Andrea Cisi - Meterra

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il nuovo libro di Andrea Cisi è uscito da 15 giorni.
Cremonapalloza ne ha parlato tempestivamente in questo articolo in homepage, che segnalo anche qui per i distratti e anche per raccogliere i commenti di chi ha letto [comeparlamode]l'ultima fatica letteraria dello scrittore cremonese[/comeparlamode].
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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McA
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Ho letto il libro, faccio un paio di considerazioni.
La mia lettura ha rimbalzato su due piani differenti: ho divorato le parti ambientate a Genova, ho fatto fatica a leggere quelle ambientate su Meterra. Questo deriva però dai miei gusti personali, cioè dal fatto che il fantasy non mi ha mai coinvolto e, a 'sto punto, presumo non mi coinvolgerà mai. Preferisco leggere di bande di ragazzini che scappano dalle guardie per i vicoli della città!
Andrea Cisi si conferma scrittore vero: corposità della storia, struttura narrativa, argomento trattato e registro letterario di Meterra si collocano quasi agli antipodi di tutti i libri precedenti di Cisi, eppure si rintraccia il Cisi-autore in certe dinamiche comiche, in certi scambi di battute tra i personaggi e anche in certe inquadrature "cinematografiche" degli ambienti.
In totale: per mia attitudine, non amo Meterra quanto ho amato AYE e Cronache dalla Ditta, ma al contempo trovo convincente l'evoluzione del percorso letterario di Cisi.
Il mio "sogno" di lettore potrebbe essere dunque un librone simile, una "fatica" di queste proporzioni, incentrata però su un argomento, "cisiano" o no, ma del tutto contemporaneo e ambientato in spazi e tempi "nostri".

Faccio poi una domanda a chi ha letto il libro (almeno Q e Sienanza, che io sappia): secondo voi, il finale "aperto" (senza rivelare nulla a chi non ha letto) fa pensare a un eventuale secondo libro di quella che a quel punto diventerebbe una serie urban fantasy alla Harry Potter, oppure è una soluzione narrativa d'autore che nulla ha a che fare con sequel e altro?
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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McA ha scritto: 10/05/2012, 19:30Faccio poi una domanda a chi ha letto il libro (almeno Q e Sienanza, che io sappia): secondo voi, il finale "aperto" (senza rivelare nulla a chi non ha letto) fa pensare a un eventuale secondo libro di quella che a quel punto diventerebbe una serie urban fantasy alla Harry Potter, oppure è una soluzione narrativa d'autore che nulla ha a che fare con sequel e altro?
la seconda che hai detto, imho:
c'è sì la volontà di non chiudere una storia che, a detta dello stesso autore, è cresciuta nella sua testa in più di 10 anni, ancora prima della scrittura della sua opera prima, ma soprattutto temo sia una scelta precisa e narrativa. Uso il termine temo perché il finale è una delle cose del libro che non mi sono piaciute, francamente.

se Meterra dovesse avere sequel e crescere, cmq, non sarebbe mai una cosa alla Harry Potter... semmai alla Torre Nera, la saga fantasy di Stephen King, che pure alterna ambientazione fantastica e iperreale e ambientazione nel presente terrestre con comunicazioni non lineari tra i piani.
Anzi, ora che ho espresso anche a me stesso il parallelo, vi trovo un sacco di rimandi: la genesi dell'autore, il gioco come chiave di lettura del/dei mondo/i (in Meterra le biglie, nell'ultimo cavaliere gli indovinelli), la collocazione al di fuori dei temi e del genere tipici dell'autore...
fico!
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Primo Moroni
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per quanto ne so, pietra sopra da mondadori.
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