Django Unchained

Le cinéma (abréviation de cinématographe) est une projection visuelle en mouvement, le plus souvent sonorisée.

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gasta
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Ho smesso di leggere quando hai parlato di Kubrick.
Kubrick e Tarantino nello stesso post non ci stanno.
Kubrick caga in testa a Tarantino dalla tomba.

E aggiungo, Le iene è il pallido tentativo di fare un Rapino a mano armata.
E se c'è un programma in televisione che si chiama così, non penso sia un termometro interessante di beltà cinematografica.
Che non mi pare ci sia un programma in tv che si chiama Festen, per dire.
O Il cielo sopra Berlino. O salamadonna cosa.

Se ti piace la vendetta, guardati Park Chan-Wook.

Io capisco che ami Tarantino e mi piace il tuo paragone con una sega.
Onorevole.
Kubrick è scopare, invece.
In mille posizioni diverse, con un miliardo di donne.
Ma se preferisci le seghe, chi sono io per negarlo?
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baol
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gasta ha scritto: 30/01/2013, 16:45Ho smesso di leggere quando hai parlato di Kubrick.
Ellapeppa... "Lato Kubrick"... Mica "meglio di"...

Pensa te che io mi sono offeso da solo quando l'ho paragonato a Shakespeare.
Che, per inciso, caga in testa a Kubrick. Da tomba a tomba.

Non ho nemmeno parlato di termometro interessante di beltà, semmai di
baol ha scritto: 30/01/2013, 15:32termometro più bieco della popolarità
Anyway, apprezzo il tuo tentativo di evirarmi, appendendomi per i piedi.
L'avevo chiamato.

Ommioddio. Una falla nel sistema.

McA, 29/01/2013.
McA ha scritto: 29/01/2013, 13:00
Spoiler:
Dalla morte di Candie e, un attimo dopo, di Schultz, il ritmo del film cala vertiginosamente. [...] Benissimo. Ma dev'essere in grado di narrare il tutto in un ulteriore climax ascendente, laddove invece la narrazione sembra allungarsi a dismisura negli ultimi tre quarti d'ora della pellicola.
McA, 30/04/2004.
McA ha scritto: 30/04/2004, 18:41Valido, bella berta, abbiamo anche parlato, con ribes, di come i "tempi" (ritmi filmici) di Leone influenzino quelli di Tarantino, e di come ci sia gente che dica "Oh, come sono lenti".
Discutevamo, di conseguenza, se la pena di morte per decapitazione sia così sbagliata.
:D
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McA
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Eh no, caro Baol, non è una falla nel sistema.
Non metto in discussione gli ultimi tre quarti d'ora perché hanno troppi controcampi, o dettagli non narrativi, o silenzi, o discussioni apparentemente superflue (gli elementi leoniani di cui si lamentavano coloro per i quali suggerivo il taglio della testa): li metto in discussione per il loro essere tout court un segmento narrativo che, a mio parere, non viaggia come dovrebbe. Trovo che sia la tensione generale a calare, ma per l'ossatura della storia, mica per altro.
Là si parlava di Kill Bill Volume 2, che, per la confezione e i dialoghi e gli sviluppi che aveva, mi avrebbe tenuto attaccato allo schermo anche se fosse durato sedici ore e mezza. Non percepisco cali, in quel film.
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Non si può neanche più trollare in questo forum, dannazione.
Ma cosa devo fare, ditemelo!?
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Come già accaduto per Bastardi senza gloria, la revisione di Django Unchained ha fatto aumentare il mio gradimento del film. Quello che alla prima volta mi era parso un segmento finale troppo lungo (e non per lentezza del linguaggio cinematografico, ma per sviluppo narrativo), mi ha invece emozionato.
Momenti top:

- Django che accarezza i capelli al corpo senza vita di Schultz, mandandogli un bacio (trionfo dell'Amicizia);
- Django che apre la porta della baracca in cui Broomhilda è imprigionata, lei si irrigidisce terrorizzata perché pensa sia venuto a farle "visita" uno degli aguzzini, e invece è il suo uomo che è venuto a liberarla (trionfo dell'Amore).

Ora sono convinto che il film non si potesse fare senza quella parte finale, pure se meno ritmata.
Continuo a ribadire un paio di concetti: la scrittura non è geniale come nei film anni Novanta di Quentin, e la struttura narrativa della vendetta ha davvero fatto il suo tempo.
Ciò non toglie che Django Unchained sia intrattenimento di qualità sopraffina.
E che sia grande Cinema.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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alé!
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Ero convinto che se ne fosse già parlato a suo tempo, qui sul forum, ma non ne trovo traccia, fatto sta che ci tengo che rimanga a verbale che
Leonardo Di Caprio si è veramente ferito la mano, sbattendola sul tavolo nella scena del dopocena in cui vengono calate le varie maschere.
Il bicchiere si rompe accidentalmente, ferendolo e lui va avanti a recitare, perfettamente nel personaggio, perfino rafforzato dal dettaglio cruento che lui sfrutta alla perfezione per dare intensità alla scena chiave del film (scena chiave sempre a mio parere).
Riguardate la scena alla luce di questa consapevolezza e godrete di una recitazione fuori scala.
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