Non mi collego per tre giorni e immagino il topic PIENO di commenti sul concerto di Patti Smith.
Invece, silenzio.
Allora: concerto strepitoso, scaletta suprema con tutti i classici possibili e immaginabili, Patti Smith sul palco è fantastica, i musicisti facevano paura (soprattutto le chitarre: Lenny Kaye e Tom Verlaine con lo
slide, magico).
Su
People Have The Power, l'invito di Patti con un gesto delle mani distrugge la cremonesità: ci si alza dai seggiolini da matusa e ci si riunisce davanti (Gigi
in prima fila, appoggiato al palco).
Finale con
Gloria infinita, bis con
Rock 'N' Roll Nigger da pelle d'oca e bambina sul palco a ballare con Patti (
«The Future!», dice Patti, indicando la bagola, e la gente sclera).
Autografo di Lenny Kaye sul biglietto del concerto, poi tutti al Chocolat a contemplare il
merchandising completo di Sara Signo: le hanno regalato anche il megaposterone di plastica telata con i buchi.
La serata sarebbe bellissima, ma da qui in poi assume i connotati della Leggenda.
Arriva la vocina che Patti e la band sono al Due Colonne: come selezionatissimo gruppetto di circa 15 superfan, ci ritroviamo davanti al posto. Inizialmente, prevale la discrezione.
Ma poi Sara Signo prende coraggio.
Entra, va al tavolo da Patti, parlano.
Sara le confessa che è il suo trentesimo compleanno.
Patti le regala una
Happy Birthday To You, lì, in ghigna, solo per lei.
In quel momento l'universo non esiste, o meglio: è nato e si è evoluto solo perché Patti Smith e Sara Signo potessero incontrarsi lì, quel giorno, in quel luogo, in quel momento.
Sara Signo esce in lacrime.
L'ultimissimo gruppetto attende pazientemente l'uscita della band, e...
Notte indimenticabile.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.