Sì, alla fine hai ragione tu, ed io mi altero più di te su certi temi, perchè credo che debbano essere assolutamente affrontati e il fatto di non voler vedere certe cose ha purtroppo portato ad eccessi nella pratica.Giulia ha scritto: Il mio incitamento alla chiusura era una provocazione, forse non si è capito.Personalmente, ma è solo e soltanto un mio problema, lo so, mi altero incredibilmente quando si affrontano argomenti così e sento persone che non prendono minimamente in considerazione la realtà.Certo, non ho mai detto che solo la donna deve scegliere e che l'uomo non debba essere minimamente interpellato, semplicemente intendevo che la donna prima scelta proprio non ce l'aveva...
Ragazzi, penso che l'aborto sia la scelta piu sofferta e più dilaniante che una donna possa fare, parlo per esperienza, anche se non personale e non sono assolutamente pro aborto selvaggio, semplicemente sono per dare anche alla donna libertà.
Non sono molto democratica in fatto di opinioni. Per meglio dire, di fronte ad un post come quello di Kappo, indipendentemente dal contenuto, mi viene spontaneo continuare la discussione in toni smorzati, mentre di fronte alle provocazioni faccio muro.
Pensavo che in nessun caso per una donna l'aborto potesse essere una scelta facile, anzi, ho sempre pensato che fosse dilaniante dover rinunciare ad una parte di sè. Purtroppo mi rendo conto che non è così. Mi sono trovata in contesti in cui c'erano ragazze che parlavano e praticavano l'interruzione volontaria di gravidanza con la stessa facilità con cui si va al cinema (magari anche più di una volta della vita) e, attenzione, non parlo di ragazze in condizioni economiche disastrose o sole, ma di persone che non avevano alcuna intenzione di rinunciare alle uscite del sabato sera. Oltralpe le cose stanno un po' diversamente da noi, per quanto vicini tira un'aria un po' troppo pressapochista riguardo al diritto alla vita. Molte volte ci si trincera dietro "ho sentito dire che fino al terzo mese non si deve considerarlo un bambino" per poter prendere una decisione di tale portata e non avere crisi di coscienza.
Altre volte poi ci sono casi limite come una violenza, o feti con malformazioni gravi.
In linea di massima sono pienamente d'accordo con la legalizzazione dell'aborto, e con la pillola abortiva, perchè ognuno ha il diritto di scegliere. Tale scelta non riguarda me. Io, e ripeto, non dico che gli altri la debbano pensare come me, non ritengo l'aborto una scelta. Sono convinta nel profondo che non rinuncerei mai al mio bambino, e anche se magari non è cercato, è sempre voluto. Non userei mai nemmeno la spirale o la pillola del giorno dopo, perchè secondo me si tratta di una vita dal primissimo istante di concepimento. E sono anche contraria all'amniocentesi, che comporta dei rischi per il feto.
Il ruolo del padre in tutto ciò è importante, ma fino ad un certo punto. Mi spiego: in una ipotetica gravidanza il mio partner avrebbe due scelte, volere il bambino o non volerlo. Nel primo caso ne sarei felicissima, ma non per uqesto mi affiderei ad un matrimonio riparatore, nel secondo semplicemente porterei avanti la mia gravidanza da sola, senza mai pretendere nulla.
Con tutto ciò queste sono scelte che riguardano la mia vita, e non mi permetterei mai di dire che altre persone sbagliano se decidono diversamente, soprattutto perchè vorrebbe dire obbligare le altre donne a pratiche medievali come l'ago da maglia.
Quindi credo che in generale vi siano ben poche persone contrarie alla legalizzazione dell'aborto, ma un po' di meno che sappiano cosa farebbero in una situazione del genere.
Mi sembra riduttivo dire che difendere il diritto di una donna a decidere per il futuro nascituro sia un atteggiamento femminista, o che decidere di non portare avanti la gravidanza voglia dire maschilizzarsi.
Neuz per esempio ha detto molto chiaramente cosa pensa, senza mezzi termini. Ognuno deve agire secondo la propria coscienza, non secondo lo stato o secondo la Chiesa.