Battlestar Galactica
Inviato: 08/10/2006, 11:45
BATTLESTAR GALACTICA - IMDB
anche nota come The All New Battlestar Galactica
Se volete scoprire cos'è la vecchia Battlestar Galactica quella degli anni '70/'80 guardate qui.
Riassunto: BSG è una ficata. Guardatelo se puoi.
Le più recenti serie TV hanno dimostrato di saper ottenere risultati davvero eccezionali paragonati a quelli del cinema Hollywoodiano di oggi, sul piano narrativo, visivo/tecnico, economico. Non c'è troppo da meravigliarsi se Lucas vuole smetterla col cinema e darsi alla TV. Se devo pensare a un capo cordata per questo trend non penso a Lost (che trovo un brillante cocktail di tutto quello che può funzionare in TV), penso a Battlestar Galactica.
Chi può sapere come deve essere fatto un telefilm di fantascienza per essere davvero rivoluzionario se non Ronald D. Moore, uno che è stato produttore esecutivo dello Star Trek (lo sci-fi "vecchio" per eccellenza) all'apice della sua espansione e all'inizio del suo declino?
Infatti questa serie supera quasi tutti i canoni della serie TV di fantascienza e perchè no, della serie TV in generale per seguire in maniera quasi ossessiva solo i personaggi, la storia e il meccanismo centrale della fantascienza di sempre: ribaltare il punto di vista del lettore/spettatore, farlo riemergere nella realtà in un posto completamente diverso da quello da cui era entrato. Si potrebbe addirittura afferrare lo scopo originale della fantascienza e farne una serie fortemente politica e parlare dell'America di oggi.
Rinascere dalle ceneri di una creatura strana come il Battlestar Galactica degli anni 70-80 è una scelta singolare e che personalmente non riesco bene a comprendere, ma sicuramente hanno saputo come sfruttare il potere della vicenda, il fascino di alcuni personaggi e in generale tutte le piccole o grandi cose che potevano funzionare per l'ambizioso progetto di Moore...
La prima cosa che può saltarti all'occhio (e allo stomaco) guardando BSG è la scelta della camera a spalla a tutti costi, senza tregua, anche se ti viene il mal di mare, proprio perchè ti viene il mal di mare. Gli effetti speciali non abbandonano la camera a spalla e vengono usati in maniera strategica (budget!) dando la priorità alla loro funzione e a una qualità quasi cinematografica del lavoro dello Zoic Studio. Una fotografia digitale molto particolare, l'aver buttato il grandangolo nel cesso e il pressochè totale rifiuto dei master shot, l'alta definizione che obbliga il set design e i costumi a un lavoro di qualità non inferiore a quella cinematografica sono tutti elementi che costruiscono una serie che non può essere seconda a nessuno nella sua dimensione visiva.
Il saper usare tutti questi elementi per aumentare l'impatto di ogni singolo episodio e non staccarti mai dal tema centrale della vicenda è una delle carte vincenti di Moore che con un impianto così solido non deve ripetere mai una battuta, mai una situazione per farti capire che stai guardando battlestar galactica e può davvero spingere ogni singola sceneggiatura in un posto completamente diverso, con un approccio completamente diverso.
Ma il vero motore della serie, assieme al produttore esecutivo è un cast davvero spaventoso (Edward J Olmos, Mary McDonnel, Dean Stockwell come guest) che nell'insieme funziona alla perfezione e in cui ogni attore principale riesce a tirare fuori delle vere e proprie perle. Che altro dire oltre che fanno sembrare il cast di Lost appena uscito da Beautiful?
E' finalmente cominciata la terza serie di BSG e, a differenza di quanto posso dire per Lost, è partita alla grande. Ci ha lasciato a fine seconda stagione con scelte davvero azzardate e nel giro di 2 episodi ci ha dimostrato quanto fosse giusta questa mossa.
Non capita quasi mai di vedere una serie che cambia i propri canoni. Anzi, se ha successo (e BSG ne ha) comincia a seppellirsi sotto un sacco di scelte che diventano elementi fissi nello sviluppare il resto della serie. Se per caso la serie non avesse successo, lì ci si gioca la carta di ribaltare i canoni in cui una serie si sviluppa per dargli un nuovo tono.
Quella di Moore però non è una mossa disperata, è quantomeno in anticipo: nessuno può dire "me l'aspettavo". Ha tolto il guscio alla serie, ha separato i personaggi, ha levato per un po' il battlestar galactica da battlestar galactica per seguire solo l'anima della serie: i personaggi e la vicenda, ha accettato sfide che la fantascienza televisiva tradizionale non è mai sembrata porsi.
in italia potrebbe uscire dal limbo del satellite anche quest'anno. Il doppiaggio come al solito un pò ridicolo, forse nessuno crede che possa aver successo nel nostro paese.
anche nota come The All New Battlestar Galactica
Se volete scoprire cos'è la vecchia Battlestar Galactica quella degli anni '70/'80 guardate qui.
Riassunto: BSG è una ficata. Guardatelo se puoi.
Le più recenti serie TV hanno dimostrato di saper ottenere risultati davvero eccezionali paragonati a quelli del cinema Hollywoodiano di oggi, sul piano narrativo, visivo/tecnico, economico. Non c'è troppo da meravigliarsi se Lucas vuole smetterla col cinema e darsi alla TV. Se devo pensare a un capo cordata per questo trend non penso a Lost (che trovo un brillante cocktail di tutto quello che può funzionare in TV), penso a Battlestar Galactica.
Chi può sapere come deve essere fatto un telefilm di fantascienza per essere davvero rivoluzionario se non Ronald D. Moore, uno che è stato produttore esecutivo dello Star Trek (lo sci-fi "vecchio" per eccellenza) all'apice della sua espansione e all'inizio del suo declino?
Infatti questa serie supera quasi tutti i canoni della serie TV di fantascienza e perchè no, della serie TV in generale per seguire in maniera quasi ossessiva solo i personaggi, la storia e il meccanismo centrale della fantascienza di sempre: ribaltare il punto di vista del lettore/spettatore, farlo riemergere nella realtà in un posto completamente diverso da quello da cui era entrato. Si potrebbe addirittura afferrare lo scopo originale della fantascienza e farne una serie fortemente politica e parlare dell'America di oggi.
Rinascere dalle ceneri di una creatura strana come il Battlestar Galactica degli anni 70-80 è una scelta singolare e che personalmente non riesco bene a comprendere, ma sicuramente hanno saputo come sfruttare il potere della vicenda, il fascino di alcuni personaggi e in generale tutte le piccole o grandi cose che potevano funzionare per l'ambizioso progetto di Moore...
La prima cosa che può saltarti all'occhio (e allo stomaco) guardando BSG è la scelta della camera a spalla a tutti costi, senza tregua, anche se ti viene il mal di mare, proprio perchè ti viene il mal di mare. Gli effetti speciali non abbandonano la camera a spalla e vengono usati in maniera strategica (budget!) dando la priorità alla loro funzione e a una qualità quasi cinematografica del lavoro dello Zoic Studio. Una fotografia digitale molto particolare, l'aver buttato il grandangolo nel cesso e il pressochè totale rifiuto dei master shot, l'alta definizione che obbliga il set design e i costumi a un lavoro di qualità non inferiore a quella cinematografica sono tutti elementi che costruiscono una serie che non può essere seconda a nessuno nella sua dimensione visiva.
Il saper usare tutti questi elementi per aumentare l'impatto di ogni singolo episodio e non staccarti mai dal tema centrale della vicenda è una delle carte vincenti di Moore che con un impianto così solido non deve ripetere mai una battuta, mai una situazione per farti capire che stai guardando battlestar galactica e può davvero spingere ogni singola sceneggiatura in un posto completamente diverso, con un approccio completamente diverso.
Ma il vero motore della serie, assieme al produttore esecutivo è un cast davvero spaventoso (Edward J Olmos, Mary McDonnel, Dean Stockwell come guest) che nell'insieme funziona alla perfezione e in cui ogni attore principale riesce a tirare fuori delle vere e proprie perle. Che altro dire oltre che fanno sembrare il cast di Lost appena uscito da Beautiful?
E' finalmente cominciata la terza serie di BSG e, a differenza di quanto posso dire per Lost, è partita alla grande. Ci ha lasciato a fine seconda stagione con scelte davvero azzardate e nel giro di 2 episodi ci ha dimostrato quanto fosse giusta questa mossa.
Non capita quasi mai di vedere una serie che cambia i propri canoni. Anzi, se ha successo (e BSG ne ha) comincia a seppellirsi sotto un sacco di scelte che diventano elementi fissi nello sviluppare il resto della serie. Se per caso la serie non avesse successo, lì ci si gioca la carta di ribaltare i canoni in cui una serie si sviluppa per dargli un nuovo tono.
Quella di Moore però non è una mossa disperata, è quantomeno in anticipo: nessuno può dire "me l'aspettavo". Ha tolto il guscio alla serie, ha separato i personaggi, ha levato per un po' il battlestar galactica da battlestar galactica per seguire solo l'anima della serie: i personaggi e la vicenda, ha accettato sfide che la fantascienza televisiva tradizionale non è mai sembrata porsi.
in italia potrebbe uscire dal limbo del satellite anche quest'anno. Il doppiaggio come al solito un pò ridicolo, forse nessuno crede che possa aver successo nel nostro paese.