L'ultimo libro che ho letto è...

Se vuoi fare il ciutto, è qui che devi scrivere.
muke

adonis ha scritto: 02/01/2006, 22:56jim thompson - nulla piu' di un omicidio
Grande! Questa estate ho letto colpo di spugna, uno dei noir più belli di sempre.
Becky
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L'ultimo libro che ho letto? Beh, io mi butto sul pesante. Ho letto il "Faust" di Goethe. E non ci sono parole per descriverlo: ho sudato sette camicie, ma ne è valsa la pena, poiché parliamo di uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi. Consigliato.
"O Wind, if Winter comes, can Spring be far behind?"
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Stanghe
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Landrew

Una Ballata del mare salato. Hugo Pratt. E guai a chi mi risponde "ma è un fumetto..." oOL oOL oOL
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Landrew ha scritto: 12/01/2006, 21:53Una Ballata del mare salato. Hugo Pratt. E guai a chi mi risponde "ma è un fumetto..." oOL oOL oOL
è un fumetto. Non vale.

Per non andare OT: "Il disagio della modernità", di C.Taylor.
Ehm... Lo sto finendo. Però è un libro-libro.
...delle chitarre che non fanno più cheke-cheke ma fuzz-fuzz.

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Landrew

Mi stai sfidando? per rimanere ot domani inizio From Hell di Mr Alan Moore e Mr Eddie Campbell, un volgare fumetto, solo che a tutt'oggi è ritenuto il saggio più completo mai pubblicato su Jack the ripper.
salentinu85
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Shangai's baby di Zhou Weihui.. lo conoscete come un bestseller? A me pare una cretinata...  ::)

Dopo gli esami leggerò John Fante, "chiedi alla polvere". La critica letteraria lo elogia come un capolavoro.. Vi dirò se mi è piaciuto
Landrew

salentinu85 ha scritto: 31/01/2006, 21:46Dopo gli esami leggerò John Fante, "chiedi alla polvere". La critica letteraria lo elogia come un capolavoro.. Vi dirò se mi è piaciuto
Ti dirò... è un gran libro e molti lo ritengono il suo capolavoro, ma io ho preferito "La confraternita del Chianti". che poi einaudi ha orribilmente ristampato con il titolo de "la confraternita dell'uva"
turk-182

"Chiedi alla polvere " è il capolavoro assoluto di Fante per me. Mi spiace che Salentinu85 dovrà leggere l'edizione dell'Einaudi, che non solo non ha la finezza grafica dei volumetti di Marcos Y Marcos, ma a cui hanno anche sostituito l'introduzione originale di Bukowski (che era una capolavoro nel capolavoro) con quella di... Baricco, c@xxo. %o
Quindi quella di Buk, visto che è breve, ve la posto qui sotto. A Salentinu85 che doveva leggerla prima di iniziare il libro e a tutti quelli che "Chiedi alla polvere" non l'hanno mai letto:

«Ero giovane, saltavo i pasti, mi ubriacavo e mi sforzavo di diventare uno scrittore. Le mie letture andavo a farle alla biblioteca pubblica di Los Angeles, nel centro della città, ma niente di quello che leggeva aveva alcun rapporto con me, con le strade o con la gente che le percorreva. Mi sembrava che tutti giocassero con le parole e che i cosiddetti grandi scrittori non dicessero un accidente di niente. Il loro stile era una mistura di sottigliezza, mestiere e forma e ciò che scrivevano veniva letto, appreso, assimilato e poi ritrasmesso a qualcun altro. Era un congegno funzionale, una “cultura della parola” assai scorrevole e prudente. Bisognava tornare agli scrittori russi precedenti alla rivoluzione per ritrovare il rischio e la passione. C’erano delle eccezioni, ma erano così poche che le si esauriva in un attimo, per noi ritrovarsi a fissare file e file di libri di un’incredibile monotonia. A paragone degli scrittori del passato, i moderni non valevano gran che.
Tirai giù dagli scaffali un libro dopo l’altro. Perché nessuno diceva niente? Perché nessuno gridava?
Mi misi a cercare nelle altre sale della biblioteca. La sezione dei libri religiosi non era che un vasto acquitrino, almeno per me. Passai al reparto filosofia. Scovai un paio di tedeschi dall’animo amaro che mi tennero allegro per un po’, ma l’esperienza si esaurì ben presto. Provai con la matematica, ma era esattamente come la religione, mi scorreva sopra senza lasciar traccia. Ovunque cercassi, non trovavo niente che mi interessasse.
Mi rivolsi alla geologia e scoprii che era una materia curiosa, ma di scarso nutrimento.
Trovai alcuni libri di chirurgia e ne fui incuriosito: la terminologia era del tutto nuova e le illustrazioni mi sembravano fantastiche. Apprezzai soprattutto l’operazione sul mesocolon, la cui tecnica finì col diventarmi familiare.
Poi abbandonai la chirurgia e tornai nella sala principale, che ospitava la narrativa. (I giorni in cui non ero a corto di vino, non andavo mai in biblioteca. La biblioteca era il posto ideale per quando non avevo niente da mangiare o da bere, o la padrona di casa mi stava alle costole per recuperare l’affitto arretrato. In biblioteca, almeno, c’erano i gabinetti). Ci ho visto una quantità di barboni, là dentro, per lo più addormentati sui loro libri.
Continuavo ad aggirarmi per la sala grande, tirando giù un libro dopo l’altro, leggendo qualche riga, a volte qualche pagina, per poi rimetterli al posto.
Poi, un giorno, ne presi uno e capii subito di essere arrivato in porto. Rimasi fermo per un attimo a leggere, poi mi portai il libro al tavolo con l’aria di uno che ha trovato l’oro nell’immondezzaio cittadino. Le parole scorrevano con facilità, in un flusso ininterrotto. Ognuna aveva la sua energia ad era seguita da un’altra simile. La sostanza di ogni frase dava forma alla pagina e l’insieme risultava come scavato dentro di essa. Ecco, finalmente, uno scrittore che non aveva paura delle emozioni. Ironia e dolore erano intrecciati tra loro con straordinaria semplicità. Quando cominciai a leggere quel libro mi parve che mi fosse capitato un miracolo, grande e inatteso.
Ero socio della biblioteca. Presi in prestito il libro e me lo portai in stanza, mi sdraiai sul letto e ripresi a leggerlo, ma prima ancora di finirlo capii che l’autore era riuscito a elaborare uno stile particolare. Il libro era Ask the Dust e l’autore era John Fante, che avrebbe esercitato un’influenza duratura su di me. Terminato Ask the Dust tornai in biblioteca in cerca di altri suoi libri. Ne trovai due: Dago Red e Wait until Spring, Bandini. Erano dello stesso tipo, scritti con le viscere e per le viscere, con il cuore e per il cuore.
Dì, Fante ha avuto una grande influenza su di me. Non molto tempo dopo averlo scoperto, mi misi a vivere con una donna. Bevevo come una spugna, anche più di me, e assieme facevamo delle litigate feroci, durante le quali le gridavo: “Non chiamarmi figlio di putt@n@! Io sono Bandini, Arturo Bandini”
Fante era il mio dio e io sapevo che gli dei vanno lasciati in pace, non si andava a bussare alla loro porta. E tuttavia mi piaceva immaginare la casa dove era vissuto in Angel’s Flight,e illudermi che ci abitasse ancora. Ci passavo davanti quasi ogni giorno e mi chiedevo: è questa la finestra da dove è uscita Camilla? È quella la porta dell’albergo? Quella la hall? Non l’ho mai saputo.
Ho riletto Ask the Dust quest’anno, trentanove anni dopo la prima volta, e ho dovuto riconoscere che ha resistito al tempo, come tutte le altre opere di Fante. Questa però, resta la mia preferita perché è con essa che ho scoperto la magia. Fante ha scritto altri libri oltre Dago Red e Wait until Spring, Bandini, e i loro titoli sono Full of Life e The Rotherhood of the Grape. Attualmente sta lavorando al suo nuovo romanzo, A Dream of Bunker Hill.
Per una serie di circostanze, quest’anno l’ho finalmente conosciuto. Ma la storia di John Fante non è tutta qui. È la storia di un uomo fortunato e sfortunato in ugual misura, di un uomo di raro coraggio naturale. Un giorno qualcuno la racconterà, ma ho la sensazione che lui non voglia che lo faccia qui. Dirò solo che, nel suo caso, linguaggio e personalità coincidono: entrambi sono forti, buoni e caldi.
E ora basta. Il libro è vostro».

Charles Bukowski
Prezza

Cane mangia cane di Edward Bunker moooolto bello... a volte molto crudo (in alcuni punti mi ha impressionato) però è il classico libro che non riesci a fare a meno di leggerlo...
mostrillo

L’ultimo libro che ho letto… è una cagata pazzesca!!!

Mi sono detta “su, leggiamo questo che è diventato il libro-cult di una generazione (non la mia – per fortuna)”. Vediamo se è paragonabile a Jack Frusciante è uscito dal gruppo
E così ho letto Tre metri sopra il cielo.
Delusione totale
Il libro è scorrevole, leggerino, ha qualche parentesi divertente o in cui ci si può riconoscere. Scritto male. Melassoso.
E non ha niente a che vedere con JF. Niente sarcasmo, niente tensione, e soprattutto… un’altra colonna sonora!!!
Alex citava Red Hot Chili Peppers, Cure, Clash, Sex Pistols…
Il duraccione di 3MSIC… ricorda le parole di Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro e Battisti!!!

Frettoloso, superficiale ma anche più amaro e vicino alla realtà il finale. E un po’ di melassa scivola via...
Ultima modifica di mostrillo il 08/02/2006, 13:57, modificato 1 volta in totale.
Landrew

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Grande Edward Bunker, cioè Mr. Blue ne Le iene di Tarantino.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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cagliostro
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TRE METRI SOPRA IL CIELO l'ho iniziato ma non riesco a continuare...è orripilante, soprattutto perchè mi aspettavo parecchio visto i commenti sentiti in giro. Insomma... faccio che lasciarlo lì?
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STORIE DI ORDINARIA FOLLIA -Charles Bukowski-
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cagliostro ha scritto: 08/02/2006, 20:00STORIE DI ORDINARIA FOLLIA -Charles Bukowski-
Io lo sto leggendo in questi giorni, gran libro, ma un pò assurdo, dimentichi il sottotitolo!

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SG ha scritto: 09/02/2006, 13:52Erezioni Eiaculazioni Esibizioni
praticamente la tua vita... ma anche la mia ;D ;D W0 W0
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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
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cagliostro ha scritto: 08/02/2006, 19:57TRE METRI SOPRA IL CIELO l'ho iniziato ma non riesco a continuare...è orripilante
Leggenda vuole che il libro sia stato scritto anni prima e il passaparola l'ha fatto diventare un caso, ecc ecc ecc...
Posto che sia tutto vero, tristissimo leggere una risposta dell'autore che spiegava come i nomi delle marche d'abbigliamento citate nella versione originale del libro fossero poi state rimpiazzate con le marche più trendy e attuali del 2004...
Neuz

Se non sbaglio nel libro viene citata parecchie volte la Camomilla, si dice che le protagoniste si legassero la vita con le cinture de la Camomilla quando facevano le gare in moto, no?!? Beh io avevo l'astuccio della Camomilla alle medie. Poi non l'ho più vista come marca in giro.
Di Tre metri sopra il cielo ho letto il libro e visto anche il film. Dovevo. Obiettivamente segue paro paro il libro e rende bene l'idea. Ma di cosa? Rende l'idea secondo me di quello che è la generazione attuale di 15/16enni. Obiettivamente io li vedo così i nuovi adolescenti. Un po' persi, con il cervello attaccato alla suola delle loro ultime Nike fiammanti...mah...non dobbiamo nemmeno guardarli dall'alto. In fin dei conti come eravamo noi a quell'età?
Non è tanto una questione che da un libro indirizzato agli adolescenti e diventato ben presto un cult, ci si debba aspettare tanto o poco. Secondo me è un libro di facilissima lettura. Indirizzato ad uno specifico pubblico. Ha fatto il suo dovere.

Vogliamo parlare di 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire? Ecco, Melissa P. credo abbia la mia età. L'avete letto? L'avete visto il film?

E comunque il mio libro cult di quando ero adolescente era Porci con le ali...
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