Silvio è quello che, in un ridicolo libercolo, «Dedica il primo successo del Milan in Coppa del Mondo al padre, con il quale da bambino andava allo stadio» (G. Marinelli, A. Matassa, a cura di, Il pensiero politico di Silvio Berlusconi, Roma, Gremese, 2006, p. 9), quando si sa benissimo che, prima del Milan, Silvio tentò di diventare proprietario dell'Inter. Quindi, certo, da bambino sarà andato un paio di volte allo stadio, come tutti i bambini di Milano non indigenti e dotati di un padre, magari a tifare Milan, magari Inter, magari nessuna delle due e a godersi lo spettacolo di San Siro: ma, alla Storia, Silvio ha cercato di far passare (senza riuscirci) una messinscena in cui lui è milanista sin da quando ha memoria, cosa che è appunto una messinscena, mentre è verissima per il sottoscritto, eppure nessuno scriverà una mia biografia per questo.
Che sia poi vero o no il fatto che Silvio sia diventato vegetariano alla curva degli ottanta, be', non ha importanza: la cosa positiva è che la notizia sia uscita, così magari qualche troglodita che l'ha votato e che lo ammira diventa vegetariano per emulazione.
Vai Silvio!
