Dialoghi Sonori 2007

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marlenina
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Io non capisco troppo il senso di un concerto come quello di ieri sera. Ossia: il batterista era ammalato/impossibilitato e se lo sono dovuti lasciare a casa, o era proprio progettato così? perché se era progettato così, mah. I pezzi senza basi sembravano proprio deboli, quelli con non mi hanno preso comunque... diciamo che ho lottato con le palpebre calanti da dopo il quarto pezzo credo :-\
Mi dispiace, ieri sera ero partita sperando di rivalutarli...
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McA
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marlenina ha scritto: 01/02/2007, 14:42il batterista era ammalato/impossibilitato e se lo sono dovuti lasciare a casa, o era proprio progettato così?
Era proprio progettato così. Fin dalla locandina, che diceva acoustic duo version.
La tragedia, infatti, sta anche in quello: batteria e basso sbadiloni, due robine sulla tastiera, un quasi-playback, insomma.
Concordo con Marlenina, anche se ormai è una '90 acida che mi striglia perché uso il verbo "rockeggiare".

:-*
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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marlenina
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McA ha scritto: 01/02/2007, 14:49La tragedia, infatti, sta anche in quello: batteria e basso sbadiloni, due robine sulla tastiera, un quasi-playback, insomma.
Esatto... io non sono quella che va contro basi e campionamenti sul palco, ma ieri sera sinceramente era eccessivo: non ci si può presentare come un acoustic duo ed uscirsene così...
McA ha scritto: 01/02/2007, 14:49Concordo con Marlenina, anche se ormai è una '90 acida che mi striglia perché uso il verbo "rockeggiare".
Ci sono cose, caro McA, che trascendono quel verbo retrogrado... 0:)
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ianpaice
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marlenina ha scritto: 01/02/2007, 15:24Ci sono cose, caro McA, che trascendono quel verbo retrogrado... 0:)
Bah.
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unanota
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ianpaice ha scritto: 01/02/2007, 17:59Bah.
"BAH" cosa?

A parte il fatto che Marlenina in questo periodo striglia tutto e tutti, ci sono cose (musica, approcci alla) che trascendono il verbo "rockeggiare".
E se gli Yuppie Flu comunque non rientrano proprio tra queste (ieri sera abbiamo sentito delle canzoni), c'è gente che con la parola "rockeggiare" rabbrividisce.

[mi scuso per l'off topic in risposta al cocciuto ianpaice, che tra l'altro ieri sera, probabilmente con la puzza sotto il naso, non è neppure venuto al Monteverdi]
Ultima modifica di unanota il 01/02/2007, 18:32, modificato 1 volta in totale.
...delle chitarre che non fanno più cheke-cheke ma fuzz-fuzz.

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ianpaice
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Bah.

Io ieri sera non lo sapevo neanche che c'erano 'sti indie.
Io ieri sera ero a rockeggiare dibbrutto con mattia & co. al Maverick.

C'è chi può e chi non può.
Io può. Tu invece non può.

:-*
unanota ha scritto: 01/02/2007, 18:22trascendono dal verbo "rockeggiare".
Non mi sembri fratello di tua sorella. Maledizione.
unanota ha scritto: 01/02/2007, 18:22c'è gente che con la parola "rockeggiare" rabbrividisce.
E infatti ti pare che nel mondo le cose vadano per il verso giusto?
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Marco Mancassola & Superwow – Last Love Parade reading
@ Dialoghi Sonori 2007
Mercoledì 7 Febbraio 2007
Teatro Monteverdi
Via Dante 149 - Cremona
21,30 - Ingresso Gratuito


Marco Mancassola è nato in Veneto nel novembre ’73. Dai diciassette anni in poi ha vissuto con mille lavori. Ha vissuto a Padova, Roma, e attualmente a Londra. Come scrittore esordisce con alcuni racconti nel 1996. Nel 2001 esce la prima edizione del romanzo ‘Il mondo senza di me’, che diventa un caso nella piccola editoria italiana. Seguono: ‘Qualcuno ha mentito’ (2004), ‘Last Love Parade. Storia della cultura dance, della musica elettronica e dei miei anni’ (2005), ‘Il ventisettesimo anno. Due racconti sul sopravvivere’ (2005).
‘Last Love Parade. Storia della cultura dance, della musica elettronica e dei miei anni’ è il terzo libro di Marco Mancassola, uscito nell’aprile 2005 per Mondadori-Strade Blu (nuova edizione tascabile Oscar Mondadori, giugno 2006 - pp. 234, euro 8,40).

‘Last Love Parade. Storia della cultura dance, della musica elettronica e dei miei anni’ è il terzo libro di Marco Mancassola, uscito nell’aprile 2005 per Mondadori-Strade Blu.
‘Il mistero del ballo è il mistero del corpo, qualcosa di insolubile e per questo senza fine.’
A inizio anni 70, mentre il mondo si avvia lungo i sentieri ambigui dell’era post-industriale, nasce la cultura dance contemporanea. La pista da ballo, assieme alla nuova ‘categoria emotiva’ del sabato sera, rispecchia un nuovo cli! ma socia le: trasformazioni economiche, liberazione del corpo, liberazione sessuale. Ad accompagnare questa cultura sarà una musica ‘virtuale’ e al tempo stesso intensamente fisica, tanto disumana quanto capace di far sentire disperatamente umani: la musica elettronica.
La storia di questo libro si snoda dagli anni 70 ai giorni attuali, dalla disco music alla post-techno, passando in particolare per il decennio denso e sospeso degli anni 90: gli anni che l’autore individua come centrali nella propria formazione, oltre che in quella ‘ideologia del party’ che racchiude, in sé, le contraddizioni dell’epoca. Tra edonismo e cinismo, tra un crescente senso di claustrofobia e un’ormai impossibile aspirazione all’altrove, tra le tensioni opposte e complementari dell’underground e del pop: ciò che questo libro racconta, attraverso la lente della cultura musicale elettronica, è l’intero clima degli anni recenti. È la storia di un ritmo che accelera senza sosta per sfociare infine, come un sogno consumato per sempre, nel limbo sospeso dei giorni attuali. La storia di un movimento collettivo e insieme personale, di una giovinezza in cui imparare a ‘non somigliare a nessuno’, e di un’amicizia dal destino oscuro: quella con Leo, scomparso un giorno del 2001 senza lasciare traccia di sé.
Saggio, memoria personale, romanzo. Ecco una storia erratica e inquieta, eppure narrata con voce rigorosa. Dalla provincia italiana a New York, da Detroit a Chicago, dalla Berlino della Love Parade, grande rito collettivo del post-muro anni 90, fino alla Londra più recente: alla ricerca non tanto di identità né di impossibili risposte, quanto di ‘intensità’, di quei ‘modi temporanei in cui certa gente ha risolto temi eterni come il piacere, la disperazione, il desiderio di spazio e il desiderio di tempo’.

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Le premesse dicono 'abbastanza imperdibile'.
Marco è uno dei più interessanti scrittori della nuova scena letteraria italiana.
Mi permetto di consigliarvelo caldamente.
Se poi si pensa all' electro-sonorizzazione dei SuperWow...

Marco Mancassola
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Vi aspettiamo.
Ultima modifica di Allo il 05/02/2007, 18:34, modificato 1 volta in totale.
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intrigante...ma la serata come si svolge?
esclusivamente lettura e commento?
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è un reading musicato.
Mancassola legge. Superwow sonorizzano.

;)
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Sakamoto
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Stasera non può che essere una serata interessante per cremona, con tutti i dj che ci sono con tutta la gente che parla di elettronica, di rave, di club......dovremmo essere in un bel pò. Speriamo, l'occasione e ghiotta.
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