Futuro dell'Italia: gas o nucleare?

[marlenina]

Voooolaaaaaa mio minipony voooolaaaaaa mio mini pony

Il punto è che bisogna fare una politica decisa.
Ossia: il nucleare comporterebbe investimenti di decine di miliardi. Bene, se quei soldi venissero utilizzati, ad esempio, per finanziare l'installazione su tutte le nostre casupole e tutte le aziende ecc di panelli fotovoltaici, saremmo già a cavallo. Oppure, come mostra il link di prezza, valorizzare l'eolico. O, non da ultimo, valorizzare anche la ricerca su progetti fattibili che vadano al di là del nucleare (eolico e solare in orbita, ad esempio).
Se si prova a fare un analisi della quesione del ritorno al nucleare partendo da zero, cioè senza pensare a tutti i problemi annessi e connessi ecc, il nodo fondamentale secondo me è uno: il fatto che costruire una centrale nucleare con le tecnologie di IV generazione ora non si può ancora, e iniziare adesso la costruzione di una centrale ancora di III generazione è un autogoal clamoroso, perché sarebbe pronta tra vent'anni, quando si potrebbe iniziare a costruire con tecnologie diverse, che sarebbero in grado di minimizzare il problema scorie e sicurezza massimizzando invece la produzione di energia; la prova è che di centrali in costruzione nei paesi nucleari ce ne sono pochissime, una in Finlandia ad esempio (tra l'altro di generazione "III+").
Non so, ora come ora investire sul nucleare in Italia non è affatto la cosa più intelligente che si possa fare. Mi sembra uno specchio per le allodole, la cosa che sembra più comodo proporre, soprattutto illudendo che tra 11 anni sia tutto pronto e funzionante.

[Sgt.Pepper]

Massì marlenina, stavo scherzando, volevo solo culeggiare la bella Snorky.

Però l'energia in una nazione non è solo lo scaldabagno o il pc. La potenza industriale non la fai con i campi eolici o con l'energia geotermica. Almeno non solo con quella.
Non amo il nucleare tanto quanto non amo il termoelettrico, non amo il cancro tanto quanto non amo la leucemia. Però con il nostro regime di vita la vedo dura una conversione al pulito.
E' anche un problema di natura politica. L'energia che per esempio viene dispensata alle fabbriche costa molto meno di quella che usi tu in casa. Se da domani le energie dipendessero da fonti alternative certi prezzi politici non sarebbero più possibili e il ricatto della fuga degli industriali verso la Polonia diventerebbe una realtà definitiva.

Secondo me il più grande investimento da fare nei prossimi dieci anni è abbattere le utenze non capire come alimentarle meglio.
E poi, senza pregiudizi, idee pregresse spesso campate in aria, fare un mero calcolo dei valori e del male minore. Perchè se non si getta un occhio sui numeri si fa solo ambientalismo alla Verdi italiani.

«Da Viadana a Manduria: ecco i siti
dove potrebbero costruire le centrali»

Ci siamo liberati di Caorso, e adesso spunta Viadana?!?

A proposito di contro informazione.
Viadana? Sono più di ventanni che c'è un sito pronto con i permessi e una linea elettrica che allunga la sua strada in previsione di una centrale. Però chi l'ha mai saputo.
Tutti sanno (Diario, L'espresso, il sito So.gin) e nessuno diffonde che di Caorso non ce ne siamo liberati e probabilmento non ce ne libereremo. Perchè cercare nuovi siti dove creare le condizioni ideali quando è semplicemente possibile comprare i vecchi con già tutti i permessi, gli studi fatti e l'abitudine della popolazione.
L'enel probabilmente contratterà l'acquisto di Caorso, il sindaco del paesello sta già pianificando i milioni di euro (in parte già riscossi) che il muicipio percepirà per il disturbo.
Sul posto c'è una maxi scuola di radioprotezione che sta istruendo una marea di peronale e guarda caso il deposito definitivo nazionale in italia non è ancora stato scelto.
Però poi fa notizia Scajola che parla di piani quinquennali. Mah più si legge e più ci si sente estranei alla situazione.