Propongo l'ultima lettera di una cremonese che ha voluto esternare...diaciamo il suo stato d'animo.
Lo sparatore imprudente e i drammi della vita
Cara Etty, che dire, sei una poetessa, una filosofa, un'analista. Hai perfettamente colto il vero lato tragico della vicenda. Il povero giornalaio. c@xxo la vita a volte come è ingiusta, giochi per strada con un revolver e per colpa di uno che ti passa davanti ti tocca finire in galera. Ma a volte dio da che parte sta?Etty Sacchi ha scritto:Caro direttore,
sono ancora sconvolta al pensiero di quello sfortunato giornalaio che per imprudenza, incoscienza, sfortuna, incapacità assoluta a manovrare armi, ha ucciso il suo più caro amico che ogni giorno si fermava da lui all'edicola per fare quattro chiacchiere. Io ho sempre sperato che la tragedia fosse limitata soltanto a una ferita grave sì, ma non mortale. Penso con grande amarezza allo stato d'animo in cui si trova lo sparatore imprudente, la sua vita è ormai psicologicamente distrutta, vivrà per sempre nel dolore e nella disperazione; penso alle due famiglie con la speranza che i loro rapporti non vengano incrinati e si mantengano buoni come sempre: ciò contribuirebbe ad alleviare lievemente il dolore di entrambi.
Questa è la vita, sì questa vita su certi aspetti meravigliosa e su altri orrenda, cattiva, ingiusta, disumana, vedi questo caso; ma la dobbiamo accettare nostro malgrado.
«La vita è bella» diceva il grande Benigni in uno splendido film che se ricordate aveva a suo tempo ottenuto uno strepitoso successo. Come vorrei conoscerlo questo poliedrico Benigni grande genio, faremmo insieme un sacco di risate perché questo personaggio quando è in vena di scherzo sa anche trasformarsi in un vero 'monellaccio' toscano.
Ieri McA parlando del fattaccio ha accennato per ischerzo al Il cinque maggio (battuta di dubbio gusto), sono sicuro che se la scrivesse a La Provincia la pubblicherebbero.
P.S.: secondo me Etty Sacchi è lo pseudonimo dell'edicolante.