realtà <---> mente

Dal greco = spazio aperto

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marlenina
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Premessa: apro questo thread visto che ho imparato che su crplz siete i re dell'Approccio Culturale!

Allora... oggi sono stata alla prima di un ciclo di conferenze sul VIAGGIO [non so se ne eravate a conoscenza, si tiene alla Sala Puerari]: oggi l'unica più generica, "il viaggio nel profondo", le altre tutte in riferimento a concezioni ed opere letterarie in ambito classico.

Beh, a un certo punto il relatore ha buttato giù una frase in cui diceva che, nell'ideologia comunista ad esempio, si sostiene che è l'esterno a condizionare l'interno; mentre la psicologia, e la psicanalisi in particolare, sostengono il contrario. Non ha chiarito oltre però; ha solo lasciato in sospeso questa questione, formulata più o meno con queste parole:

E' LA REALTA' ESTERNA CHE CONDIZIONA LA MENTE E L'INCONSCIO, O LA MENTE E L'INCONSCIO CHE CONDIZIONANO L'ESTERNO?

E questo quesito mi è rimasto in testa, tanto che quasi non sono riuscita a seguire l'ultima parte della conferenza... non esiste una vera risposta forse, però è un bello stimolo di riflessione... io proverei a riflettere, ma le basi che ho per farlo non sono molte, voi?
...integrare la sconfinata equazione dell'universo per mezzo dell'Integrale elettrico di vetro, dal respiro di fuoco
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.ferro
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Il discorso sembra ricondursi a quello su SOGGETTIVITA' ed OGGETTIVITA' già affrontato mille anni fa su questo forum.
Affrontando la questione in maniera ingegneristica (e sintetica) la prima osservazione che mi viene da fare è che l'interfaccia che ci permette di relazionarci (conoscere) il mondo esterno sono i nostri sensi.
Come ogni interfaccia i nostri sensi mandano dei dati "crudi" (RAW) ad un centro di elaborazione, ovvero il cervello, che li interpreta.
Ciò che è conoscibile è perciò frutto di interpretazione necessariamente soggettiva, che può variare (con spettri di ampiezza più o meno evidenti) da soggetto a soggetto, che possono estremizzarsi in iperboli sensoriali o autismo.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
Panda

marlenina ha scritto:E' LA REALTA' ESTERNA CHE CONDIZIONA LA MENTE E L'INCONSCIO, O LA MENTE E L'INCONSCIO CHE CONDIZIONANO L'ESTERNO?
Penso che sia la realta' in cui viviamo (quindi esterna a noi) a condizionare... ma piu' che condizionare preferirei usare il termine "modellare", forse anche "plasmare". Dopotutto in questa realta' ci viviamo sin dal giorno in cui siamo venuti alla luce... ed i nostri termini di paragone li abbiamo imparati proprio da lei.
cudiel

naturalmente è la mente che condiziona la realtà, anzi è la MIA mente che CREA la realtà.
ma io sono solipsista, non badateci.
anarchiste

Anche se non ho prove per dimostrarlo, credo proprio che sia la nostra mente, condizionata da effetti esterni, a creare la realtà.
Semplificando il concetto, avete presente Matrix? Ecco.

"Il film potrebbe in parte essere fatto valere come una rappresentazione del pensiero (gnoseologico e politico) di Platone . Ricordiamo infatti che già il filosofo greco aveva distinto tra mondo vero (il mondo delle idee) e mondo apparente (il mondo sensibile in cui viviamo). In particolare Matrix sembra riscrivere il mito della caverna di Platone. Riassumiamolo brevemente: all'interno di una caverna uomini schiavi sono incatenati alla roccia, costretti a guardare di fronte a sé verso il fondo della caverna. Fuori della caverna si erge un muretto, dietro al quale camminano, nascosti, degli uomini che portano sulle proprie spalle statue rappresentanti tutte le cose esistenti. Dietro a questi uomini arde un fuoco che proietta sul fondo della caverna le ombre delle statue; gli uomini schiavi, costretti a guardare davanti a sé e impossibilitati a voltarsi, scambiano le ombre che appaiono sulla parete della grotta per la vera realtà. Se uno schiavo riuscisse a scappare, dice Platone, inizialmente sarebbe accecato dalla luce del sole, ma poi finalmente riuscirebbe a vedere chiaramente la verità, di cui le ombre sono solo una pallida copia. Se poi volesse tornare nella caverna per rivelare agli altri schiavi la verità, non sarebbe creduto ed anzi verrebbe ucciso. Neo in qualche modo rappresenta l'uomo-filosofo che riesce a uscire fuori della caverna (Matrix) e a vedere finalmente la vera realtà. All'inizio egli è abbagliato dalla luce, ma, una volta abituatosi e una volta riconosciuta la verità, torna nella caverna, in Matrix, per liberare gli altri uomini. La verità però fa paura e non tutti gli uomini hanno il coraggio, la costanza, l'interesse di accettarla, e chi invece la proclama rischia anche di fare una brutta fine..."

fonte
Prof._Anteguerra

si parla in questi termini nella filosofia analitica contemporanea:
si opera una distinzione fra universo, composto da oggetti; e mondo, composto da proprietà, predicati, concetti e quant'altro.

che la mente condizioni il mondo è ovvio, che condizioni l'universo un po' meno. la tesi solipsista è fondamentalmente vera perché è impossibile provarne l'opposto. ma è più vicina ad un vizio di forma che a una seria prospettiva ontologica.

questo per quanto riguarda la strutturazione di un un reticolo di significati con cui investiamo la nostra esperienza.

se parliamo invece di "condizionamento" nell'accezione di "educazione, crescita" allora ovviamente è l'esterno che plasma l'uomo in base a mere caratteristiche ambientali.
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Prof. Anteguerra ha scritto: se parliamo invece di "condizionamento" nell'accezione di "educazione, crescita" allora ovviamente è l'esterno che plasma l'uomo in base a mere caratteristiche ambientali.
si ma l'esterno viene sempre interpretato dall' uomo...
non vi è mai capitato di interpretare in modo diametralmente oppsto un fatto a seconda dell' umore che si ha?
il tipo di percezione dello stesso fatto cambia

per me le affermazioni sono vere entrambe,anche se per me è molto piu importante  e fondamentale il processo di condizionamento dell' esterno da parte della mente
melaval
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mi inserisco sulla scia di GiòVox, ma astraendomi:

sei tu che crei la realtà perchè essa è una TUA interpretazione, una TUA selezione, un TUO punto di vista.
tuttavia
nascendo ti inserisci in un mondo che esisteva prima di te, ti vengono inculcati modelli e definizioni e stereotipi indipendenti da te e dal tuo volere di recepirli; inoltre ci sono eventi che sono fuori dalla portata di controllo dell'individuo, eventi che ti toccano e che non puoi far altro che subire, zitto (banalmente: Natura, Morte)
quindi in qs senso è il mondo che ti condiziona.

Quindi la risposta al post iniziale per me è :
ENTRAMBI :

forgiamo e siamo forgiati.
siamo egoisti e siamo esseri sociali.
plagiamo e siamo plagiati.
costruiamo e siamo costruiti.
influenziamo e siamo influenzati.
parliamo e siamo parlati.

chi più, chi meno; chi in un periodo è più attivo e chi passivo,
ma il processo di mutua alternanza è inevitabile per l' umano che vive in una società.

qualsiasi teoria determinista, in un senso o nell'altro, mi sembra solo parziale. ed inutile.
* Và *
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