non sono d'accordo.
non mi piaciono le posizioni estreme in nessuna direzione,
non si può pensare che l'opinione su un argomento si divida tra pro immigrati, a qualsiasi costo e contro-immigrati, a qualsiasi costo.
è assurdo scrivere una
lettera come quella degli uccelli e della mangiatoia, scrivendo cose false e dando una visione distorta della realtà,
ma altrettanto poco corretto mi sembra leggere un testo decontestualizzato dal suo contesto, in un contesto tra l'altro per niente semplice.
Il comune di motta baluffi è di circa 1000 abitanti,
il comune di motta baluffi è parte di un gruppo di comuni che visti i tagli su ici e sui finanziamenti statali ai comuni si sono trovati a dover condividere alcuni dei servizi di base ed a tagliarne altri, di fatto questo gruppo di comuni oltre a condividere alcuni dei servizi potrebbe diventare, con gli anni, un comune unico.
Ora, io sono assolutamente d'accordo con il dare la possibilità agli immigrati di partecipare alla vita cittadina, anche politicamente, bisogna però sempre tenere in considerazione la volontà della comunità nella quale si inseriscono, la gradualità che richiederebbe questa operazione e far si che non si creino ghetti o peggio una spaccatura della comunità con 2 realtà in contrasto.
nel caso specifico non si può pensare che una scelta di questo genere sia una scelta che può fare un sindaco senza consultare la comunità (o le comunità) che verrebbero coinvolte dalla scelta.
Dare l'autorizzazione all'insediamento di un'
associazione che mira al mantenimento della cultura kosovara vuol dire creare implicitamente uno stato di tensione, vuole dire mettere due culture non in confronto, ma in competizione su un territorio.
Tra l'altro la scelta sembra fatta proprio male, visto che con l'autorizzazione si potevano mettere vincoli come l'acquisto di superficie adeguata anche per parcheggi e per la partecipazione all'aperto, e magari vincolo di orario, dato che per qualsiasi attività commerciale che avrebbe portato un tale afflusso di gente sicuramente questi vincoli li si sarebbero messi.
questo ha portato al fatto che, non solo un comune di 1000 abitanti (ed un complesso di comuni per circa 6000 abitanti) si trovasse con un gruppo di 200 persone (numero non indifferente visto il contesto) che non rispetta e non ha nessuna intenzione di integrarsi con la comunità locale, ma ha portato anche ad avere enormi problemi di vicinato, nel momento in cui gli spuntoni del grano appena tagliato sono stati bruciati per far spazio alle auto parcheggiate nei campi vicini (altrui).
l'integrazione non è una cosa che si può fare semplicemente aprendo le porte, ma inserendo chi arriva in un percorso che faciliti questa integrazione, nel caso di motta non è stato fatto ed è comprensibile la reazione, sia dal comune stesso, sia dai comuni vicini.
poi se volete possiamo andare a parlare di integrazione e di cultura in modo più approfondito, ma per lo meno dovremmo partire dal concetto che le decisioni, almeno quelle locali dovrebbero essere condivise,
prima.
.. o no?