Cristiano Godano - I Vivi

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marlenina
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Le mie impressioni su ieri sera.
Cinema bello pieno di gente di tutte le età. Dopo una penosa presentazione ansimante, Godano in elegante completo color kaki si posiziona al microfono, leggermente reclinato, Tesio china la testa sulla chitarra e non la rialza più fino alla fine.
Un'ora e 40 speciali e intense. Mi hanno colto di sorpresa. Soprattutto mi hanno colto di sorpresa la lettura di Godano, le sue capacità interpretative. Dopo un incipit à la Vampa delle impressioni, c'è stato un crescendo che si è stabilizzato su toni molto alti di rabbia/disperazione/incredulità, veramente bravo Godano a leggere a velocità sostenuta senza sbagliare una virgola né nelle parole né nei toni.
Il racconto inframmezzato in sei parti, negli intermezzi anche Godano imbracciava la chitarra. Melodico Tesio lo è stato solo all'inizio con qualche arpeggio, poi rumorismo, idem Godano, con qualche parentesi di riff sporcati qua e là, ogni tanto bacchetta tra le corde o chitarra maltrattata un po', il tutto però da seduto, in modo professionale. Devo ammettere però che non mi ha entusiasmato davvero la musica; saranno stati i volumi molto contenuti, i suoni che non mi soddisfacevano appieno (caldo e pastoso Tesio, ma un non so che, per la pienezza, gli mancava, sempre il solito un po' acido Godano), o anche ciò che hanno fatto in sé... non male, per carità, ma non mi sento di usare toni entusiastici.
In un reading del genere si percepisce chiaramente la preziosità di un racconto scritto da uno che di professione fa il cantante e musicista: un effetto molto ricercato nei suoni, nelle allitterazioni, come diffiicilmente li senti. Perché i poeti scrivono poesie, spesso rifiutandosi di cimentarsi nella forma prosastica dei racconti. Ecco che un racconto in questo modo assume connotati speciali da quel punto di vista.
Beh, in sintesi, complimenti, con qualche ritoccatina in più forse alla parte musicale.
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unanota
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Un appunto sbrigativo al racconto appassionato di Marlenina.
Coinvolgente e viva la lettura di Godano, ma la parte musicale mi è piaciuta poco; e la prima parte, proprio per niente: rumorismo -ok-, ma da loro mi aspettavo qualcosa di più.
In verità si è trattato di giochini noise tipicamente anni '90 che hanno fatto un po' il loro tempo. Mi è arrivato poco di quello che suonavano... insomma, c'è chi fa rumorismo con esiti decisamente migliori.
Dispiace un po' perché la seconda parte del reading invece si è svolta su toni maggiormente coinvolgenti (arpeggi con contorni noise più tipicamente MK e intrecci più avvolgenti).


Bello, ma con l'amaro in bocca.
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marlenina
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unanota ha scritto: In verità si è trattato di giochini noise tipicamente anni '90 che hanno fatto un po' il loro tempo. Mi è arrivato poco di quello che suonavano... insomma, c'è chi fa rumorismo con esiti decisamente migliori.
Sì, esatto, il punto è che anche a me è arrivato poco di quel che suonavano. Godano spesso mi sembrava facesse le cose proprio un po' a caso. Sicuramente avevano un canovaccio e poi varie parti improvvisate, però quando "sporavano" facevano roba migliore... sarà che appunto erano ancora gli anni '90.
Però almeno non si sono messi anche loro a fare suonini con qualche giocattolino elettronico ;D
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signo
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in attesa del taglio, aggiungo il mio commento, decisamente opposto a quelli di marlenina e unanota.

a me non è piaciuto.
mi ha annoiato, e con tutta la buona volontà (partendo dal presupposto che mi piacciono i marlene kuntz, fondamentali per me), non sono riuscita a seguire il racconto.

la lettura di godano, sicuramente bravo nel leggere a velocità sostenuta senza sbagliare una virgola, per me è stata troppo sospirante.
sicuramente un mix tra il suo cantato e il suo parlato, ma fastidiosa alle mie orecchie. sia nei momenti calmi che quelli a velocità sostenuta.
marlenina ha scritto:
In un reading del genere si percepisce chiaramente la preziosità di un racconto scritto da uno che di professione fa il cantante e musicista: un effetto molto ricercato nei suoni, nelle allitterazioni, come diffiicilmente li senti. Perché i poeti scrivono poesie, spesso rifiutandosi di cimentarsi nella forma prosastica dei racconti. Ecco che un racconto in questo modo assume connotati speciali da quel punto di vista.
ecco, anche qui mi spiace non condividere. non rifiuto quello che scrivi, ma è un'arma a doppio taglio se usata in maniera eccessiva. ma su questo devo ammettere che magari mi sbaglio, perchè dal momento in cui mi sono persa via e non sono riuscita a seguire il racconto,  la mia è solo un'impressione generale e non frutto di costante attenzione (e forse di qualche pregiudizio dovuto su alcuni album dei mk..).

e via con un altro giudizio opposto.
positiva la parte sonora: è la parte che non butto giù dalla torre.

mi spiace dire queste cose, ma per me è stato così.
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