Il dilemma del call center

Dal greco = spazio aperto

Moderatore: .ferro

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gasta
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Totalmente d'accordo.

Mi permetto di aggiungere una cosa.
Io sarei ancora disoccupato se non avessi avuto la fortuna dei miei che mi mantenevano mentre cercavo.
E sarei ancora disoccupato se non avessi "rischiato" aprendo la partita iva.
Cosa che sempre piu' gente a quanto pare fa... ma questo e' un altro discorso.

Rilancio con un altro quesito.
Sul fatto che non c'e' solidarieta' tra lavoratori non posso che essere completamente d'accordo.
E' una guerra tra poveri, del resto.

L'altro giorno mia madre ha fatto entrare i rappresentanti dell'Herbalife. Come sapete e' un'azienda che vende porta a porta e la remunerazione e' tipo multilevel (cercate su wikipedia comunque).

Ora. Dovrei essere solidale con i venditori della Herbalife, secondo voi?
Perche' io credo che loro siano perfettamente consapevoli di essere pedine di un'azienda che vende materiale di dubbia qualita' (cercate su internet). Ma lo fanno lo stesso.
E chi va a lavorare al call center lo sa che vende fumo o truffe.

Per rispondere quindi al belloso, che sarcasticamente mi diceva "cosa faccio, lo spaccino?". Sai cosa ti dico? Che non e' cosi' tanto lontano.
C'e' gente che va a rubare perche' ha le pezze al çul° e deve mantenere i figli.
Sono solidale con loro?
Beh, dio, si. Fintanto che non vengono a casa mia a rubare.
E allora che ipocrisia e'?

Quanto dovremo aspettare ancora prima che i lavoratori italiani scendano in piazza con le spranghe perche' si sono rotti i c°§li°ni di farsi la guerra a vicenda?
Ultima modifica di gasta il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
il belloso
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sulle partite iva ci sarebbe da fare qualche considerazione a parte.
anticipo che non ho mai avuto la partita iva,
ma ho lasciato un posto a tempo indeterminato nel pubblico per passare a contratti a progetto.

a me sembra che le partite iva (consulenti, cocopro, chiamateli un po' come vi pare) stiano portando un duplice effetto:
il primo è quello di avere dei dipendenti con meno tutele;
il secondo è che ora c'è in giro un sacco di gente che, convinta di essere una "piccola azienda",
inizia in effetti a lavorare come tale, inizia a lavorare non più solo per un cliente ma per più di uno, crea reti di esperienze dalle quali coinvolgere persone in base al lavoro richiesto, tanto da creare "cordate di consulenti" (o p.ive) per partecipare a bandi a cui prima partecipavano solo le aziende vere e proprie.

e questo nuovo meccanismo secondo me può portare anche un po' di quello spirito d'impresa di cui forse l'italia deficitava

E' ovvio che i confini sono molto labili, ma se li si potessero semplificare con il "soldo" i primi di solito fatturano meno di 50.000 euro l'anno

la falsa illusione è che si possa passare dalla prima alla seconda, mentre il contrario è abbanza semplice.
Ultima modifica di il belloso il 17/12/2013, 1:28, modificato 2 volte in totale.
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gasta
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[Belloso, leva lo spoiler, che non serve. Ho iniziato questa discussione per abbracciare discorsi ampi e importanti...]

Il punto della partita iva in Italia e' che e', anche in questo caso, una follia italiana.
Una quantita' di tasse da pagare, tutele zero.
Non vi dico la farsa del "regime dei minimi", per cui non si paga l'iva se non si fattura piu' di 30mila all'anno... il punto e' che non meno del 50% finisce in tasse, inps, commercialista, minchiate. dalle spese non si puo' scaricare l'iva, ovviamente.

Ah, vale quello che fatturi.
Quindi, quelle "cordate" di cui parla il belloso non sono contemplate dal regime dei minimi: se io fatturo il lavoro di 10 persone per, che ne so, 20mila euro, non importa se poi alla fine ne devo agli altri 18mila. Per lo stato italiano io ho guadagnato 20mila euro, quindi poi sono cazzi miei.

Ripeto, la partita iva non salva. Anzi, il piu' delle volte complica.
Come suggeritomi da Ash, aprire la partita iva e' stata l'unica maniera per lavorare nel mio campo.

Il sogno del tempo indeterminato, del facile accesso al mutuo, della casa con giardino, con cani e' sempre piu' difficile...
Ultima modifica di gasta il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
il belloso
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il discorso delle tasse secondo me è un falso problema,
o meglio è un bel problema perché in effetti in italia tra tasse e menate varie se escono 100 ne arrivano 50;

è invece un falso problema il fatto che chi ha la partita iva paghi un sacco di tasse:
il rapporto tra [spesa cliente]/[netto consulente] e [spesa padrone]/[netto dipendente] è lo stesso, a parità di spesa.

E su questo parlo per esperienza diretta: nella mia azienda a parità di lordo aziendale c'erano (sigh) cocopro, contratti determinati, e partite iva, quello che in effetti ci arrivava in tasca al netto era essenzialmente lo stesso.
(e sto parlando di p.iva chiaramente fuori dal "regime dei minimi")

poi ovviamente se ti fai la p.iva è tutto più complicato, infatti -potendo scegliere- ho scelto per un "contratto a progetto" così tutta la parte amministrativa non la guardo (mi perdo la possibilità di scaricare qualcosa, ma tantè)

Ti dò ragione sui mutui, io l'ho aperto un paio di anni prima di passare a tempo indeterminato, quando avevo contratti semestrali: fanno un po' di controlli in più ma se dimostri di avere uno stipendio costante, magari in crescita, negli ultimi 3/4 anni, non fanno troppi problemi; anche se il problema in sè dei mutui è che poi il tuo stipendio, qualsiasi sia la fonte, te lo valutano solo per 1/3 e quindi sei obbligato a farti un mutuo 30nnale(per fortuna io sono riuscito a farmi un 20nnale ed ora sono a -15).
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riguardo al tema del lavoro, mi piace segnalare il post del blogger ventunenne ideatore dell'iniziativa Leggere! Leggere! Leggere! il quale credo si sia licenziato a causa del conflitto tra la propria iniziativa e il posto di lavoro.
Alberto Schiariti ha scritto:Io mi chiedo: perché? Perché un capo deve essere temuto o addirittura sopportato? Perché il peso delle mie parole deve coincidere con il mio stipendio? Perché un fottuto catalogo di lavatrici deve valere più della mia iniziativa? Perché devo passare il weekend a lavorare? Perché devo accettare tutto per paura di trovarmi a fare l’elemosina? L’unica risposta che riesco a trovare è la seguente: per mantenere questa tradizione.
Ultima modifica di Q il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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gasta ha scritto: [Belloso, leva lo spoiler, che non serve. Ho iniziato questa discussione per abbracciare discorsi ampi e importanti...]

Il punto della partita iva in Italia e' che e', anche in questo caso, una follia italiana.
Una quantita' di tasse da pagare, tutele zero.
Non vi dico la farsa del "regime dei minimi", per cui non si paga l'iva se non si fattura piu' di 30mila all'anno... il punto e' che non meno del 50% finisce in tasse, inps, commercialista, minchiate. dalle spese non si puo' scaricare l'iva, ovviamente.
(...)
La p.iva l'ho aperta per non essere più disoccupata.

Ora praticamente uso quanto guadagno solo per pagarmi l'inps, per una pensione che molto probabilmente non vedrò mai. Avere dei soldi in banca e non poterli toccare perchè andranno tutt in tasse è davvero frustrante.

Qualsiasi legge che abbiano fatto in tema di piccoli impenditori è una bufala.
Niente e nessuno ti aiuta.

La cosa assurda è che, se aumenti il giro d'affari ( favorendo quindi l'economia) ma tieni i tuoi ricavi ugualmente bassi ( ovvero, quello che guadagni alla fine è la differenza fra le fatture entrano e quelle che escono men le tasse, l'iva, etc..) non rientri nei contribuenti minimi..
Anche se i tuoi ricavi netti sono inferiori a qualche migliaio d'euro all'anno!!
Non importa se il tuo giro d'affari è anche di 40.000 euro.. Quello che conta è quanto ti metti in tasca alla fine.
Inoltre, trovo che alcune categorie siano privilegiate. Chi deve sostenere degli alti costi di gestione o di materiali ( es. noleggio di macchinari, comprare programmi, comprare strumenti di lavoro, pagare affitti  etc.. ) è svantaggiato rispetto a chi usa il solo il "frutto dell'ingegno".
Svantaggiati sono anche quelli che , per offrire servizi, vendono al cliente il prodotto finale, che presuppone che a loro volta abbiano comprato un prodotto semilavorato e quandi questo incide nella loro fatturazione ( alzandogli quindi il giro d'affari), ad esempio i vari service che devono prendere a noleggio macchinari o altro..
Tuttavia, rimango orgogliosamente, finchè ce la faccio, attaccata alla mia p.iva.. che mi permette di non subire la vergogna sociale di essere una reietta disoccupata.
Ultima modifica di stella il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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andy b
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il bello della partita iva è che si possono evadere le tasse!
Ultima modifica di andy b il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
T.V.Andy B. - Godi baby,godi. non c'è più ma lo amo lo stesso
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gasta
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andy b ha scritto: il bello della partita iva è che si possono evadere le tasse!
Ahahah!
Certo.
Se fai come i veri imprenditori con il conto in svizzera che riportano in Italia tutto pagando il 5% allo stato.
Mentre noi ne paghiamo abitualmente il 45%.
Thanks, mate!

Concordo con Stella.
Non scendiamo poi nei particolari di Inps vs Enpals e Inail e Durc e checazz.

Dunque, tornando a bomba all'inizio.
La partita iva non e' la soluzione.
E' solo un modo per rimanere a galla. E non la consiglierei a nessuno.

Ma il call center... rimane, dal mio punto di vista, un abominio.
Cioe', mi chiedo: perche' piuttosto non vai a fare il cameriere?
Ultima modifica di gasta il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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andy b
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perchè c'è crisi e nessuno va più a mangiare fuori e i ristoratori lasciano a casa anche i camerieri di lunga data!
Ultima modifica di andy b il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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signo
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quello che mi demoralizza è questo punto.. come si cambiano i vertici?
pochi casi isolati purtroppo fino ad ora sono rimasti tali.

perchè i vertici non capiscono un c@xxo (ciechi o sordi poco importa)?
perchè invece di cogliere il messaggio di urgente esigenza di cambiamento, continuano imperterriti a ciondolare un po' di qua e un po' di là e a dirsi che si è meglio di quell'altro etc etc e non recuperano i concetti base (lavoro, diritti, solidarietà, pace, benicomuni etc etc) e li portano semplicemente avanti, senza tentennamenti, dibattitti di sfumatura e opportunismi elettorali inopportuni e controproducenti?

e poi.. sì, la partecipazione ha il suo potere. ma perchè ce n'è poca?
al di là della cecità e della sordità dei partiti, perchè ce n'è poca?
perchè quando invito le persone a partecipare a qualsiasi cosa, la partecipazione è di 2 su 20 quando va bene?
mi riferisco non a una associazione in particolare ma a varie iniziative,  comitati, associazioni, gruppi di cittadini.. perchè sempre i soliti?
in cosa sbaglio io, cittadina, nel non riuscire a coinvolgere le persone alla partecipazione?

in ogni caso non c'è più molto tempo secondo me.
Ultima modifica di signo il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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signo ha scritto:ecco.. quello che mi demoralizza è questo punto.. come si cambiano i vertici?
pochi casi isolati purtroppo fino ad ora sono rimasti tali
beh, dal 2006 al 2010 sono cambiate quasi tutte le facce dei segretari di partito, tranne quella di Di Pietro. Non ci sono Prodi, Fassino, Rutelli, Bertinotti, Diliberto o Pecoraro Scanio. Al loro posto Bersani, Vendola, Bonino, Ferrero, Bonelli e, appunto, Di Pietro.
Ultima modifica di Q il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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Primo Moroni
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signo ha scritto: mi riferisco non a una associazione in particolare ma a varie iniziative,  comitati, associazioni, gruppi di cittadini.. perchè sempre i soliti?
in cosa sbaglio io, cittadina, nel non riuscire a coinvolgere le persone alla partecipazione?
Io non partecipo mai.
E lo so che sbaglio.
Ma le associazioni, iniziative, comitati, associazioni, gruppi di cittadini che si ritrovano, beh, in qualche modo non mi rappresentano, o meglio, non mi sento rappresentato.
Dalle bandiere del PD, dalle bandiere dell'Arci, dalle bandiere della Pace, dai grillini, dal popolo viola.
Parlano di cose che non mi interessano.
Parlano sempre di Berlusconi.
Non me ne frega un c@xxo di Berlusconi.
O meglio, si, me ne frega, ma non e' quello il punto.
Parlano di ecologia, di internet libero, parlano di diritti per gli omosessuali.
Ma dove sono i diritti per tutti?

Non c'e' piu' niente in cui credere.
E intanto mi continuano a telefonare quelli del call center. E lo so che sono disperati anche loro, ma perche' anche loro non ci sono in piazza?
Ultima modifica di gasta il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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A me gli unici che mi rompono i c°§li°ni e' la Tre che mi manda messaggi alle 4 di mattina.
Qualche volta mi suonano i testimoni di geova (e non serve che vi dica in che modo rispondo loro).

Ma leggendo tutto quanto, e' la prima volta che mi sento fortunata di non avere una famiglia normale!
Ultima modifica di wicci il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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Quello che intendo e' che c'e' uno scollamento progressivo tra la politica, i rappresentanti della politica e quello che accade quotidianamente.
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gasta ha scritto: Quello che intendo e' che c'e' uno scollamento progressivo tra la politica, i rappresentanti della politica e quello che accade quotidianamente.
Gasta, fammi un esempio concreto, secondo me ormai ci sono così tante proposte che una che esprime ciò che secondo te è importante la possiamo anche trovare.
Ultima modifica di il belloso il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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gasta ha scritto: Io non partecipo mai.
E lo so che sbaglio.
Ma le associazioni, iniziative, comitati, associazioni, gruppi di cittadini che si ritrovano, beh, in qualche modo non mi rappresentano, o meglio, non mi sento rappresentato.
Dalle bandiere del PD, dalle bandiere dell'Arci, dalle bandiere della Pace, dai grillini, dal popolo viola.
Parlano di cose che non mi interessano.
Parlano sempre di Berlusconi.
Non me ne frega un c@xxo di Berlusconi.
O meglio, si, me ne frega, ma non e' quello il punto.
Anche a me non piace chi si limita sempre e solo a parlare di Berlusconi. Berlusconi e tutto ciò che rappresenta (e fa) sono problemi gravissimi ma se l'accusa si limita ad un mero esercizio di stile per autorinforzarsi, non serve a nulla. 
Mi permetto di dire però che tra alcuni nomi che hai fatto non tutti parlano sempre e solo di Berlusconi.. sicuramente non le bandiere della Pace (in via d'estinzione anche loro).
gasta ha scritto: E intanto mi continuano a telefonare quelli del call center. E lo so che sono disperati anche loro, ma perche' anche loro non ci sono in piazza?
Bah, forse perchè pensano che ormai non ci sia niente in cui credere..

Io la vedo così:
Anch'io come te, Gasta, in fondo non mi sento completamente rappresentata da qualcuno.
So che molti mi associano ad una precisa associazione, ma non è la sola. E' quella più visibile o conosciuta (oddio, definirla così non è proprio perfetto, ma vabbè).
La realtà è che bazzico tra varie realtà della società civile.
Faccio così perchè non voglio starmene con le mani in mano in attesa che sbuchi una associazione a mia immagine e somiglianza.. Prendo quello che c'è e partecipo, e dò il mio contributo.. anche critico.
Non cambierò il mondo e non butterò giù il governo, e magari il mio attivismo si limiterà a placare un egoistico senso di partecipazione (con relativo autoassolvimento), però piuttosto di non fare niente.. sì, forse è banale, ma è meglio piuttosto.
Ultima modifica di signo il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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Il punto e' che io, come tanti altri, non sto aspettando un'associazione che mi rappresenti.
Non so neanche io cosa mi dovrebbe rappresentare.
Che poi non voglio parlare di me.
Che non gliene frega a nessuno di parlare di me, giustamente. Neanche a me me ne frega di me.

Intanto suona il telefono che vogliono vendermi fastweb per la centesima volta.

Servirebbe una rabbia comune.
Altro che bandiere.
Servirebbero spranghe pronte a picchiare, ma non da giovani di sinistra, ma da tutti gli italiani che si sono rotti il c@xxo.
E invece da una parte la lega alimenta l'odio verso gli immigrati, dall'altra parte la destra sfrutta i giovani, dall'altra parte ancora la sinistra non tutela un c@xxo di nessuno, e Di Pietro urla contro Berlusconi e Santoro urla contro Berlusconi e Berlusconi urla contro tutti e intanto paghiamo le tasse per un c@xxo di paese che va allo sfascio ed e' patetico e il massimo che riusciamo a fare e' dare fastidio a due stronzi in macchina con le nostre biciclette mentre hanno gia' pensato a come fottere 70 miliardi di euro dell'expo in nuove strutture atte ad inquinare meglio.

Che minchia.
Ultima modifica di gasta il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
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Lamentarsi senza fare un c@xxo, sicuramente, serve ancora meno che "dare fastidio a due stronzi in macchina con le nostre biciclette".
Partecipare alle attività di sensibilizzazione e di denuncia che vengono realizzate sul territorio, partecipare alle manifestazioni, parlare, discutere e votare...credo che siano gli strumenti che sono attualmente in mio possesso per agire sull'esistente.
Non cambierò il mondo, ma cercare di migliorare la mia realtà locale credo sia un inizio...visto che a Cremona, fra l'altro, di battaglie da portare avanti ce ne sono a bizzeffe.
A partire dalla lotta contro la privatizzazione dell'acqua.

Non si può cambiare la situazione attuale partendo dall'alto, credo.
A meno che muoiano tutti...il che, peraltro, non mi dispiacerebbe affatto.
Sono le persone che devono cambiare, che devono togliersi i paraocchi e guardarsi in faccia.
Devono smettere di aver paura l'uno dell'altro.
Perchè questa è solo una triste e squallida guerra tra poveri.
Divide et impera....va di moda dal tempo dei romani.

Bisogna ricostruire il tessuto sociale...e questo, credo, lo si possa fare solo dal basso.
Ultima modifica di chiarezza il 17/12/2013, 1:28, modificato 1 volta in totale.
signo
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Ascanio Celestini - Lavoratore Precario (al Call Center)

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