signorina, lei è troppo qualificata per lavorare.

Dal greco = spazio aperto

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janfree
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ciacci ha scritto: già. senza parlare poi del fatto che molto spesso tendono ad assumere come educatori degli psicologi (...)
grazie al c@xxo, assumo gente più qualificata allo stesso prezzo, se non inferiore...

se fossi una clinica assumerei medici usandoli e pagandoli come infermieri...

...siamo come durante il fascismo, uguale... prima della guerra chiamavamo aereo qualsiasi cosa avesse le ali, avendo così milioni di velivoli, compresi i polli della fattoria di mia nonna... oggi è la stessa cosa: sono aumentati in percentuale i laureati, ma tre quarti sono triennali e solo pochi, tanti quanto prima in pratica, raggiungono la specialistica; sono diminutiti i disoccupati statisticamente, ma poi scopri che pochi giovani si possono permettere fin l'affitto (e questo fa capire che la legge 30 non ha creato occupazione); spendiamo un milione di euro al giorno per le guerre in medio oriente ed abbiamo le pezze al çul0...

secondo me andando avanti così...

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Ultima modifica di janfree il 20/09/2010, 14:53, modificato 1 volta in totale.
Neuz

E' che se poi vai a  guardare il piano di studi di un educatore e di uno psicologo è ben differente, non sono ruoli così intercambiabili.
Il lavoro che può fare un educatore non lo può fare uno psicologo e viceversa. Ma tanto poi chi è che ne paga lo scotto di questo sistema? Non tanto io che un lavoro ce l'ho anche se sottopagato(Sempre che io sia una persona a cui frega relativamente poco dei soldi), lo scotto lo paga solo l'utente con il quale andiamo ad operare.
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janfree
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Neuz ha scritto: lo scotto lo paga solo l'utente con il quale andiamo ad operare.
...eh si, non chi si tira il çul0 a studiare e poi mangia radici... è vero, chi sta peggio è l'utente... è proprio il problema più grave in assoluto...

il problema è che di utenti ce ne saranno per l'eternità, invece se si va avanti così nessuno si prenderà più la briga di farsi prendere per il çul0, e si finirà per avere servizi scadenti che creeranno altri problemi sociali, sia dalla incuria dei presenti sia per la nascita di problemi futuri.. e via, come un serpe che si morde la coda...
Ultima modifica di janfree il 20/09/2010, 14:12, modificato 1 volta in totale.
Neuz

Te l'ho detto, parlo da innocente quasi neofita del lavoro che di entusiasmo, forse, ne ha fin troppo. Per me, ORA, nella situazione in cui sto, non è ancora un macigno così pesante,posso permettermi il lusso di non pensarci poi più di tanto, tra anche solo 5 anni  scommetto che sarò amaramente costretta a ricredermi.
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ciacci
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Neuz ha scritto: E' che se poi vai a  guardare il piano di studi di un educatore e di uno psicologo è ben differente, non sono ruoli così intercambiabili.
no infatti, non sono affatto intercambiabili, anzi gli ambiti studiati sono totalmente differenti.
per questo mi sento ancor più pigliata per il c§lo quando sento dire "bhè se fai domanda come psicologo non ti assumeranno mai ma come educatore troverai senza dubbio posto"
Neuz ha scritto: Te l'ho detto, parlo da innocente quasi neofita del lavoro che di entusiasmo, forse, ne ha fin troppo
per questo ti invidio. io non sono ancora entrata ufficilamente nel mondo del lavoro, ma solo facendo il tirocinio (ovviamente non pagato e obbligatorio -per quel che mi riguarda) mi sto rendendo conto di come le prospettive non siano affatto rosee.
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ciacci ha scritto: no infatti, non sono affatto intercambiabili, anzi gli ambiti studiati sono totalmente differenti.
per questo mi sento ancor più pigliata per il c§lo quando sento dire "bhè se fai domanda come psicologo non ti assumeranno mai ma come educatore troverai senza dubbio posto"per questo ti invidio. io non sono ancora entrata ufficilamente nel mondo del lavoro, ma solo facendo il tirocinio (ovviamente non pagato e obbligatorio -per quel che mi riguarda) mi sto rendendo conto di come le prospettive non siano affatto rosee.
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Neuz ha scritto: E' che se poi vai a  guardare il piano di studi di un educatore e di uno psicologo è ben differente, non sono ruoli così intercambiabili.
Il lavoro che può fare un educatore non lo può fare uno psicologo e viceversa. Ma tanto poi chi è che ne paga lo scotto di questo sistema? Non tanto io che un lavoro ce l'ho anche se sottopagato(Sempre che io sia una persona a cui frega relativamente poco dei soldi), lo scotto lo paga solo l'utente con il quale andiamo ad operare.
vabbè, a parte che non volevo aprire un caso, comunque posso assicurarti che in due anni di esperienza nello stesso posto per cui lavori tu mi sono resa conto che gli studi fatti in questo ambiente contano ben poco.Si ha a che fare con gli esseri umani ed è solo standoci in mezzo che si impara. Ho conosciuto fior di educatori o chiamali come vuoi che  hanno studiato tutto tranne che psicologia o scienze dell'educazione, ma sapevano parlare con la gente e sempre con le parole giuste. Credo che per stare in mezzo ai ragazzini non sia necessaria una laurea specifica ma queste sono idee mie.
Io mannaggia a me ho fatto l'accademia di belle arti e poi un altro corso e poi mille lavori del c@xxo e adesso a 27 anni mi mantengo "educando" bambini, che non è una cosa così semplice e lo puoi confermare, a 400 euri al mese!!
chi è che lo paga lo scotto???!!!
"io non insulto, giovanotto, diagnostico."
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Neuz

Non è che hai aperto il caso e nemmeno volevo stare qui a spiattellare il mio caso che è totalmente diverso poi da quello di stella.
Io credo fermamente che serva una laurea specifica per fare quello che faccio io.
Non so esattamente qual è il tuo lavoro.
Io lavoro con la disabilità grave, gravissima.
Non lo saprei fare se non avessi alle spalle le basi di un corso di laurea in scienze dell'educazione.

Non ce l'ho assolutamente con te, solo che più sento parlare del tuo caso o di chi ha un percorso di studi che non c'entra niente con la mera pedagogia più mi girano le palle tantissimo.

Lo scotto lo pago io che guadagno poco e mi vedo sullo stesso piano di chi ha fatto studi diamentralmente opposti ai miei, ma credimi che lo pagano soprattutto i bambini, i disabili, i malati psichiatrici, gli anziani, i tossicodipendenti, i dentenuti con cui andiamo a lavorare che non trovano nei "non-educatori" una professionalità che non poggia su solide basi di pedagogia e che quindi non hanno strumenti operativi efficienti.

Questo capisci bene che è il MIO pensiero e non assolutamente un giudizio su di te e sul tuo lavoro (Non potrei mai!) che tra l'altro lavori nell'ambito da più tempo di me.
Ultima modifica di Neuz il 20/03/2008, 16:46, modificato 1 volta in totale.
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viciousburger
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la scuola non serve a niente, a meno che non sia "tecnica", che fornisca cioè degli strumenti che non potresti imparare sul campo.
se devo fare volare un aereo credo che un minimo di studio mi tocchi, visto che non è che posso fare precipitare un boing per prova.
per il resto qualsiasi persona potrebbe fare qualsiasi cosa, se è portata a farlo.
l'università secondo me serve soltanto per darti una predisposizione mentale e per fare feste infrasettimanali.
penso comunque che sia demenziale rifiutare qualcuno che vuole fare un lavoro perchè "secondo te" andrebbe bene a fare qualcos'altro.
prima provi la persona, poi decidi se secondo te non va bene, mica a priori in base alle esperienze o al titolo di studio.
i'm forever blowing bubbles.
Ash
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e poi c'è la paura di assumere una persona che ha i requisiti per fare il mio lavoro, a differenza di me che la assumo.
Prostataingrossata

Il brutto è che ormai tutti sono troppo bravi, tutti sanno usare il computer ormai. Anche le donne.
Nessuno più ha l'umiltà di porsi traguardi modesti. Anche l'operaio vuole il figlio dottore diceva un noto canzonettista della sinistra radicale.
Per trovare una cameriera italiana che sostituisse la mia nel giorno d riposo è stato un dramma. Non c'era una sola ragazza con buone referenze che non avesse una laurea in qualcosa sull'educazione o in sociologia e altri accidenti. Anche ragazze di modeste condizioni. Alla fine un caro professore amico di famiglia ci ha presentato una sua figliola illegittima, avuta con anni addietro, con la sola terza media. Ma sono sicuro che tra un po' si faranno studiare anche i figli bastardie per pulire casa dovremo assumere qualche colombiana o peggio romena.
A volte è necessario anche mettersi nei panni del datore di lavoro e capire il disagio che generano certi arrogantelli che sventolano titoli e competenze da istruzione pubblica.
Ultima modifica di Sgt.Pepper il 20/03/2008, 17:08, modificato 1 volta in totale.
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Sgt.Pepper ha scritto: A volte è necessario anche mettersi nei panni del datore di lavoro e capire il disagio che generano certi arrgantelli che sventolano titoli e competenze da itruzione pubblica.
Anche questo è vero. Pensa che gente come il Bodini si è laureata.
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viciousburger ha scritto: la scuola non serve a niente, a meno che non sia "tecnica
sono assolutamente d'accordo

è l'esperienza che conta

puoi esseti laureato con 110 e lode e poi dimostrarti un incompetente

nn vuol dire proprio un c@xxo
che cosa farei, io, che cosa potrei mai fare, tutto il giorno, voglio dire, tra il campanello del risveglio e quello del sonno?..
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Io non lo so.
Io penso che l'universita' mi abbia fatto bene. E ho fatto il pendolare 5 anni, senza mai avere una vita "da universitario"...

L'atteggiamento verso la vita dev'essere curioso.
Puoi essere laureato o l'ultimo degli stronzi, ma se non sei curioso sarai mediocre.
Neuz

In questi termini è indubbio.
Però secondo me una teoria volta a supportare quella che sarà poi la pratica ci deve comunque essere.
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teoria o non teoria.....?
l'importante è saper strizzare i c°§li°ni ad una tigre.

assunto non assunto?
ma che c@xxo me ne frega....sai quantè grande il mondo....

aspetto solo di non aver lavoro e parto per il mondo con la vespa....e raccatto monetine lavorando a caso.


chi studia pensa di aver il lavoro per cui studia.
chi non studia vuole avere un bel lavoro.
vedi che se vuoi andare a raccattare pomodori il lavoro te lo danno.
è normale che il lavoro che si desidera non arrivi....e se arriva buon per te, ma non perchè si ha studiato o perchè si ha l'esperienza.
ma è perchè si ha un bel buco del çul°
Neuz

Yurgen ha scritto:
è normale che il lavoro che si desidera non arrivi....e se arriva buon per te, ma non perchè si ha studiato o perchè si ha l'esperienza.
Beh oddio...non è proprio vero.
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l'1% dei casi in cui le cose vanno come dovrebbero non è da considerarsi norma.
Come uomo lavoro male.
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gasta
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Oh, ragazzi, dipende dal tipo di lavoro.

Perche' a volte serve d'essere figlio di.
A volte la raccomandazione.
A volte un bel paio di tette.
A volte un bel sorriso.
A volte la laurea e la precisione.
A volte la minuzia e la genialita'.
A volte estro.
A volte no.

Il piu' delle volte serve conoscere.
E nel mio percorso lavorativo l'universita' e' stata, da questo punto di vista, fondamentale.
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ciacci
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fondamentalemnte sono d'accordo con gasta.
anche secondo me la "scuola" ha una notevole importanza.
ovvio, deve essere supportata da una lunga pratica, da sola non basta.
la teoria però ti permette, nel momento in cui hai concretamente a che fare con una persona, di dare per scontate alcune osservazioni-caratteristiche su cui, invece, un occhio meno esperto si soffermerebbe a lungo.
con questo mi riferisco all'ambito sociale-sanitario, perchè alla fine è in questo ambito che sono stati riportati diversi esempi.
garte ha scritto: Ho conosciuto fior di educatori o chiamali come vuoi che  hanno studiato tutto tranne che psicologia o scienze dell'educazione, ma sapevano parlare con la gente e sempre con le parole giuste. Credo che per stare in mezzo ai ragazzini non sia necessaria una laurea specifica ma queste sono idee mie.
mha non saprei. dipende ovviamente dal tipo di ragazzini con cui hai a che fare. in certi casi,e  sono la maggioranza, per risolvere e sbloccare certe situazioni una buona parola non basta. insomma "il buon senso comune" non credo sia quello che serva, almeno non solo.
Ultima modifica di ciacci il 20/03/2008, 17:58, modificato 1 volta in totale.
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