio antistante, mi sono accorto che si stava approssimando l'ora magica.
E così, senza forzare i tempi né allungarli apposta, abbiamo posteggiato l'auto e varcato la soglia del Comando alle 13:12 esatte.
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Oggi, per la prima volta in vita mia, ho ascoltato musica da un impianto audio casalingo di fascia altissima, cioè quello dell'amico Luca Gombi.
La combinazione del devastante giradischi Rega P10 (per intenderci, il mio Queen by Rega è un P1 e in mezzo ci sono tutti gli altri numeri) con l'amplificatore Naim SuperNAIT 3, il tutto diffuso da casse francesi Triangle degli anni Novanta (si tratta di diffusori da pavimento), si è rivelata illuminante per i miei onesti padiglioni auricolari di rocker, sia sui brani che conoscevo a menadito, sia su quelli mai ascoltati o quasi.
Di seguito, la playlist del piacevolissimo test.

Talking Heads - Once In A Lifetime
Peter Gabriel - Red Rain
Steely Dan - Babylon Sisters
David Sylvian - Nostalgia
Prince - Sign "☮︎" The Times
Queen - God Save The Queen
Queen - Bohemian Rhapsody
Acheron - Shemhamforash (The Ultimate Blasphemy)
Carl Douglas - Kung Fu Fighting
Mussorgsky - Pictures At An Exhibition (primi due movimenti)
AC/DC - Back In Black
Frank Zappa - Willie The Pimp
The Clash - Clampdown
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Snorky e io abbiamo partecipato ieri a due distinte feste di 60º compleanno: quella di Fabio Guerreschi, che si svolgeva dalle 19:30 alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Torre de' Picenardi, e quella di Marco Turati, fissata a partire dalle 21:00 all'Antica Osteria del Fico. E già questa sarebbe una piccola soddisfazione personale. Ma c'è di più: rappresentando noi due l'insieme intersezione delle persone invitate a entrambe le celebrazioni, Fabio – che era consapevole che a una cert'ora avremmo lasciato il suo party in direzione Cremona – ha chiesto in quel momento al dj, Girmi Remix, di mettere Il Lanciatore Di Coltelli, singolone del più recente album dei Diskanto, la band di Turo, tracciando così un ulteriore ponte tra i due ritrovi, mentre noi ne salutavamo uno, sulle note della canzone, per dirigerci all'altro.
Auguri a Fabio, che ha compiuto 60 anni giovedì 26, e a Turo, che li compie oggi, domenica 29.
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