no, dai, mostrillo, Guerra e pace è bellissimo
Il gattopardo sono stato obbligato a leggerlo, mai iniziato
il libro più pesante che abbia mai provato a leggerlo (interrotto dopo pagine 2) è MASTRO DON GESUALDO
Libri che rifiutano di farsi leggere dalle menti sbagliate...
World was on fire, no one could save me but you.
- viciousburger
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no. però ci tengo a scrivere il 27772 post del forum. ti ho fottuto.
Ultima modifica di viciousburger il 16/05/2006, 16:40, modificato 1 volta in totale.
i'm forever blowing bubbles.
Non mi e' mai capitato di iniziare un libro e lasciarlo a meta'.
Mi e' capitato di RIFIUTARMI di finirlo, invece.
20 pagine dalla fine.
On The Road, anche per me. Di una noia mortale.
La famiglia Winshaw, che ho adorato e poi, come La casa del sonno, una puttanata in stile Beautiful.
Non finire un libro penso sia la massima espressione dell'odio del lettore verso l'autore.
Mi e' capitato di RIFIUTARMI di finirlo, invece.
20 pagine dalla fine.
On The Road, anche per me. Di una noia mortale.
La famiglia Winshaw, che ho adorato e poi, come La casa del sonno, una puttanata in stile Beautiful.
Non finire un libro penso sia la massima espressione dell'odio del lettore verso l'autore.
On the road e "Storie di ordinaria follia" di Bukowski
Questo non e' un romanzo da mettere da parte con leggerezza. Bisogna scagliarlo via con grande forza.
(Dorothy Parker)
(Dorothy Parker)
che bello che "On The Road" non sia una palla solo per me... un minuto e lo metto in piccole soddisfazioni...
viciousburger, ammirevole... ma a che pro? che cosa ne ricavi dall'insistere su un libro che non ti dà niente?
poter chiudere il libro e dire fanculo è uno dei massimi privilegi del lettore. Mi sfugge questo stoicismo...
viciousburger, ammirevole... ma a che pro? che cosa ne ricavi dall'insistere su un libro che non ti dà niente?
poter chiudere il libro e dire fanculo è uno dei massimi privilegi del lettore. Mi sfugge questo stoicismo...
Ultima modifica di Landrew il 16/05/2006, 21:04, modificato 1 volta in totale.
Anch'io mi sono un po' stupita a sentire la maggior parte di voi pensare le stesse cose; credevo davvero che fosse anormale il mio sapore di insoddisfazione dopo aver letto quel libro che tanti mi avevano osannato...Landrew ha scritto: ↑16/05/2006, 20:48che bello che "On The Road" non sia una palla solo per me...
Da parte mia, è il pensiero che non sia giusto fermarmi a metà; perché non so mai se alla fine possa darmi qualcosa quel libro oppure no. Come ascoltare una canzone o un disco a metà: cosa ne sai che d'un tratto possa cambiare e stupirti?Landrew ha scritto: ↑16/05/2006, 20:48che cosa ne ricavi dall'insistere su un libro che non ti dà niente?
poter chiudere il libro e dire fanculo è uno dei massimi privilegi del lettore. Mi sfugge questo stoicismo...
..e poi mi dico "ormai che l'ho iniziato, tanto vale finirlo"... diciamo che comunque tento di evitare libri che so leggerei con enorme pena, a meno che non siano inevitabili. Poi amen, punti di vista diversi..!
...integrare la sconfinata equazione dell'universo per mezzo dell'Integrale elettrico di vetro, dal respiro di fuoco
Concordo con Landrew. Personalmente devo leggere tanti libri e quando lo faccio per piacere deve essere un piacere. Non ha senso per me leggere un libro che non mi sta piacendo, il mondo è pieno di libri che mi interessano quindi perchè perdere tempo con un libro che reputo inutile. Ormai ho i miei ritmi di lettura e sarebbe dannoso sforare i tempi trascinandomi per più di una settimana un libro noioso.
Piuttosto uno dei miei peccati più frequenti è la prevenzione nei confronti di certi titoli troppo decantati: Siddharta, Il maestro e Margherita, Ramses, Io Uccido etc. potrebbero essere i libri più belli del mondo ma non li leggerò mai.
Mi sfugge il -Marlenina pensiero- in merito a ciò che un libro ha da dare. Se mi annoia non ha proprio nulla da darmi. Perchè di norma i libri non danno un bel niente ma è il lettore che percepisce e lo fa in base all'approccio nei confronti del volume.
Piuttosto uno dei miei peccati più frequenti è la prevenzione nei confronti di certi titoli troppo decantati: Siddharta, Il maestro e Margherita, Ramses, Io Uccido etc. potrebbero essere i libri più belli del mondo ma non li leggerò mai.
Mi sfugge il -Marlenina pensiero- in merito a ciò che un libro ha da dare. Se mi annoia non ha proprio nulla da darmi. Perchè di norma i libri non danno un bel niente ma è il lettore che percepisce e lo fa in base all'approccio nei confronti del volume.
Ultima modifica di Prostataingrossata il 17/05/2006, 10:33, modificato 1 volta in totale.
Lionel, non mi toccare il piccolo principe...
.LonDoN CaLliNg.
A me invece On The Road è piaciuto un sacco... mi ha inculcato nella testa la voglia di non stare mai fermo, vedere nuovi posti, girare il mondo, conoscere gente e culture nuove...
per non andare OT i libri che meno mi hanno interessato sono quelli di H.P. Lovecraft
per non andare OT i libri che meno mi hanno interessato sono quelli di H.P. Lovecraft
Ultima modifica di Prezza il 17/05/2006, 17:06, modificato 1 volta in totale.
Mi sembra un classico il "le prime 50 pagine mi annoiano una marea- smetto di leggerlo" e poi, superato quel primo piccolo blocco, ti stupisce... oppure, c'è anche il fatto che ogni libro può avere le sue parti per te "noiose" e non; se leggo "Delitto e castigo" che faccio, mi fermo perché ci sono capitoli dilatati all'ennesima potenza? O salto parti in blocco? Mi perderei un capolavoro, o righe importanti... sono un po' gli stessi pensieri di quando ho in mano un libro di poesie: non riesco a saltarne pressoché nessuna, perché ognuna può nascondere al suo interno qualcosa che mai immaginerei. Forse un po' troppo eccessivo ma sono sempre stata così... Riassunto: preferisco vagliare i libri prima di leggerli, poi, sono "imprigionata"...Prostataingrossata ha scritto: ↑17/05/2006, 10:23Mi sfugge il -Marlenina pensiero- in merito a ciò che un libro ha da dare. Se mi annoia non ha proprio nulla da darmi. Perchè di norma i libri non danno un bel niente ma è il lettore che percepisce e lo fa in base all'approccio nei confronti del volume.
...integrare la sconfinata equazione dell'universo per mezzo dell'Integrale elettrico di vetro, dal respiro di fuoco
io l'esatto contrario... se ormai son dopo la metà prendo l'amaro calice e lo finisco d'un fiato...
ma se non sono ancora a metà, ripongo il libro e lo uso come spessore per il tavolo che traballa, facendomi promemoria di rileggerlo prima o poi...
ma se non sono ancora a metà, ripongo il libro e lo uso come spessore per il tavolo che traballa, facendomi promemoria di rileggerlo prima o poi...
Landrew ancora una volta mi anticipa, come come la morte di un proprio figlio.
Smettere di leggere un libro non significa cassarlo o non vederci nulla di buono significa solo che in quel momento non è il libro adatto. Più avanti, con altri stati d'animo o con altre esperienze alle spalle, potrebbe essere più leggibile. Quando parlo di noia non mi riferisco all'attrito iniziale, quello c'è sempre ed è normale cercare di vincerlo. Leggo libri da diversi anni ormai e ho imparato a non spaventarmi, mi piace leggere e spero diventi un lavoro, quindi quando decido che un libro mi annoia è perchè credo di intuire che ormai la sua evoluzione non possa portare più a nulla di interessante per me. Non sono infallibile ma spesso riprendendo e terminando libri precedentemente abbandonati ho confermato le prime impressioni. Per quanto riguarda la poesia è tutta un'altra storia.
Smettere di leggere un libro non significa cassarlo o non vederci nulla di buono significa solo che in quel momento non è il libro adatto. Più avanti, con altri stati d'animo o con altre esperienze alle spalle, potrebbe essere più leggibile. Quando parlo di noia non mi riferisco all'attrito iniziale, quello c'è sempre ed è normale cercare di vincerlo. Leggo libri da diversi anni ormai e ho imparato a non spaventarmi, mi piace leggere e spero diventi un lavoro, quindi quando decido che un libro mi annoia è perchè credo di intuire che ormai la sua evoluzione non possa portare più a nulla di interessante per me. Non sono infallibile ma spesso riprendendo e terminando libri precedentemente abbandonati ho confermato le prime impressioni. Per quanto riguarda la poesia è tutta un'altra storia.
anch'io se inizio un libro lo finisco.
di solito se un libro non ha niente da dirmi non lo inizio. se l'ho iniziato e poi non è all'altezza delle aspettative mi punisco finendolo comunque.
l'unico libro che ho abbandonato è "La strada di Swann", primo libro della Recherce di Marcel Proust, peccato perchè i primi capitoli mi avevano folgorato.
e anch'io, come Sgt.Pepper, non leggerò mai certi libri (tipo il codice da vinci, ramses, la profezia di celestino, io uccido, quelli della fallaci... insomma, ci siamo capiti).
di solito se un libro non ha niente da dirmi non lo inizio. se l'ho iniziato e poi non è all'altezza delle aspettative mi punisco finendolo comunque.
l'unico libro che ho abbandonato è "La strada di Swann", primo libro della Recherce di Marcel Proust, peccato perchè i primi capitoli mi avevano folgorato.
e anch'io, come Sgt.Pepper, non leggerò mai certi libri (tipo il codice da vinci, ramses, la profezia di celestino, io uccido, quelli della fallaci... insomma, ci siamo capiti).
“Condividere saperi, senza fondare poteri”
Primo Moroni
Primo Moroni