Nuovi libri...

Se vuoi fare il ciutto, è qui che devi scrivere.
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Maggie
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...."Dice"Il filo sottile che tiene insieme due persone".
"Quale filo?"dice lei,come se tornasse a terra da una grande distanza.
"Il filo di tutto quello che le tiene collegate anche quando sono lontane.Anche quando non si vedono e non si parlano."
"Perchè dici il filo?"
"Perchè e una cosa molto sottile e molto resistente,no?Che puoi anche non vedere ,ed è estensibile quasi senza limiti attraverso la distanza e il tempo e l'affollamento delle altre persone che occupano lo spazio e lo attraversano in ogni direzione."
Lei lo guarda.Lui pensa a quello che succede ogni volta che con M. decidono di non sentirsi più e il filo che li collega sembra sul punto di spezzarsi:al senso di vuoto che gli cresce intorno e gli preme sui timpani  e gli risucchia l'aria dai polmoni e gli impedisce  di stare fermo in un punto.
Dice"Però non è affatto scontato che ci sia,il filo".
"No?"
"No.Magari due pensano di essere molto legati,poi appena provano ad allontanarsi scoprono che in realtà stanno benissimo ognuno per conto suo."
"E allora perchè pensavano di essere legati?"
"Perchè erano tenuti insieme da una colla di pura abitudine e oggetti e luoghi condivisi e gesti stratificati.E' una colla così forte da sembrare una saldatura permanente,ma appena uno dei due prova a staccarsi non c'è nessun filo che lo segua."
"Che triste."
"Sì.La maggior parte dei legami sono di questo genere,credo."
"Come fai a sapere che invece il  filo c'è?"
"Quando provi a romperlo,e ti trovi in caduta libera attraverso ill senso delle cose."
"E di cos'è fatto questo filo?"
"Di uno scambio continuo di domande e risposte .Sguardi,anche solo immaginati.Assonanze e intuizioni e sorprese,curiosità reciproca che non si esaurisce.E similitudini,no?.E differenze."
Lei fa per dire qualcosa,ma il suo cellulare suona...."

Andrea De Carlo - Pura Vita -
Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita nell’aria.
E la chiamiamo polvere..

"Margherita Dolcevita" - S.Benni
Prof._Anteguerra

odio andrea de carlo...

e diffido delle donne che vanno in giro in mountain bike...

per il resto tutto a posto
AndreasSchnaas

io odio tutti quei nuovi autori che sfornano libri di cagate come de carlo (vedi post sopra), benni, ed inoltre anche i vari baricco, hesse ecc. ecc.
meglio leggere tutte le sere prima di andare a dormire una parola del dizionario dopo una settimana ne sai già 7 con relativa descrizione ed uso.
amo invece i libri che servono a qualcosa come possono essere quelli di divulgazione scientifica e quelli che cercano nuove visioni nel futuro , per ultimi anche i classiconi (manzoni, beccaria, e un po' tutti i greci)

noi crediamo nella realizzazione dell' impossibile
cudiel

Scusa Andreas, ma posto che si parla di gusti personali, e quindi ognuno dice quello che gli pare, mi spieghi cos'hanno in comune: Baricco, De Carlo, Hesse e Stefano Benni? ???
Forse il fatto di essere scrittori del novecento, al contrario dei "classici", che però un tempo sono stati contemporanei di qualcuno, o no?
Inoltre mi piacerebbe approfondire il concetto di "utilità" di un libro.
E' stato più utile all'umanità Newton o Platone? Galileo o Shakespeare? E' più interessante per me oggi leggere un manuale di Java o un libro di David Foster Wallace?
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McA
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Occhio Andreas che credo che Benni pubblichi da quasi trent'anni... cioè non è un nuovo autore... oppure, è nuovo ma rispetto a uno di trecent'anni fa... oppure è nuovo in assoluto ma bisogna cambiare il significato di nuovo... tipo: "i King Crimson sono nuovi"...
Comunque, dato che si parla di gusti personali, a me non piace De Carlo, ma mi piace Benni.
E dato che i gusti sono relativi, adesso vi dico qual è la cosa (senza distinzione tra letteratura, saggistica, poemi, poesie...) più bella mai scritta:

Victor Hugo - I miserabili

E non ci sono discussioni, non tiratemi fuori Dante o Manzoni... (scherzo, dai, son gusti...)
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
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.ferro
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Vorrei riagganciarmi al post di Cudiel e in particolare all'ultima affermazione sull'utilità di un libro.
Data per assunta la classica affermazione che la lettura in generale è utile in se stessa (leggo cose scritte da altri che presumibilmente a) ne sanno più di me su un determinato argomento [se è un libro di carattere descrittivo] b) scrivono meglio di me in quanto qualcuno li ha pubblicati [senza incorrere in discorsi sulla letteratura spazzatura] quindi ho comunque un guadagno) il contenuto di un libro ha una valenza puramente soggettiva. Al di la del fatto che non si possano confrontare un "manuale" di Java e un qualsiasi libro di narrativa (per il fatto stesso che un manuale non è letteratura[> tanto per fare una citazione]), se siamo d'accordo che un manuale di Java idealmente dovrebbe insegnarmi a programmare in Java, un libro di narrativa, di poesia o quant'altro non è studiato per trasmettermi una conoscenza specifica (salvo forse il piacere dell'esteta). Può banalmente essere vero che se io studio Ingegneria Informatica o sono quantomeno un informatico posso trovare utile e pure interessante (?) la "narrazione" (termine volutamente improprio) della programmazione a oggetti con Java ma se studio Teoria e Tecnica delle Doppie Punte come McA magari la sua utilità risulta pari a zero..

O almeno io la vedo così ..
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
Kristian Wilson (Nintendo INC, 1989)
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jami
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Secondo me ci sono delle discrete potenzialità letterarie all'interno del forum.
Provate a leggere quanto scritto da McA a questo post.
Vale la pena di partecipare, aggiungendo il proprio contributo alla storia.
Il racconto comincia qui.
Ultima modifica di McA il 04/10/2012, 19:45, modificato 1 volta in totale.
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alsole.fe
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non sono una gran lettrice, anzi mi sento molto ingnorante rispetto alla media. però in un forum ognuno è un po' il tuttologo dell'occasione.
Posto che confrontare libri di divulgazione scientifica con narrativa o sagggistica o libri per bambini sia impossibile passiamo oltre.
Perchè si legge? per passatempo e gioa personale (narrativa), per informazione (saggistica e scientifica), per necessità (manuali), per divertimento (libri per bambini). Quindi SOLO all'interno dei vari interessi e dei vari generi posso dire che un autore è migliore dell'altro.
Se uno miscuglia narrativa con saggistica mi sembra un po' arduo dire chi è più bravo, che è più utile, chi ha segnato la sotria della letteratura... Per un medico è assolutamente più utile un libro di fisiologia, ma per un letterato è di gran lunga più importante Dante.
Infine confrontare i giovani (Hesse giovane?!?) con chi ha già fatto la storia mi sembra un po' fuori luogo. La parola EVOLUZIONE forse è la più adatta a questo caso: ogni autore fa parte di un contesto storico in continua evoluzione. Con esso evolve la lingua e il modo di scrivere. Anche il modo di stampare e i vari stili di editing. Non credo che uno si più affascinate dell'altro. Sarebbe come dire: Giotto era un figo, guarda che c@xxo di pastrugni fa qull'idiota di Van Gogh!

dopo questo: BUONA LETTURA A TUTTI
fe :)

p.s. so di non aver detto nessuna novità, ma il mio intento era mettere poche cose ma ben in fila...
Ultima modifica di alsole.fe il 10/04/2003, 12:46, modificato 1 volta in totale.
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Maggie
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.......
"Ma la vita è veramente come il gelato biscotto vaniglia e cioccolato?
Quando andavo all'oratorio da piccolo compravo sempre il gelato al biscotto.
Era diviso in due,metà vaniglia e metà cioccolato.
Io preferivo la vaniglia,allora iniziavo a mangiarlo dal cioccolato,così me la tenevo alla fine.
Da vero cattolico mettevo il sacrificio davanti e la goduria dopo.
Una volta a metà mi è caduto,proprio quando dovevo mangiare la vaniglia...ploff!
Per terra.
Una volta solamente.
E' successo solo una volta.
E se la mia vita fosse proprio quella volta?
Non so,ma forse bisognerebbe dare un morso di qua e un morso di là. "

sacro santa verità.....anche dai giovani.....
Fabio Volo-esco a fare due passi-
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"Margherita Dolcevita" - S.Benni
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smaicky
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segnalo un'autrice spagnola alle donnine del sito che mi sembra interessante: si chiama Etxebarria (non ricordo il nome). Ho appena letto "Eva y los cuerpos celestes" (l'ho divorato) e adesso sto leggendo "Nosotras que no somos como las demàs" (ieri l'ho visto in vetrina alla mondadori in edizione italiana). Non faccio recensioni perchè non c'è spazio, ma se ne volete sapere di puù chiedetemi (Rebe credo che il secondo che ho citato ti piacerebbe)
Ultima modifica di smaicky il 16/04/2003, 17:27, modificato 1 volta in totale.
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AndreasSchnaas

forse sono stato frainteso ma per nuovi autori intendevo autori che pur scrivendo anche da qualche anno sono stati scoperti dalle masse da poco tempo, diventati di moda, sopravvalutati, ed ogni loro libro di conseguenza considerato un capolavoro anche se in realta c'è solo m.rd@ che lo circonda, però viene pubblicato lo stesso perchè essendo diventato di moda ci saranno milioni di pirla che lo compreranno.
inoltre è vero che anche i classici sono stati contemporanei a loro tempo ma adesso siamo nel 2003 quindi sono classici studiati da anni, interpretati e ristudiati mentre i contemporanei attuali sono letti e pseudointerpretati da determinate fascie sociali che ci trovano solo mode, miti e buoni propositi.
inoltre come utilità hanno avuto la stessa importanza newton, platone, galileo, shakespeare mentre invece sull'ultima opterei per il manuale java
l'utilità è data dalla lezione che si riceve dal libro sia che sia di tipo scientifico (newton, galileo) che di tipo filosofico spirituale puramente letterario (platone, shakespeare) che di tipo specificatamente manualistico(java); tutte cose che gli scribacchini contemporanei mitificati non sanno far provare o fanno finta di dare
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smaicky
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mi spiace ma non mi trovi per nulla d'accordo; se valuti i libri in base a ciò che ti danno o insegnano, ci sono moltissimi libri di contemporanei che sono pronti  a lasciarti molto Forse non abbiamo in mente gli stessi autori, e forse (quasi sicuramente) non abbiamo gli stessi gusti, perciò lo stesso libro non ci può regalare lo stesso piacere, ma non puoi annullare tutto ciò che è contemporaneo allo stesso modo, non tutto è m.rd@, come non tutti  i classici sono fantastici (e non credere, di classici ne ho letti un bel po', solo che secondo me bisogna variare nel tempo e nello spazio, solo così si può avere una mente veramente aperta e cogliere qsa da tutto ciò che si legge)
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smaicky
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Ho appena letto l'ultimo libro di Banana Yoshimoto e, come tutti i precedenti, l'ho letteralmente divorato...senza pretese di essere libri colti (nè di diventare un giorno dei classici) sono tutti molto scorrevoli e piacevoli, perciò se non avete mai letto un suo libro provate a leggerne uno, tanto sono brevi (lo sconsiglio però ad Andreasschnaas, visti i post precedenti). Peccato solo che l'autrice abbia un nome che fa ridere tutti quanti la prima volta  :P
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a tutti voi ingegneri e fisici nucleari

ho finalmente letto un racconto di Greg Egan che avevo su un vecchio Urania .. il racconto si intitola Border Guards ovvero guardie di confine

ve ne parlo perchè nel racconto in questione sono spiegate le regole del calcio quantistico inventato dal signor Egan ... ne avevo sentito parlare ma non mi ha fatto sto grande effetto ... magari a voi, dico io, prenderà con maggior entusiasmo visto che siete ingegneri

si insomma io non ci ho capito molto e magari nemmeno a voi piacerà ma vi do comunque i link se siete curiosi

il racconto di Egan (non tradotto) è qui
trovate le spiegazioni complete del calcio quantistico qua

buona fortuna
- Hattrick Club -
il mio blog su Hattrick fatto con sine, siena e rolph

http://hattrickclub.wordpress.com
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