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Dal greco = spazio aperto

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turk-182

Roberto Saviano meets Donnie Brasco (guardate la faccia di Saviano nella foto) :)
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currysauce
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turk-182 ha scritto: 01/02/2008, 10:28(guardate la faccia di Saviano nella foto) :)
un bimbo felice
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turk-182 ha scritto: 01/02/2008, 10:28(guardate la faccia di Saviano nella foto) :)
chettelodicoaffare?
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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leggete questa ricerca, nel vale la pena... o vale la pena tagliarsi il pene sia che penda a destra o a sinistra

Tutt'intorno a "il Campanile"

di Mauro Montanari

Il Ministro della Giustizia Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più. Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico.
Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia presso un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un altro nei pressi di Largo Arenula.
Dice ad esempio il primo: "Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!".
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il Campanile incassa 1.331.000euro. E che fara' di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro? Insisterete ancora voi. Che fara'?
Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capaci di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all'anno. Sapete con chi?
Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete!
Che c'entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.
Ma andiamo avanti.
Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine.
Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato?
L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva!
Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d'aereo (con legato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur.
Siamo nell'aprile del 2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.
Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia Clemente Mastella mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.
Infatti Il Campanile ha speso 141.000 euro per rappresentanza e 22.000 euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro:Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.
Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per 2.000 euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico.
Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto?
Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.
La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale.
A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella. Chi l'ha comprata, chiedete?
Due giovani immobiliaristi d'assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.
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“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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minchia!

Difendere la legge 194, a ogni costo
Giuseppe Genna ha scritto:Nei prossimi mesi, sarà la legge sull’aborto il banco di prova dell’esistenza o meno di una coscienza civile nazionale, tesa a preservare il valore e l’effettività di libertà conquistate, in uno Stato che non è confessionale ma laico. Si tratta di una battaglia che non concerne la politica, non concerne il nichilismo o il relativismo denunciati da quello scomodo ospite capitolino che è il microStato vaticano: concerne le donne. La scelta è loro e deve essere mantenuta tale. Nessuno può arrogarsi il diritto di sostituirsi alla libertà di coscienza di una donna.
e vogliamo parlare di questo? più frivolo, ma altrettanto allarmante.

La Cei contro "Caos calmo": «Erotismo volgare. Gli attori facciano obiezione di coscienza»
don Nicolò Anselmi ha scritto:Da un bravo regista e coraggioso idealista come Moretti e da un volto sensibile e delicato come la Ferrari mi sarei aspettato una scena romantica, soffusa, tenera, magari un momento d'amore aperto alla vita, ad un figlio.
ma vaffanculo! vieni al D.E. S.I.C.A. a dire a janfree che ha usato un linguaggio troppo sboccato, allora!
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Primo Moroni
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A certa gente non passa un c@xxo la giornata. Non so chi sia peggio, chi scrive o chi pubblica.
La Cei è davvero il peggior organo spargimerda che esista sulla faccia della terra.
Ultima modifica di Sgt.Pepper il 18/02/2008, 10:33, modificato 1 volta in totale.
Prostataingrossata

Uccide il fratello e lo fa a pezzi
orrore nella notte a Napoli
la Repubblica ha scritto:Una vicenda agghiacciante che ha per protagonisti due fratelli, Stefano e Massimo Parisi, entrambi disoccupati, che abitavano nella stessa casa con l'anziana mamma.
La storia si ripete sempre.
Quando le madri vanno a dormire,

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i fratelli si scannano.

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Ultima modifica di Sgt.Pepper il 18/02/2008, 12:42, modificato 1 volta in totale.
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janfree
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il belloso
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"I fatti?" proferì nuovamente. "Signor Franklin, prenda ancora un sorso di groge si riprenderà dalla debolezza di credere ai fatti! Gioco sleale, signore!"
(Wilkie Collins, La pietra di luna)

Pre-sabbatical time post:
il belloso ha scritto: 26/04/2013, 10:59
jami ha scritto: spegni il computer e riaccendilo
amo jami
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Prostataingrossata

La Provincia, 21/02/08

Come volevasi dimostrare.
Alla fine il povero (e direi quasi unico) Napoleone è morto per colpa di tutti sti negri che girano per strada grazie al lassismo dell'amministrazione comunale stalinista.
Jack Starks, altro che non parlare di fascisti...
Lodovico ha scritto:Signor direttore,
ho letto del terribile fatto compiuto dall’edicolante di via Vittorio Veneto. È inammissibile che succedano queste cose, non si possono maneggiare delle armi cariche senza sicura di fronte a delle persone.
Però non diamo tutta la colpa all’edicolante: se è arrivato a tenere un’arma sul posto di lavoro, vuol dire che non si sentiva sicuro e aveva timore di essere rapinato. Con l’arrivo di rumeni, albanesi, rom il territorio non è più sicuro e di questo dobbiamo ringraziare i signori amministratori. [...]
Che poi volendo vedere non è nemmeno colpa del povero Lodovico, che è solo un coglione che non ha il coraggio di firmarsi.
Criminale è chi le pubblica queste cose.
Ultima modifica di Sgt.Pepper il 21/02/2008, 10:06, modificato 1 volta in totale.
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Jack Starks
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Resto della mia idea, sono ancora convinto che non siano stati i fascisti ad armare l'edicolante, ma piuttosto l'ignoranza e la disinformazione diffusa dai media, mediaset in testa che punta il dito contro le etnie citate nella lettera.
Quando sento i pischelli che temono il ritorno del duce, mi vien da ridere. L'Italia non è un paese d'idioti, anche se in questo momento è fortemente distratto, ha imparato la lezione.
Mio nonno è stato partigiano e ingabbiato dai fascisti a Pescara, gli hanno fatto il çul° a quadri. Poi è scappato, ed una volta tornato qui, con l'aiuto dei compagni, tra i quali mia nonna, ha cominciato la sua resistenza in quel di Vescovato e mi ha raccontato storie di ordinaria follia che fortunatamente, continuava a precisarmi, non torneranno mai più, perchè ripeto, la lezione è stata dura e l'Italia ha imparato.
Lui i fascisti li ha visti veramente, i coglioncelli che girano ora non rappresentano null'altro che la loro ignoranza. 

Sono quindi convinto di quello che ho detto è lo sottoscrivo. L'edicolante fa parte di quel, purtroppo numeroso, gruppo di italiani che sta cedendo alla psicosi generale che vede la delinquenza in ogni dove e come gli stupidotti americani pensa che comprarsi un ferro risolva i suoi problemi dimenticandosi di vivere a Cremona.
Appoggio ancora il tuo precedente avatar che sensibilizzava la cosa ed apriva una stimolante conversazione e non sarebbe male confrontarsi con altre realtà tipo Milano, Roma o Napoli, dove forse le cose sono diverse.
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se la metti così non hai tutti i torti, allora troviamo un nuovo nome per 'ste teste di c@xxo che infestano la nazione: berlusconiani? studioapertisti? testediminchia?
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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Jack Starks, il punto è che la parola fascisti è ormai utilizzata per antonomasia con accezione spiccatamente negativa.
Che tornino le camicie nere o brune, che vengano le camicie verdi o i colletti bianchi poco importa. Che la cultura del controllo sia fatta con il terrore o con il terrorismo non conta. Il controllo della società, il divide et impera, è fascista e nient'altro.
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Prostataingrossata ha scritto: 21/02/2008, 17:37Il controllo della società, il divide et impera, è fascista e nient'altro.
Sono d'accordo, ci sono parole che assumono significato al di fuori del contesto storico specifico che hanno rappresentato. Così è per illuminismo (v. la Dialettica dell'illuminismo), così è per Romanticismo (come categoria storica, come categoria dello spirito). Allo stesso modo fascismo può non riferirsi soltanto al contesto storico italiano dagli anni '20 alla seconda guerra mondiale; anzi, venivano definite fasciste tante altre dittature di estrema destra sorte in altri paesi europei all'epoca. Forse usare fascismo in senso più ampio è difficile perché la realtà storica del fascismo è ancora troppo vicina, dunque si tende a voler mantenere il termine solamente per quella...
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Presa questa frase come assioma:
marlenina ha scritto: 21/02/2008, 17:57venivano definite fasciste tante altre dittature di estrema destra sorte in altri paesi europei
Definitemi per favore le seguenti dittature, altrimenti non capisco :

- Fidel Castro
- Saddam Hussein
- Pol Pot
- Mao Tse Tung
- Augusto Pinochet

E finiamola di dire che chi imbraccia un fucile o una pistola è un fascista....
L'edicolante non è un fascista, è un pirla e basta.
Ma l'avete mai tenuta in mano una pistola vera? Io si, ci ho anche sparato un po' di colpi e mi sono quasi cagato sotto.
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
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