Questo è il fiore del partigiano

Dal greco = spazio aperto

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Landrew

Per chi non lo sapesse da un qualche anno è possibile iscriversi all'A.N.P.I. anche senza aver partecipato alla guerra di Liberazione (prima ne era prerogativa).
Visti i tempi che corrono, fra indifferenza, revisionismo e m.rd@ simile, la tessera dell'A.N.P.I. è una cosa di cui sarei orgoglioso.
per chi è interessato faccia un giro alla sede di Cremona: Via del Foppone, 3 tel. 0372-38624 lunedì, mercoledì, venerdì  ore 9-11,30

io faccio anche questo.
Ultima modifica di Landrew il 16/05/2007, 12:29, modificato 1 volta in totale.
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Q
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il ridimensionamento della guerra partigiana foraggia le tesi revisioniste di chi riduce la Resistenza a lotta politica superflua condotta da pochi comunisti.
addirittura c'è chi la collega direttamente alle BR, cosa che neanche il più reazionario dei registi di fiction è ancora arrivato a fare.
i partigiani, quelli veri, non sono certo saltati sul carro dei vincitori l'8 settembre '43, semmai hanno subito l'oppressione del ventennio fascista e si sono messi in gioco fino in fondo quando è stato il momento.
ovviamente qualcuno ha cambiato bandiera all'ultimo per pura convenienza, ma tutto sommato sarebbe stato auspicabile che di personaggi simili ce ne fossero di più dal momento che per contro c'è chi fascista lo è stato e lo è rimasto senza contrattempi.

che poi si sia ancora "occupati" dal fascismo, come mentalità se non direttamente dal partito omonimo, dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti.
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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baol
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bella Q!
resta il fatto che a me risulta un po' difficile pensare di iscrivermi a un'associazione di gente che ha fatto il partigiano.
i mean: che c@xxo c'entro? cosa ho da offrire?
all'associazione partigiani è giusto che ci si iscriva se hai fatto la guerra...domani mi iscrivo al club di quelli che hanno scalato l'everest, anche se non sono mai andato sopra i 3000 metri.
mi suona simile.
magari è il caso di pensare a un tipo di accesso diverso all'associazione, o a un tipo di associazione diversa.
ricordare (e onorare) i partigiani è doveroso.
prendere la tessera da partigiano a me fa un po' ridere
(senza polemica...se è una cosa che può servire a sensibilizzare, ben venga)
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Landrew

Baol. Baol! per la miseria.
Se fai la tessera non diventi partigiano, non è nemmeno la tessera dell'Arci, che ti fa avere lo sconto per il cinema.
L'A.N.P.I. è conscia però di una cosa: chi ha fatto la guerra di liberazione è anziano, anche un bel pò, fra un pò si potranno dire razza estinta, non ci sarà più nessuna (N E S S U N A) testimonianza diretta di chi quel periodo l'ha vissuto sulla pelle (rischiandola pure). l'A.N.P.I. chiede aiuto ai giovani, chiede aiuto a chi crede nei valori della resistenza, chiede aiuto anche attraverso il tesseramento si, perchè no?
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baol
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ok..e poi cosa faccio..racconto di quando sono stato in guerra?

ti ripeto..se servono aiuti economici..un orecchio che ascolti...ci sto..è che la mia tessera valga quanto quella di un VERO partigiano la cosa che mi fa strano...

poi, intendiamoci..se serve a perpetuare la memoria...ben volentieri!
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Nessuno ti chiede storie di guerra, si chiede, come hai detto tu, il perpetuare della memoria.
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baol
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allora siamo tutti d'accordo

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Grande Gila
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Per me non si perpetua la memoria facendo una tessera.
Sono d'accordo con Baol, mi sembra fuori luogo.
La memoria viene ricordata dalla storia con al massimo una giornata commemorativa.
VANTArsi non è bello.
Landrew

Grande Gila ha scritto: 16/05/2007, 14:53La memoria viene ricordata dalla storia con al massimo una giornata commemorativa.
si, che bello, lo festeggio un giorno e poi me ne sbatto gli altri 364.
provo a spiegarlo un'altra volta: il tesseramento è un mezzo, il fine è quello di tenere a mente i valori di chi ha creduto nella resistenza.
ma poi mica vi sto dicendo di farla voi la tessera, come mi è stata presentata a me è parsa da subito una cosa bella a cui mi sento di aderire, volevo solo pubblicizzarla.
ok la libertà di pensiero. è uno dei difetti della democrazia.
ma senza i partigiani qui staremmo facendo il passo dell'oca attorno a un bel fascio littorio e parleremmo tutti tedesco.
poi magari a qualcuno sta pure bene. a me no.
Gio_Vox

Io guarderei all'agenda politica di Forza Italia, mica del fascismo.
Non facciamo di tutta l'erba un fascio, per piacere.

Socialisti Nazionali
Prostataingrossata

Gio ha sempre voluto la divisa di SS perchè il nero slancia molto.
Provate a pensarlo vestito da piccolo caporale boemo, stivaletti da cavallerizzo, cappello a falda tesa verso l'alto e nascosto il piede caprino...
Gio non è cattivo, è solo stiloso.

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Grande Gila ha scritto: 16/05/2007, 14:53La memoria viene ricordata dalla storia con al massimo una giornata commemorativa.
a me questo sembra proprio il modo in cui NON si fa memoria...

che il fascismo sia ben presente in tutti i settori della vita pubblica e privata mi sembra fuori discussione: si fa carriera solo per cientelismo o nepotismo o leccaculismo, la violenza istituzionale è fin troppo frequente (chiavi di ricerca: G8, piacenza-cremonese 2006, san babila 2006, fiaccola olimpica a cremona, federico aldrovandi...), la donna vale per quanto la da via, i media si occupano solo di nani comici e ballerine o di assecondare il potente di turno, non ci sono soldi ma si pensa sempre alle GRANDI OPERE come soluzione di tutti i problemi del Paese, il razzismo è a livelli che nemmeno Mussolini (nessuno oggi invaderebbe la Libia, l'Etiopia o l'Albania per acquisire prestigio interno o esterno), la Chiesa cattolica furoreggia nella determinazione dell'agenda politica, ogni iniziativa minimamente di sinistra viene bollata come "radicale" e neutralizzata...
a parte questo siamo un Paese comunista, in effetti.
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Primo Moroni
Vitellozzo_

Gio_Vox ha scritto: 16/05/2007, 17:33Io guarderei all'agenda politica di Forza Italia, mica del fascismo.
Non si parlava dei tempi odierni, ma della guerra mondiale. Allora c'era una occupazione propriamente detta. In ogni caso, truppe statunitensi stazionano ancora in Italia, in un regime di totale extraterritorialità e di personalità del diritto (tanto per dire, un soldato americano che compie un crimine in Italia, viene giudicato negli USA).
La mancanza di alternative non mi impedisce di considerare i Paesi europei, esclusa forse la Francia, come colonie, prive di quella sovranità nazionale che gli stessi Stati Uniti godono, e di considerare gli USA uno stato canaglia. Mi si dirà: non è più il tempo di una piena sovranità dello stato nazionale. Capirete bene che il discorso non si applichi agli USA, ma si applichi molto comodamente all'Italia.

Non è una certa retorica, purtroppo, che li vede così.

Anche noi non pretendiamo di iniziare subito la lotta, e non vediamo grosse alternative. Condivido perfettamente l'idea che per ora, sia impossibile ribellarci apertamente. Questa situazione di fatto, però, non inficia per nulla le nostre considerazioni sullo stato attuale delle cose.

Il problema dell'avanguardia aerotrasportata delle armate anglo-americane sul continente europeo non è mica una questione urbanistica. Andate a fare questo discorso a chi è morto al Cermis, ad Abu Omar, alla ragazza violentata da uno "yankee" pochi mesi fa, ai contribuenti che pagano molti dei costi di mantenimento delle truppe americane in Italia, a Calipari e a quei "terroni" assoldati con la promessa di soldi appena sufficienti per aprire un mutuo, di Salerno o della Calabria, e ricompensati con delle casse da morto.

Siamo delle colonie perché vedo che FMI e Banca Mondiale continuano ad apparire nei telegiornali, dettando le leggi su economia e politica sociale, perché il potere contrattuale degli USA, nei nostri confronti, è tale da riuscire a far bollare come "cretini", parlamentari che semplicemente non hanno sostenuto guerre orrende contro paesi desertici.
Quando partiti come Rifondazione, o il PdCI, e l'intera opinione pubblica, hanno messo alla gogna alcuni dei loro membri, solo perché hanno agito nel rispetto delle più elementari norme della convivenza internazionale, significa solo che la lunga mano dei padroni di questo mondo si è allungata fino al cuore di coloro che fino a poco prima sembravano l'ultimo baluardo contro i guerrafondai d'oltreoceano.

Il problema è proprio questo: in Italia ogni forza politica, dai Comunisti Italiani ad Alleanza Nazionale, deve necessariamente accettare determinati principi, per essere legittimata ad andare in parlamento. Uno di questi è proprio il sostegno incondizionato alle mire statunitensi. Io questa la chiamo sovranità limitata.
Grande Gila
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Bah.
Continuare con questa storia del fascismo è ridicolo. Sembra che il nostro paese vada male perchè ci si rifà agli ideali di 70 anni, perchè ora il popolo è governato da neofascisti. Oh ma dove vivete?
Si può attaccare Prodi e Berlusconi ma non si può dire che se la donna la da via è un comportamento fascista (solo per prendere un esempio a caso di quelli che hai citato tu Q)
Allora se volete commemorare la resistenza antifascista fate anche una tessera per quegli americani che sono venuti a combattere e a morire sul nostro suolo all'epoca della guerra. Perchè se proprio vogliamo citare la storia, gli americani ci hanno liberato dando un contributo notevole a spazzare i tedeschi, mentre i partigiani hanno sì dato una mano, ma in misura moooooooolto minore rispetto agli altri.

Poi cmq le cose sono cambiate da allora (per me, magari per voi no) ed ora gli americani non sono più i salvatori della patria.
VANTArsi non è bello.
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mostrillo
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il mio nonno (classe '24) è stato partigiano ma non ci ha mai raccontato molto
boh
vivi col cuore in mano, cerca il tuo equilibrio, cerca l'interferenza minore
|_VnZ_|

scusate se mi intrometto ma visto che si parla di resistenza invito tutti  al dordoni il
18 MAGGIO 2007 ore 20:00

csa dordoni via mantova 7 cremona

L’ALTRA RESISTENZA


ore 21:00
LA RIBELLIONE PARTIGIANA DI SANTA LIBERA
Incontro con
GIOVANNI GERBI

partigiano della Formazione “Stella Rossa” e della IX Divisione Garibaldi “Imerito” nelle Langhe, ribelle di “Santa Libera”.


Introduce:
ALESSANDRO PELLEGATTA

militante internazionalista e redattore di “Pagine Marxiste”.


Giugno 1946. Il Guardasigilli Togliatti emana il decreto di amnistia, grazie al quale i fascisti escono dalle carceri ed iniziano a riorganizzarsi. La rabbia dei partigiani, esasperati dall'andamento degli eventi, esplode ad Asti nell'agosto del '46, quando un gruppo di ex combattenti si riarma e ritorna sulle montagne, a Santa Libera. Mentre i partiti di governo si mobilitano per far cessare la ribellione, dal Piemonte alla Lombardia centinaia di partigiani seguono l'esempio di Santa Libera. Giovanni Gerbi, ribelle di Santa Libera, porta la propria testimonianza su un capitolo scomodo e cruciale della lotta partigiana, ignorato da molti storici.
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Grande Gila ha scritto: 17/05/2007, 10:38i partigiani hanno sì dato una mano, ma in misura moooooooolto minore rispetto agli altri.
vabbè, ho esagerato, ma in effetti sono sia antifascista sia anti-forzaitalia (come si deve dire? anti-azzurro?) e non sottilizzo troppo tra mali minori e peggiori. poi mi sono un po' infoiato.

capita a proposito la proposta di redkilla, thanx
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
Neuz

Mio nonno era partigiano.
Lui mi ha insegnato "Bella Ciao" e la cantavamo insieme tra un intervallo e l'altro del Giro D'Italia.
Uno dei ricordi della mia infanzia a cui sono più legata.

Personalmente non ho bisogno nè di tesserini nè di giornate particolari per ricordarmi della Resistenza.
Grande Gila
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Non starei tanto qui a discutere se gli americani ci hanno salvato per i loro interessi o perchè era giusto farlo, l'importante è che l'hanno fatto. Mai la Germania avrebbe perso se gli americani non fossero entrati in guerra, per cui non stiamo qui sempre ad attaccarli per partito preso, almeno in quella circostanza.
Poi non è che noi italiani siamo proprio degli eroi. Basta pensare allo sbarco in Sicilia. Gli americani vennero aiutati a sbarcare perchè strinsero un patto con la mafia, accordandosi di far rientrare i mafiosi in Italia che al tempo di Mussolini erano pochi.
VANTArsi non è bello.
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(A)narchiste
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Iscritto il: 15/12/2005, 20:32
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Che l'intervento americano fu fondamentale per l'esito della guerra lo sanno anche i muri, ciononostante controbattere tesi a colpi di storia lo trovo ridicolo visto che i giudizi sui fatti sono mere interpretazioni dei sigoli (a differenza di quanto sostengono esimi giornalisti e storici). Non esiste una storia unica e vera. Una sorta di Fede Storica. Anche perché è il concetto di "verità storica" stesso che è illecito porre.

Possiamo tendere ad una verità asintotica, che per quanto relativa possa risultare condivisibile e ragionevole senza issarsi su poltrone televisive o troni cattedratici.

Poi che io non condivida le tesi fasciste è un altro discorso, ma quelle preferisco smontarle sul piano teoretico e non dal punto di vista storico - anche perché ci sarà sempre uno scettico disonesto che proporrà sedicenti prove storiche le quali lasciano il tempo che trovano a livello dialettico.

Alla fine sono le idee che costruiscono la storia e non viceversa

(Hegel çul° e çul° chi non lo scrive. çul°)
Ultima modifica di Anonymous il 17/05/2007, 20:01, modificato 1 volta in totale.
Oh Bucaiola! Tu mi tradisci! Tu dici "VENGO!" e invece tu pisci!
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