La questione della dinamica - Primo libro Cremonapalloziano

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mostrillo
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per un attimo sabina si immaginò che quella potesse essere la risposta
fabrizia si era alzata ed era andata a sedersi accanto a lei, sul divano, la guardava con un'esperessione...
sabina era ferma, interrogativa, aspettava la dua risposta, e d'un tratto nella sua testa era comparsa come un lampo l'ennesima scenetta surreale alla Ally McBeal, uno di quei microfilm della sua mente con cui, sin da bambina, si divertiva a inventare soluzioni e finali alternativi alle situazioni in cui si veniva a trovare.
mentre girava nelle mente questo frammento di soap-opera non potè fare a meno di sorridere, divertita
"beh? sono vestita così male da farti ridere?"
"no, è che... eeeeeh... dicevi?"
"uffa... non so... non stavo venendo da te, a dir la verità nemmeno sapevo che abitavi qui... stavo correndo un po', per cercare di distrarmi... pensavo di andare da Sonia, una mia amica... la mia più cara amica... abita non molto distante da dove vado a correre... ma poi... poi mi è passato davanti il 16 e istintivamente l'ho preso... lo prendevo sempre quando venivo a casa di Sergio... lo so che lui non è in casa... ma... ormai sono mesi che non mi faceva più andare a casa sua... e poi l'ho visto con lei e ho pensato che magari... magari lei era qui... lo so che è un discorso assurdo e contorto ma... cosa devo pensare?"
Ultima modifica di mostrillo il 10/12/2007, 16:45, modificato 1 volta in totale.
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viciousburger
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"Tu, coglione."
Sergio alzò gli occhi dal monitor con aria schifata, forse per la vista di Sean, forse per l'interruzione del lavoro.
L'open space della manovalanza della Syntech era organizzato in una ventina di micro ufficetti di tre pareti, ognuno con un computer, un telefono e un numero variabili di post-it appiccicati ovunque.
L'ufficetto di Sergio non aveva nessun post-it appiccicato, segno o di una grande memoria, o di un grande ordine nell'agenda, o di una gran voglia di fare un c@xxo tutto il giorno.
"Oh, dico a te."
La voce di Sean era salita di un tono, e i nerd che lavoravano nei loculi di fianco all'ufficetto di Sergio cominciarono a girare i loro occhietti porcini nella sua direzione.
Doveva pensarci che quell'idiota non sarebbe stato da solo, mica danno un ufficio singolo a un cretino così. Sean iniziò a sentirsi troppi sguardi puntati addosso; era all'inizio di una figura di m.rd@ colossale.
Si diede una rapida occhiata intorno e si chiese cos'avesse di tanto strano da essere fissato in quel modo. Mentre stava valutando a chi dovesse rifilare la prima testata venne spintonato da dietro sbattendo violentemente il dito rotto contro una delle pareti della tana di Sergio.
Cadendo meschinamente in ginocchio per il male improvviso, Sean udì l'inconfondibile suono di uno schiaffone e si vide cadere tra le gambe gli occhiali di Sergio.
"Sei una m.rd@, m.rd@."
Schiaffone+occhiali di Sergio+insulto femminile = qualcuno mi ha rubato l'idea.
"E tu chi c@xxo sei?"
"Muto o ne pigli uno pure tu, inglesino".
"Sono irlandese".
"Buon per te".
E quel cappottino rosso girò i tacchi lasciando 20 uomini + una m.rd@ a bocca aperta.
L'effetto sorpresa era svanito e la biondina gli aveva rubato la scena e la sberla per Sergio.
Per di più gli aveva dato dell'inglese. Non era un viso nuovo ma Sean non riuscì ad associarla a nessun nome. Boh. Però aveva ancora gli occhiali di Sergio tra i piedi. Per non essere da meno, li pestò finchè sentì il crack di entrambe le lenti e si avviò verso il pronto soccorso.
i'm forever blowing bubbles.
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Q ha scritto: 10/12/2007, 13:21non so neanch'io per quale motivo sono corsa da te. o almeno non lo sapevo fino a pochi minuti fa, volevo solo correre un po' per distendere muscoli e nervi ed eccomi qua. ma ora che to ho vista mi è tutto chiaro. voglio, anzi devo vendicarmi di Sergio, e voglio farlo con te.
baciami, stronza.
finalmente qualcosa di lesbo.
pinko bag m.rd@
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