McA abbiamo due metri di giudizio diversi, siamo ancora amici?
Non ce la faccia a giudicare le persone in base alla lunghezza dei capelli come fai tu.
Il futuro? Discografico o attore i giovani confusi sul lavor
Moderatore: .ferro
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
L'articolo postato all'inizio non è nulla di nuovo sicuramente, ma un buono spunto per discuterci.
Molte cose sono state già dette; da parte mia, mi riconosco totalmente in quel -non mi ricordo, 48%? che esce dal liceo senza avere in testa un barlume di idea sul suo lavoro futuro, ed è già tanto se ha deciso a che facoltà iscriversi.
Certo uscire da un liceo è diverso che uscire da un professionale, appunto perché con quest'ultimo sei già stato indirizzato verso determinate professioni; se poi scopri che odi l'idea di doverle fare per il resto della tua vita, beh sono cazzi seri...
Ma è possibile che i liceali di oggi proprio non sappiano dove sbattere la testa?
Io posso pure cercare di interessarmi a tutto ciò che mi viene offerto e fare piccoli passi da sola; ma finché non scatta quella molla, non individui quel qualcosa per cui dici che varrà davvero la pena di sbatterti... beh è come vagare qua e là ad occhi chiusi.
Poi, però, c'è un altro fatto, come diceva muke. Davvero il lavoro che faremo dev'essere per forza quello grazie a cui ci sentiremo realizzati?
Non ne ho la più pallida idea; però, invidio un bel po' chi è riuscito a fare della propria più grande passione anche il lavoro della propria vita, concretizzando un sogno unico. Ma non può essere sempre così; anzi, sarebbe un'illusione crederlo. Sbattersi, sì, bisogna farlo; ma quanti riusciranno effettivamente a trovare un lavoro che ti faccia portare a casa soldi ma che ti dia anche un minimo di soddisfazione?
E quando la bussola che gira, e gira, e gira, finalmente si fermerà ad indicare un punto?
Molte cose sono state già dette; da parte mia, mi riconosco totalmente in quel -non mi ricordo, 48%? che esce dal liceo senza avere in testa un barlume di idea sul suo lavoro futuro, ed è già tanto se ha deciso a che facoltà iscriversi.
Certo uscire da un liceo è diverso che uscire da un professionale, appunto perché con quest'ultimo sei già stato indirizzato verso determinate professioni; se poi scopri che odi l'idea di doverle fare per il resto della tua vita, beh sono cazzi seri...
Ma è possibile che i liceali di oggi proprio non sappiano dove sbattere la testa?
Io posso pure cercare di interessarmi a tutto ciò che mi viene offerto e fare piccoli passi da sola; ma finché non scatta quella molla, non individui quel qualcosa per cui dici che varrà davvero la pena di sbatterti... beh è come vagare qua e là ad occhi chiusi.
Poi, però, c'è un altro fatto, come diceva muke. Davvero il lavoro che faremo dev'essere per forza quello grazie a cui ci sentiremo realizzati?
Non ne ho la più pallida idea; però, invidio un bel po' chi è riuscito a fare della propria più grande passione anche il lavoro della propria vita, concretizzando un sogno unico. Ma non può essere sempre così; anzi, sarebbe un'illusione crederlo. Sbattersi, sì, bisogna farlo; ma quanti riusciranno effettivamente a trovare un lavoro che ti faccia portare a casa soldi ma che ti dia anche un minimo di soddisfazione?
E quando la bussola che gira, e gira, e gira, finalmente si fermerà ad indicare un punto?
...integrare la sconfinata equazione dell'universo per mezzo dell'Integrale elettrico di vetro, dal respiro di fuoco
Uscire dal liceo/scuola professionale hanno un denominatore comune. L'età.
A 18 mi sembra veramente impossibile avere in mente cosa si vuole fare della propria vita.
Magari, un tempo, chi usciva da un professionale sapeva già che voleva lavorare immediatamente senza cimentarsi in altri anni di studio, ma di sicuro non aveva grosse idee sul ramo.
Se proviamo a leggere la storia professionale delle persone che ci stanno intorno ci accorgiamo che queste si dividono in due grosse categorie:
Chi ha iniziato in un ramo ed è rimasto sempre in quello.
Chi ha cambiato 1000 lavori.
La logica direbbe che nel primo caso parliamo di persone soddisfatte e nel secondo di persone perennemente insoddisfatte del proprio lavoro, ma in realtà non è così, perchè le scelte sul lavoro vengono influenzate da tutte le altre componenti della nostra vita.
La realtà è che la maggior parte delle persone non sa mai qual'è la propria strada, sceglie di muoversi un po' a casaccio oppure si attacca alla prima parvenza di "stabilità".
Qualcuno insegue un sogno (qualcuno poi lo raggiunge anche!).
Qualche privilegiato nasce con un "dono" (che a volte diventa la sua condanna).
La realtà è che il lavoro è solo una delle componenti della propria vita. E' importante sentirsi realizzati nel lavoro? Certo che si. Come è importante essere realizzati nei rapporti affettivi. Che ne so .. nello sport .. in mille altri aspetti ..
Per quanto mi riguarda il mio lavoro assorbe l'80% del mio tempo e, a mio malgrado, è diventato il mio unico metro di giudizio della realizzazione della mia vita.
Altri distribuiscono diversamente i loro tempi e i loro spazi.
Hanno tutti ragione e la pace cosmica è preservata.
A 18 mi sembra veramente impossibile avere in mente cosa si vuole fare della propria vita.
Magari, un tempo, chi usciva da un professionale sapeva già che voleva lavorare immediatamente senza cimentarsi in altri anni di studio, ma di sicuro non aveva grosse idee sul ramo.
Se proviamo a leggere la storia professionale delle persone che ci stanno intorno ci accorgiamo che queste si dividono in due grosse categorie:
Chi ha iniziato in un ramo ed è rimasto sempre in quello.
Chi ha cambiato 1000 lavori.
La logica direbbe che nel primo caso parliamo di persone soddisfatte e nel secondo di persone perennemente insoddisfatte del proprio lavoro, ma in realtà non è così, perchè le scelte sul lavoro vengono influenzate da tutte le altre componenti della nostra vita.
La realtà è che la maggior parte delle persone non sa mai qual'è la propria strada, sceglie di muoversi un po' a casaccio oppure si attacca alla prima parvenza di "stabilità".
Qualcuno insegue un sogno (qualcuno poi lo raggiunge anche!).
Qualche privilegiato nasce con un "dono" (che a volte diventa la sua condanna).
La realtà è che il lavoro è solo una delle componenti della propria vita. E' importante sentirsi realizzati nel lavoro? Certo che si. Come è importante essere realizzati nei rapporti affettivi. Che ne so .. nello sport .. in mille altri aspetti ..
Per quanto mi riguarda il mio lavoro assorbe l'80% del mio tempo e, a mio malgrado, è diventato il mio unico metro di giudizio della realizzazione della mia vita.
Altri distribuiscono diversamente i loro tempi e i loro spazi.
Hanno tutti ragione e la pace cosmica è preservata.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
Ho la pelle d'oca.ferro ha scritto: La monetizzazione aiuta a mettersi su di una scala di valori e capire a che punto si è di un ipotetico grafico.
Per creare un sistema di riferimento ti servono però, per definizione, punti di riferimento. Questi si ottengono "monetizzando" altre persone e così via.
(...)
Ah si .. io lo uso come unico criterio di valutazione delle persone ..
Certo bisognerebbe tener conto del fatto che la vita non è meritocratica ma tant'è ..
Mi sembra una interpretazione un filo...ehm... calvinista?
Ma forse non ho capito bene cosa intendi quando scrivi "valutazione delle persone".
Sospetto, in generale, una esasperazione dell'identificazione del proprio lavoro come termine principale del grado di soddifazione e realizzazione dei singoli individui. Covo il sottile dubbio che l'equazione "realizzazione professionale = felicità" sia una specie di sentimento 'indotto' di una prassi (sposata dalla maggior parte della società) che identifica la carriera con un non meglio identificato "valore" dell'individuo. E la felicità del singolo con la sua situazione lavorativa. Chiaro ognuno fa le sue scelte. Se ci penso però di arrivisti in carriera pronti a spaccare il mondo dopo l'università ne conosco tanti. Ma di ex-rampanti disillusi e dalle mire ridimensionate ancora di più. Non vorrei che il mare magnum del precariato stesse involontariamente riallocando ansie, desideri e sogni di un sacco di ragazzi. Temo che grosse novità arriveranno da questa moltitudine.
Non fare anche tu l'errore di prendere troppo letteralmente i miei post.
In ogni caso penso di aver ampliato ed esplicitato quello che ho detto nel mio post successivo.
In ogni caso penso di aver ampliato ed esplicitato quello che ho detto nel mio post successivo.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
fammi capire neuz... chi è per te un uomo rude??? un metalmeccanico, un muratore, un bergamino... queste sono le persone che tu ritieni rudi???Neuz ha scritto: Io voglio fare l'educatrice. Voglio sicurezza monetaria in qualsiasi caso. Non so se mai mi sposerò ma certo non sarà con un uomo rude.
Il Cherokee già mi piace adesso.
Ma tanto la vita è imprevedibile. Magari l'anno prossimo faccio una pazzia e cambio facoltà.
Voi cosa volete fare?
Ma come mai ti suscito così tanta curiosità Prezza?
Se proprio vorrai saperlo ti risponderò con MP
Se proprio vorrai saperlo ti risponderò con MP
mmh... Luogo comune... però, in pratica, i Vs. prof. vi stanno dando del "fallito/a" ancor prima di incominciare? Non male per gente il cui compito dovrebbe essere quello di inculcarvi la passione in quello che vi spiegano.... in quello che vi insegnano a fare.Neuz ha scritto: Io lo so quello che voglio fare...però i miei professori continuano a ripeterci che dobbiamo cercarci morosi ricchi...
E alla fine il fatto di avere un moroso/compagno/marito ricco ti farà sentire realizzata? se davvero il fatto di possedere un cherokee è indice di realizzazione beh, allora stiamo proprio raschiando il fondo del barile.
La realizzazione non viene, a parere indiscutibilmente e strettamente mio personale, dal fatto di essere in condizione di fare questo o quel lavoro o di avere bassi o elevati guadagni. La realizzazione viene dalla vita di tutti i giorni, dal superamento delle difficoltà quotidiane, dal raggiungimento continuo di importanti, seppur piccoli obiettivi. L'importante è non smettere mai di sognare ed impegnarsi al massimo in quello che si fa. Certo, se l'alzarsi ogni mattina per andare in ufficio/negozio/fabbrica/nei campi/in stalla diventa un calvario, meglio cercare qualcosa di diverso, no?
La realizzazione può venire anche da un semplice "grazie" detto al momento giusto, non ti riempie lo stomaco, ma fa un gran bene allo spirito.
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
parole sante kappo... e come ho detto a qualcuno in mp girare con la vecchia 500 ti facilita il parcheggio in centro...
Ma io non l'ho ancora capito.
Per essere felici bisogna essere necessariamente ricchi? O comunque con disponibilità economiche?
Psicologizziamo la domanda.
Provate più piacere durante il rapporto sessuale, o quando acquistate, ad esempio, un automobile?
Per essere felici bisogna essere necessariamente ricchi? O comunque con disponibilità economiche?
Psicologizziamo la domanda.
Provate più piacere durante il rapporto sessuale, o quando acquistate, ad esempio, un automobile?
Ovviamente.Gio Vox ha scritto:Permettimelo ma questa è una provocazione
Io non capisco perché si debba pagare la cultura, lo studio, insomma tutti gli strumenti per la crescita della mente!
(Non a caso sono a favore dei tanto accusati espropri proletari. Gli accusatori sono sempre i soliti 'faccioni' schifosi che di cultura nisba)
Quello che ho scritto circa i miei prof. che ci hanno consigliato di trovarci un moroso ricco era palesemente una battuta.
Ho fatto l'errore tremendo di espormi e dire quello che voglio fare io nella vita. State tentando di puntarmi contro il dito in ogni modo ma nemmeno vi vedo.
I soldi aiutano. Tanto. Io ne ho le prove. Potrei farvi l'elenco delle suddette ma sarebbe solo pane per i vostri denti. La felicità a parer mio non la fanno i soldi. I soldi portano serenità soprattutto. Tendo a scindere queste parole.
Una scopata e un'automobile non sono "beni" che si possono porre sullo stesso piano. Per me.
Ho fatto l'errore tremendo di espormi e dire quello che voglio fare io nella vita. State tentando di puntarmi contro il dito in ogni modo ma nemmeno vi vedo.
I soldi aiutano. Tanto. Io ne ho le prove. Potrei farvi l'elenco delle suddette ma sarebbe solo pane per i vostri denti. La felicità a parer mio non la fanno i soldi. I soldi portano serenità soprattutto. Tendo a scindere queste parole.
Una scopata e un'automobile non sono "beni" che si possono porre sullo stesso piano. Per me.
Neuz ha scritto:State tentando di puntarmi contro il dito in ogni modo ma nemmeno vi vedo.
Neuz ha scritto:I soldi aiutano. Tanto. Io ne ho le prove. Potrei farvi l'elenco delle suddette ma sarebbe solo pane per i vostri denti.
Non ho capito che parole scindi.Neuz ha scritto:La felicità a parer mio non la fanno i soldi. I soldi portano serenità soprattutto. Tendo a scindere queste parole.
Come succitato, era una palesissima provocazioneNeuz ha scritto:Una scopata e un'automobile non sono "beni" che si possono porre sullo stesso piano. Per me.
Ultima modifica di anarchiste il 23/11/2005, 20:40, modificato 1 volta in totale.
c@xxo Neuz, prima o poi mi spiegherai perchè pensi sempre che tutti ce l'abbiano con te.... eppure dal vivo non sei così...Neuz ha scritto: Quello che ho scritto circa i miei prof. che ci hanno consigliato di trovarci un moroso ricco era palesemente una battuta.
Ho fatto l'errore tremendo di espormi e dire quello che voglio fare io nella vita. State tentando di puntarmi contro il dito in ogni modo ma nemmeno vi vedo.
I soldi aiutano. Tanto. Io ne ho le prove. Potrei farvi l'elenco delle suddette ma sarebbe solo pane per i vostri denti. La felicità a parer mio non la fanno i soldi. I soldi portano serenità soprattutto. Tendo a scindere queste parole.
Una scopata e un'automobile non sono "beni" che si possono porre sullo stesso piano. Per me.
E' ovvio che una scopata (o, per i romantici,, "fare l'amore") e guidare un'automobile potente non si pongono sullo stesso piano (altrimenti ci sono dei problemi).
Parole sante ed il problema è proprio in questo. La stabilità economica (non la ricchezza) non dico che dà felicità, però un po' di serenità di sicuro te la fornisce. Ti dà la voglia di sognare, di fare progetti. Col lavoro fisso ti viene voglia di metterti in discussione, investire, comprare casa e magari metter su famiglia. Ma porca di quella putt@n@, io vorrei che qualche c@xxo di politicante di m.rd@ mi venisse a spiegare come c@xxo me la compro la casa se grazie alle loro leggi (Biagi, risorgi e vienimelo a spiegare proprio tu) lavoro una settimana si e due no (non è il mio caso personale... io ho un lavoro fisso e me lo tengo ben stretto, anche perchè tengo il mutuo da pagare....). Poi mi salta fuori il nano maledetto "Case per tutti". Ma VAFFANCULO!!!!Gio Vox ha scritto: -----8<-----E comunque quando si è parlato di sicurezza/stabilità economica secondo me s'intendeva uno posto di lavoro sicuro e quindi uno stipendio fisso. Questo non lo trovo nè borghese nè pretenzioso. Lo trovo indispensabile.
Come sopra Gio, in amicizia: mavaffanculo...Gio Vox ha scritto: Poi è chiaro, io fra qualche anno pubblicherò un album Fottutamente Glam Rock con la mia nuova band, i Kiss n' Dicks, diventerò ricchissimo da fare schifo e ripenserò a voi, plebaglia merdosa, come a dei falliti.
So che McA apprezzerà questa mia uscita perchè ha degli stivali splendidi.
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
Ovvio che l'ho apprezzata, Gio, anche perché io non farò parte di quella plebaglia merdosa perché tu mi avrai contattato come tour manager (insomma, io vi procurerò alcol, droga e donne, intanto vi farò vedere un sacco di soldi ma voi non saprete mai che quelli sono solo una parte di un mucchio di soldi che io farò alle vostre spalle. Anzi, lo saprete solo dopo vent'anni - io intanto sarò morto ricchissimo - al che farete il tour della reunion).Gio Vox ha scritto: Poi è chiaro, io fra qualche anno pubblicherò un album Fottutamente Glam Rock con la mia nuova band, i Kiss n' Dicks, diventerò ricchissimo da fare schifo e ripenserò a voi, plebaglia merdosa, come a dei falliti.
So che McA apprezzerà questa mia uscita perchè ha degli stivali splendidi.
Per non andare OT: io ricordo distintamente Pietro Taricone intervistato a "Le Iene", che, a domanda "Le tre cose più belle della vita?" risponde: "al terzo posto mangia', dormi'; al secondo posto scopa'; al primo posto anda' a trecento all'ora con la macchina".
Quindi, i maschi che provano più piacere con le macchine che con le donne ci sono eccome... Certo, dovrebbero frequentare un corso di recupero per cervelli... Ma forse è troppo tardi.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
McA... se mi poni Pietro Taricone come termine di paragone del "Ragazzo trentenne medio italiano" allora devi per forza ammettere che Berluskaiser è il più grande politico del mondo.
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
si potrebbe concordareKappo ha scritto: McA... se mi poni Pietro Taricone come termine di paragone del "Ragazzo trentenne medio italiano" allora devi per forza ammettere che Berluskaiser è il più grande politico del mondo.
è sicuramente il più bravo a sfruttare i nostri tempi
poi le ipotesi che si possono fare sulla sua persona sono infinite ........ammicco ammicco
in ogni caso, su questo argomento, esprime il mio pensiero una canzone di de andrè (come al solito)
"da bambino volevo guarire i ciliegi
quando rossi di frutti li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti
fu un sogno fu un sogno
ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un dio ma nemmeno per gioco
perchè i ciliegi tornassero in fiore
perchè i ciliegi tornassero in fiore
e quando dottore lo fui finalmente
non volli tradire il bambino per l' uomo
e vennero in tanti e si chiamavano gente
ciliegi malati in ogni stagione
e i colleghi d'accordo
e i colleghi contenti
nel leggermi in cuore tanta voglia di amare
mi spedirono il meglio dei loro clienti
con la diagnosi in faccia e per tutti era uguale
ammalato di fame incapace a pagare
e allora capii
fui costretto a capire
che fare il dottore è soltanto un mestiere
che la scienza non puoi regalarla alla gente
se non vuoi ammalarti dell' identico male
se non vuoi che il sistema ti pigli per fame
e il sistema sicuro è pigliarti per fame
nei tuoi figli in tua moglie che ormai ti disprezza
perciò chiusi in bottiglia quei fiori di neve l'etichetta diceva elisir di giovinezza
e un giudice un giudice con la faccia da uomo
mi spedì a sfogliare i tramonti in prigione
inutile al mondo e alle mie dita
bollato per sempre truffatore imbroglione
dottor professor truffatore imbroglione"
UN MEDICO-fabrizio de andrè
Ultima modifica di Anonymous il 25/11/2005, 13:01, modificato 1 volta in totale.
Ogni popolo ha i governanti che si merita...Kappo ha scritto:McA... se mi poni Pietro Taricone come termine di paragone del "Ragazzo trentenne medio italiano" allora devi per forza ammettere che Berluskaiser è il più grande politico del mondo.
Basta girovagare senza meta per le strade e rendersi conto che non siamo più essere umani, ma automi.
"Dai virus della mediocrità
Dai dogmi e dalle televisioni
Dalle bugie, dai debiti, da gerarchie, dagli obblighi e dai pulpiti
Squagliamocela
Nei vuoti d'aria della realtà
Tracciamo traiettorie migliori
Lasciando le galere senza più passare dalla cassa
[...]
Da ciò che uccide te e tutto ciò che ho intorno
Dall'uomo che non è padrone del suo giorno
Da tutti quelli che inquinano il mio campo
Io mi libererò perché ora sono stanco"
P.s. Grazie Rootsman per aver proposto un frammento del verbo di Faber.