Lo sterminio di Gaza Reloaded

Dal greco = spazio aperto

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janfree
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bella la tua risposta McA. Bella. sia nei contenuti sia formalmente.
Ora sono un po' di fretta. mi riservo di risponderti con il dovuto impegno non appena avrò un po' più di tempo.
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chiarezza
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Dal 20 marzo in edicola e in libreria - 7 euro

Gaza - Restiamo umani
di Vittorio Arrigoni

Cari Hermanos,
il nostro adagio "RESTIAMO UMANI" ,
diventa un libro.

E all'interno del libro il racconto di tre settimane di massacro,
scritto al meglio delle mie possibilità,
in situazioni di assoluta precarietà,
spesso trascrivendo l'inferno circostante su un taccuino sgualcito
piegato sopra un'ambulanza in corsa a sirene spiegate,
o battendo ebefrenico i tasti su di un computer di fortuna
all'interno di palazzi scossi come pendoli impazziti da esplosioni tutt'attorno.
Vi avverto che solo sfogliare questo libro potrebbe risultare pericoloso,
sono infatti pagine nocive, imbrattate di sangue,
impregnate di fosforo bianco,
taglienti di schegge d'esplosivo.
Se letto nella quiete delle vostre camere da letto rimbomberanno i muri
delle nostre urla di terrore,
e mi preoccupo per le pareti dei vostri cuori
che conosco come non ancora insonorizzate dal dolore.

Mettete quel volume al sicuro,
vicino alla portata dei bambini,
di modo che possano sapere sin da subito di un mondo a loro poco distante, dove l'indifferenza e il razzismo fanno a pezzi loro coetanei come fossero bambole di pezza.
In modo tale che possano vaccinarsi già in età precoce
contro questa epidemia di violenza verso il diverso e ignavia dinnanzi all'ingiustizia.
Per un domani poter restare umani.

I proventi dell'autore, vale dire Vittorio Arrigoni, me medesimo, andranno INTERAMENTE alla causa dei bambini di Gaza sopravvissuti all'orrenda strage, affinché le loro ferite possano rimarginarsi presto (devolverò i miei utili e parte di quelli de Il Manifesto al Palestinian Center for Democracy and Conflict Resolution (sito web) per finanziare una serie di progetti ludico-socio-assistenziali rivolti ai bimbi rimasti gravemente feriti o traumatizzati).

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janfree
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Conferenza stampa nella striscia di Gaza
Estremisti palestinesi annunciano una nuova intesa contro Israele
Accordo tra 13 gruppi, tra cui il braccio armato di Hamas: «Colpiremo il nemico sionista in ogni luogo»


Conferenza stampa nella striscia di Gaza

Estremisti palestinesi annunciano una nuova intesa contro Israele

Accordo tra 13 gruppi, tra cui il braccio armato di Hamas: «Colpiremo il nemico sionista in ogni luogo»

GAZA - Sulla via della pace in Israele, oltre che l'ombra della fine della moratoria sugli insediamenti dei coloni, pesa ora anche un nuova minaccia degli estremisti palestinesi, ostili a qualunque accordo con lo Stato ebraico. Mentre a Washington è stati definito "costruttivo" il primo colloquio tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il leader palestinese Mahmoud Abbas, 13 gruppi palestinesi, fra cui le Brigate Ezzedin al Qassam, hanno annunciato di aver unito le loro forze per coordinare i loro prossimi attacchi contro Israele. «Abbiamo deciso di creare un centro di coordinamento per le nostre operazioni contro il nemico», ha dichiarato Abu Obeidah, il portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas.

«COLPIRE IN OGNI LUOGO E IN OGNI MOMENTO» - I propositi sono stati dichiarati senza mezzi termini, durante una conferenza stampa che si è tenuta a Gaza. Abu Obeidah ha proclamato che «il nemico sionista» sarà colpito «in ogni luogo e in qualsiasi momento». «Tutte le opzioni sono aperte», ha aggiunto, rispondendo a una domanda sulla possibilità che siano lanciati razzi contro Tel Aviv a partire dalla striscia di Gaza. Il portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam ha inoltre ingiunto all'Autorità nazionale palestinese di «cessare gli arresti» di simpatizzanti di Hamas in Cisgiordania.

corriere.it


... è naturale, non metterò mai in dubbio, che il sangue dei poveri bambini palestinesi, dovesse malauguratamente tornare a scorrere dopo un'ipotetica reazione da parte di Gerusalemme ( o Tel Aviv), dovrà interamente ricadere sulle coscienze degli israeliani.
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Gaza, rapito volontario italiano
Ultimatum: tra 30 ore lo uccidiamo


Il gruppo che ha preso in ostaggio Vittorio Arrigoni pretende la liberazione da parte del governo di Hamas dei propri compagni detenuti in Palestina

Sono preoccupatissima.
Il suo blog, che ho segnalato diverse volte nel periodo dell'operazione militare israeliana Piombo fuso.
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L'hanno ucciso.
Il mondo è un posto peggiore oggi.
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:o

Quei figli di putt@n@ di Stop the ISM commentano così:
Stop the ISM ha scritto:Stop the ISM had written about Vittorio Arrigoni, an ISM human shield who ran around for Hamas and acted as a human shield. In a display of classical Arab gratitude, he was murdered a day ago by Arab terrorists. Arrivederci, Arrigoni....
L'ISM è l'organizzazione di cui facevano parte Vittorio e Rachel Corrie, la ragazza uccisa dai bulldozer israeliani nel 2003.

merde buone neanche per concimare i salafiti, merde 'sti bastardi di stoptheism, m.rd@ la politica di colonizzazione israeliana.
'fanculo
chiarezza ha scritto:che possano sapere sin da subito di un mondo a loro poco distante, dove l'indifferenza e il razzismo fanno a pezzi loro coetanei come fossero bambole di pezza.
In modo tale che possano vaccinarsi già in età precoce contro questa epidemia di violenza verso il diverso e ignavia dinnanzi all'ingiustizia.
Per un domani poter restare umani.
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“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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L'hanno impiccato.
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Restiamo umani, Vittorio  di Giulio Cavalli

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Vittorio Arrigoni è morto perché noi non siamo restati abbastanza umani. O forse, sulle storie e le nuvole sopra la Palestina, non lo siamo mai stati.

Ho sentito la voce di Vittorio per l’ultima volta pochi giorni fa, per una serata che avevamo organizzato a Milano sulla prossima partenza della Freedom Flottilla. Una serata silenziosa e buia. Parlare a Milano di Palestina è come scoperchiare un’isola che nessuno vuole mettere sulla cartina. La sua telefonata in quella serata è stata un ponte costruito in un attimo che ci ha spinto ad un cuore così uguale in territori così diversi. Aveva la voce ferma, chirurgica e tagliente dell’uomo che non può esimersi dall’essere consapevole. Ci raccontava di una generazione che non può non sapere. Aveva la fierezza dell’apolide che ha trovato il posto dove stare, la casa da costruire, la gente da abbracciare.

Vittorio non è un blogger, non è un giornalista freelance e nemmeno uno spirito samaritano, come leggo questa mattina. Vittorio è un volontario professionista: con la volontà del sentirsi coerente con se stesso e il professionismo di chi professa i propri valori in quello che si ritrova a fare ogni giorno.

In un paese dove si elemosinano diritti e pane, Vittorio era una delle tante briciole di democrazia. Restiamo umani, ci diceva. Lui questa mattina ci sarebbe riuscito comunque, con l’energia e la voglia di chi ha la sua isola da costruire. Per noi, è difficile. Ci proviamo, Vittorio, a restare umani.
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McA
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Non riesco a scrivere nulla che mi paia sensato o non frutto di rabbia e/o frustrazione, così riporto il comunicato dell'Arci - Presidenza Nazionale, che mi pare dica delle cose giuste.
Arci ha scritto:PER VITTORIO ARRIGONI, UMANO GIUSTO

Non c’è neppure stato il tempo di iniziare a mettere in fila le firme sul primo appello per la sua liberazione, che arrivavano a valanga nella notte da ogni angolo di Italia.
Vittorio Arrigoni è stato ucciso a Gaza, a trentasei anni, poche ore dopo il suo sequestro.
Ogni giorno per anni ci ha raccontato la lotta per la sopravvivenza di due milioni di persone rinchiuse nell’assedio, bombardate, affamate, umiliate.
Aveva scelto di stare all’inferno per aiutare a rompere il silenzio.
Aiutava con immagini e parole, indipendenti e imparziali come la vita vera, chi volesse raccontare la verità.
A parte pochissimi, nessuno guarda a Gaza. È diventata ormai un buco nero nella cronaca e nella politica.
Una gigantesca macchia oscura nell’etica e nella morale collettiva, impastata di indifferenza e di enormi complicità con l’orrore.
Vittorio è morto ammazzato. La sua morte oggi strappa il velo sulla Striscia e parla.
Che possa parlare davvero a tutti, Vittorio, anche ora che non c’è più.
Che semini ancora l’insopportabilità dell’ingiustizia, delle doppie misure, dell’ipocrisia in cui viviamo immersi.
Abbracciamo i familiari, l’International Solidarity Movement, gli amici.
Ringraziamo le autorità palestinesi che si sono adoperate per la sua liberazione.
Siamo a fianco della popolazione di Gaza e dei giovani che si sono mobilitati per salvargli la vita.
Rinnoviamo l’impegno contro l’assedio, contro l’occupazione israeliana, per una pace fondata sulla giustizia.
Continuiamo l’azione politica, culturale e umanitaria per rompere l’isolamento di Gaza.
L’omicidio di Vittorio non sia utilizzato come ulteriore pretesto per impedire la presenza nell’area di volontari, cooperanti e testimoni.
Restiamo umani, ci ha sempre ripetuto Vittorio. A qualunque latitudine, facciamo parte della stessa comunità.
Ogni uomo, ogni donna, ogni piccolo di questo pianeta, ovunque nasca e viva, ha diritto alla vita e alla dignità.
Gli stessi diritti che rivendichiamo per noi appartengono anche a tutti gli altri e le altre, senza eccezione alcuna.
Restiamo umani, anche quando intorno a noi l’umanità pare si perda.
L’ARCI
Anzi, una cosa la aggiungo.
Vittorio Arrigoni era un convinto pacifista, ucciso perché la pace fa paura a chi vive secondo la legge della sopraffazione.
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Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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Ciao Vittorio, noi c'eravamo
Nessun esponente delle istituzioni a Bulciago dove migliaia di persone di mezzo mondo si sono radunate per salutare Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza il 15 aprile.
Cantando «Bella ciao» con le lacrime agli occhi.
La commozione della madre: «Non è un eroe nè un martire, solo un ragazzo che credeva nei diritti umani». Duemila amici, nessun pezzo di stato: l'ultimo saluto a Arrigoni.
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