Coincidenze assurde

Dal greco = spazio aperto

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McA ha scritto: 16/08/2019, 13:00Sotto casa mia passa un'auto dal cui stereo esce Going Up The Country dei Canned Heat.
È accaduto anche oggi, poco fa! Stesso orario (dodici e mezza abbondanti), stesso mezzo, stessa canzone!
Trinity ha scritto:Un deja-vu è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.
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Ho un due paia di belle coincidenze da spararvi, è quasi un mese che cerco di scrivervele, pure separate. Vediamo se è la volta buona.


Il primo paio è nell'ambito del non matrimonio che, a settembre, ho celebrato con il mio bello e tanti altri bipedi molto cari.

Questa è davvero interessante.
Qualche giorno prima, cammino lungo il canale Oudegracht, con A., giunta per l'occasione dall'estero, e attraversiamo il ponte verso uno smartshop, dove vorrei presentarle la mia amica R., nel caso sia in quel momento lì a lavoro. Non scorgerò R., ma già mentre attraversiamo il ponte, ci fanno un cenno di saluto queste due persone sedute sull'accogliente panchina posizionata davanti la vetrina. Direi che si tratta di una signora e di un signore sui 55-60 anni, lei ha una chioma colorata, corta, e un abbigliamento stravagante, lui ha le cuffie appoggiate alle spalle e vestiti più tranquilli; lei si rivolge a me con un entusiasmo familiare, come se ci conoscessimo già. Ma la memoria, suppongo, non m'inganna: non ci conosciamo, e lo rivelano le battute successive; si tratta piuttosto della sua frizzante predisposizione in quel momento. Commenta il mio trucco, forse ci chiede di dove siamo, e se siamo amiche. Io e A. guardiamo, facciamo un sorriso un po' imbarazzato e un po' divertito, e diciamo di sì complici.
Salutiamo la coppia e continuiamo sul nostro percorso. Arrivate fino all'altro negozio dove eravamo dirette (chiuso), ritorniamo da dove eravamo venute, e, avvicinandoci di nuovo allo smartshop, il nostro sguardo è immediatamente rapito dai soggetti seduti sulla panchina di prima: sembrano in tutto e per tutto le due persone di prima, capelli corti e colorati, nelle identiche tonalità e taglio, abiti un po' stravaganti, per quella che presumiamo essere una lei, e, per il probabile lui, vestiti più tranquilli e quelle cuffie di nuovo appoggiate sulle spalle. Solo, dimostrano trent'anni in meno.
Io e A. rallentiamo assolutamente sbigottite, sembra impossibile, ci fermiamo insieme a constatare ogni dettaglio, io suggerisco sorniona di comunicare con loro, lei dice che per ora si sente troppo sconvolta dall'emozione e non vuole passare per pazza, loro inevitabilmente ci notano comunque (che, assieme, siamo pure un bel flash), e ci salutano con un bel sorriso, io e A. ricambiano, ma continuiamo a camminare.

Questa coincidenza è assolutamente più piccina, ma ha una caratteristica deliziosa molto specifica: è decisamente meta!
La sera della super festa, mia cugina Mary mi porge i suoi mitici doni. Li scarto uno dopo l'altro, e quando sto per spacchettare il libro "La sincronicità" di Carl Jung, spunta dietro Mary la mia amica P., alla quale, un mese prima circa, donai la mia copia di "The Red Book", sempre di Jung. :) P. desiderava ardentemente quel libro da anni, da mesi io e lei ci inseguivamo per aprire insieme la copia che finalmente tempo prima io mi ero comprata. Come la vidi rapita dal libro tra le sue mani, quando ci incontrammo, non potei resistere, e glielo lasciai, prima in prestito, poi in dono. Poco tempo dopo Mary mi aveva chiesto se alla fine quel libro lo avevo o no, e io le avevo detto che lo avevo regalato "a una persona molto speciale". P. sin dal giorno dopo si sarebbe detta travolta dal libro, all'inizio di un nuovo cammino, e non vi dico com'è sbiancata quando ha visto spuntare "La sincronicità" esattamente in quel momento. :)
Abbiamo peraltro iniziato a leggerlo ieri sera io e il mio bello, e la primissima sincronicità che Jung cita (tra quelle davvero accadute, a lui, ed escluso l'esempio che fa prima), riguarda la ricorrenza del tema del pesce, che alla sottoscritta è molto caro.

(Q, dalle 25 pagine che ho letto finora, io credo che questa lettura ti piacerebbe molto. Ne apprezzo moltissimo la prudenza ed attenzione intellettuale. Incredibilmente, si tratta per me del primo testo che leggo di Jung! Dopo una vita, oramai, che impregna comunque il mio tessuto socio-culturale).

Olè! Ora mi manca solo la doppietta di coincidenze relative alla visione di Once Upon A Time In... Hollywood!
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Premessa: per quando sarò dead (si spera il 20 settembre 2082 e si spera senza soffrire), mi è sempre sembrata una buona idea farmi cremare.
La vita mi ha portato ad abitare in una via del centro città, al numero civico a fianco alla sede della Società per la Cremazione di Cremona.
Oggi ero da mia mamma e, durante la grande scrollata postprandiale di Facebook, mi esce proprio un post della So.Crem. con tanto di contatti.
Quale sorpresa, anzi, sbigottimento, nel notare, per la prima volta, il numero di telefono fisso della sede e segreteria telefonica: 0372 39649.
Esso è stato il mio numero di telefono di casa di sempre, fino al 2002, cioè fino a quando la mia famiglia ha avuto un numero di telefono fisso.
Abito a un metro dalla So.Crem. e la So.Crem. ha ereditato il mio numero di telefono. A 'sto punto farmi cremare è un imperativo categorico.
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ma solo dalla So.Crem. ovviamente...

la sottotrama dei tuoi numeri di telefono fissi è interessante: lasci un numero e lo prende la So.Crem. e tu prendi un numero che aveva lasciato a sua volta Antonio Pacra...
Probabilmente il nuovo numero di Pacra è il vecchio numero della So.Crem.
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Primo Moroni
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Lunedì rivedo il mio caro amico Dirk, ci beviamo qualcosa in un posticino vicino la stazione centrale di Utrecht; sul tavolo, tra le sue cose, lui appoggia anche Moby Dick di Melville; lo noto, commento che lo iniziai circa a 8 o 9 anni e che allora ne rimasi piuttosto infastidita (uno dei pochissimi libri che abbandonai in infanzia, quand'ero una grande lettrice, ed ero più che mai sensibile verso gli animali, e molto meno verso i relativi umani caccianti). Lui mi risponde che lo voleva leggere da sempre e finalmente aveva trovato il momento; gli piace.
Su questo tema, in effetti, avrei tanto da dire.
E a quanto pare, qualcosa deve averla avuta anche Melville in Moby Dick.
Herman Melville ha scritto:In genere, quando fate la vita del cacciatore di balene ai tropici, vi investe una sublime mancanza di accadimenti. Non sentite notizie, non leggete giornali, non ci sono edizioni straordinarie a farvi sbalordire con i resoconti impressionanti e completamente fasulli di eventi banalissimi; non venite a conoscenza di nessun dispiacere domestico, né di titoli in discesa o crolli in borsa; non siete mai turbati dal pensiero di ciò che riceverete per pranzo - perché tutti i vostri pasti, per tre anni e più, sono bellamente stivati nei barili, e il vostro menu è immutabile.
Lo scrive Q su feisbuc, martedì notte.

a>-<b
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Che tutto nasca da Dirk, ovvero da un omonimo di Dirk Gently, l'investigatore olistico di Douglas Adams, è la cosa più douglasadamsiana del decennnio.
Piango.
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Sbang!!!
Mi sa che non sapevo di questo personaggio! Ho appena wikiesplorato, e credo che Dirk apprezzerà pure assai! Non mi resta che aggiornarlo, dunque!
Ad aggiungere più passione a tutto questo: Dirk sta scrivendo un libro (again, ma questo con un tiro diverso), e, adesso che ci penso, io credo ti intripperebbe, Q - almeno da come lo immagino, avendo letto suo materiale precedente.

Note ulteriori
Affinché si avverasse la coincidenza con la tua associazione douglasadamsiana, naturalmente serviva che io dicessi il nome di Dirk, ed è peraltro cosa alquanto eccezionale che io l'abbia fatto: così come cito sempre il mio bello come "mio bello", o quei miei amici come altri due amici, quasi mai qui cito i nomi di qualcuno che non sia un utente palloziano. Magari metto le iniziali. Ma, un po' da sempre, di rado scrivo il nome intero. Prima di pubblicare il post, in effetti mi son chiesta perché in questo caso lo stessi facendo, senza apparente motivo. In quel paio di secondi di sospensione, mi sono risposta che potevo lasciare il suo nome perché, ma sì, non credo sia un problema e non credo gli dia fastidio, ma soprattutto perché mi piace l'idea, affettuosamente, di lasciare il suo nome e così dare più calore alla storia, anche per celebrare ulteriormente questo incontro di lunedì scorso: per tante ragioni miste, questo Dirk non l'avevo mai visto così bello e felice. (Q, ci sta perfino tu l'abbia visto, nel dicembre-gennaio 2016/'17 era con me a Cremona! Ma probabilmente non vi presentaste, altrimenti credo che avresti notato il nome).

Uh, dimenticavo!
A rendere il ruolo di Moby Dick ancora più centrale nel tutto: uscendo da quel caffè, Dirk l'ha scordato! Se ne è ricordato solo quando, una volta in stazione, si è avvicinato con me alla piccola libreria tipo bookcrossing vicino al pianoforte pubblico (cosebellecittadine): intenzionato a raccogliere un altro libro, ha realizzato che aveva lasciato il suo! Così sono tornata io a prenderlo per lui, e doverglielo ridare è stato motivo ulteriore per trovarsi poi. :) Come nei film.
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Qualche minuto fa, in contemporanea, Ash e Scex (cioè i Vixual) mi scrivono che l'assistente scenografa di una serie web, che verrà girata nel loro studio milanese Sarca78, è nientemeno che mia sorella.
Io non so cosa dire, sennonché mia sorella fa centomila cose in campo artistico e questo aumenta le probabilità che accadano eventi simili.
Ma questa resta una coincidenza assurda, allucinante, stupenda e inenarrabile.
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Mi sono accorto di ciò oggi, leggendo qua e là sul Forum.
In un topic di discussioni lombrosiane, Baol scrive un post in cui, tra le altre cose, rievoca la prima volta che mi ha visto.
Anni prima, in tutt'altro topic, in un mio post, parlavo di quel giorno e di una performance teatrale che mi vedeva impegnato. Come io stesso riportavo nel mio post, quel giorno era il 7 ottobre 2000.
Torniamo ora a cliccare sul link al post di Baol, per accorgerci che è stato scritto il 7 ottobre 2010. Nel post di Baol non c'è nulla che possa ricondurre al fatto che Baol stia parlando di me apposta, anzi, era mia cugina Eta ad avermi tirato in ballo nella discussione.

Stando così le cose, direi che Baol ha citato deliberatamente la prima volta che mi ha visto nel decennale esatto di quella prima volta, in modo inconsapevole.
Ma, come mi ha scritto Baol, a cui ho anticipato la cosa: «Questo è certo: nella nostra amicizia non c'è spazio per l'inconsapevole.
Al limite per l'inconscio».

Coincidenza assurda.
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McA ha scritto: 21/03/2020, 19:00 «Questo è certo: nella nostra amicizia non c'è spazio per l'inconsapevole.
Al limite per l'inconscio».
Il mio cuore ha appena ricevuto un piccolo pugno orgasmico.

Fiera d'averci lasciato lo zampino.
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Campionato di calcio di Serie B, stagione 1986/87, 27ª giornata, domenica 5 aprile 1987.
Cremonese-Messina 1-0. Risolve la partita questa splendida punizione di Alviero Chiorri.
Lo specialista Alviero era subentrato dalla panchina apposta per batterla lui, la punizione.



Ora: io di tutto ciò non ho mai saputo nulla fino a dieci giorni fa, quando Grego ha pubblicato su Liber un suo racconto dell'episodio, intitolato, manco a dirlo, L'episodio.
Il fatto è che, in quei giorni, avevo appena ricevuto via mail da Andrea Cisi, in anteprima, un suo racconto, commissionatogli dal sito Mo' Better Football, che è stato finalmente pubblicato oggi: 62' minuto (il chupa-chupa al tamarindo).
Inutile dire che anche il pezzo di Cizzu parla dello stesso, strepitoso calcio di punizione di Chiorri.
Inutile dire che Grego non sapeva di Cizzu, né Cizzu di Grego, né io ho detto alcunché a nessuno dei due, se non a cose fatte.
Aggiungo che il racconto di Cizzu era pronto da tempo e che, se Mo' Better Football l'avesse pubblicato quando aveva dichiarato che l'avrebbe fatto (cioè non nel weekend appena passato, ma nel precedente), altro che dieci giorni di distanza: i due racconti sarebbero tranquillamente potuti uscire lo scorso 29 maggio, in contemporanea totale.
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A Cremona il nostro caro Torrazzo si vede un po' da qualunque punto.
E un po' da qualunque punto, a Utrecht ci orientiamo cercando la Dom Toren, torre campanaria della Cattedrale.

A Cremona, uscendo un po' dal centro, c'è lo Zaist.
Lasciando la città giù per Voorstraat e poi Biltstraat, a Utrecht c'è Zeist, che naturalmente si pronuncia "zaist".

A Cremona, pure in città, se avete un olfatto migliore del mio, potete sentire fine odore di sterco vaccino.
A Utrecht è lo stesso (e ovviamente non l'ho notato io).

Cremona è tutta bella calmina, a misura d'umano, ma, chiedetelo a McA, di roba culturale ne avviene eccome,
e poi, tanto a un'ora c'è Milano.
A Utrecht la vita culturale è vivacissima, l'area è più estesa, ma in fondo è un grosso villaggione dove la quiete regna,
e poi, a mezz'ora c'è Amsterdam.

A Cremona, da quando vivo a Utrecht, mi sento ancora più a casa, e ogni volta mi sconvolge per la sua estrema affettuosità.
E alla mia Utero Utrecht Trajectum, nido protettivo, ogni volta che torno da Cremona, mi sento sempre più grata, per tutto quello che ho qua che mi mancherebbe là.

Inoltre, la leggenda narra, tra Cremona e Utrecht c'è un piccolo tunnel segreto, ci si cade nei sogni, e nei tuffi nostalgici.

Di queste analogie volevo raccontarvi da anni; finalmente eccoci qua.

❤︎
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Oggi/ieri, insomma, mercoledì 22, ho (ri)visto al cinema due grandi film.
Crash, di David Cronenberg (1996), visto nel pomeriggio, è tratto dall'omonimo romanzo di J.G. Ballard.
Control, di Anton Corbijn (2008), visto in seconda serata, è un film biografico sulla vita di Ian Curtis: nei primissimi minuti di film, viene mostrato uno scaffale con i libri del giovane Ian, tra cui – eccolo, secondo da destra e quasi al centro dell'inquadratura – Crash, di J.G. Ballard.

Immagine

Ciò detto, (non) mi stupisco di me stesso per aver notato il titolo del libro in tempo reale (l'inquadratura sarà durata sì e no due secondi).
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Eta ha scritto: 04/10/2019, 18:36Olè! Ora mi manca solo la doppietta di coincidenze relative alla visione di Once Upon A Time In... Hollywood!
Sono passati mesi, ma eccomi! Per non strafare, per ora ve ne dico solo una.

Codesta coincidenza è piccola, ma pregiata (non ancora ottima, come McA ha accuratamente definito la sua ultima qui sopra, in chat con me).

Camminando verso il cinema con il mio bello, fieri di andare apposta ad Amsterdam per beccarci una proiezione del film da pellicola, andiamo come sempre sfondandoci di battute e dei nostri numerosi inside joke.
Se avete visto Once Upon A Time In... Hollywood, sapete che

Spoiler:
il buon Brad Pitt, verso la fine, decide di degustarsi una sigaretta con acido.
Ciò che segue è un bel po' di violenza estrema classicamente tarantiniana; il nostro Brad Pitt se la vive con una relativa nonchalance e una certa abile distaccatezza, cosa che peraltro ho assai apprezzato perché si scosta dal vecchio stereotipo del brutto viaggio da psichedelici, e invece in qualche modo può evidenziare la saggezza che gli psichedelici possono portare. A meno che abbia ragione la teoria secondo cui tutto quel finale è un'allucinazione...
In ogni caso, che il nosto biondo si sia vissuto relativamente bene una situazione di tale violenza e degenero grazie o nonostante a un acido in corpo - o che tutta questa situazione non sia avvenuta e sia parte della sua immaginazione, beh, l'espressione "brutto trip" sembra comprensibilemente appropriata. (Cioè: lui se la vive piuttosto bene - ma tutto quel massacro, che sia reale o immaginato, resta una cosa un tantino pesa, ecco).
E questo, a me e al mio bello, al cinema, ha fatto troppo ghignare: da anni soprannominiamo il buon Brad Pitt proprio "Brad Trip". ;D
Immagine
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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In veste di volontario della mobilità sostenibile, mi sono trovato stamani a stazionare dalle 11:30 alle 13:30 all'incrocio tra Via Massarotti e Via Trebbia.
Il mio compito era contare le biciclette di passaggio, divise per le quattro possibili provenienze e per le quattro sottofasce orarie di 30 minuti ciascuna.
Il computo era diviso tra chi giungeva da Via Trebbia, chi da Via Santa Tecla, chi in Via Massarotti da Porta Po e chi in Via Massarotti da Via Ghinaglia.
Le quattro sottofasce orarie equivalenti, va da sé, andavano dalle 11:30 alle 12:00, dalle 12:00 alle 12:30, dalle 12:30 alle 13:00 e dalle 13:00 alle 13:30.

Le biciclette transitate all'incrocio tra Via Massarotti e Via Trebbia, tra quelle che sopraggiungevano da Porta Po, tra le 11:30 e le 12:00, sono state 13.
Le biciclette transitate all'incrocio tra Via Massarotti e Via Trebbia, tra quelle che sopraggiungevano da Porta Po, tra le 12:00 e le 12:30, sono state 13.
Le biciclette transitate all'incrocio tra Via Massarotti e Via Trebbia, tra quelle che sopraggiungevano da Porta Po, tra le 12:30 e le 13:00, sono state 13.
Le biciclette transitate all'incrocio tra Via Massarotti e Via Trebbia, tra quelle che sopraggiungevano da Porta Po, tra le 13:00 e le 13:30, sono state 22, in modo da evitare che mi esplodesse il cranio, credo.

Ora io vorrei tanto conoscere le probabilità che, date tre mezz'ore consecutive di un caldo mercoledì di inizio autunno, dalla stessa direzione, provenga lo stesso numero di biciclette.
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direi che ragionevolmente la probabilità richiesta si aggira intorno ad 1 contro 10000, come ordine di grandezza.
(guarda Dirk Gently!)
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Bestiale.

Ieri sbirciando i vari topic mi son chiesta: "chissà qual è stato il primo post del forum...".

niente...
McA ha scritto: 08/10/2020, 20:00 Dischi, ascolti: RETROPRIME/olds

Ieri sera ho guardato per intero, in cuffia, al buio, in solitudine, il dvd di Unplugged degli Alice In Chains, regalatomi da Ila, gemella di Q.
Certo, conoscevo lo stupendo live, ne avevo ascoltato brani, guardato parecchi passaggi online, ma non l'avevo mai affrontato in modo organico.
Be', è uno dei più potenti e dolorosi lasciti della fine di un'epoca gloriosa della storia del rock e ci mostra la bellezza e l'importanza dell'amicizia in una band.
Mi tocca andare a ripescare il post di Jami che, pur non essendo il primo del Forum in ordine cronologico, ne è di certo il vero primo per criteri morali, etici ed estetici.
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Alé Jusbiland, ottima coincidenza! In realtà, il primo post del Cremonapalloza Forum in assoluto, che ovviamente ne annuncia l'apertura, è questo.
Vedo Jami al computer con gli occhi a mezz'asta, tra le quattro e le cinque del mattino di quello straordinario 18 aprile dell'anno palindromo 2002.
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McA ha scritto: 09/10/2020, 14:00Alé Jusbiland, ottima coincidenza! In realtà, il primo post del Cremonapalloza Forum in assoluto, che ovviamente ne annuncia l'apertura, è questo.
Vedo Jami al computer con gli occhi a mezz'asta, tra le quattro e le cinque del mattino di quello straordinario 18 aprile dell'anno palindromo 2002.
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McA ha scritto: 06/10/2010, 3:26Ieri notte ho (ri)visto Crocevia della morte, dei fratelli Coen, e, immediatamente a seguire, Rio Bravo, con John Wayne.
In Crocevia della morte, il protagonista frequenta lo Shenandoah Club.
In Rio Bravo, i personaggi fanno più volte riferimento alla battaglia della Valle di Shenandoah, uno dei tanti episodi della Guerra di Secessione americana.
In questo momento Rete 4 sta trasmettendo Shenandoah - La valle dell'onore, con Jimmy Stewart e Doug McClure.
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