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Dal greco = spazio aperto

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lo scrivo qua perché la notizia, quando c'è, è nelle pagine interne, presentata come cosa noiosa, di importanza relativa e spiegata male, sempre presentando i sindacati come partiti, invece le decisioni che si stanno prendendo per lo stabilimento Fiat di Pomigliano sono fondamentali e andrebbero spiegate bene, proprio perché riguarda temi su cui troppo spesso si ragiona per luoghi comuni.

Per mantenere lo stabilimento di Pomigliano la Fiat chiede, in un documento di 8 pagine, "cosucce" come la possibilità di derogare dalla legge sulla sicurezza che prevede un minimo di 11 ore tra un turno e l'altro; di comandare straordinari sia nei giorni di riposo che nelle pause; di ridurre le pause da 40 a 30 minuti per un lavoro in linea di montaggio che è ancora definito usurante; di introdurre sanzioni per gli scioperi; di combattere l'assenteismo smettendo di pagare i giorni di malattia a carico dell'azienda (i primi tre) qualora si verifichino picchi di assenteismo troppo elevati. E poi altre cose ancora. Il ricatto è che in caso contrario si sposta tutto in Polonia e arrivederci.
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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labbio
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Pomigliano è uno degli stabilimenti figli del periodo in cui lo stato, tramite superagevolazioni, regalava di fatto a fiat nuovi stabilibimenti investendo nella ricaduta occupazionale.
Ora che la produzione è calata e che c'è stata la fusione con la chrysler, il gruppo si ritrova sicuramente con un'eccedenza di stabilimenti.

La mia auto è costruita a pomigliano e molti degli esemplari che escono da quella linea di montaggio hanno problemi legati alla qualità dell'assemblaggio. Problemi dovuti alla capacità/qualità della mano d'opera e non aelle scelte progettuali. Questo si traduce in aumento dei costi per le riaparazioni in garanzia e perdita di clientela. Dalle linee di produzione in Polonia escono invece le auto con la maggior qualità costruttiva.
Le richieste della fiat sono indegne perchè rischiano di costituire un precedente pericolosissimo sul piano dei diritti dei lavoratori (vuoi mantenere il posto di lavoro? accetta di lavorare in condizioni di sicurezza precarie), ma non hanno tutti i torti a puntare il dito contro pomigliano.
Il problema è che come sempre si cerca di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.
Ultima modifica di labbio il 08/06/2010, 15:13, modificato 1 volta in totale.
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chiarezza
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Riqualificare la manodopera di Pomigliano quando si sono rilevati dei problemi sulla qualità dei prodotti immagino sia un'idea fantascientifica...
Che schifo.
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labbio ha scritto: Le richieste della fiat sono indegne perchè rischiano di costituire un precedente pericolosissimo sul piano dei diritti dei lavoratori
piuttosto che tenuto così, pomigliano va chiuso tutta la vita e lo stato dovrebbe prendersi in carico l'emergenza occupazionale usando gli stessi soldi con cui ora foraggia la fiat. fiat che beneficia degli incentivi e poi chiede deroghe a contratti e leggi.

pomigliano e altre situazioni simili (vedi alitalia) sono malati che fanno comodo in quanto malati ad almeno tre soggetti:
1. le aziende che ne approfittano per ricattare lavoratori e stato sociale;
2. i sindacati che hanno sempre un'emergenza su cui far leva per le "mobilitazioni", da cui ottenere facili consensi legati a vittorie di pirro, senza mai affrontare i problemi strutturali del rapporto coi padroni;
3. il "ceto criminale" che sta controllando questo stato con l'unico obbiettivo di smantellarlo.

gli unici interessati alla "cura del malato", i lavoratori e i clienti dell'azienda, sono tagliati fuori dalle decisioni, sottoposti a ricatti su più fronti e messi in conflitto tra di loro.
la scelta diventa: qualità del prodotto O lavoro decente e alla fine non si ottiene nessuna delle due cose, ovviamente.
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labbio
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chiarezza ha scritto: 08/06/2010, 12:09Riqualificare la manodopera di Pomigliano quando si sono rilevati dei problemi sulla qualità dei prodotti immagino sia un'idea fantascientifica...
Quando un'auto esce dallo stabilimento, superando quindi il controllo qualità, con TUTTO l'impianto di distribuzione della climatizzazione (per interderci i condotti che portano aria a tutte le bocchette) semlicemente appoggiatiato sul telaio e SENZA una vite che lo tenga fermo credo ci sia poco da riqualificare. Non riesco a spiegarmi una cosa del genere se non con una sorta di sabotaggio nei confronti di un'azienda che ha portato all'esasperazione i propri dipendenti.

Su Fiat ci sarebbero mille cose da dire, tutto fa capo ad un solo problema reiterato negli anni: agli amministratori che si sono succedudi è sempre stato più a cuore il proprio interesse che quello della clientela e dell'azienda. Tanto in periodi di vacche magre si è sempre potuto contare sulle casse pubbliche.
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la sempre lucida analisi di Alessandra Daniele ( (8P) ) su Pomigliano
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Primo Moroni
.Eta.

Copincollo una mail da far girare che ho appena ricevuto.

SESSUALE "LIEVE" AI MINORI: ECCO I NOMI DEI SENATORI!


Si erano inventati un emendamento proprio carino.

Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l'emendamento 1.707, quello che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori.

Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se - appunto - di "minore entità".

Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale "di lieve entità" nei confronti di un bambino.

Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c'è stato il fuggi-fuggi, il "ma non lo sapevo", il "non avevo capito", il "non pensavo che fosse proprio così" uniti all'inevitabile berlusconiano "ci avete frainteso".

Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell'emendamento 1707.

Annotateli bene:

sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).

Per la cronaca, il sen. Bricolo era colui che proponeva il "carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico" (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina);

il sen. Berselli è colui che ha dichiarato "di essere stato iniziato al sesso da una prostituta" (e da qui si capisce molto...);

il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari "emendamenti per impedire i matrimoni misti";

mentre il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che "i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone" (citazione di una frase di Mussolini).


Complimenti alle carogne.
Credo non servano commenti.
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Q ha scritto: 21/06/2010, 10:29la sempre lucida analisi di Alessandra Daniele ( (8P) ) su Pomigliano
bella
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per non lasciare tutto nel vago riuscite a dirmi quali punti vediamo più critici e perché?
"I fatti?" proferì nuovamente. "Signor Franklin, prenda ancora un sorso di groge si riprenderà dalla debolezza di credere ai fatti! Gioco sleale, signore!"
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il belloso ha scritto: 26/04/2013, 10:59
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toh! Marchionne licenzia i delegati FIOM! soprendente!

@ il belloso: quasi tutti i punti sono avvilenti per la dignità di un lavoratore, alcuni sono agghiaccianti e comunque "irregolari, illegali e incostituzionali" quindi non starò qui a mettere i numeretti, basta leggere alcune righe a caso dell'accordo.
Ultima modifica di Q il 19/07/2010, 9:44, modificato 1 volta in totale.
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magari mi perdo qualcosa io, prendendo solo i primi:
sugli orari il meccanismo dei turni mi sembra legittimo;
il fatto che si venga obbligati a fare straordinari invece no, né mi piace il fatto che venga comunicato con soli 4 giorni di anticipo;
il cambio di posizione di lavoro è una cosa secondo me prevedibile nell'ottica di una riorganizzazione;
il fatto che vengano utilizzati dei meccanismi di bilanciamento interno in modo che la gente sia dove serve lavorare non ci vedo un gran problema, anzi il fatto che uno sia assegnato ad un solo lavoro anche se il lavoro non c'è più è un difetto di organizzazione.

Sul discorso ell'organizzazione del lavoro, quando parlano di macchinari ci sarebbe da viverle per valutare quindi non riesco a farmi un'idea.

Non mi sembra sia tutto da buttare via, ci sono dei punti in cui non sono d'accordo neanch'io, però discutiamone, non è che sbaglia sempre chi scrive i contratti, non per definizione.
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ecco, bravo, i punti 3 e 4 sono quelli che mi hanno fatto scrivere "quasi tutti".
procedi procedi, leggi il 5, quello in cui sei incatenato alla linea a ciclo continuo e l'allontanamento è "monetizzato"...

meccanismo dei turni legittimo? certo, ma il 18° turno (che è la novità rispetto al contratto nazionale) va dalle 22 del sabato alle 6 della domenica, ed è considerato un notturno qualunque.

discutiamone? è esattamente quello che chiede la fiom! di discuterne! e non di accettare al volo come hanno fatto fim e uilm che mi devono spiegare il senso della loro esistenza se appongono solo firme a contratti scritti da altri; i contratti sono bilaterali, so che è un concetto difficile in un paese in cui quando si va a votare si ratifica una lista stilata da altri e tutte le leggi chiave passano a colpi di fiducia senza discussione in parlamento e il posto di lavoro viene visto come un'elemosina, ma è così e se un contratto non mi va bene ho il diritto di farlo presente e non di sottostare a ricatti occupazionali.
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ritorno sul licenziamento citando dal manifesto:

L'ira funesta del Lingotto si è scatenata ieri su un dipendente di 32 anni di Mirafiori, Pino Capozzi, che ha ricevuto una lettera di licenziamento per aver utilizzato la mail aziendale per diffondere comunicazioni di carattere sindacale. Il giovane appartiene agli impiegati, non è una tuta blu: è rappresentante della Fiom da un anno, mentre da due lavora in Fiat. Capozzi aveva diffuso, proprio alla vigilia del voto di Pomigliano, una lettera scritta da un gruppo di operai Fiat di Tychy (in Polonia) molto critica verso l'azienda e solidale verso i lavoratori napoletani. Aver inviato quella mail dal suo indirizzo di posta Fiat a 40 colleghi del suo ufficio, gli è costato caro: prima sospeso per 6 giorni, e ieri il licenziamento.
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È abbastanza evidente che la Fiat abbia usato la mano pesante per lanciare un avvertimento.

Credo però non siano dei c°§li°ni pronti a licenziare un dipendente solo per rappresaglia, evidentemente se hanno potuto è perchè il regolamento interno vieta l'utilizzo di mail aziendale per scopi privati, o più probabilmente l'uso privato della mail durante l'orario di lavoro.
In Italia è così: esistone delle regole/leggi, nessuno le rispetta e ci si stupisce/indigna quando la "vittima" di turno, uno tra un milione, ne subisce le conseguenze.

Cosa può fare adesso Pino Capozzi? Chiedere che un tribunale imponga alla Fiat di chiudere un occhio sulla sua condotta? Chiedere equità di trattamento con gli altri colleghi rei della stessa contravvenzione al regolamento? Si rischia che per essere formalmente corretta la Fiat licenzi tutti quelli che hanno usato la mail per scopi personali durante l'orario di lavoro...

Ovviamente spero si riesca a trovare tra le pieghe dei contratti e dei regolamenti un modo per ridurre gli effetti del provvedimento preso da Fiat.
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Pino Capozzi è stato poco furbo e attento.
ma esiste il principio della "proporzionalità della pena": i 6 giorni di sospensione dal lavoro, già scontati quando ha ricevuto la lettera di licenziamento, erano più che sufficienti, come dice lui stesso: "è stato adoperato il bazooka contro una pulce".
quindi direi che pino capozzi fa bene a fare quello che sta facendo: impugnare il licenziamento in quanto ingiusto.
la mia previsione è che il licenziamento rientrerà in sede di conciliazione, ma intanto la Fiat ha fatto vedere che ha le palle.
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lui fa bene ad impugnarlo, la fiat ha fatto bene a far sentire che le cose cambiano,
lui verrà reintegrato, altri ci penseranno 2 volte, ... sembra quasi un gioco delle parti.

il fatto che chi è accusato dica che la pena è troppo alta succede sempre, qualsiasi sia la pena, qualsiasi sia il reato

vorrei vedere se gli altri 3 sindacalisti licenziati potranno permettersi di impugnare il proprio licenziamento allo stesso modo.
Ultima modifica di Anonymous il 19/07/2010, 11:54, modificato 1 volta in totale.
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il belloso ha scritto: la fiat a fatto bene a far sentire che le cose cambiano,
interessante...
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chiarezza, di pure quello che pensi

secondo me un'azienda che ha difficoltà a gestire il personale quando ci sono i periodi elettorali perché tanti, troppi operai hanno la giustificazione da un partito per non essere presenti al lavoro è un'azienda che non è stata capace di gestire il contesto (o dominio ambientale, chiamatelo come volete)

se fiat vuole cambiare marcia è giusto, che lo renda chiaro, con tutti i mezzi a sua disposizione
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[edit] stavo postando questo, ma il belloso nel frattempo ha risposto[/edit]

Non ho capito a cosa ti riferisci?
Gli altri ci penseranno due volte prima di mandare mail private in orario di lavoro o prima di esprimere idee contrarie?


Rispondo così

Non conosco fino in fondo la realtà dei fatti. Prendiamo per buono quello che dice Fiat ovvero che in periodo elettorale molti operai non si presentano al lavoro giustificati dai partiti.
Sia che siano tutti impegnati in campagna elettorale, sia che approfittino della situazione per stare a casa, il modo per dare un segnale di cambiamento non può essere licenziare un impiegato di Torino "colpevole" di aver diffuso una lettera critica nei confronti dei vertici aziendali.
Sembra più un'intimidazione nei confronti di chi vorrà esprimere un parere critico verso le scelte attuate dall'alto.

Se Fiat non è stata capace di combattere fenomeni localizzati di assenteismo non possono farne le spese tutti i dipendenti del gruppo e a maggior ragione non si possono avvallare tipologie di contratto e procedure di contrattazione che cancellano diritti di tutti i lavoratori.
Ultima modifica di labbio il 19/07/2010, 13:29, modificato 1 volta in totale.
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