I ''tipi'' da concerto

Tutto ciò che vuoi sapere o dire sulla tua musica preferita o odiata

Moderatore: McA

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garte
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Ai concerti ormai sono rassegnata ad avere la calamita per varie categorie di personaggi:
- l'Altissimo, quello che svetta oltre tutte le teste e si posiziona chiaramente davanti a me.
- il Parlatore Generico, quello che dando le spalle al palco se la conta amabilmente con i suoi soci, quello di cui a fine concerto conosci vitamortemiracoli tuo malgrado insomma.
- il Tecnico, che ad alta voce, una mano su un fianco e l'altra che sostiene il mento, passa in rassegna e valuta tutta la strumentazione presente sul palco

Mi dicono dalla regia:
- Il calcolatore: "Un palazzetto così mica le tiene 13.000 persone. Ma neanche per idea. Ma zero. Il forum tiene 13.000 persone. Qui saranno... 8.000. Ma forse. E poi non è neanche pieno. Si riempirà dopo, fra mezz'ora. A Milano sarebbe già stato pieno... pubblico più caldo"
- Il veggente: "Apre con Titolo della canzone. Chiude con Titolo della canzone. Ha fatto così a Monaco e a Parigi. Fa sempre così. Solo nel leg americano cambia. Qui fa così. Da sempre. Non ci credi? Guarda". (Ti fa vedere l'archivio delle setlist sul sito internet collegandosi col telefono)
- Il tecnico: "Non vedo l'ampli del bassista. c@xxo non riesco a capire che coni monta... c@xxo".
- Il corista mancante: Non conosce i testi, articola suoni per assonanza, le canta tutte, è stonato ma le urla tutte. Ti sta sempre di fianco.
- L'alcolizzato: beve X birre sotto il sole a 40° gradi, durante l'attesa. Ha lo sguardo di un Cristo in croce al quarto pezzo. Morirà poco dopo.
- Il perfettino: nel parterre siamo in migliaia. Se lo sfiori con gomito, lui si incazza.
- Il telecomunicatore: urla il titolo della canzone che vorrebbe ascoltare all'indirizzo del palco. Il palco dista 50 metri.
Ultima modifica di McA il 19/01/2011, 14:58, modificato 1 volta in totale.
"io non insulto, giovanotto, diagnostico."
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signo
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Il trenino arrivista: basta essere almeno in due, si aspetta una canzone un po' più tirata,  si forma un trenino e si finge un pogo per farsi spazio e arrivare in prima fila. Attenzione: non lo si fa per godere meglio dei propri beniamini, ma solo per arrivare in prima fila.

Il fotografo bulimico: munito di Canon e Nikon, più ce l'ha grossa, più si sente un fotografo della madonna. Per esserlo davvero, però, deve scattare tra le 300 e 400 foto a concerto.. Tra di esse una decina di foto buone da pubblicare ci saranno per forza.

L'intrusionista: arriva da dietro, scorge una spazio di circa venti centimetri tra te e la persona davanti e, nel caso in cui non sia l'Altissimo ma il Bassissimo, si intrufola magicamente senza che tu possa impedirlo. Una volta incastrato, si gira verso di te, ti guarda dispiaciuto perchè capisce che ti ha rotto le palle, ma ormai è lì e non riesce più a spostarsi, poverino.
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McA
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Il perfettino ha anche la sua evoluzione.
Il surreale: vuole stare a un metro dal palco durante un concerto di rock pesante, ma si lamenta del pogo. Esemplare avvistato, tanto per fare un esempio, al concerto dei Queens Of The Stone Age. Il surreale al contrario, se esiste, è quello che si lamenta del pubblico fermo a un concerto di Leonard Cohen.

Da entusiasta, ce n'è uno che odio in particolare.
Il criticone: spende una certa cifra per ascoltare un gruppo, e lo badila/insulta/prende per il çul° durante tutto il concerto. Attenzione: il criticone non esercita il diritto di critica. Al criticone sembra proprio che stiano sulle palle quelli che è andato a vedere. Se ne trovano svariati esemplari a concerti alternative rock italiani (esempi: Afterhours, Bugo...). Naturalmente il criticone è tanto più raro quanto più l'artista è rinomato e il prezzo del biglietto è salato. Alcuni affermano di aver visto alcuni esemplari di criticone a concerti degli Stones e degli U2, ma non ci sono prove a riguardo.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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currysauce
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Il più furbo di tutti: è quella specie umana, senza distinzione di sesso, che in un concerto al chiuso fuma. Pensa di essere figo, di sbattersene i maroni degli altri e delle regole. Ma prima o poi incontra quello del sapone.
Ultima modifica di currysauce il 18/01/2011, 14:21, modificato 1 volta in totale.
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gasta
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McA ha scritto: 18/01/2011, 14:15Il criticone: spende una certa cifra per ascoltare un gruppo, e lo badila/insulta/prende per il çul° durante tutto il concerto.
Sono io!
Sisisisi.
Ricordo con piacere ancora Le Bambole Di Pezza al Buddha. Fu una serata divertente.
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la mia femmina mi ha riconosciuto ne Il Corista Mancante e ne Il Veggente.
poteva andarmi ben peggio.
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Primo Moroni
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currysauce
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io sono l'altissimo (non sono in preda a deliri berlusconiani), il fotografo bulimico e un po' il corista mancante.
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chiarezza
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Io sono la perfettina. assolutamente intollerante verso i cagacazzo! ::)
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La coppia pomiciona: impossibile capire se per merito del coinvolgimento emotivo da concerto o per un'inadeguata necessità incontrollabile del loro rapporto.

L'appoggiatore: raro, rarissimo, ma può capitare.

L'emanatore: la sfiga estrema, ma anche questo caso può capitare.

Il documentarista alla c@xxo di cane: riprendere più parti del concerto con il telefonino, a qualità bassissima - togliendo costantemente la visuale agli altri, è inutile, ma per questa tipologia di pubblico è inspiegabilmente motivo di orgoglio. E condizione essenziale per dire: io c'ero.
Ultima modifica di signo il 19/01/2011, 0:36, modificato 1 volta in totale.
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La groupie in spalla al gigante. Anche a -20, ste troie interstellari si piazzano sulle spalle di un energumeno x, indossando leggings e una canottiera striminzita. Sotto un reggiseno nero, che puntualmente mostrano fiere. Se ne strafottono ampiamente di impallare la visuale di ottomila persone, loro sono li' con in testa solo una cosa: show off.

L'uomo cilum: arriva al concerto ore prima, con una scorta di un etto di fumo. Cilum in vetro, taglia, e fa su. Primo giro, tutto bene, secondo giro, pure. Poi dramma. Il cilum cade. I volti si spezzano. Ma l'uomo cilum estrae una Beck's che e' riuscito a nascondere nelle scarpe, la sparge al suolo, spacca sapientemente la bottiglia e la usa come cilum. Preciso.

Il fuoriditesta: in realta' e' piu' femminile, secondo me. E si trova ovunque, concerti, discoteca, feste delle medie. C'e' sempre uno che si sente piu' fuoriditesta degli altri. Si autoconvince di essere fatto come un copertone e da li' in poi tutto e' concesso. Urta, poga, salta, ti usa come trampolino di lancio, ti rutta addosso mentre stai riposando (storie di vita vissuta a Murcia, giuro), il fuoriditesta ha come limite l'incontro con un altro fuoriditesta: basta uno sguardo tra i due e rimarra' solo il migliore.
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gasta ha scritto: 19/01/2011, 1:32La groupie in spalla al gigante.
Più genericamente c'è lei.
La groupie: trova il modo di piazzarsi sotto al palco; mappa un componente del gruppo che le garba (non necessariamente il frontman: anzi, può essere spesso attratta da bassisti e batteristi) e lo stuzzica, languida, per il resto del concerto. Lui, che, dall'alto del palco, è distratto dal di lei décolleté, fa sedici/diciotto errori mentre suona. Li ritrovi a parlare da soli appartati dopo il concerto. Può essere che si conclude, può essere che no. Comunque lo decide la groupie, non il musicista.

E come dimenticare lei.
L'emotiva: trova il modo di piazzarsi sotto al palco; alla prima nota suonata dal gruppo, scoppia in lacrime, sopraffatta dall'emozione. Quel gruppo le piace tanto e sinceramente, ma vederlo dal vivo è come essere illuminati dalla Rivelazione. Singhiozza a manetta durante i primi pezzi, figuratevi nel bis. Alla fine crede di aver assistito al Concerto più Importante della sua Vita: in quel momento dovete lasciarla nel suo mondo, evitando di ricordarle che ci sarà un prossimo gruppo, un prossimo concerto della vita ecc.

Sia la groupie sia l'emotiva mi sono molto care.
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anche a me...
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McA ha scritto: 19/01/2011, 12:35Sia la groupie sia l'emotiva mi sono molto care.
;D ;D allora direi un po' di Groupie + Emotiva a tratti + Altissima (un concerto lo si vede in prima fila.) + una bella dose di Fotografo bulimico (già che sono in prima fila non faccio 8652 foto??)...
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hanno dovuto bendarmi perchè vedessi un po' meglio...hanno dovuto drogami per farmi rimanere sveglio...hanno dovuto sudare per prendermi le misure...ora mi vestono loro e io posso tornare a cucire (ministri)
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L'aristocratico: va a vedere il concerto degli AC/DC ma si mette di proposito in tribuna seduto per ascoltare. L'unico seduto in tutto il palazzetto. L'unico zitto in tutto il palazzetto. L'unico con la bottiglietta d'acqua. Io.
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McA ha scritto: 19/01/2011, 12:35Sia la groupie sia l'emotiva mi sono molto care.
McA, ti amo.
Per Aspera ad Astra.
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signo ha scritto: 19/01/2011, 0:33La coppia pomiciona: impossibile capire se per merito del coinvolgimento emotivo da concerto o per un'inadeguata necessità incontrollabile del loro rapporto.
brava signo, una coppia pomiciona c'è sempre, ma sono convinto che sia una questione medica perché è evidente che del concerto gli fotte sega e che gli fa piacere essere in mezzo a un mucchio di persone che per un'ora o due li circonderà.
Così ho chiesto un consulto alla mia psicosessuologa, la dott.ssa Gabriella Seghenzi che mi ha spiegato che
gabriella seghenzi ha scritto:nell’esibizionista è l’idea di provocare e sorprendere, a rendere eccitante la situazione.
e che mi ha rivelato che
gabriella seghenzi ha scritto:Una pratica in voga ultimamente è il dogging, ovvero fare sesso all’aria aperta sapendo di essere guardati. Questa è una trasgressione con delle componenti perverse quali il voyeurismo e l’esibizionismo. I doggers, prima di uscire all’aria aperta si incontrano su internet dove stabiliscono luogo e ora degli appuntamenti, regole del gioco e tutto il resto.
Quindi direi che la coppia pomiciona può essere definita come coppia di doggers.
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o coppia di stronzi.
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Veil ha scritto: 19/01/2011, 17:53McA, ti amo.
Never forget.

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Quella sera lì, il fuoriditesta proposto da Gasta era maschile. Era Otto, che infatti, dopo quel Rock Fest, e nei successivi concerti di Lionel Pretzel & The Coypus, si assicurò per sempre un posto nell'Olimpo degli Invasati, per via del suo «Vogliamo solo McA!» gridato come se non ci fosse un domani.
Ultima modifica di McA il 28/03/2013, 10:50, modificato 1 volta in totale.
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gasta ha scritto: 19/01/2011, 1:32Il fuoriditesta: in realta' e' piu' femminile, secondo me. E si trova ovunque, concerti, discoteca, feste delle medie. C'e' sempre uno che si sente piu' fuoriditesta degli altri. Si autoconvince di essere fatto come un copertone e da li' in poi tutto e' concesso. Urta, poga, salta, ti usa come trampolino di lancio, ti rutta addosso mentre stai riposando (storie di vita vissuta a Murcia, giuro), il fuoriditesta ha come limite l'incontro con un altro fuoriditesta: basta uno sguardo tra i due e rimarra' solo il migliore.
Perfetto, permettimi di espandere:
La sfattona, declinabile a volte come La buzzicona: vive in un mondo suo, si muove in maniera totalmente casuale e slegata dal contesto / dalla musica / dal ritmo, ma soprattutto si muove. Scompare nel nulla quando il concerto finisce.


Quello che c'è sempre: c'è sempre, a qualsiasi concerto/cosa. Ma non è un addetto ai lavori. E' scimmiatissimo. Se non lo vedi significa che sei nel posto sbagliato (altrove ci sarà un altro concerto/show/opening/salcazzo molto più figo). Il concerto inizia quando lui arriva, mai prima né dopo.
Da non confondere con Il presenzialista, e neppure con L'hipster.

Il presenzialista è generalmente un addetto ai lavori, conosce chiunque, ha accrediti a pioggia quindi può permettersi di andare ovunque. Se ne frega di tutto, ha già visto qualsiasi gruppo esistente sulla faccia della terra, è annoiato o finto-presobene. Arriva quando gli pare, saluta qualcuno della band, il barista o La fotografa Pro e se ne va.

Quello con la maglietta dei Tool: indipendentemente dal genere, ad ogni concerto c'è almeno un tizio con la maglietta dei Tool. Non sono mai riuscito a spiegarmelo. Insopportabile.
...delle chitarre che non fanno più cheke-cheke ma fuzz-fuzz.

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unanota ha scritto: 19/01/2011, 22:24Quello con la maglietta dei Tool: indipendentemente dal genere, ad ogni concerto c'è almeno un tizio con la maglietta dei Tool. Non sono mai riuscito a spiegarmelo. Insopportabile.
Hai TOTALMENTE ragione.
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