Arci - Live 2013

Tutto ciò che vuoi sapere o dire sulla tua musica preferita o odiata

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ROCK 'N' ROLL HIGH SCHOOL
musica, partecipazione, cultura

BLACK ROSE
street metal

NIGHTMARE
evil metal

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SABATO 5 GENNAIO 2013 - ore 22:00
LUOGOCOMUNE Centro Sociale Culturale Arci
Via Speciano, 4 - Cremona
Ingresso con tessera Arci 2013

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Uno dei Rock 'N' Roll High School più riusciti degli ultimi anni.

Un bel po' di gente, e sotto il palco, per l'esordio dei Black Rose, una vera rock band.
Cover di Guns N' Roses, Misfits, Alice Cooper, The Damned (New Rose, che non si sentiva dai tempi degli Sbattimentos!), Ramones... Tutto sleazizzato dal suono e dall'attitudine generale. German, alla voce, è un novello Axl, per vocalità, fisicità e movenze; suo fratello (i due sono di origine argentina) Hugo, con la Epiphone Zakk Wylde militare, alla ricerca del suono à la Slash; bene anche la ritmica di Matteo, e Cristiano al basso; la vecchia conoscenza Magher, alla batteria, si porta pure il campanaccio rosso fuoco come Steven Adler. Nel finale, scatta la cover-nostalgia: Sabato dei Cassapunka, in cui militavano Hugo e Magher, vede sul palco l'ospite speciale Perrotz, voce dei disciolti punk rocker di Castelverde. Pogo, inno cantato a squarciagola, insulti, bestemmie e felicità.
Nel cambio palco facciamo una controsorpresa ai ragazzi, sparando in diffusione Culi Di Legno, scaricata per direttissima da Cremonapalloza.

Seguiti da un pubblico meno numeroso, ma comunque piazzato sotto il palco, i Nightmare confermano di voler rappresentare l'ala più violenta del thrash metal giovane cremonese. Tra pezzi propri e omaggi slayeriani, Cava, Pig, Seba e Lori fanno viaggiare la loro mezz'ora di tupa-tupa e invocazioni demoniache. All'inizio, Cava si toglie la cicca che ha in bocca e la mette su un piatto della batteria. Per tutta risposta, Lori la prende e gliela tira nei capelli (chioma metal lunga anni '80 coi capelli corti in mezzo). Cava fa tutto il concerto così, e alla fine della serata ho l'onore/onere di tagliargli la ciocca ciccosa.

Non paghi della serata, scattano le danze con DJ Tommy The Beast: spazzatura commerciale anni '90 come se non ci fosse un domani in cui doversi giustificare. Ci vuole del coraggio, anche per impugnare il microfono e aizzare i danzanti con le peggio frasi da fiera di San Pietro.

Rock Rock Rock Rock Rock 'N' Roll High School!
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fico, foto niente?
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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Drammaticamente, pare di no. Se ne saltano fuori, non mancherò di diffonderle qui.
Dimenticavo che, oltre all'immancabile Rock 'N' Roll High School dei Ramones, "sigla" delle serate fin dagli albori del progetto, entrambi i gruppi hanno voluto un'introduzione audio a colonna sonora del proprio appalesarsi sul palco: i Black Rose hanno scelto Trans Europa Express dei Kraftwerk; i Nightmare, Halloween Theme, di John Carpenter.
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Circolo Arcipelago
DAMIGIANA PARTY 2
SANGRIA e MUSICA a GO-GO

SABATO 12 GENNAIO 2013
ore 19:00

LUOGOCOMUNE

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Il Damigiana Party è una rarity.
Il primo fu tre anni e mezzo fa.
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Non uso spesso l'aggettivo "imperdibile".
Stavolta è proprio il caso di usarlo.

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SPACCAMOMBU
OPENING ACT:
MOUNT FOG

SABATO 26 GENNAIO 2013 ore 22:00

LUOGOCOMUNE
CENTRO SOCIALE CULTURALE ARCI
VIA SPECIANO, 4 - CREMONA
INGRESSO CON TESSERA ARCI 2013

SPACCAMOMBU
LUCA T. MAI sax baritono
ANTONIO ZITARELLI batteria
PAOLO SPACCAMONTI chitarra

Spaccamombu: un ossimoro musicale che lascia senza respiro. Come immaginare Tony Iommi che suona con la Sun Ra Arkestra, o i Melvins a cui si è unito Albert Ayler.
Il trio presenta il vinile omonimo, uscito a novembre 2012 per la collana In The Kennel della Goat Man Records, distribuito da Goodfellas.
Frutto di due giorni di registrazione al Blue Record Studio di Mondovì, il disco è una session in cui le identità musicali di due progetti si sono confrontate e scontrate: così è nato il sodalizio artistico tra i Mombu (i romani Luca T. Mai degli Zu e Antonio Zitarelli dei Neo) e il chitarrista torinese Paolo Spaccamonti.

MOUNT FOG
NICOLA DOMANESCHI
ERICH GRUNEWALD
MARCO VERDI

Architetture e paesaggi collassano in uno spazio percettivo indefinito, dove ogni immagine si dissolve in cerca dell’ultimo dialogo con la materia che diventa rumore. Mount Fog traspone l’estetica della sua ricerca visuale in un audio-set tra field recordings, nastri magnetici e rielaborazioni elettroacustiche.

Tumblr
climbthemountfog@gmail.com
Ultima modifica di McA il 30/01/2013, 17:48, modificato 1 volta in totale.
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Spesso mi manca il tempo per restituire due righe sulle serate, ma in questo caso è necessario.
Spettacolo totale. Un sacco di gente, sala piena (non da non potersi muovere, ma ben riempita). Tante facce ignote e altrettante facce note dell'underground musicale (Cripple Bastards, Morkobot...).
Mount Fog, immersi nel buio, propongono una mezz'ora di rumorismo/ambient. Il pubblico, avvolto dal suono quadrifonico (due casse sono posizionate anche a fondo sala), si abbandona. Io chiudo gli occhi. Alcuni si siedono in terra. Scenari evocativi, il suono che sale fino al percepibile climax angosciante e cupo, seguito da un finale più luminoso. Si riaprono gli occhi e si applaude. Grandi Unanota (vecchia conoscenza del forum) e Do(o)ma.
Spaccamombu: mostruosi. Un rituale tribale/voodoo annegato in un magma che va dal free jazz al doom metal. Quella di Luca, Antonio e Paolo è una messa di violenza sonora alternata a passaggi quasi psichedelici, nel segno di Tony Iommi.
Una delle serate più riuscite, se non la più riuscita, degli ultimi anni.
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Eta
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Decisamente concerto cui avrei voluto partecipare, sono contentissima sia andato bene.

Complimenti a chi ha scattato la foto dei Mount Fog.
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Le foto sono di Mattia Ghidelli.
Dovrebbero arrivare ulteriori scatti e video fatti dalla ragazza di Unanota.
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Spaccamonti e Ranca separati alla nascita.
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ROCK 'N' ROLL HIGH SCHOOL
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BLACK OUT
_______________________________

ARTERY NOISE

SABATO 2 FEBBRAIO 2013 - dalle ore 22:00
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ARCI COVER FESTIVAL
La competizione canora di Arci Cremona!

ARCI COVER FESTIVAL BAND
Simone Aversa ♫ chitarra
Davide Lucini Rancati ♫ basso
Marco Zanatta ♫ tastiere
Simone Gagliardi ♫ batteria

GIURIA DI QUALITÀ
Francesco Poli
Monica Serafini
Fabio "Flex" Guarneri

PRESENTA LA SERATA
Michele Lanzi

SABATO 9 FEBBRAIO 2013
dalle ore 21:00

LUOGOCOMUNE

Centro Sociale Culturale Arci
Via Speciano, 4 - Cremona
ingresso con tessera Arci 2013
____________________________

Sabato 9 febbraio 2013, dalle ore 21:00, presso Luogocomune - Centro Sociale Culturale Arci, in Via Speciano, 4 a Cremona (ingresso con tessera Arci 2013), si terrà ARCI COVER FESTIVAL, competizione canora, proposta da Arci Cremona, che si è svolta per vari anni consecutivi negli anni Novanta, ed è ripartita nel 2012. Ogni partecipante iscritto presenterà un brano, rigorosamente cover, a sua scelta; nell'esecuzione sarà accompagnato dalla Arci Cover Festival Band.
Una giuria di qualità e il voto popolare decreteranno i vincitori della serata.
Vi aspettiamo!
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jami
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La presidente Rai chiama Marano perchè eserciti il suo potere di controllo, Famiglia Cristiana la Sir, l'agenzia di stampa della Conferenza episcopale, che ha parlato di "ignoranza col microfono", mentre per l'Avvenire, Lanzi "è solo un piccolo attivista dell'ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana che sfrutta la tv per esercitare le sue vendette private". Il cantante Prepuzio si è lamentato del fatto che gli artisti vengano considerati l'ultima ruota del carro , Sara ha avuto un collasso, ma quello che ha reso pan per focaccia è il critico Carmine Caletti che all'insulto di Lanzi (gli ha dato del "deficiente") risponde dalle pagine del Corsera, rivolgendosi direttamente al presidente del Consiglio, Mario Monti: "Se davvero il nostro premier vuole compiere il titanico sforzo di cambiare gli italiani ('l'Italia è sfatta', con quel che segue), forse, simbolicamente, dovrebbe partire proprio dal Festival, da uno dei più brutti Festival della storia. Via l'Olimpiade del 2020, ma via, con altrettanta saggezza, anche Arcicover, usiamo meglio i soldi del canone". "Non mi preoccupa Lanzi - scrive il critico televisivo - mi preoccupano piuttosto quelli che sono disposti a prenderlo sul serio. E' temo non siano pochi (...) Cita il Vangelo e bastona la Chiesa, parla di politica per celebrare l'antipolitica: dalla fine del mondo si salva solo l' uomo d'altri tempi™ GRAOHL™. Parla di un Paradiso in cui c'è posto solo per cristiani e musulmani. E gli ebrei?" Citando anche la scenetta Lanzi, Pupo, Morandi, che defisce "un imbarazzante delirio"."... il Festival è solo una festa del vuoto, del niente, della caduta del tempo e non si capisce, se non all'interno di uno spirito autodistruttivo, come possano essersi accreditati 1.157 giornalisti (...), come d'improvviso, ogni rete generalista abbassi la saracinesca (...), come ogni spettatore venga convertito in un postulante di qualcosa che non esiste più"."Arcicover è il Festival dello sguardo all'indietro (...), - conclude Caletti - , ...
Ultima modifica di Anonymous il 06/02/2013, 16:56, modificato 1 volta in totale.
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M'ILLUMINO DI MENO 2013

BOB CORN
concerto a lume di candela

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013
ore 19:00

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M'ILLUMINO DI MENO
Arci Cremona e il Circolo Arcipelago aderiscono a M'ILLUMINO DI MENO 2013, la festa del risparmio energetico promossa ogni anno, a metà febbraio, dalla trasmissione CATERPILLAR di Radio 2.
Domenica 17 febbraio, alle 19:00, il Circolo Arcipelago è orgoglioso di presentare, per la terza volta (a oltre tre anni dalla seconda), BOB CORN, da San Martino Spino, autore di canzoni folk che scaldano il cuore.
Nello spirito della giornata, il concerto sarà un real unplugged che farà a meno dell'energia elettrica: niente amplificazione, niente cavi, niente microfono. Solo voce nuda e chitarra acustica, a lume di candela.
Vi aspettiamo.

BOB CORN
Bob Corn, l'uomo con la chitarra. San Martino Spino è una frazione di Mirandola, comune del modenese immerso nel verde e luogo di nascita (nel 1968) di Tiziano Sgarbi, per gli amici Tizio, in arte Bob Corn. Dopo aver suonato nel gruppo grunge Fooltribe, fonda l'omonima etichetta indipendente, che negli anni successivi scopre e lancia diversi artisti. Inizia a scrivere musica nel 2001, ed è in quel periodo che nasce Bob Corn, l'alter ego che soddisfa le sue urgenze creative, mentre Tizio continua a essere quello di sempre. Con l'inseparabile chitarra acustica e i suoi testi sull'amore e sulle persone, Bob inizia a esibirsi in giro per l'Italia. Nel 2003 incide Sad Punk And Pasta For Breakfast, un album genuino e puro in cui voce e chitarra emozionano in modo spontaneo e diretto, con echi non troppo lontani di Will Oldham, ma anche di Damien Jurado e Devendra Banhart. Dopo molti concerti, anche all'estero, Bob Corn torna in studio di registrazione per Songs From The Spiders House (2006), che riprende il discorso introdotto dal primo disco e lo sviluppa con pezzi folk bucolici e brani country, parole semplici che si muovono su una chitarra pizzicata con maestria. L'album We Don't Need The Outside, uscito nel 2007, è un piccolo successo: 10 tracce folk, originali e personali. Negli anni, Bob Corn sforna un disco bellissimo dopo l'altro: From The Wooden Floor (2009), The Watermelon Dream (2011) e il più recente, Songs To The Wind (2012), sette pezzi folk che scaldano il cuore.
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Ancora una volta, Bob Corn ci ha regalato un concerto memorabile.
Senza amplificazione, illuminato solo dalle candele, ha magnetizzato l'attenzione di tutt* nel giro di tre accordi, per poi suonare per oltre un'ora (o così mi è parso, non ho controllato il tempo), alternando le proprie canzoni a lunghi ed emozionanti racconti di vita. Ci sono state anche un paio di cover: una addirittura in italiano, History Of Violence, di Paui (grazie a Sienanza per lo smartphone con cui ho filmato); l'altra, I See A Darkness, di Bonnie 'Prince' Billy, rifatta anche da Johnny Cash.
Nel lungo bis, silenzio rapito per Wearing Wings, con Bob che cammina tra il pubblico, fin dietro il bancone, e cori e battiti di mani per la "classica" Reds Between Blacks.
A seguire, supercena con Bob Corn (ritornato Tizio), Attivist* e partecipanti. Cotechino, lenticchie e puré come se non ci fosse un domani.
Tutto me-ra-vi-glio-so.

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BACHI DA PIETRA

VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013
ore 22:00

LUOGOCOMUNE

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BACHI DA PIETRA
Il gruppo nasce nel 2004 dall'incontro di due musicisti attivi, già allora, da un decennio: Giovanni Succi, reduce dall'esperienza dei Madrigali Magri, e Bruno Dorella, attivo con OvO, Ronin e con un'etichetta indipendente (Bar La Muerte) che ha battezzato artisti del calibro di Bugo e Bologna Violenta, per fare solo due nomi.
Il progetto si connota subito per un approccio primordiale alla materia rock/blues (chitarra e batteria, registrazioni in presa diretta) con sonorità difficilmente definibili, influssi medievaleggianti e una spiccata valenza letteraria infusa nella crudezza e nell'immediatezza dei testi.
Insetti mutanti che incidono pietra. Una lenta e graduale metamorfosi produce quattro album (Tornare Nella Terra, Non Io, Tarlo Terzo e Quarzo), un live in teatro (Insect Tracks) e un mini (in coppia con i Massimo Volume) sempre diversi eppure sempre marchiati dallo stampo inconfondibile che ha fatto scuola. I Bachi Da Pietra passano dal fango primordiale del 2005 alla ruggine pietrosa del 2011, attraverso più di duecento date dal vivo, ed è impossibile racchiudere in una formula il suono delle loro canzoni.
Per il quinto album, Quintale (uscito a gennaio 2013), la produzione è stata affidata a Giulio Favero, che si è trovato alle prese con altro materiale incandescente. Gli insetti hanno superato sé stessi, affrontando un'altra mutazione.
La metamorfosi è evidente. Non stravolgono la loro natura; forse stravolgeranno la vostra.
Non occorre essere particolarmente attenti ai dettagli per accorgersene.
I Bachi Da Pietra arriveranno in faccia.

QUINTALE
Rock'n'roll. Ovviamente a modo loro. Questo fanno i Bachi Da Pietra, questi sono i Bachi Da Pietra. Il verme della roccia ha assunto le sembianze di un potente insetto corazzato, dopo la genesi fangosa e le mutazioni di questi anni. Anni che hanno indurito la pelle, hanno trasformato il fango in ruggine petrosa, solidificandola, infine. Sporcando, infettando, colpendo. Tutto scorre e muta. Né speranza né paura. Soltanto il naturale incedere del tempo sulle cose. I Bachi Da Pietra sono sassi in un fiume e si lasciano trasportare, consci che se tutto si trasforma, degli insetti mutanti come loro non possono certo sottrarsi a questo destino.
Qui nasce e qui arriva Quintale, che come gli ultimi tre album (una trilogia del tarlo?) gioca con la progressione dei numeri e come gli altri spiazza e lascia storditi. Sempre in maniera diversa, sempre colpendo il lato scoperto, come un pugile consumato col quale si possono prendere tutte le contromisure del caso, ma sempre di un livello superiore rimane.
Un pietrone. Dodici brani di rara durezza, materiale incandescente su cui Giulio Favero ha messo le mani in quel de La Sauna di Varano Borghi (VA), nell'aprile del 2012, registrando, mixando e tagliando rigorosamente in analogico e rigorosamente su nastro, senza interferenze digitali, facendo scaturire dalla roccia una potenza sonora mai raggiunta prima dai Bachi da Pietra. Strumenti ai minimi, ancora una volta, eppure un suono sempre impossibile da classificare, che questa volta è capace di riempire ogni spazio, ogni anfratto entro cui in passato si aveva il tempo di riprendere fiato; lusso che con Quintale è ridotto all'osso.
Pochi inserti esterni: la chitarra di Giulio Favero in Fessura, la sua voce in alcuni cori (mai emersi prima nei solchi dei Bachi Da Pietra), il sax impazzito e schizofrenico di Arrington de Dyoniso in Enigma, Paolo Il Tarlo e Ma Anche No. Tutto il resto è il sempre più monolitico suono primordiale di Succi e Dorella: rock e blues (archetipi metal) scarnificati e possenti. Il legno e le corde, le pelli e il ferro che si sono fatti pietra. E questa volta è la successione stessa della tracklist a spiegare il cambio di pelle dei Bachi da Pietra: Haiti, Brutti Versi, Coleotteri ed Enigma non permettono pause, Fessura e Mari Lontani concedono un respiro, prima di rientrare nel vortice di Io Lo Vuole, Pensieri Parole Opere, Paolo Il Tarlo. Sangue il sangue lo fa sputare davvero, prima dell'ultima decompressione, con Dio Del Suolo e Ma Anche No.
Quintale è un disco di paradossi: un peso massimo ma, tutto sommato, più fruibile che mai. Deve molto del suo suono possente a due strumenti minimi, introdotti nell'universo dei Bachi Da Pietra: al plettro sulla chitarra e al charleston accanto ai due tamburi. Deve molto all'immediatezza del rock'n'roll, ma affronta tematiche forse ancor più complesse, non senza aperture ironiche e crude, con punte di profondità e cinismo. Dopo una lunga strada incisa di versi muta in prosa. Se la letteratura è semplicemente una traccia, questa è letteratura rock (o letteratura e basta).
Per un disco come questo, Quintale, cento chili, in fin dei conti è un nome leggero. La metamorfosi apparirà evidente anche all'orecchio più duro. La natura dei Bachi Da Pietra rimane la stessa, ma l'esito è un cataclisma. State all'erta.
Il posto è adesso, e il tempo è qui.

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Grandissimo concerto, in una sala popolata non quanto sperato.
Giovanni Succi e Bruno Dorella: due sagome rosse nel buio del palco.
Ascoltate Quintale: uscito a gennaio, rimarrà il disco italiano del 2013.
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Circolo Arcipelago

venerdì 1 marzo 2013 - ore 21:00
FESTA CON DANZE POPOLARI
E MUSICA DAL VIVO


con MARIO SERRAGLIO
Chitarrista da sempre, valido armonicista,
Mario Serraglio suona il bouzouki
(che si è costruito) e l'oboe rinascimentale.
Con la sua armonica a bocca è anche
un'eccezionale one man band.

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ROCK 'N' ROLL HIGH SCHOOL
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YOUR GARBAGE
IL FUNERALE

EDDY'S
METAL BAND

XPERIA
POP ROCK

SABATO 2 MARZO 2013
ore 21:30

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Anche quello di sabato scorso è stato un gran bel Rock 'N' Roll High School, con tanta gente venuta a rockeggiare un'ultima volta con gli Your Garbage.



Ma guardiamo avanti!

Circolo Arcipelago

SABATO 9 MARZO 2013
ore 22:00

NADIA & THE RABBITS

Noblesse Oblique Tour

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NADIA & THE RABBITS
Nadia von Jacobi è nata a Monaco di Baviera, risiede in Italia e vive… Nel mondo.
È proprio la commistione di parole, suoni e sensazioni tratte della sua storia personale che crea la sintesi della sua musica globale. Così come i tanti porti incrociati e la stessa origine mitteleuropea consentono a Nadia di spaziare con le parole senza essere imprigionata dagli idiomi.
Testi che restano profondi e diretti in inglese come in tedesco, in portoghese come in italiano. Fin dagli esordi, l’artista ha abituato il suo pubblico ad ascoltarla in tutte le lingue, mostrandosi capace di trarre da ognuna la sua musicalità intrinseca.
La passione per le sette note e la ricerca della libertà spingono Nadia a esibirsi fin da giovanissima, passando indenne dalle gloriose assi del Rolling Stone ai peggiori bar delle Galapagos; è così che “si fa le ossa”: passeggiando dentro luoghi che contribuiranno a rendere inconfondibili i suoi lavori e a formare una filosofia di vita e una visione che s’identifica sempre più compiutamente nei testi e nella musica che esprime.
È il 2009 quando arriva il primo frutto di questo viaggio: Song Fairy Tales è un album autoprodotto e registrato dal vivo tra Londra e l’Italia. Qui s’incontrano alcuni temi che costituiscono l’essenza del suo pensiero, come la fiaba, un coniglio mannaro che ci corre dentro e che aspetta di incontrare i suoi simili.
Sempre di questo periodo è giustappunto l’incontro con un branco di Rabbits, che cominciano a seguirla sui palchi di un mondo che per loro continua a espandersi. Questo nuovo ensemble si presenta anche a Vienna e in Germania, oltre che nei luoghi già marcati in precedenza, con vari tour, durante i quali si mette a fuoco tutta l’attitudine pop/folk di Nadia & The Rabbits.
È un incontro determinante, che porta oggi alla nascita di un progetto internazionale, in cui convergono le esperienze di musicisti italiani, tedeschi, austriaci, francesi, americani, giapponesi, spagnoli e coreani, impegnati nell’estrapolare da 32 strumenti il meglio dei suoni, accompagnando la voce di Nadia.
Nel suono di questo “folk obliquo” c’è la sintesi di una scelta di vita: un vagabondare che si trasforma poco alla volta in registro culturale ben definito e non privo di rigore. Le canzoni diventano testimonianze di suoni, aromi, suggestioni e incontri possibili, tra i beduini del deserto e le cavalcate in Mongolia, fino al lento flusso del Rio delle Amazzoni. Inebriati dall’energia di New Orleans, i brani selezionati per il nuovo album trovano l’ultimo tocco di magia.
Noblesse Oblique, realizzato con la coproduzione di Lele Battista e registrato in Italia (Milano, Firenze, Rubiera e Cantù), Stati Uniti (New Orleans), Austria (Vienna), Germania (Detmold) e Inghilterra (Londra), è stato pubblicato da Mescal il 29 gennaio 2013.
Nel disco coesistono il gusto indiscutibile dell’ex La Sintesi, le influenze di Van Morrison, Tim Buckley, Depeche Mode, Čajkovskij, Lena Horne e Bob Dylan. Il nuovo album di Nadia & The Rabbits è un nuovo e grande viaggio, riservato ai suoi ascoltatori.

«L’universo non è mio, è lui che mi possiede». (Nadia von Jacobi)
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