Lettera ad uno stilnovista

[ianpaice]

questo doveva essere un compito d'italiano ("scrivi una lettera ad uno stilnovista, descrivendo l'amore stilnovista e facendo un confronto con quello cortese e quello odierno")

è diventata una poesia di otto sonetti, quartine con rima incrociata (ABBA, CDDC), terzine con rima ripetuta (CDE, CDE)

a voi

Lettera ad uno stilnovista

O Guido, lo poeta, Cavalcanti,
ch' amico caro fosti d' Alighieri,
ebbene sappi che, ne' miei pensieri,
poeti come te non ce n'è tanti.
La tua Firenze, allor, fu fatta covo,
di te, m' anche di tanti de' tuoi amici,
e tutt' insieme, lieti assai e felici,
creaste questo stile, dolce e novo.
Tu non scrittore fosti per campare,
ma tua perizia giunse a tal livello,
che neanche Dante mai ne fu dotato:
per questo io non voglio a te insegnare,
ma lo tuo stile fu talmente bello,
ch' io debbo raccontarti ch' ho imparato.

Alla mia scola, pochi mesi orsono,
durante d'italiano 'na lezione
in uno dei momenti d'attenzione
di voce professora udito ho 'l sono
diceva: "Superata è la Provenza,
ove la cortigiana ispira i colti,
passati si è 'n toscana, e guai agli stolti
che non ravviseran la differenza:
giacchè, sebben d'amor sempre si parla,
secondo e primo assai i'è differenti,
che l'uno è sacro e l'altro l'è profano:
di questo, quel cortese, or'io vi parla
dicendovi d'alcun comandamenti
del gran poeta Andrea lo Cappellano:

"Bisogna rifuggir spilorceria,
e rimaner fedeli al proprio amante,
così, allo stesso modo, star distante
da lei ch'a 'n uomo già promessa sia;
ricorda d'evitare la maldicenza,
e confidente averne uno soltanto,
inoltre bada di non fare vanto
di verbi che di ver han l'apparenza.
Della tua amante il nom lascia nascosto
e soprattutto guarda ch'i tuoi gesti
sian tutti regolati dal pudore;
sta' nelle truppe d'Eros da avamposto,
e servi la tua lei con canti e gesti."
Questo, per i cortesi, era l'amore.

Da quanto detto qui si cava fuori,
che questo non è amore coniugale,
giacchè, al tempo, la prassi era normale
che tutto decidesser genitori:
ma di questo costume 'l risultato
l'era che non sussiste desiderio,
e quindi ob corde dato era l'imperio
che clandestino amor fosse covato.
Il fatto che legittimo non era
ma comandato solo da passione,
potrà, per noi moderni, apparir strano:
di fatto questa inusual maniera
gli valse quella sua definizione
che prima abbiam citato: amor profano.

Or’io t’ho dato saggio, e fa’ tesoro,
di quello che li ‘n Francia si diceva,
ma penso che, comunque, già ‘l sapeva,
giacchè fatto hai diverso ‘l tuo lavoro:
lo stile novo l’hai scritto e pensato
con piano lessico, privo d’asprezza,
e orecchio, vecchio e nuovo certo apprezza
la musicalità che tu hai creato.
Di temi moltitudine è presente
eppur sbigottimento è peculiare
del tuo preciso modo di scrittura.
Essendo dotto, saggio e intelligente,
di questo tosco modo di poetare
dirò dei tanti temi la natura.

La prima differenza sostanziale
è che per la Madonna tu fai versi
e questo, sai, li rende assai diversi
di quelli scritti per donna normale;
colloquio non sussiste con l’amata,
ma con altre persone tu discuti
di tutte le virtù, degli attributi
che nel tuo core sempre l’han lasciata:
virtù non più mondane né cortesi,
perché, poiché la donna è angelicata
si parla di virtù spirituali:
donna dai volti a perfezion protesi,
donna come del cor cura cantata,
donna “la sintesi de li ideali.

L’amore Stilnovista è trascendente:
e’ tende all’alto come l’aquilone.
Momento è giunto di far paragone
con un amore assai molto scadente:
amor dove scomparso è ’l sentimento
e tutto è fatto con più leggerezza
perché, penso, si vuol provar l’ebbrezza
di un’insignificante legamento.
Benché possa sembrare primitivo
è ‘l più recente dei tipi d’amore:
si trova ad esser mio contemporaneo.
Disprezzo, ma nell’epoca in cui vivo
cose peggiori assai vann’ a accadere
per cui non fo che rimanerne estraneo.

E come tradizione Stilnovista
qui pongo, per finire, ‘l mio congedo:
che sia opportuno ricordar, io credo,
la lunga et ardua già percorsa pista.
Di tre tipi d’amor abbiam parlato,
diversi assai, per tempo e per maniera,
la stima mia profonda, e ‘si sincera,
va al tipo che tu, Guido, anzi hai narrato.
La mia poesia sta tosto per finire,
che tu l’apprezzi spero nel mio cuore,
giacchè i notti insonni è la creatura.
Questa mia lettera faccio partire
non con bollo, ma con forza d’Amore,
che muove ‘l cielo e tutta la natura.

[marlenina]

no comment... la consegna a dir il vero è di quelle che fatico a mandar giù, ma è mirabolante la tua creazione!

[VogliamosoloMekkà]

Serebbe bello un confronto con certi carmina che so io...

[(A)narchiste]

Di un tale poeta anonimo

[Q]

l'ho letta solo ora, davvero complimenti.

[Jusbiland]

io non ce la farò mai a leggerla.......non c'è neanche una figura...o un disegno...

[Nana]

Vagando per il forum ho trovato la tua creazione.
Volevo farti tanti complimenti, ma sono stata avvisata che non si è postato qui per un sacco di tempo, se ero proprio sicura di voler rispondere con questo topic.
Sì, ne sono sicura!

Hai scritto un componimento bellissimo! Ma che voto hai preso? Io ti avrei dato 10 solo per lo sbattimento e l'abilità con cui hai incastrato i temi e le parole nei versi. Ti invidio. Io sto cercando di scrivere in rima le didascalie per un album fotografico che ho allestito e che voglio regalare, ma finora ho scritto solo orribilità.

BRAVO!