Arvedi

L' amata/odiata città ... i fatti, i personaggi e i luoghi che la rendono un esperimento sociale ...
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ARVEDI PRESIDENTE DEL MONDO!!!
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GIORNATA NAZIONALE PER LA CANCELLAZIONE DEI SUSSIDI ALL'INCENERITORE:

APPUNTAMENTO DOMENICA 23 SETTEMBRE ALLE ORE 16 SOTTO IL TORRAZZO




Cari Signori Amministratori : Adesso Basta !!!



La popolazione di Cremona è stanca dell´inquinamento prodotto
dall´Inceneritore, dall´Acciaieria Arvedi e dalla Raffineria Tamoil.


Per legittima difesa gridiamo NO AL PROFITTO DI POCHI AFFARISTI PAGATO DALLA
SALUTE DI TANTI !

SÌ A INIZIATIVE SANE E PULITE CHE TUTELANO LA SALUTE E L´AMBIENTE!

Il 22/23 settembre la Rete Nazionale Rifiuti Zero promuove due giornate
nazionali di mobilitazione contro il persistere della truffa dei sussidi
all´incenerimento.

Occorre inviare al Parlamento italiano un chiaro e forte messaggio di
INDISPONIBILITÀ nel continuare a subire il "dirottamento" di ingenti somme
sottratte dalle tasche dei cittadini per finanziare i gruppi dell´industria
sporca togliendoli alle fonti di energia pulita e a politiche di
incentivazione del compostaggio e del  riciclaggio.


Bruciare i rifiuti è il modo più inquinante e costoso per affrontare il
problema del loro smaltimento poiché trasforma la comune immondizia
riciclabile (anche quella non tossica) in ceneri e gas mortali, usando più
energia di quella prodotta.

Gli inceneritori immettono nell´aria che respiriamo e disperdono nel suolo
sostanze velenose (diossine, metalli pesanti, nanopolveri, ecc.) che entrano
nella catena alimentare fino ad arrivare all´uomo causando tumori e
malformazioni genetiche.

Gli inceneritori devastano in modo permanente il territorio con ogni sua
forma di vita, avvelenano le falde acquifere, depredano e uccidono le
persone dei centri abitati che gravitano
nelle aree interessate.


Gli inceneritori hanno costi altissimi di costruzione e gestione che
ricadono sulla popolazione attraverso: il contributo-truffa CIP 6 sulla
bolletta ENEL, che sovvenziona il nostro avvelenamento piuttosto che
incentivare l´utilizzo delle fonti rinnovabili (sole, vento).

Gli inceneritori hanno necessità di funzionare a pieno regime 24 ore su 24.

L´inceneritore di Cremona ha bisogno di bruciare  molta più immondizia di
quella prodotta nella provincia, quindi vi vengono riversati  i rifiuti
provenienti da altri territori.



Dichiariamo la nostra contrarietà alla costruzione della mega-discarica di
Vescovato.
Sì alle attività che creano migliaia di posti di lavoro stabile e duraturo
attraverso sensati piani di raccolta differenziata porta a porta e
riciclaggio con trattamento meccanico-biologico (come già oggi accade con
operazioni esemplari in diverse realtà nazionali).


DIFENDIAMO LA VITA NOSTRA E DEI NOSTRI FIGLI contro il piano illegale che
viola le direttive nazionali, europee e il protocollo di Kyoto.
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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Kappo
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Siate almeno precisi.... La mega discarica esiste già. La si vede, aguzzando la vista, prima di arrivare all'incrocio per Vescovato sulla via Mantova. Superato l'incrocio per Pieve Delmona, basta guardare a destra, in fondo ai campi, si vede una "collina" alta circa un 12/15 metri. Quella è la famosa discarica di Malagnino che visitai circa 4 anni fa durante un corso e si trova sul confine tra i comuni di Malagnino e Vescovato. Allora il cumulo era alto non più di 6/7 metri.
Ora, a forza di portarvi immondizia la discarica di Malagnino è satura (pare che raggiungerà il limite di stoccaggio intorno alla fine dell'anno e, dopo varie ricerche di terreni adatti ad ospitare la prossima discarica, si è convenuto, per morfologia del terreno sottostante e per l'ubicazione, di raddoppiare tale discarica, occupando il terreno adiacente che si trova oltre il limite del comune di Vescovato, quindi non si apre nulla di nuovo, si amplia ciò che esiste già....
Ma l'inceneritore da solo (dopo il raddoppio della linea) non sarebbe dovuto essere sufficiente allo smaltimento dei rifiuti della nostra provincia?

ma fi§@!
Ultima modifica di Kappo il 22/09/2007, 14:58, modificato 1 volta in totale.
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
il belloso
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Kappo ha scritto: 22/09/2007, 14:57Ma l'inceneritore da solo (dopo il raddoppio della linea) non sarebbe dovuto essere sufficiente allo smaltimento dei rifiuti della nostra provincia?
l'incenteritore non cancella, trasforma solamente e cmq crea residui della "lavorazione",
quindi quello che metti nell'inceneritore in parte va in discarica, in parte nei polmoni.
... a meno che qualcuno creda ancora nella magia! ;)

cmq stiamo finendo fuori topic o sbaglio? quello dell'inceneritore non era qui?

anche se in effetti sarebbero tutti argomenti legati.. ???
"I fatti?" proferì nuovamente. "Signor Franklin, prenda ancora un sorso di groge si riprenderà dalla debolezza di credere ai fatti! Gioco sleale, signore!"
(Wilkie Collins, La pietra di luna)

Pre-sabbatical time post:
il belloso ha scritto: 26/04/2013, 10:59
jami ha scritto: spegni il computer e riaccendilo
amo jami
20130909-20180919 sabbatical time
il belloso
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riapro il topic con questo:

Il Consiglio di Stato ha respinto gli appelli presentati dall'acciaieria Arvedi, dalla Regione Lombardia, contro la sentenza n. 1739 del 2008 del TAR di Brescia: anche il Consiglio di Stato con la sua "Decisione" ha dato ragione ai cittadini di Spinadesco, Cavatigozzi, Cremona al Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia che sono impegnati da anni in una impari battaglia per la tutela della salute e dell'ambiente...
A volte... non mollare, serve!

La Decisone del Consiglio di Stato n. 5950-2010 conferma che ci voleva e ci vuole la Valutazione di Impatto Ambientale (contrariamente a quanto sostenuto dalla Regione Lombardia) ed è la conferma della illegalità del successivo decreto emesso.

Il Dispositivo del Consiglio di Stato prevede che la decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Alleghiamo il testo della Decisione 5950-2010 del Consiglio di Stato.

Vi chiediamo, cortesemente, di far girare la notizia!

Ezio Corradi
Vicepresidente Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia


nello spoiler il documento integrale:

Spoiler:
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)
ha pronunciato la presente
DECISIONE
Sul ricorso numero di registro generale 898 del 2009, proposto da:
Regione Lombardia, rappresentato e difeso dagli avv. Viviana Fidani, Federico Tedeschini, con domicilio eletto presso Federico Tedeschini in Roma, largo Messico, 7;
contro
[cut che altrimenti non mi lascia postare]

Sul ricorso numero di registro generale 1007 del 2009, proposto da:
Acciaieria Arvedi Spa, rappresentato e difeso dagli avv. Giorgio Cugurra, Bruno Guareschi, Roberto Guareschi, Salvatore Alberto Romano, Mario Sanino, Stefania Vasta, con domicilio eletto presso Salvatore Alberto Romano in Roma, viale Xxi Aprile, 11;
contro
[cut che altrimenti non mi lascia postare]
per la riforma
quanto al ricorso n. 898 del 2009:
della sentenza del T.a.r. Lombardia - Sez. Staccata Di Brescia n. 01739/2008, resa tra le parti, concernente PROGETTO DI AMPLIAMENTO IMPIANTO PRODUZIONE E LAVORAZIONE ACCIAIO.
quanto al ricorso n. 1007 del 2009:
della sentenza del T.a.r. Lombardia - Sez. Staccata Di Brescia n. 01739/2008, resa tra le parti, concernente PROGETTO DI AMPLIAMENTO IMPIANTO PRODUZIONE E LAVORAZIONE ACCIAIO.

Visto il ricorso in appello con i relativi allegati;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 27 ottobre 2009 il Cons. Adolfo Metro e uditi per le parti l’avv. Tedeschini, l'avv. Fidani, l'avv. Granara, l'avv. Rizzo e l'avv. Boccalini;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO
Con sentenza n.1739/09 del Tar della Lombardia sono stati annullati i provvedimenti con cui la Regione aveva escluso dallo svolgimento della procedura di VIA il progetto di ampliamento di una esistente acciaieria (“Acciaieria Arvedi spa”) e aveva rilasciato l'autorizzazione integrata ambientale per l'esercizio dell'impianto medesimo, sul presupposto che l'amministrazione non avrebbe adeguatamente valutato i livelli di emissione e di consumi energetici, gli effetti sulla flora e sulla fauna delle aree naturali contigue, il rapporto tra incremento delle opere nuove e quelle esistenti, l'incidenza del traffico automobilistico e il rapporto tra l'insediamento dell'acciaieria e le altre imprese già operanti nella zona, con riferimento alla loro pericolosità.
Con il ricorso in appello n. 898/09 la Regione Lombardia ha chiesto la riforma di tale sentenza, sostenendo i seguenti motivi di impugnativa:
-erronea interpretazione ed applicazione degli artt. 2 e 10 del d.p.r. 12 aprile 96, in quanto il primo giudice avrebbe ritenuto che le valutazioni a cui l'amministrazione è tenuta in sede di VIA sarebbero sostanzialmente analoghe a quelle a cui è tenuta in sede di verifica preventiva (“screening”), sovrapponendo, così, due procedimenti regolati da diverse disposizioni, ossia, dall’art. 2 e dall’art. 10 del cit. dpr;
-erronea interpretazione ed applicazione degli artt. 1, co. 6 e 7 e 10 del cit. dpr. in quanto gli asseriti impatti sul territorio, con riferimento ai vari profili evidenziati in sentenza, non potevano considerarsi significativi al punto da giustificare lo svolgimento della procedura di VIA;
-erronea interpretazione della normativa, in considerazione delle caratteristiche di elevata discrezionalità che caratterizza il procedimento di VIA.
Si sono costituiti in giudizio, a sostegno di tale ricorso, il comune di Spinadesco e il comune di Cremona a tutela delle concessioni edilizie da loro rilasciate che presuppongono i provvedimenti regionali poi annullati e la provincia di Cremona, che ha dichiarato il suo interesse all'ampliamento dell'acciaieria per le positive ricadute sull'economia del territorio.
Gli originari ricorrenti hanno sostenuto l'infondatezza dei motivi di appello e, con appello incidentale, hanno sostenuto:
[cut che altrimenti non mi lascia postare]
DIRITTO
Atteso che i due appelli principali sono proposti avverso la stessa sentenza ed hanno analogo contenuto, gli stessi devono essere riuniti.
Con riferimento ai motivi proposti con gli appelli incidentali va preliminarmente confermata, con riferimento alla documentazione in atti, la decisione dei giudici di primo grado che hanno rilevato che l'ampliamento della acciaieria si colloca esternamente al “Parco del Po- Morbasco” e dell’area SIC “Spinadesco” il che esclude, per tale profilo, l'obbligatorietà della procedura di VIA.
Devono, inoltre, ritenersi inammissibili gli ulteriori motivi proposti in via incidentale dei ricorrenti originari, perché in parte esaminati e accolti in via principale dal giudice di primo grado e perché in parte relativi allo svolgimento di attività edilizia la cui legittimità risulta comunque condizionata dai presupposti atti regionali oggetto di appello, la cui declaratoria di infondatezza, di cui si dirà di seguito, comporta la loro illegittimità in via meramente consequenziale.
Gli appelli incidentali vanno quindi respinti.
Con il primo motivo del suo appello principale la Regione Lombardia lamenta che, illegittimamente, la sentenza avrebbe operato una sorta di equiparazione tra la VIA disciplinata dall'art. 2 del d.p.r. 12 aprile 1996 e la valutazione operata in via di“ screening”, di cui all'art. 10 del Decreto stesso.
Al riguardo deve condividersi l'ampia motivazione del giudice di primo grado, da cui si rileva che nella fattispecie, contrariamente a quanto sostenuto nei motivi di appello, lo “screening” effettuato nei confronti del progetto oggetto di contestazione risulta motivato in maniera più che superficiale con riferimento ai suoi effetti sulle aree fluviali adiacenti, sulle componenti ambientali con riferimento agli effetti del nuovo processo produttivo rispetto agli impianti esistenti e sui rischi relativi al contesto e a quelli derivanti dall'incremento del traffico.
Va condivisa, infatti, l'affermazione secondo cui la valutazione regionale si è limitata ad una valutazione dell'intervento in termini prevalentemente descrittivi, senza alcuna specifica analisi dell'incidenza dello stesso in termini di pressione ambientale, con riferimento alle articolate nuove infrastrutture che porterebbero ad una produzione variabile da 120 t/h a 270 t/h, e prescindendo da un autonomo apporto istruttorio o adeguato sostegno motivazionale.
Infatti, se è vero che le procedure in esame ed in particolare il procedimento di verifica (c.d. “screening”) si configura nei termini di una certa discrezionalità nella valutazione degli effetti ambientali conseguenti alle modifiche prospettate, tuttavia, deve ritenersi che tale valutazione discrezionale non possa limitarsi ad una generica e passiva acquisizione della documentazione prodotta dall'interessato senza scadere in profili valutativi che si configurano come illogici e privi di validi ed obiettivi riscontri.
Inoltre, va rilevato che tali valutazioni dovrebbero configurarsi come necessariamente più incisive e approfondite allorché l'opera sottoposta a “screening“ si configura di rilevanza tale da modificare in maniera sostanziale la produzione dell'impianto.
In relazione a tali considerazioni, i motivi di appello proposti nei due ricorsi, dalla regione Lombardia dalla Acciaieria Arvedi spa e delle altre parti ad adiuvandum devono ritenersi infondati e vanno, di conseguenza, respinti.
Attesa la peculiarità delle questioni trattate, le spese del giudizio possono essere compensate.
P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, sezione quinta, riunisce i procedimenti n. 898/09 e n. 1007/09 meglio specificati in epigrafe, e respinge gli appelli, principali e incidentali; compensa, tra le parti, le spese del giudizio.
Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'autorità amministrativa.
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il belloso ha scritto: 26/04/2013, 10:59
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gli attacchi che il cavaliere Arvedi sta urlando dalle prime pagine del suo giornale sono vergognosi.
ieri chiamava "diffamatori" i cittadini preoccupati per la loro salute, oggi è arrivato al ricatto direttissimo a tutta pagina:

Basta diffamazioni o chiudo l'acciaieria

Ma come si permette?
Come mai?
Alessandra Daniele ha scritto:Una guerra di classe, che sta diventando un massacro di classe, perché, come in tutte le guerre contemporanee, all'aggredito non viene riconosciuto il diritto di provare a difendersi, senza essere bollato come terrorista.
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Non c'è limite all'arroganza e alla malafede.
Dopo essere diventato il padrone di Cremona a colpi di azienda, squadra di calcio, cittadella dello sport, tornei di tennis, musei, cazzi e mazzi...dopo aver comprato tutto, pretende di poter fare ciò che vuole di territorio e cittadini.
...e che nessuno osi alzare la testa ed aprir bocca, che gli gira subito il c@xxo.
Crèpa!
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Mercoledì 20 giugno 2012 alle ore 20,45 presso la palestra di via Lazzari a Spinadesco (CR) si terra una conferenza che avrà come relatori

- Paolo Rabitti ingegnere, urbanista e docente universitario è stato consulente tecnico nei maggiori processi su disastri ambientali ed inquinamento. Autore di Cronache dalla chimica (Cuen 1998), Ecoballe (Aliberti 2008), e del recente Diossina: la verità nascosta (Feltrinelli 2012 prefazione del Prof. Salvatore Settis) un'inchiesta sulla diossina di Seveso e l'inquinamento a Mantova

- Patrizia Gentilini laureata in medicina e chirurgia, specializzata in Oncologia ed Ematologia, si è occupata di Prevenzione-Diagnosi Precoce che di Terapia dei tumori, fa parte del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute dell'Associazione contro Leucemie, Linfomi, Mieloma (AIL) ed è presidente dell'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE Italia) di Forlì.
“Condividere saperi, senza fondare poteri”

Primo Moroni
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