Gabbie salariali

Dal greco = spazio aperto

Moderatore: .ferro

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Cosa ne pensate?
Io credo che:
  • La vita al nord costa tre volte tanto che al sud, quindi un muratore del nord non si puo' permettere gli stessi lussi di uno del sud (verificato con i parenti quest' estate)
  • un muratore del sud fatica esattamente come uno del nord quindi ha diritto ad avere lo stesso stipendio.
Come vedete non ho un opinione precisa(anzi) mi piacerebbe sentirne qualcun'altra accompagnata dalla motivazione.
Buona continuazione
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labbio
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Il costo della vita non cambia solo da nord a sud. Ad esempio gli affitti di Cremona sono molto inferiori rispetto a quelli di Milano.
Avere lo stesso stipendio, dal mio punto di vista, non vuol dire guadaganare la stessa quantità di denaro, ma avere lo stesso potere d'acquisto.

Nel settore privato ci sono già differenze di stipendio da un posto all'altro.
Il discorso è diverso per gli enti pubblici o per le grandi aziende private che hanno sedi in più parti d'Italia ed applicano lo stesso contratto per tutti.

Più difficile trovare un meccanismo legislativo che garantisca equità nella rimappatura degli stipendi. E poi ho molti dubbi sull'impatto sociale che potrebbe avere una decisione del genere.
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avete presente la puntata dei simpson in cui bart viene retrocesso nella classe dei bambini "lenti"?
quando viene invitato a fare un esercizio idiota si lamenta che se i bambini "lenti" fanno esercizi lenti non recupereranno mai sui "veloci".
in un mercato liberale sono i prezzi che si adeguano a domanda e offerta, non gli stipendi che si adeguano ai prezzi.
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Primo Moroni
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Vero, ma obiettivamente vedo molto piu' semplice modificare gli stipendi che il costo della vita.
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tertium non datur?
devi per forza modificare istituzionalmente qualcosa?
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Primo Moroni
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Q ha scritto: in un mercato liberale sono i prezzi che si adeguano a domanda e offerta, non gli stipendi che si adeguano ai prezzi.
Però in questo meccanismo gli stipendi pubblici e più in generale quelli bloccati, restano fuori dal mercato. In una grande metropoli sono generalmente gli stipendi privati a fare il mercato. Chi non può contrattare sul proprio stipendio è tagliato fuori e penalizzato.

È altrettanto vero che il tentativo fatto nel dopoguerra (di cui so poco e niente) di legare lo stipendio al costo medio della vita locale è risultato un fallimento a detta di tutti.
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labbio ha scritto: Chi non può contrattare sul proprio stipendio è tagliato fuori e penalizzato.
verissimo, e la territorializzazione degli stipendi non farebbe altro che diminuire il potere contrattuale di tutti, con ricadute sicure dal pubblico al privato.
Ultima modifica di Q il 17/12/2013, 1:27, modificato 1 volta in totale.
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Primo Moroni
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