Affitti per studenti - giungla o ignoranza?

Dal greco = spazio aperto

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scopro ora che c'è una legge del 1998 che prevede affitti calmierati per gli studenti fuori sede.
in pratica ogni comune si accorda con l'associazione di categoria degli affittuari sulle tariffe degli affitti della città, distinti per zona, da applicare agli studenti che così, in teoria, non rischiano mega-piccate. requisito: dimostrare di essere studente e stipulare contratti di durata tra 6 e 36 mesi.
come sappiamo la realtà è ben diversa.
anche tra gli utenti di questo forum scommetto, anzi so, che ci sono parecchie persone che hanno speso piccole fortune per poter studiare fuori Cremona. e so che gli affitti per chi studia a Cremona non sono di norma gestiti alla luce di questa legge che tutela gli studenti, ma consente anche ai proprietari di accedere ad agevolazioni fiscali.
qualcuno sapeva di questa cosa?
Ultima modifica di Q il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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La scelta di applicare questo contratto è a discrezione del proprietario.
Il problema è che la valutazione dell'affitto dell'immobile tramite questo accordo è irrisoria e le agevolazioni non valgono la candela.
Ultima modifica di signo il 17/12/2013, 1:29, modificato 2 volte in totale.
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leggendo la legge 431/98 vedo che, come dici giustamente tu, è facoltà del comune stipulare accordi, quindi non mi sorprende che la cosa resti solo su carta.
art. 5 comma 3 ha scritto:È facoltà dei comuni sede di università o di corsi universitari distaccati, eventualmente d'intesa con comuni limitrofi, promuovere specifici accordi locali per la definizione, sulla base dei criteri stabiliti ai sensi del comma 2 dell'articolo 4, di contratti-tipo relativi alla locazione di immobili ad uso abitativo per studenti universitari. Agli accordi partecipano, oltre alle organizzazioni di cui al comma 3 dell'articolo 2, le aziende per il diritto allo studio e le associazioni degli studenti, nonché cooperative ed enti non lucrativi operanti nel settore.
va beh, comunque, come riportato nell'articolo linkato al primo post, almeno per milano e roma qualcosa c'è, e c'è "qualcosa" anche a Cremona, ovvero l'Accordo territoriale per i contratti di locazione agevolati, che è stato recentemente (21 giugno 2010) aggiornato.
in questo documento sono richiamate le norme della legge citata e integrazioni successive e definite le zone di locazione dal centro alla periferia e le fasce di oscillazione dei canoni, che però non ho capito come si applicano.
Ultima modifica di Q il 17/12/2013, 1:29, modificato 2 volte in totale.
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Primo Moroni
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L'immobile viene valutato in base ad alcuni elementi (posizione, metratura, arredato/non arredato, certificazione energetica e altro).
Ma è umanamente impossibile riuscire a valutare autonomamente il proprio immobile, conosco persone che ci hanno provato ma hanno dovuto rivolgersi ad un geometra, per poi scoprire che, in base all'accordo territoriale per i contratti di locazione agevolati, il canone d'affitto risultava circa LA META' di un canone d'affitto libero (ossia di un canone a prezzo di mercato); nel contempo, le agevolazioni erano troppo basse.

Quindi, parere mio, ci troviamo come al solito di fronte ad un'altra legge appetibile per i cittadini, ma di difficilissima applicazione.
O meglio, di difficilissima applicazione per chi possiede un solo appartamento e vorrebbe metterlo in affitto ad un prezzo decente.
Di difficilissima applicazione per chi possiede un impero immobiliare perchè non gliene frega un c@xxo degli studenti e del loro diritto allo studio.
Ultima modifica di signo il 17/12/2013, 1:29, modificato 1 volta in totale.
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McA
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signo ha scritto:Di difficilissima applicazione per chi possiede un impero immobiliare perchè non gliene frega un c@xxo degli studenti e del loro diritto allo studio.
Ovvio, gliene frega della grana, infatti, in barba a leggi e regolamentazioni comunali, la vita reale funziona che quasi dieci anni fa una casa (vecchia e sporca) in centro a Bologna costava 1000 € al mese. Diviso quattro persone, secondo il locatario.

Infatti noi affittuari eravamo in cinque, col fantasmino. >:D

Tradotto: la vita reale funziona che gli affitti per gli studenti sono gonfiati rispetto agli affitti normali, altro che calmierati.
Questa legge è ridicola, come tante altre, finché quell'«a discrezione» non diventa un «obbligatorio», e finché ai padroni di casa non viene fatto un qulo quadro per il fatto di essere degli stronzi ricchi che succhiano il sangue alle famiglie della gente che studia, e in cambio non sistemano neanche una tegola del tetto o una mattonella del pavimento.
Ultima modifica di McA il 17/12/2013, 1:29, modificato 1 volta in totale.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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marlenina
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A Padova questa legge funziona piuttosto bene. Non chiedetemi come esattamente o come mai; di sicuro c'è il fatto che la maggioranza delle case affittate vanno a studenti, e succede che non solo lo studente ma anche il proprietario ha delle agevolazioni nel rispettare gli accordi col comune e nello stipulare un contratto per studenti...
...integrare la sconfinata equazione dell'universo per mezzo dell'Integrale elettrico di vetro, dal respiro di fuoco
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