il male del secolo.

Spazio dedicato alle votazioni: chi è il più forte giocatore della Cremonese di tutti i tempi ? Chi è la più bella/o donna/uomo del mondo ? Preferisci la verdura o la carne ? Insomma, qui si può votare su qualsiasi cosa ...
melaval
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la questione è:
il problema dei nostri tempi moderni è la mancanza di COMUNICAZIONE o di COMPRENSIONE?
quale dei due è la radice dell'altro? la non o la mala comunicazione induce la non/mala comprensione? o la non/mala comprensione induce la non/mala comunicazione?

esprimo la mia.
per me il problema che sta alla radice è l'INCOMPRENSIBILITA'. solo successivamente esso genera  INCOMUNICABILITA' , che è forma, esternazione.
partiamo dal presupposto che noi siamo tutti diversi. inevitabilmente non riusciamo mai davvero a metterci completamente nell'ottica della persona che abbiamo di fronte, non lo capiamo mai davvero fino in fondo, per il semplice fatto che lui ha una mente diversa quindi una visone diversa del mondo..: abbiamo una diversa (più o meno..ma non sarà mai identica) interpretazione dei medesimi fatti.
possiamo intuirlo, possiamo essere d'accordo e possiamo trovare la logica di quella persona aderente alla nostra. ma questo può anche non succedere.ed è lì che si creano i conflitti (di vario livello). Il problema è che non si riesce ad introiettare il fatto che non c'è un giusto e uno sbagliato, ma solo una moltitudine di interpretazioni tutte egualmente valide. non si riesce a assorbire il concetto di rispetto per l'altro (se non a parole..vana comunicazione..)

Sintesi: non è un problema di comunicazione,di 'parole', ma di comprensione: se riuscissimo a capire i meccanismi psichici di persone fatte in modo differente da noi , non si creerebbero incomprensioni (" "). la comunicazione è un problema superficiale, il vero cancro del mondo nuovo (ma non solo) è la non comprensione,il non rispetto.

mi verrebbe da porre un ulteriore quesito figlio dell'altro: tra comunicazione e comprensione qual è per voi stessi il fattore più importante? Meglio comunicare pur non capendo o capire senza comunicare? Cosa preferite?

* Và *
(pessima comunicatrice omnicomprensiva)

PS è il solito dilemma forma-contenuto.. ???
Ultima modifica di melaval il 19/05/2003, 11:59, modificato 1 volta in totale.
* Và *
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.ferro
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Espongo la mia opinione.
Il problema della COMPRENSIONE è figlio del problema dell'INCOMUNICABILITA'. Argomento.
Si tratta banalmente di un problema di ambiti, la visione personale di una cosa, il frutto di un ragionamento, logico o meno, trova ambito e sfogo nella sua stessa mente quindi nella dimensione rinchiusa della sua persona. Questa visione soggettiva delle cose può anche palesemente discostarsi dalla realtà oggettiva ma l'unico modo in cui questo può essere palesato è nel confronto con un'altra visione soggettiva (che può essere altrettanto visionaria e personale). La capacità di comunicare o la dialogica insomma è il mezzo attraverso il quale due membri della stessa specie cercano di illustrare al meglio la forma che risiede nella loro mente in maniera univoca e omnicomprensibile. L'abilità nel palesare i propri pensieri permette alle altre persone di assumere un concetto il più possibile similare a quello che si è elaborato e, su questa base, ad esprimere il proprio parere, critiche, opinioni e quant'altro. Non si può perciò sottovalutare il potere della comunicazione come strumento, perchè se questo strumento viene utilizzato correttamente per quanto due persone possano avere delle forme mentis diverse queste possono comunicare sulla base dell'espressione di concetti univoci comprendendosi l'un l'altro.. anche se i processi logici che hanno portato una persona alle conclusioni che sta comunicando sono oscuri ed estranei all'altra.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
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io penso che se uno ne ha voglia sia in grado sia di capire che di comunicare nella maniera più chiara e efficace possibile...il problema secondo me è capire quando ne vale la pena...perché è chiaro che non è semplice...
Ultima modifica di Prof._Anteguerra il 19/05/2003, 14:43, modificato 1 volta in totale.
melaval
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fino a un certo punto sei artefice del tuo capire ..
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smaicky
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e io credo che noi siamo la dimostrazione vivente che quanto affermi, caro Prof.Anteguerra, sia falso...
smaicky
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a melaval...non mi sembra che allora questa cosa sia propria solo dell'ultimo secolo...fin da quando l'uomo parla c'è questo prblema...e mi pare da immodesti pensare che solo noi viviamo con questo problema..il problema dell'uomo moderno è che si considera l'ultimo anello della scala evolutiva.

a smaicky...prova a pensarci...forse non è detto...
melaval
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ti do ragione. il chiamarlo il male 'del secolo' non viene da me, ma da ferro, quindi la colpa di malappellare le cose è sua  :P
anke io gli ho fatto la stessa obiezione a suo tempo..
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pao

"questa frase è falsa!"

w la retorica...
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Questa non l'ho capita Sine ..
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cudiel

vedi che il problema è la comprensione? la comunicazione era adeguata.

è evidente che la frase "questa frase è falsa" non dovrebbe esistere se il mondo seguisse solo le leggi della logica e della retorica, anzi nel momento in cui io provassi a pronunciarla o addirittura a scriverla dovrebbe esplodere l'universo...

credo che pao volesse ricordarci che questi problemi assillano l'uomo fin dall'antichità.
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Non mi sembra che una affermazione di 3 parole sia una corretta argomentazione per esprimere un concetto esteso come potrebbe essere il perpetrarsi di questo problema nei secoli.. perciò proprio in un post in cui si parla di difficoltà di comunicazione e di comprensione inserire una frase particolarmente criptica non mi sembra particolarmente indicato o quantomeno se doveva dimostrare qualcosa per quanto Cudiel dica non mi sembra che l'abbia assolutamente fatto..
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cudiel

e va bene, non ha senso che io mi metta ad attribuire ad altri intenzioni e significati che probabilmente non esistono... però (c'è sempre un però) dove sta scritto che molte parole sono meglio di poche?

le tre parole di pao (sole, cuore, amore) rappresentano un paradosso e un esempio (vedi discorso io-.ferro) di come già in una comunicazione ai minimi termini si celino insidie..

a tal proposito cito anche la successione alfabetica costituita dai simboli convenzionali (altrimenti detti lettere): t-i-spazio-a-m-o
Prof._Anteguerra

ragazzi, c@xxo, già è difficile comprendersi dal vivo...qui si sta provando a discutere via post del problema della comprensione...non vi sembra un po' troppo eccessivo? :o :o :o :o
pao

grazie a cudiel che ha capito quello che intendevo...
nn volevo creare problemi, ma mi sembra che il problema sia abbastanza vecchio no?
solo volevo dare una piccola dimostrazione su fatto che, adottando la parola come convenzione (cosa assolutamente inevitabile), si possa incorrere in paradossi che vanno dalla frase in questione fino al parlare della stessa cosa con parole diverse e finire x litigare...
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Il discorso è estrmamente semplice.. io ho premesso la volontà di comunicare in maniera univoca, nel momento in cui questa volontà non è presente è altrettanto facile (se non più facile) utilizzare perifrasi nell'intento di non farsi capire.. se le premesse non sono rispettate il teorema non può avere esito positivo.. e le premesse mi sembravano piuttosto chiare..
In ogni caso il topic non è qui per discutere da quanto tempo esista questo problema, magari il nome del topic sarà scorretto ma una volta che tutti l'abbiamo detto almeno una volta e ne siamo contenti la domanda riguardava il problema stesso .. se fosse di COMUNICAZIONE o di COMPRENSIONE ..
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jami
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Visto la mole non indifferente di scritture in questo topic credo il problema non sia la comunicazione, in cui tutti sembrano cavarsela abbastanza bene, anche con rari esempi di ars oratoria, ma la comprensione, che implica conoscenza, della persona, dei fatti, delle idee.
Insomma la comunicazione può essere migliorata ( anche andando a scuola, peggiorata  :P ) artificiosamente, inoltre non necessariamente l' oggetto della stessa è vero. e forse è qui che si va a parare sulla comunicazione: si comunica, ma non si dice la verità. e questo è un problema personale che ognuno deve risolvere con se stesso, non ha senso accusare l'umanità di falsità.

trovo che sia sempre più corretto dire che tizio comunicacon me , caio mi comprende, sempronio sa comunicare con me e mi comprende.
e poi c'e testa di bidello che non sa parlare ed è duro di comprendonio  ;)

a proposito di comunicazione e comprensione, come analizzate il fatto che becchina-violet-sheila si è cancellata dal forum. non ha smesso di partecipare, si è cancellata.
Ultima modifica di jami il 20/05/2003, 19:12, modificato 1 volta in totale.
cudiel

Bene, se posso permettermi di riassumere (del resto sono il moderatore  :)):
Male del secolo comprensione - 3 voti (io, melaval, Jami)
Male del secolo comunicazione - 1 voto (.ferro)
Male del secolo entrambi, o nessuno dei due - 2 voti (Prof. Anteguerra e smaicky)

sul discorso Violet invito a postare sul topic "Cercasi Becchina disperatamente", grazie
melaval
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ah..non c'entra col discorso ,ma .. per CAPIRCI ... DITEMI una cosa che non ho CAPITO.. : qui dentro sono l'unica straniera? ovvero l'unica non di Cremona?  ???
subirò razzie? :o

e COMUNICATEMI anche questo: avete CAPITO chi sono io?
8)
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smaicky
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A quanto mi risulta sei la Vale di Milano amica di Ferro, effettivamente sei la unica "straniera", ma credo che non sarai oggetto di razzismo a meno che non scriva una stronzata troppo grossa...Capito tutto?
smaicky
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Marla
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Ave o Cesare, morituri te salutant.

In questo caso mi riferisco al nostro illustrissimo moderatore, Cudiel, il quale vorrei che aggiungesse cortesemente il mio voto a " mancanza di comprensione e comunicazione ".
A mio parere il problema è che spesso le persone non vogliono necessariamente farsi comprendere, e questo è un problema di comunicazione, o comprendere gli altri. Per quanto riguarda il primo caso, il non volersi far comprendere, spesso accade quando due interlocutori che non mancano certo di dialogo, discutano, affrontino temi di costume e attualità ( w la maturità ), cerchino di risolvere i "problemi del mondo" ma alla fine tutto termini così .. con qualche banalità e qualche luogo comune e dopo una comunicazione verbale del genere cosa rimane ? Questo credo sia dovuto alla paura di una persona di compromettersi in qualche modo, di svelarsi e perciò si tende ad assimilare un più ampio punto di vista che non è personale ma che può essere facilmente condiviso .. per quanto riguarda invece il non comprendere gli altri mi riferisco al caso in cui si è troppo presi dai propri bisogni, dalla propria vita per dedicare dell'attenzione al nostro interlocutore. E questa si che è mancanza di rispetto, si " aspetta il proprio turno per parlare " ( questa frase non è mia ) senza realmente cercare di capire la persona che sta dall'altra parte. Il non voler comprendere un'altra persona è forse la cosa peggiore che possa accadere ...

 
In matters of great importance, style, not sincerity, is the vital thing.
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