Cantiere Sonoro 2007/2008 - nona edizione

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Allo
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Mercoledì 20 Febbraio 2008 – ore 21:30
Dialoghi Sonori - Essai Sonoro
Marlene Kuntz
con Gianni Maroccolo ed Ivana Gatti

sonorizzano dal vivo

La signorina Else
(1928 - Paul Czinner)

in collaborazione con CineClub De Sica e Cinema Tognazzi

Cinema Tognazzi – via verdi 1 - Cremona
Ingresso: 5 euro (fuori abbonamento Cineclub)
tel: 0372.458892

prevendita presso la cassa del Cinema Tognazzi in orario d'apertura
I Marlene Kuntz e Gianni Maroccolo, con la partecipazione di Ivana Gatti improvvisano dal vivo sulle immagini del capolavoro muto tedesco La signorina Else, diretto da Paul Czinner nel 1928 e tratto dal famoso romanzo di Arthur Schnitzler.
Il film, visionario ed esaltante, ben si addice alla contaminazione e alla sperimentazione, tra melodia e inquietudine, che la loro musica rappresenta.
Il progetto ha debuttato a Bologna il 13 aprile 2007, con grandissimo successo di pubblico, e giunge a Cremona per una specialissima 'seconda assoluta'.
Evento clou per Cantiere Sonoro 2008 che ben rappresenta lo spirito della rassegna Dialoghi Sonori, fondendo l'arte cinematografica ad una delle più importanti e significative rock band contemporanee.

I Marlene Kuntz sono composti da Cristiano Godano (chitarra), Riccardo Tesio (chitarra), Luca Bergia (batteria), con Gianni Maroccolo al basso e la partecipazione di Ivana Gatti alla voce e al theremin.
La band
I Marlene Kuntz esordiscono sul mercato discografico nel 1994 con l'album "Catartica". Ad esso faranno seguito: "Il Vile", "Ho ucciso paranoia", "Che cosa vedi" (disco d'oro per le otre 50.000 copie vendute), "Senza Peso" e "Bianco Sporco". Fra il 1994 e il 2005 vedono la luce anche altri lavori discografici: "Come di sdegno" (minicd), "H.U.P. live in catharsis" (1° album live dei MK che fa seguito ad un clamoroso tour di 80 date con oltre 100.000 paganti), "Cometa" (altro minialbum), "Fingendo la poesia" (ep contenente 2 rivisitazioni: "Alle prese con una verde milonga" di Paolo Conte e "Non gioco più" di Mina) e "S-low" (2° album live). "Petali di candore" e "MTVStorytellers:Marlene Kuntz" sono invece le testimonianze video uscite nel 1997 e nel 2005. In questi anni passano da un'etichetta indipendente, il CPI (Consorzio Produttotri Indipendenti), ad un major discografica, la Virgin.

I Marlene Kuntz ed il mondo cinematografico si sono incontrati più volte: Guido Chiesa ha scelto la loro musica per la colonna sonora del film “Babylon", un paio di loro brani compaiono in "Jack Frusciante è uscito dal gruppo". Nel 1997 è la volta di "Tutti giù per terra", tratto dal romanzo di Giuseppe Culicchia e diretto da Davide Ferrario. Nel 2000 prendono parte al cortometraggio "Quando si chiudono gli occhi" di Beniamino Catena, presentato alla Mostra di Venezia. Nel 2005 nell'ambito del Festival "Corto in Bra", i Marlene Kuntz hanno sonorizzato due film muti restaurati dalla Cineteca del Comune di Bologna: "Rapsodia Satanica"di Nino Oxilia e "L'uomo meccanico" di André Déed.

Il film
La signorina Else (Fräulein Else) di Paul Czinner
Germania 1928, 85’, b/n, didascalie in tedesco con sottotitoli in italiano
Copia restaurata dalla Cineteca del Comune di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.
Else è una bella ragazza, figlia di una famiglia dell'alta borghesia austriaca, in vacanza in una località turistica delle Dolomiti insieme alla zia. Un giorno le piomba addosso la richiesta di salvare il padre avvocato dall'imminente bancarotta.
È la madre stessa, in una lettera dai toni melliflui e patetici, a chiederle di concedersi ad un uomo che soggiorna nel suo stesso albergo, per avere da lui il denaro necessario a salvare la famiglia dal tracollo. Fin dalle prime battute, e poi sempre più trascinanti sino alla fine, avvertiamo il battito tumultuante del sangue e delle parole che circolano nella testa di Else, l'adolescente "altera", vivida e appassionata. Tutto il testo di Schnitzler è nella reazione di Else a questa richiesta, vissuta prima come premonizione, e poi come sfida mortale.
Allo stesso modo il film segue questo monologo interiore. Osserviamo Else dall'interno nelle sue oscillazioni psichiche e, al tempo stesso, la contempliamo dall'esterno come fosse un'antica eroina.

Prossimo appuntamento:
Domenica 24 Febbraio 2008 – ore 21:30
Dialoghi Sonori - Essai Sonoro
Nosferatu: sonorizzazione a cura dell’associazione Tazebau di Crema
Collaborazione: CineClub De Sica
Location: Teatro Monteverdi – via dante 149 - Cremona
Centro Musica Il Cascinetto
mail: info@cantieresonoro.it
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Allo
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inutile sottolineare l'importanza dell'evento.
Imperdibile è forse poco. no?

Possiamo dire finalmente che a Cremona succedono cose che neanche a Milano...
per una volta.

alè.
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marlenina
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Infatti c'è qualche pazzoide del forum MK che viene da Milano e da Reggio...
Credo che ora come ora sia di gran lunga meglio uno spettacolo così che non un concerto regolare dei Marlene...
...integrare la sconfinata equazione dell'universo per mezzo dell'Integrale elettrico di vetro, dal respiro di fuoco
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BaroneBirra
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Spero ci sia qualcosa che la povera donna che figura nella formazione degli ...A Toys Orchestra sappia fare.
Abbiamo ieri sera appurato che, senza dubbio alcuno, questa cosa NON È suonare.
Ciò nonostante, la fiducia era ancora viva, fino a quando ha aperto bocca per emettere dei suoni sconnessi e alquanto fastidiosi - definire canto quei miagolii (più adatti a Catwoman fatta di eroina che è appena stata respinta da Batman) sarebbe quantomeno criminoso.
Noi, in ogni caso, non disperiamo. Sicuramente la suddetta saprà stupirci in futuro con un sensualissimo strip. Ma se si spoglia come suona e canta può risultare attraente come una tendinite post-traumatica o al massimo una larva di malmignatta.

I Toys Orchestra scrivono ottimi pezzi (strutturalmente ed anche armonicamente) che puntualmente rovinano con invereconde esecuzioni e effettini-fetenzia.
Ultima modifica di BaroneBirra il 19/02/2008, 17:41, modificato 1 volta in totale.
Come uomo lavoro male.
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McA
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Se ne parlava con Barone Birra proprio domenica sera.
Non è che si critichi ...A Toys Orchestra in toto.
Al contrario, quasi tutti i pezzi mi sono sembrati meritevoli.
Quello che non capisco è il dover essere anni '00 a tutti i costi, sprecando bellamente potenziali pezzi rock'n'roll, ballate pianistiche, botte strumentali ecc. con: - il Korg a tappeto; - gli effetti electro; - il fottuto iBook (o quello che è) che ormai è un must per qualunque gruppo (se non ce l'hai sul palco, non sei cool); - il clic (spero che almeno quello sia partito per sbaglio, ma fi§@!).
Ripeto: è come fare un bel cortometraggio, con una bella storia, dei bravi attori ecc., e poi montare il tutto solo con dissolvenze a stella.

Discorso a parte per Ilaria "Colpevole" D'Angelis. Bella ragazza, senz'altro intelligente, simpatica, carina, dolce, gentile. Ma suona un po' così così (il tamburello, malissimo --> non è un giocattolo, è uno strumento. Se lo suoni, tieni il tempo, non vai a caso). E perché la fanno cantare?
Forse, un giorno, qualcuno della band avrà il cuore di prenderla in disparte e di dirle la verità.

...A Toys Orchestra: 6,5. Peccato, potrebbe essere un voto ben più alto.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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Allo
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perfetto.
Dopo che Mca ha mostrato il suo pacco imbottito anche per gli ATO  :P ri-segnalo che domani sera, ore 21.30, Cine Tognazzi c'è un evento davvero speciale.

L'attesa è forte e i Marlene Kuntz (visto anche lo splendore di Godano a Back to School) sembrano vivere una nuova giovinezza.
Da non perdere davvero.

Me racumandi.
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unanota
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Commento in ritardo su domenica sera, pardon.

Non per fare da contraltare al post vecchiotto e bigotto di McA, però la serata è stata parecchio fi§@.
Francamente capisco poco, in questo caso, la sensibilità critica da "rocker crudo" di fronte a un concerto bello, carino, come quello degli A Toys Orchestra. Chiaramente eravamo in un teatro "difficile" e non al Miami estivo. Chiaramente c'era la gente seduta e un approccio contenuto all'esibizione. Ma gli A Toys Orchestra si confermano un'ottima band, e un'ottima alternativa al pop/rock impolverato. Le ballate pianistiche sarebbero tributi Beatlesiani se confinati all'arrangiamento scarno, diventano "pezzi" moderni dal sound electrificato ma vintage nel modo in cui li compongono -splendidamente- gli ATO. Per me suoni bellissimi. Bassman & Vox, quanto di più vecchio in circolazione per amplificare delle chitarre; ma per fortuna ci sono le tastierine e i sequencer.
Personalità, pacca, consapevolezza, sfrontatezza.
Inchiostro sprecato sul resto.

A chi critica smodatamente le doti canore (ma lo stile, soprattutto) della bellissima signorina, consiglio di ascoltare i Made Out of Babies.
McA ha scritto: 19/02/2008, 17:57Ripeto: è come fare un bel cortometraggio, con una bella storia, dei bravi attori ecc., e poi montare il tutto solo con dissolvenze a stella.
Per favore, dai. :P

Plausi agli esordienti Kaiser Soze, prova superata.
...delle chitarre che non fanno più cheke-cheke ma fuzz-fuzz.

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Prostataingrossata

Idem, la penso come Solinota. Salvo per il concetto vintage che -da non preparato- non colgo se non nelle moine e nelle scelte visive di strumenti e vestiti da rednek dei maschietti.
Post inutile ma difronte alle parole di Solinota viene voglia di unirsi.
Aggiungo anch'io una piccola difesa al giunonico ben di dio in prima fila. Lamentarsi della sua vocina è peccato quanto lamentarsi di Kazu Makino dei Blonde Redhead mentre lamentarsi di come suona è fuori luogo quanto impicciarsi delle capacità strumentali dei VA&Nico. Fuori luogo*.
Quindi ai ruocar tecnicisti a tutti i costi consiglio di farsi delle pere di G3 e di non pucciare il naso nelle grazie indie-hard della giocattola in questione. Yeah, bignaturals.com

* Che tra l'altro avrei apprezzato un mucchio sul palco.
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gasta
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Non so. Io ho sempre privilegiato la canzone ai suoni in se'.
E meno strumenti ci sono sul palco, dal mio punto di vista, meglio e'.

Non ho ascoltato gli ATO dall'inizio alla fine. Ma quello che mi hanno lasciato e' ridondanza.
Ridondanza armonica (in scena la reiterazione), ridondanza sonora (con troppi strumenti suonati insieme), ridondanza vocale (con effetti su effetti e altri effetti).
Ma non c'e' una canzone che mi ha colpito, che mi sono portato a casa e che mi canticchio.

In realta' a volte si tenta proprio di trascendere e superare la struttura canzone, allontanarsi dai Beatles... ma sarebbe cosi' male davvero invece riavvicinarsi senza copiare?
Perche' aspirare alla ricerca sonora sempre? Degli effettini da chitarra sulla voce? Il mito del vintage?

Che poi anche Zazzi ha delle tastiere vintage.
No.
Le sue sono solo vecchie... ma dio come suona!!!
Bone Blunitro
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Io non c'ero purtroppo e quindi non giudico gli ATO, ma sono anche io del parere di Gasta: spesso in molti gruppi manca la concezione di canzone vera e propria.
Si cerca di infarcire di vintage o effettistica varia per coprire una mancanza di canzone vera e propria... il fatto è che così facendo l'obbiettivo impressionare e piacere funziona spesso, poichè la gente dice "cioè che ztoria usava un effetto troppo preso bene sulla voce", oppure "cioè, hai sentito come suona male da dio" (citazione dal nuovo video di Elio).
Io vedo la musica come il connubio perfetto tra melodia della voce e scelta di accordi, emozioni istantanee senza tanti fronzoli... poi d'obbligo un bell'arrangiamento.
Sembra quasi (e parlo di ciò che sento in giro ultimamente nell'underground, parlo di vari generi dall'indie al punk) che prima i compositori pensino al tipo di suono che la canzone dovrà avere piuttosto che alla ricerca dell'emozione che anche solo piano e voce può dare, prima allo stile che ad una base solida compositiva.
Mi dispiace non essere venuto per capire meglio.
Ultima modifica di Bone Blunitro il 20/02/2008, 11:48, modificato 1 volta in totale.
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unanota
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Forse si è capito male dal mio post e dai precedenti.
Ho sempre messo davanti a tutto la capacità compositiva e la bellezza della canzoni degli A Toy Orchestra.
Ho accennato alla scelta di suoni e strumentazione soltanto in risposta alla critica di McA, ma gli ATO non sono di certo i tipi che pensano prima alle pedaliere che alle canzoni. Ci mancherebbe altro. Però sembra questo il messaggio che passa. Allora boh.

I rocker criticano perché hanno scarsa tecnica, non sanno suonare.
Gli amanti della canzone criticano perché c'è troppa cura dei suoni.
I segaioli dei suoni dicono che, in fondo, quei suoni sono la routine di decenza del pop/rock moderno.
Mettiamoci d'accordo.

Qui ci sono 4 pezzi di "Technicolor Dreams". Ascoltateli. Io non sento ridondanza di suoni. Sento melodie, canzoni, voce.
...delle chitarre che non fanno più cheke-cheke ma fuzz-fuzz.

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Per me al contrario non è un allontanamento dai Beatles, se non da quel periodo dal quale loro stessi si sono allontanati. Ante Rubber Soul
Il periodo d'oro dei fab 4 è denso di polistrumentismo e sovrapposizioni confuse, spesso ridondanti. certi pezzi sono dei pastiche veri e propri. Certo poi loro hanno creato sempre forti ganci melodici ma se ascolti con attenzione album come Revolver o raccolte come Magical Mistery Tour potrai accorgerti che erano cesellatori di mille suoni e attentissimi alla parte armonica dei loro pezzi.
Al di la delle loro impatto molto scarno e molto semplice, i Beatles hanno tentato -con i loro limiti di tecnologia e abilità- di creare dischi come gli ATO. Poi a differenza de salernitani i ragazzi inglesi erano anche in grado di creare melodie immediate che in fondo hanno lasciato più il segno rispetto alla struttura armonica ma l'eredità musicale ed i plagi dei Beatles non sono certo nelle melodie.
Questo discorso vale per tutti i pezzi esclusi quelli di McCartney.
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gasta
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Umh, no.
Aspetta, unanota, io non ho risposto a te.
Ho detto un mio parere sulla serata.

Ascolto le 4 canzoni che dici tu e a maggior ragione sono della mia idea.
Power on the words... panettone is on the table, but it is another one...
Mi piace il pianoforte cosi'. Mi piace anche la voce. Peccato che sia un po' tutta uguale e un po' tutta cosi'...

Cornice Dance, nella strofa urlata, proprio non mi piace. Il ritornello (se si puo' chiamare cosi', visto che c'e' una volta sola)... umh... mi sembra troppo Blur... Il finale elettricone......
Cioe', sono 3 parti una sganciata dall'altra, dal mio punto di vista.

Ease off the beat. Se non fosse che diventa una roba elettronica, se avesse le palle di rimanere una canzone melodica, se invece di cambiare stile ci avessero messo una linea melodica vocale piu' articolata e un ritornello piu' strutturato, magari...
Con tutto che questo pezzo in particolare viene un casino.
E rimane questo senso di appiccicato.
Come se fosse un valore. Cioe' per carita', sono gusti, eh, non il mio.

Bug Embrace. Vabbe'. Mi annoia.


In realta' e' un senso che ho con un sacco di musica che propone Mtv, che sento su Myspace e in generale quella musica che ogni tanto tento di ascoltare su consiglio di Allo o di unanota o di qualche amico sicuramente piu' attento alle ultime uscite musicali.
Errore mio sicuramente.
Io sono un dinosauro, per questo.

Ma mi emoziono sinceramente e mi vengono le lacrime quando sento Hurt, cantata da Johnny Cash.
E urlo con Duality degli Slipknot (con la Jusbilandia dietro che si esalta pure lei).
E mi vengono i brividi con JCB Song dei semi sconosciuti Nizlopi, ballo con la drum n bass esagerata di Noisia o Slam di Pendulum.
Adoro i Rapture.
E in tutti questi gruppi che vi ho citato, dai piu' vecchi ai piu' giovani, dal mio punto di vista, c'e' una violenza che un gruppo come gli ATO non ha.
Una violenza o, se preferite, una freschezza nello scrivere che in qualche modo ritrovo nei Tre Allegri Ragazzi Morti, sempre per rimanere in ambito "indie".
O negli italiani Craiving (che spaccano il çul° e niente hanno da invidiare ai Bloc Party).

Gli ATO sono un gruppo tipo Belle & Sebastien.
Proprio non mi vanno giu'.
Prostataingrossata

Non capisco, perchè una cosa possa escludere l'altra.
Credi che chi ascolta gli Ato poi abbia solo dischi simili?
Ho fatto quasi 8 anni della mia vita ad andare ogni weekend al Dordoni -e in posti simili in nord italia- a seguire (comprare dischi) gruppi Hardcore e grind. Tutt'ora ascolto quei dischi.
Adori Cash? anch'io! In oltre adoro Joni Mitchell e Ani Di Franco, Adoro Mingus e Sly & F.S. Però non vedo la contraddizione di chi propone strutture diverse e magari meno melodiche, meno "easy".
Gli ATO non sono poi così sprovveduti, non canteranno capolavori ma nemmeno banalità assolute. Paragonare cose troppo diverse e schierarsi nettamente in una delle mille facce della musica non ha molto senso.
E poi non dirmi che ascolti solo musica che ti fa venire i lacrimoni?
E visto che sono stati tirati in ballo, se c'è un gruppo che ti spinge ad esplorare il mondo musicale sono proprio i Beatles. Se penso a cos'hanno in comune Tell Me Why,You´ve Got To Hide Your Love Away, Act Naturally, I´m Only Sleeping, Tomorrow Never Knows, Hey Bulldog, Within You Without you, Being For The Beneficit To Of Mr. Kite, Julia, One After 909, Revolution n° 9 e Good Night!!!!
Ultima modifica di Sgt.Pepper il 20/02/2008, 12:49, modificato 1 volta in totale.
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gasta
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Ma come dicevi giustamente tu i Beatles fanno canzoni.
Loro ti fanno un Obladioblada che e' una filastrocca e un Strawberry Fields Forever da paura.
Sono su un altro pianeta. Li adoro.

Non ho detto che ascolto musica solo da lacrimoni. Non mi metto a piangere con gli Slipknot o i Down o i Sepultura. Tutt'altro.

Non sono degli sprovveduti, ma non riesco a capire cosa vogliono trasmettere.
Che musica vogliono fare.
E per questo, io, non provo niente quando li ascolto se non noia.
Mi sembrano un'accozzaglia di idee mal amalgamate.
I Beatles se "sperimentavano" beh... era una gran divertimento anche per chi li ascoltava, non solo per chi suonava. E si, alla fine vedo che sul palco gli ATO si divertono un sacco a cambiarsi gli strumenti, a giocare con gli ampli vintage, a suonare gli strumenti vintage o ad attaccare un distorto alla voce con l'sm57, ma io, giu' dal palco, bah, provo davvero solo noia e voglia di mangiare le noccioline.

Secondo me non suonano male.
Secondo me pero' prima di sperimentare devi riuscire a scrivere Obladioblada.
luchino
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Concordo con quest'ultima frase...anche se non è facile saper scrivere obladioblada.
A me son piaciuti,molto. Ma anch'io a volte mi sono sentito un pò troppo travolto da ondate di suoni e faticavo a cogliere la melodia,la struttura dela canzone. Devo dire però che non avevano così tanti effetti, 3 0 4 per strumento mi pare. Al di là di delay tremolo e overdrive non mi pare di ricordare altri effetti. A me piace molto la ricerca sonora, ma forse gli ATO  in certi momenti esageravano,i momenti in cui ho apprezzato di più i muri sonori sono stati quelli nei finali di certi pezzi. Per dire,io adoro i sonic youth,che in quanto a effetti e noise ...,ma hanno anche canzoni meravigliose e sanno dosare meglio i suoni. Dovrei ascoltare gli ATO in cd,magari fanno meno "casino" che dal vivo. Per quanto riguarda la splendida polistrumentista, ok,non eccellerà in tecnica,ma mi pare facesse il suo dovere senza errori(cembalo a parte),e la voce l'ho trovata tremendamente sexy,e volutamente ,credo, così artefatta. Penso sappia cantare anche in altri modi...spero per lei.Forse troppa elettronica,come se avessero paura di essere meno cool facendo più rock'n'roll. Loro hanno più un'attidudine rock'n'roll secondo me.C'è stato un momento dove il cantante ha detto -ora un pò di rock'n'roll, e in effetti è stato il pezzo più rock,anche se tastiere e campionatore non hanno tardato ad amalgamarsi  al rock'n'roll...talvolta travolgendolo un pò.L'elektro-rock ...passatemi il termine...viene meglio ai subsonica. Comunque, concludendo,per me è stato un gran concerto,qualche pezzo forse un pò noioso,ma nel complesso mi ha emozionato.
luchino
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L'evento con i Marlene Kuntz bello,tutto.
Bello il film,lei bravissima. E grandi i Marlene.
Ivana Gatti non l'avevo mai sentita,bella voce, e abile con quel giocattolino. Complimenti a tutta l'organizzazione.
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gasta
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Il film e' stato incredibile. Il montaggio utilizzato mentre lei parte in treno e' veramente perfetto. E anche dei carrelli indietro su di lei e Dorsday, nei corridoi dell'hotel.
Lei era perfetta.
Dondolava da una parte all'altra, nel fumo, avvicinandosi alla fine.

Immagine

La musica dei Marlene.
Umh.
Se il film mi ha convinto al 100%, sulla musica secondo me possiamo spendere due parole.
La scelta dei Marlene e' stata di sonorizzare non il film, ma lo stretto intimo di Else, come se tutto fosse una soggettiva.
La colonna sonora ne risulta sganciata dalle immagini, quindi, anche se ti porta progressivamente allo sfascio del personaggio.
E' una scelta, ne' bella ne' brutta. Sicuramente originale e personale.
Personalmente mi sono piaciute le parti del treno e quando la madre scrive la lettera.
Non mi ha fatto impazzire il finale rumoroso e neanche l'uso delle batterie elettroniche.
Ma questi sono gusti.

Di sicuro il volume era troppo alto.
Prostataingrossata

Il film veramente bello, la storia tra le più morali che si potessero scegliere.
Loro bravi, sono riusciti a distrarmi dalla pellicola diverse volte anche se hanno mantenuto un linea per nulla invadente e rispettosa dello spazio da riservare al film. (del resto quello era l'obiettivo)
Tornando a casa mi è venuta voglia di ricredermi anche sui loro dischi ma poi non ce l'ho fatta, li odio.

E' vero gasta, il viaggio in treno è bellissimo. Se poi si pensa ai limiti strutturali che avranno sicuramente avuto. Un senso di spazio e di precipizi veramente ben riuscito.
Ultima modifica di Sgt.Pepper il 21/02/2008, 12:34, modificato 1 volta in totale.
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Si.
E le linee elettriche?
Cross fade da una all'altra.

Avete notato il "camera car" sulla slitta?
Era spettacolare. Si vedeva l'ombra dell'operatore della cinepresa sotto al telo nero.
A me ste cose fanno venire i brividi.
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