Perché mi sembra meglio la rovesciata di Mexes rispetto a quella di Ibra?
Esattamente per quello che dici tu: per il tasso tecnico più alto. E non di poco. A quanto hai scritto tu aggiungo che la palla tesa Mexes se l'aspettava davanti per il colpo di testa, ed è riuscito a interrompere la corsa in avanti e a girarsi!
Sono entrambi gol inconcepibili, secondo me, quindi il tasso tecnico, e scusa se è poco,
fa la differenza.
Inconcepibili, perché?
Perché, come in
Holly e Benji, sembra che i due abbiano avuto a disposizione interi minuti per consultarsi con i vari allenatori e mentori, per ricordare i consigli di Roberto Sedinho o dell'allenatore ubriaco di Mark Lenders ecc. e concludere che si poteva provare la
roba senza senso perché era il momento giusto.
L'azione di Ibra sembra proprio una puntata (o due) di Holly e Benji e questo è quanto.
Mexes mi dà l'idea che già solo nello stoppare quella palla si sia sentito un fenomeno, perché, diciamolo, già solo stoppare quella palla in quelle condizioni aveva un coefficiente di difficoltà notevole.
Tutti i media postano foto dei momenti della rovesciata, ma il differenziale dell'azione, rispetto a Ibra, è nella sua nascita, un po' come la Venere del Botticelli.
Qui però arriva la magia, secondo me. A Mexes è riuscito quell'aggancio: il suo l'ha già fatto, si potrebbe dire. Ha rimediato al cross non perfetto di chi ha battuto la punizione e l'azione, così come era stata pensata in origine, è sfumata. Ora ci sono solo Mexes e la palla e la consapevolezza di una porta alle proprie spalle.
Chiunque mentre gioca a calcio trasfigura se stesso, compagni, avversari e campo da gioco nella visione fantasmagorica (e
de facto utopica quanto la vittoria al Superenalotto) della Partita Decisiva, dello Stadio Gremito e delle Divise Impeccabili e ogni gol di stinco in mischia contro i bambini dell'altro quartiere nel campetto sotto casa diventa Il Gol In Rovesciata Contro La Germania Nella Finale Di Coppa Del Mondo.
Mexes, che ogni volta che scende in campo è uno di quei pochi privilegiati che può Vivere Il Sogno, in quel momento secondo me è tornato il bambino che anche lui sicuramente è stato (e qui sta tutta la democrazia residua del calcio: nelle pari condizioni e sensazioni che tutti, dal futuro Pato al futuro ingegnere coi piedi quadrati, sperimentano nelle prime esperienze calcistiche) e ha
sognato di essere in uno stadio gremito, per una partita di Champions League decisiva e di avere la palla per fare un Gol Della Madonna decisivo per il risultato.
E ci ha provato.
Come ci provi in spiaggia, o nel cortile sotto casa, o nel campetto con gli amici, immaginando che la mozzarella che esce dal tuo piede sia il bolide di un Boateng o che il dribbling sbilenco al tuo compagno di classe fermo sia la serpentina di un Messi alla difesa schierata del Real Madrid.
Poi il piccolo Philippe ha aperto gli occhi ed era Mexes, calciatore del Milan, in una partita decisiva di Champions League, in mondovisione, e il pallone che aveva tirato era stato spinto dal Dio del Calcio a compiere una traiettoria impossibile e magica e il suo sogno era diventato realtà.
E la faccia che fa esultando racconta tutto questo: cosa prova un bambino che tenta una rovesciata nel campetto di quartiere e si sveglia un attimo dopo ed è il Campione.