Il crucifisso nelle aule non è un falso problema ma l'ennesimo specchietto per allodole, un mezzo per catturare l'attenzione.
Mi auto-cito per mostrare che non sto aggiungendo nulla a quanto detto in precedenza.BaroneBirra ha scritto: Se poi si vede il crucifisso come simboleggiante la chiesa, con tutte le ipocrisie di cui essa si rese responsabile e che continua a compiere oggi, allora il discorso cambia.
Ora passerò per destrorso:
se mi recherò in un paese islamico vedrò simboli inerenti la religioni islamica (tra l'altro, culto interessantissimo), la toponomastica richiamerà figure della storia culturale islamica (storia ricchissima e che tanta parte ha anche nella storia europea, e italiana), nelle aule scolastiche sarà appesa la mezza luna, etc.
Mi sembra stupido chiedere di togliere quel simbolo da una scuola pubblica che lo ostenta da centinaia d'anni, solo perché una scuola pubblica può essere frequentata anche da non islamici.
Allorché, se una comunità cristiana raggiungesse un accordo per far togliere i simboli islamici da una singola scuola, si tratterebbe di un caso ben diverso, e ben accettabile; ma togliere tutti i simboli per legge non mi pare sensato (e ripeto, ci sono poche persone al mondo meno religiose di me).
Mantenere una storia – cristiana, islamica, ebraica – fondante per le radici di uno stato, alla base della sua cultura e della sua arte, non dovrebbe essere oggetto di livellamenti ideologici che si richiamino a un'ideologia rivoluzionaria.
La chiesa non interferisce negli affari dello stato imponendo l'ostensione di un pezzo di legno nelle aule delle scuole, del quale poco importa tanto a studenti quanto a insegnanti, ma bloccando il progresso scientifico ed etico, negando diritti a coppie omosessuali, ottenendo miliardi di euro per mezzo dell'otto per mille, etc.
E noi stiamo qui a parlare di crucifissi.