MarteDiSera

Spazio dedicato alle votazioni: chi è il più forte giocatore della Cremonese di tutti i tempi ? Chi è la più bella/o donna/uomo del mondo ? Preferisci la verdura o la carne ? Insomma, qui si può votare su qualsiasi cosa ...

Martedì sera negozi aperti fino alle 22 nel centro storico... cosa ne pensi?

manco lo sapevo
6
38%
valido! però io fino alle 10 sono a cena quindi per me è inultile...
0
Nessun voto
bello! la mia compulsione allo shopping ringrazia
1
6%
totalmente inutile, mi piace far shopping sotto il sole rovente delle 3 del pomeriggio...
1
6%
indifferente
8
50%
 
Voti totali: 16
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McA
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stella ha scritto:normalità lavorativa="la maggio parte delle persone fa un orario lavorativo che va dalle 8 di mattina alle 6 di sera, dal lunedì alla domenica"
Sì, in effetti, Stella, detta così fan 70 ore a settimana. Neanche a Singapore.
Gasta, niente da dire. Ma io credo ci siano altre cose che possono riempirti di gioia dopo mille ore a sgobbo. Fra queste, anche il tal locale aperto. Ma... Il negozio?
E dai, non mi puoi equiparare negozi e biblioteca! In un bel mondo, la biblioteca sì che dovrebbe essere aperta 24/7! Ma i negozi, dai, chissene!
La socialità dei Giovedì D'Estate data dagli eventi, dai concerti, dagli appuntamenti di vario genere è un conto: mi concederai che la socialità data dal fatto che stanno aperti TEZENIS e COSE... Magari è un po' più sterile.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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gasta
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E invece se stai chiuso in un ufficio per 70 ore alla settimana (e le persone a me vicine possono testimoniare che ne facevo anche di piu' in tv in certi periodi) ti viene voglia di fare una passeggiata, secondo me e vedere la gente che cammina.

Perche' bisogna sempre scendere con giudizi di valore sulle modalita' in cui qualcuno prova piacere?
Il corso campi pieno di gente di sera mi piace, l'iper pieno di gente no, ok?
Il centro citta' pieno di famiglie mi piace, altre situazioni no.

Se Tezenis e Cose fanno in modo che la gente esca, beh, io sono contento.
Perche' mi sembra che invece stia sempre piu' rintanata...
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Kappo
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Ho fatto il pendolare per un anno.... CR - PC - CR : uscire di casa alle 7 del mattino per tornarci alle 19 quando andava bene, altrimenti erano le 20.... arrivato a casa ero sfatto e, a parte il divano non avevo voglia di niente altro (vabbé, a parte una ciùlata ogni tanto)..... L'ho odiato....

Ecco perché ammiro chi fa il pendolare....

Dall'inizio di giugno sono entrato in Arvedi. Lavoro dalle 8 alle 17 con un'oretta per il pranzo (che comunque consumo in azienda). Alle 17.30 al max sono a casa, ho ancora una palata di tempo libero.... E sapere che, se dopo cena mi va di uscire, per 2 giorni alla settimana, il centro non è il solito deserto, non può che farmi piacere e mi invoglia ad uscire.

Sarei favorevole allo spostamento degli orari dei negozi o al seven/eleven per tutta una serie di motivi. L'unica remora sarebbe sul fatto che penso anche a quei poveri disgraziati di commessi (che non crediate ne assumano di più)...

Ho una cugina molto carina che fa la commessa (contratto a chiamata) in un negozio del centro, mi ha detto che martedì scorso, fino alle 22 quando il suo capo l'ha sostituita, in negozio non è entrato nessuno (negozio di scarpe del centro - all'ombra del torrazzo).

Però qualche indigeno c'era in giro.....

Favorevolissimo, anzi spero che questa sia solo l'inizio delle iniziative (perdonate il gioco di parole).....
Ultima modifica di Kappo il 29/06/2010, 18:52, modificato 1 volta in totale.
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
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McA
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gasta ha scritto:se stai chiuso in un ufficio per 70 ore alla settimana
Se stai chiuso in un ufficio per 70 ore alla settimana... Non va mica bene!
Mi riferivo a Stella, che diceva normalità lavorativa = quella roba lì.
Invece quella roba lì (e non dubito che tu l'abbia fatta, ci mancherebbe) è aberrazione lavorativa, mica normalità.
Dopodiché, non siam d'accordo sul concetto di città "viva"... Ok.
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gasta
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Aberrazione lavorativa = gavetta.
Citta' viva = gente che fa anche cose che non mi piacciono, basta che non sta a morire davanti alla televisione.
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Kappo
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gasta ha scritto: Aberrazione lavorativa = gavetta.
Citta' viva = gente che fa anche cose che non mi piacciono, basta che non sta a morire davanti alla televisione.
Quoto in toto.....
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
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sienanza
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Resto abbastanza indifferente di fronte all'iniziativa, ma è un parere strettamente personale: dopo la classica giornata da pendolare, uscire per acquisti non mi interessa, mentre un concertino o un aperitivo di compleanno mediamente mi schiodano.

Mi sembra che stia saltando fuori un po' di tutto però...
Non è facile affrontare i disimpegni extralavorativi, bisogna sapersi organizzare/arrangiare. Io cerco di concentrare le pendenze e poi mi prendo un giorno per fare tutto.
Certo, sottoporsi all'aberrazione lavorativa comprende anche l'accettazione della privazione di libertà che dovrebbero essere fondamentali. Può essere una scelta più o meno tendente all'obbligato, lo so, non voglio essere generalista...
Yurgen ha scritto: CITTADINO, PAGHI LE TASSE,PAGHI LA TASSA DEI RIFIUTI, PAGHI IL CANONE?
UFFICI COMUNALI APERTI FINO ALLE 23 SENZA ROMPERE TANTO LE PALLE.

8)
Guarda, bastano i soldi, si potrebbe anche automatizzare tutto o quasi su internet e pagare quattro nerd al posto di quegli inefficienti impiegati.
Peccato che nelle casse ce ne sono pochi.
Vuoi per il peso del sistema pensionistico, vuoi perchè i prezzi delle scrivanie dei presidenti delle Province hanno subito un'innalzata veramente inaspettata, vuoi perchè insomma provare a fare opere pubbliche a caso e poi lasciarle al piovere costa, vuoi perchè l'ICI era veramente insostenibile.
Vuoi perchè c'è, da anni, una MEGA EVASIONE FISCALE.
Cittadino, artigiano, imprenditore, dirigente, broker, mostro della finanza... pagate le tasse?
A che ora avete detto? Le 23?  W0
La media del senso civico è ai minimi storici, quella delle pretese e delle lamentele si mantiene sempre su degli standard invidiabili.
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BaroneBirra
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Nelle ultime settimane sono entrato - forzosamente, per lavoro - in tutti i negozi della città, spesso in orari compresi tra le 15:30 e le 16:30.

Sinceramente non capisco perché tengano aperto a quell'ora, in cui è possibile entrare in 20 negozi di fila e non trovare altro che un negoziante intento a inseguire col puntatore una mosca che cammina sulla superficie dello schermo del computer.

Pur sapendo poco di commercio, ritengo che uno slittamento di orari, sebbene graduale, non sarebbe una cattiva idea.

Inoltre, quale potrebbe essere il lato negativo?
Al massimo ci sarà qualcuno in giro per botteghe la sera dopo cena, o all'orario dell'aperitivo: mi pare una conseguenza più che sostenibile.
(Se sto ignorando fattori importanti qualcuno li faccia presenti).

Che ci si provi, e per più di due settimane. Se non funzionerà se ne tenterà un'altra.
Ultima modifica di BaroneBirra il 29/06/2010, 23:35, modificato 1 volta in totale.
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chiarezza
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Come primo aspetto negativo, penso ai commessi.
Non credo che siano tutti felici di vedersi slittare l'orario di lavoro.
Sono tutte persone che hanno una vita e una famiglia e che, magari, hanno deciso di far il commesso, e non il barista, per starsene a casa la sera.

Il secondo aspetto negativo, secondo me, è che una manovra di questo tipo non fa che agevolare, ancora una volta, le grandi catene di negozi a discapito dei piccoli esercizi.
Ho un'amica che ha lavorato come direttrice di negozio in due grandi catene...in cui le commesse sono regolarmente sfruttate con contratti di precariato da due soldi.
Le grandi catene non credo facciano fatica ad "obbligare" le commesse a variare l'orario lavorativo e senza considerare la fascia serale come straordinario.
Il piccolo negoziante, per reggere la concorrenza, è obbligato ad aprire nelle medesime fasce orarie...facendo lui apertura serale o imponendo il cambio di orario all'unico commesso che ha.
Mi sembra palese la differente flessibilità fra le due strutture di negozi.

Vivere la città e farsi una passeggiata serale sul Corso non può dipendere dall'apertura dei negozi.
Ma proprio concettualmente...non è la città che vorrei.
Piuttosto di fare solo il giovedì d'estate, concentrando più "eventi" in un'unica serata, perchè non "spalmarli" sui giorni della settimana...

Vivere la città è organizzare situazioni come la giornata della memoria.
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labbio
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La mia risposta al sondaggio è stata "manco lo sapevo", altrimenti avrei votato per "mi lascia indifferente"
Non so che tipo di campagna sia stata fatta per promuovere l'iniziativa, ma io non ho visto traccia.
Però io sono un pessimo cliente, vado raramente a fare acquisti nei negozi e l'apertura serale non ha nessuna attrattiva nei miei confronti.

Se da un lato capisco l'esigenza dei commercianti di provare nuove strade per incentivare la clientela, dall'altro non posso non pensare ai commessi (ma anche i negozianti stessi) costretti a prolungare il loro orario di lavoro.
Sono abbastanza vecchio da ricordarmi quando tutto chiudeva alle sette e mezza (anche i supermercati). Ci si organizzava per fare la spesa la sera o il sabato.
Oggi il problema sono le condizioni e gli orari di lavoro insostenibili. Lavorare dieci ore al giorno sette giorni su sette come racconta Gasta è inumano. Non tanto per la mole di lavoro (comunque considerevole), ma proprio perchè questi ritmi non consentono una vita sociale e familiare.
La soluzione per consentire a tutti un minimo di socialità non può essere quella di estendere la fascia di lavoratori con orari di lavoro impossibili, si dovrebbe andare nella direzione opposta, tornare a tutelare i lavoratori nei loro diritti essenziali... ma qui stiamo cadendo nella fantapolitica.

La proposta di yurgen di liberalizzare gli orari si scontra con la realtà descritta da chiarezza. Lo stacanovista di turno o la grande catena, obbligherebbero gli altri a sostenere i loro ritmi. A soffrire di più questa situazione sarebbero i commessi dipendenti. Se in teoria orari di apertura più lunghi potrebbero significare più posti di lavoro, sappiamo benissimo che in realtà si tradurrebbe in orari massacranti per i dipendenti o per i proprietari di negozi a conduzione familiare.
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viciousburger
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si parla di slittamento dell'orario di lavoro, non di prolungamento.
e comunque io non riesco davvero a capire perchè se vi si chiede cosa ne pensate dei negozi aperti alla sera, vi mettete a parlare di precariato e dei poveri commessi e dei centri commerciali che uccidono le botteghe. è sempre la solita storia, si trova sempre qualcosa per cui lamentarsi, anche se in questo caso non c'è proprio niente di cui lamentarsi: volete comprare delle cose di sera? bon, potete farlo. non volete comprare niente? ma chi vi constringe.
tanto più che una proprietaria di negozio (che fa anche la commessa, mica che fa la padrona e fa lavorare gli altri) è contenta dell'iniziativa. non capisco a nome di chi parlate quando difendete il lavoro dei commessi. oh, sono mica in miniera.
Ultima modifica di viciousburger il 30/06/2010, 9:18, modificato 1 volta in totale.
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Allora mettiamola così: quale valore aggiunto ha un prodotto comprato dopo le otto di sera rispetto allo stesso prodotto comprato entro le sette?
Se le vendite diurne fossero soddisfacenti i negozianti avrebbero davvero tutta 'sta voglia di apire anche di notte?
Se i negozi fossero aperti h24 ci sarebbe davvero chi per piacere e non per necessità andrebbe a fare acquisti solo ed esclusivamente dopo cena, o nel cuore della notte?
È più importante assecondare il desiderio di fara acquisti in notturna o garantire orari di lavoro decenti a negozianti e commessi?

Un orario di lavoro decente non si misura solo in base a quante, ma anche e soprattutto a quali sono le ore lavorative.
Ultima modifica di labbio il 30/06/2010, 9:39, modificato 1 volta in totale.
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- sulla questione vita notturna sotterranea a brescia:
la vita notturna bresciana è concentrata soprattutto fuori brescia, verso il lago.
la vita notturna bresciana cittadina è, come ha detto McA, "sotterranea", chiusa nei locali (tipo latteria molloy, che bazzico quando posso..notevole!)...in giro la sera a brescia non c'è un c@xxo di nessuno.

- sulla questione orari estesi:
il punto vero lo ha toccato viciousburger...non si parla di prolungamento ma di slittamento.

e...sì...le vendite potrebbero aumentare, dato che aprirebbero la possibilità di acquisti anche per tutta quella fascia di popolazione pendolar-migrante che fatica ad andare in un negozio prima delle 7 (sennò perchè l'ipercoop sbandiererebbe così tanto il suo "domenicAperto"?..ops.."domenica aperto")

detto questo concordo con gasta: l'iniziativa sarà pure tutta commerciale, ma se serve a tirare fuori di casa un po' di gente, ben venga...oltretutto se qualche malintenzionato acculturatore approfittasse delle serate di shopping per attivare qualche iniziativa parallela e alternativa...cosa vieta che famigliuola in giro per acquisti incappi in un concerto "inaspettato" e la volta dopo esca solo per il concerto? (o il reading, o l'aperitivo con degustazione o il cazzochevipare)
Ultima modifica di baol il 30/06/2010, 10:10, modificato 1 volta in totale.
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labbio ha scritto: Allora mettiamola così: quale valore aggiunto ha un prodotto comprato dopo le otto di sera rispetto allo stesso prodotto comprato entro le sette?
Se le vendite diurne fossero soddisfacenti i negozianti avrebbero davvero tutta 'sta voglia di apire anche di notte?
Se i negozi fossero aperti h24 ci sarebbe davvero chi per piacere e non per necessità andrebbe a fare acquisti solo ed esclusivamente dopo cena, o nel cuore della notte?
È più importante assecondare il desiderio di fara acquisti in notturna o garantire orari di lavoro decenti a negozianti e commessi?

Un orario di lavoro decente non si misura solo in base a quante, ma anche e soprattutto a quali sono le ore lavorative.
scolta, facciamo una bella manifestazione per i commessi del centro di cremona e il loro diritto a un orario decente, povere bestie. porto io le bandiere.
oppure compriamo un dizionario e andiamo a cercare sotto la voce slittamento e vediamo se corrisponde alla voce prolungamento.
Ultima modifica di viciousburger il 30/06/2010, 10:16, modificato 1 volta in totale.
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labbio ha scritto: Un orario di lavoro decente non si misura solo in base a quante, ma anche e soprattutto a quali sono le ore lavorative.
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oh ma si sta parlando delle 10 di sera, non delle 3 di notte, dai.
in ogni caso, bon. abbiamo risposto al sondaggio e tutti contenti.
a me l'idea piace e chiudo qui.
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non ragiono tanto sui negozi, quanto, piuttosto, sugli uffici pubblici e ribadisco:

se anche mi prolungassero un po' gli orari e/o mi mettessero lavorare un giorno fino a tardi..e potessi stare a casa il venerdì pomeriggio...

ditemi solo dove devo firmare!

la mia qualità di vita migliorerebbe!
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Un lavoro decente per me e' un lavoro che ti rende felice. Anche se ti fai il çul° quadrato. Ma che ti svegli alla mattina e non devi stramaledire il fatto stesso di esserti svegliato.
Un lavoro decente per me e' un lavoro che ti rende fiero di quello che fai e di quello che sei.

Quando ero precario non avevo tempo neanche di respirare.
Nessun sindacato o associazione ha mai mosso un dito per tutelarmi dalle 16 ore di lavoro che facevo e dei 300 euro al mese che prendevo.
E io in primis ero consapevole che affinche' le cose fossero diverse, affinche' la mia qualita' della vita cambiasse, dovevo FARMI IL çul° DOPPIO, per poi avere il potere contrattuale per poter dettare alcune regole.

Estendere l'orario alle 22 per i commercianti di una citta' annoiata e sonnecchiante come Cremona, in un tempo di crisi economica, e' un'opportunita'.
Se le commesse delle botteghe del centro non saranno d'accordo, potranno lamentarsi.
Fare i sindacalisti a priori mi sembra quantomeno anacronistico.
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mostrillo ha scritto: MarteDiSera
ovvero nel centro storico di Cremona, da 15 giugno al 27 luglio, ogni martedì sera molti negozi rimangono aperti fino alle 22 (e di questi buona parte posticipano l'apertura alle 18).
E' un iniziativa sperimentale, per vedere se anche a Cremona, come in molti altri posti, d'estate possa avere senso il posticipare l'apertura dei negozi verso le ore serali più fresche...

Cosa ne pensate?
Riassumo per chi ha visto dei fini politici nelle mie risposte

Penso che non cambierà di una virgola la mia scarsa (e in questo spero di essere un'eccezione per gli esercenti) frequentazione dei negozi.
Penso che l'orario estivo è sempre esistito, ma per la prima volta si prova a tenere aperto fino a tardi, senza che ci sia la compresenza di manifestazioni collaterali che attirino la gente in centro.
Penso che i negozianti abbiano diritto di provarci.
Penso che se fossi un commesso/negoziante non farei i salti di gioia a vedere slittato il mio orario di lavoro anche se solo un giorno alla settimana.
Penso che se non fa piacere a me, potrebbe non fare piacere a chi dovrà effettivamente tornare al lavoro alle sei di sera e rincasare dopo le dieci.
Penso che per rivitalizzare il centro servirebbero altre misure, ad esempio incentivare la sistemazione degli edifici esistenti abbandonati invece di continuare a costruire in periferia.
Penso che l'ultima cosa che ho scritto sia fuori tema.
Penso che non si possa separare la questione dello slittamento dell'orario da valutazioni sulle modifiche di orario dei commessi/negozianti: i negozi non stanno aperti da soli.
Penso che avevo già risposto mettendo in primo piano la risposta diretta alla domanda di mostrillo.

Non penso sia il caso di fare una manifestazione, però se fai delle belle bandiere ne possiamo riparlare  :)
Ultima modifica di labbio il 30/06/2010, 12:03, modificato 1 volta in totale.
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John Felice DiLuglio
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Iscritto il: 18/01/2006, 10:14

Anch'io voglio dire la mia!
Dopo aver letto tutte le vostre opinioni sono arrivato ad una conclusione. Dal momento che viviamo in un mercato libero con libera concorrenza, se il commerciante X vuole tenere aperto fino alle 4 del mattino, che lo faccia pure. Perchè dovrei impedirglielo. Non credo deturpi l'ambiente. Che tenesse aperto tutto il santissimo giorno. Non mi può interessare dal momento che è una loro sacrosantissima scelta. Finchè è un'attività privata non mi interessa. Sicuramente a qualche cittadino farà piacere quindi perchè IO devo rompergli i c°§li°ni "vietandogli" di andare a fare compere di notte. Ma chi c@xxo sono per decidere per gli altri. Questa scelta non toglie niente a nessuno.
Se parliamo del pubblico allora sì che bisogna tenere conto di tanti fattori: lo straordinario dopo le 9 del dipendente (costa a noi), le spese di corrente (costano a noi) e quant'altro. In questo caso è giusto valutare la possibilità se tenere aperto o meno, se ha un riscontro oggettivo, se serve, dal momento che PAGHIAMO NOI.
Se mi volete dire che "negozi aperti=evento" allora NO!
Se mi volete dire: "sai, ci sono i negozi sempre aperti!". Bene.
Ultima modifica di Anonymous il 30/06/2010, 11:07, modificato 1 volta in totale.
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