Ma insomma, a me sembra che si faccia un po' di confusione fra il generale e il particolare.
Di cosa stiamo parlando?
- dell'intervento chirurgico
- delle conseguenze psicologiche che questo porterà sulla paziente
- della funzione dei media
- dell'etica dei medici
- dell'etica dei media
- della definizione di identità
...allora?
...mi sembra di tutto un po'...
Ecco, l'unica cosa che mi sembra mancare da tutti (media, medici, noi) è il rispetto per l'essere umano...
TRAPIANTO di FACCIA
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...and if your doorbell rings and nobody's there,that was no Martian....it's Halloween.
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La personalità non è legata al corpo, affatto.
il volto, certo, è un canale privilegiato per conoscere il mondo esterrno (vista, olfatto, udito, gusto, tatto).
però la predisposizione al modo con cui queste informazioni vengono colte, la loro successiva elaborazione e quindi anche le conseguenze che questo comporta sulla nostra persona esulano dal viso-corpo in sè.
cmq leggerò il libro che hai suggerito!
il volto, certo, è un canale privilegiato per conoscere il mondo esterrno (vista, olfatto, udito, gusto, tatto).
però la predisposizione al modo con cui queste informazioni vengono colte, la loro successiva elaborazione e quindi anche le conseguenze che questo comporta sulla nostra persona esulano dal viso-corpo in sè.
cmq leggerò il libro che hai suggerito!

.LonDoN CaLliNg.
Fammi un favore.Vitellozzo ha scritto: 13/02/2006, 14:17Quando si entra in un regime di ospedalizzazione, è possibile uscirne con la faccia trapiantata, come nel caso di questa signora. Molti medici, oggi, sono ridotti a pericolosi "apprendisti stregoni", e i risultati della scienza presentati come prodotti di arti magiche.
Personalmente ritengo si tratti di uno scherzo della medicina, un gioco della scienza. Un esperimento in cui è finita in mezzo la solita cavia, e che ha anche un certo valore pubblicitario. Una faccia trapiantata è un mostro figlio della scienza medica: gli stessi sogni sottolineati, ormai due secoli fa, da Mary Shelley.
Un argomento forse qui più fecondo potrebbe essere sollevato da una domanda di questo tipo: fino a che punto l'uomo è cosciente del proprio volto? Un occhio, come è noto, non può guardare se stesso. L'uomo moderno conosce gli specchi e la fotografia, e i ritratti, senza i quali dobbiamo affidarci agli specchi d'acqua (e non è un caso che il mito ci presenti Narciso, morto dopo aver visto se stesso riflesso): in ogni caso, la percezione che abbiamo di noi stessi non passa per il nostro stesso volto, il quale è semmai conoscibile attraverso i volti degli altri. Il nostro volto è quasi un "affare altrui".
Vai dalla tipa a cui hanno trapiantato il volto e spiegale tutte queste belle cose. Fallo guardandola negli occhi. Poi torna qua e ne riparliamo.
Io sono una sostenitrice dell’approccio culturale. Mi diverto. Gioco il mio ruolo di fashion-victim acida sparando sentenze dall’alto. Ma lo faccio in determinati thread. Quando parlo di determinati argomenti. Fingo eccessivo disgusto per un abbinamento sbagliato o un çul0 peloso. Mi piace dissertare animatamente con ironia su colonne sonore per incontri hot e tagli di capelli che guaaavda-pvopvio-non-viesco-a-guavdavlo! Ma è un gioco su argomenti su cui si può solo giocare. Mai e poi mai mi permetterei di giocare, di ostentare approccio culturale sul viso sfigurato di una donna e sul suo dolore. Perché è di questo che si sta parlando. Se poi volete aprire un thread provocatorio, ironico e colto sull’importanza del volto nei rapporti umani, per carità, va benissimo, ma per favore scindiamolo dall’esperienza drammatica e dolorosa di questa donna.
Qui c'è gente che dà un significato importante al termine "cultura".
Se poi voi vi volete beare della vostra ignoranza, associando termini come colto - provocatorio - ironico, come qui è stato fatto, affari vostri.
Non ho capito: voi due (donne) vorreste evitare qualsiasi approccio approfondito su questo tema, solo perchè c'è quella disgraziata di mezzo, la quale, ipoteticamente, potrebbe aversene a male o soffrirne, già com'è immersa nel suo dolore? Al contrario, io penso che proprio perchè si tratti di un fatto delicato, sia necessario parlarne.
Se poi voi vi volete beare della vostra ignoranza, associando termini come colto - provocatorio - ironico, come qui è stato fatto, affari vostri.
Non ho capito: voi due (donne) vorreste evitare qualsiasi approccio approfondito su questo tema, solo perchè c'è quella disgraziata di mezzo, la quale, ipoteticamente, potrebbe aversene a male o soffrirne, già com'è immersa nel suo dolore? Al contrario, io penso che proprio perchè si tratti di un fatto delicato, sia necessario parlarne.
Non avevo bisogno di conferme mostrillo ma è come se tu me le avessi date. Vitellozzo era fuori luogo. La provocazione, il filosofeggiare, l'attacco indiretto che hai fatto nei miei confronti non c'entravano assolutamente niente.
E comunque Vitellozzo fai tanto l'amore oggi che ti fa solo bene...
Ma con te è inutile tentare di parlare. Parli un'altra lingua.
Non stavamo parlando di casi qualsiasi. Stavamo parlando di un caso specifico di una signora specifica. Non c'era nulla da concettualizzare. La democrazia dei sentimenti la conosci solo tu. Si stava anche parlando di dolore qui. Non penso affatto di aver mancato di tatto e rispetto nei confronti di nessuno. Casomai la mancanza di rispetto c'è stata nei miei confronti, si questa volto lo dico e lo ridico.
Ma tu intanto fregatene e continua a parlare di aria fritta....
E comunque Vitellozzo fai tanto l'amore oggi che ti fa solo bene...
Ma con te è inutile tentare di parlare. Parli un'altra lingua.
Non stavamo parlando di casi qualsiasi. Stavamo parlando di un caso specifico di una signora specifica. Non c'era nulla da concettualizzare. La democrazia dei sentimenti la conosci solo tu. Si stava anche parlando di dolore qui. Non penso affatto di aver mancato di tatto e rispetto nei confronti di nessuno. Casomai la mancanza di rispetto c'è stata nei miei confronti, si questa volto lo dico e lo ridico.
Ma tu intanto fregatene e continua a parlare di aria fritta....
Non ha senso badilarsi cosi', il ragionamento "io ho ragione e tu ha torto", per quanto profondamente argomentato, porta a un radicalizzarsi e non a una discussione costruttiva.
Sinceramente io metto in dubbio la finalita' etico-sociale della pubblicizzazione smodata e spudorata che e' stata fatta dai mezzi di informazione e dalle autorita' sanitarie: sbandierando ai quattro venti questa "magia" non vanno un po' a puttane tutti i discorsi sul "restituire una vita sociale" a quella povera donna? Per il resto della vita, oltre all'indubbio contraccolpo psicologico di avere addosso la bocca e il naso di un estraneo, e' stata data in pasto alla stampa per quelli che, nella mia personalissima opinione, sono esclusivamente scopi promozionali e pubblicitari. Invece che sbattere il FENOMENO in prima pagina potevano fare una cosa un poco piu' discreta, senza diffondere dettagli inutili e pubblicando semplicemente delle foto della parte interessata dall'intervento, non sarebbe cambiato nulla ai fini della pura divulgazione per "sentirsi piu' sicuri nel farsi mettere i ferri addosso".
E invece no, la folle corsa promozionale e mediatica non deve mai conoscere ostacoli, qualsiasi soggetto diventa una potenziale vittima da immolare all'autocelebrazione.
Aspetto trepidante di vedere la povera donna tra qualche mese a fare la sua bella comparsata da Magalli e gli opuscoli pubblicitari della clinica dei miracoli con degli slogan a effetto "Ti trapiantiamo anche il çul0".
Oggi come non mai sono contento di avere questo bel pulsante sul telecomando.

Sinceramente io metto in dubbio la finalita' etico-sociale della pubblicizzazione smodata e spudorata che e' stata fatta dai mezzi di informazione e dalle autorita' sanitarie: sbandierando ai quattro venti questa "magia" non vanno un po' a puttane tutti i discorsi sul "restituire una vita sociale" a quella povera donna? Per il resto della vita, oltre all'indubbio contraccolpo psicologico di avere addosso la bocca e il naso di un estraneo, e' stata data in pasto alla stampa per quelli che, nella mia personalissima opinione, sono esclusivamente scopi promozionali e pubblicitari. Invece che sbattere il FENOMENO in prima pagina potevano fare una cosa un poco piu' discreta, senza diffondere dettagli inutili e pubblicando semplicemente delle foto della parte interessata dall'intervento, non sarebbe cambiato nulla ai fini della pura divulgazione per "sentirsi piu' sicuri nel farsi mettere i ferri addosso".
E invece no, la folle corsa promozionale e mediatica non deve mai conoscere ostacoli, qualsiasi soggetto diventa una potenziale vittima da immolare all'autocelebrazione.
Aspetto trepidante di vedere la povera donna tra qualche mese a fare la sua bella comparsata da Magalli e gli opuscoli pubblicitari della clinica dei miracoli con degli slogan a effetto "Ti trapiantiamo anche il çul0".
Oggi come non mai sono contento di avere questo bel pulsante sul telecomando.

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1° Se si parla di un argomento non si può pretendere di svilirne la forma mediante il quale veicolarlo altrimenti attacco a scrivere in dialetto.
2° Qualificare una persona come "filosofo", perché conduce un ragionamento logico ma complesso, non lo trovo sinceramente condivisibile.
3° La storia sul Cottolengo era pesante e poteva urtare la sensibilità di talun*, ma personalmente ne ho riso (aggià è vero che sono un fottuto nichilista).
4° Vitellozzo sta sul çul° perché non parla per luoghi comuni e per sentito dire...poi dopo possiamo ricamarci sopra accuse reciproche di stampo prettamente nazional-borghese, ma così stanno le cose.
2° Qualificare una persona come "filosofo", perché conduce un ragionamento logico ma complesso, non lo trovo sinceramente condivisibile.
3° La storia sul Cottolengo era pesante e poteva urtare la sensibilità di talun*, ma personalmente ne ho riso (aggià è vero che sono un fottuto nichilista).
4° Vitellozzo sta sul çul° perché non parla per luoghi comuni e per sentito dire...poi dopo possiamo ricamarci sopra accuse reciproche di stampo prettamente nazional-borghese, ma così stanno le cose.
Oh Bucaiola! Tu mi tradisci! Tu dici "VENGO!" e invece tu pisci!
no,
mi va bene che la discussione vada avanti
ma vorrei che si evitassero battute e commenti cinici nei confronti di ciò che è successo a questa donna. non mi va di sentir parlare di nuovo frankenstain e simili.tutto qui
E anche tu, con la battuta sul cottolengo, non mi sembra che sia partito da un livello culturale molto elevato..
e cmq non voglio bloccare la discussione
ed è per questo che ho aperto un nuovo thread, in maniera frettolosa e molto probabilmente sbagliando il topic. sinceramente questo spunto mi interessa, ma vorrei parlarne in altra sede
mi va bene che la discussione vada avanti
ma vorrei che si evitassero battute e commenti cinici nei confronti di ciò che è successo a questa donna. non mi va di sentir parlare di nuovo frankenstain e simili.tutto qui
Dicendo che il suo è approccio culturale… che significato da al termine cultura?
E anche tu, con la battuta sul cottolengo, non mi sembra che sia partito da un livello culturale molto elevato..
Non era una critica né un modo per bloccare la discussione, solo contestualizzarla e renderla una quastione più umana e meno un fatto mentale (e ripeto, non ho nulla contro certe discussioni, ma c’è modo e modo)
L’atteggiamento che ho riscontrato in questa discussione mi fa tanto pensare al fatto che se voi foste chirurghi e non filosofi, avendo dei bisturi fra le mani vi mettereste a fare esperimenti, magari anche sofisticati sul viso di questa donna, fregandovene del fattore umano. E questo mi ha sinceramente dato fastidioVitellozzo_ ha scritto: 14/02/2006, 14:26Non ho capito: voi due (donne) vorreste evitare qualsiasi approccio approfondito su questo tema, solo perchè c'è quella disgraziata di mezzo, la quale, ipoteticamente, potrebbe aversene a male o soffrirne, già com'è immersa nel suo dolore? Al contrario, io penso che proprio perchè si tratti di un fatto delicato, sia necessario parlarne.
e cmq non voglio bloccare la discussione
ed è per questo che ho aperto un nuovo thread, in maniera frettolosa e molto probabilmente sbagliando il topic. sinceramente questo spunto mi interessa, ma vorrei parlarne in altra sede
Vitellozzo ha scritto: 13/02/2006, 14:17Un argomento forse qui più fecondo potrebbe essere sollevato da una domanda di questo tipo: fino a che punto l'uomo è cosciente del proprio volto? Un occhio, come è noto, non può guardare se stesso. L'uomo moderno conosce gli specchi e la fotografia, e i ritratti, senza i quali dobbiamo affidarci agli specchi d'acqua (e non è un caso che il mito ci presenti Narciso, morto dopo aver visto se stesso riflesso): in ogni caso, la percezione che abbiamo di noi stessi non passa per il nostro stesso volto, il quale è semmai conoscibile attraverso i volti degli altri. Il nostro volto è quasi un "affare altrui".
Ultima modifica di mostrillo il 15/02/2006, 9:18, modificato 1 volta in totale.
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Non ho tempo per rispondere in modo articolato e comunque ripeterei cose già dette, in generale avete tutti una bella fetta di ragione, e non è per fare l'ecumenico.
Colgo l'occasione per difendere a spada tratta Vitellozzo. Si deve scherzare ed ironizzare su tutto, soprattutto sulla morte, sulle malattie ecc.
Oppure, non facciamo più satira sulla madre di Berlusconi, perché poverina è una vecchietta e tra poco morirà.
Oppure, non diciamo più barzellette su tutti i Papi, perché poverini sono sempre dei vecchietti che tra poco moriranno.
Oppure, non facciamo più le battutacce sugli ebrei, perché poverini c'è stato l'olocausto.
E finiamo a divertirci con la satira nazista del Bagaglino: prendiamo in giro uno perché è un tappo, l'altro perché è uno spilungone, gli tiriamo una torta in faccia, nessuno si offende più di tanto e andiamo a casa felici.
Quando morirò, voglio scritto sulla mia lapide: McA says: fuck you!.
Colgo l'occasione per difendere a spada tratta Vitellozzo. Si deve scherzare ed ironizzare su tutto, soprattutto sulla morte, sulle malattie ecc.
Oppure, non facciamo più satira sulla madre di Berlusconi, perché poverina è una vecchietta e tra poco morirà.
Oppure, non diciamo più barzellette su tutti i Papi, perché poverini sono sempre dei vecchietti che tra poco moriranno.
Oppure, non facciamo più le battutacce sugli ebrei, perché poverini c'è stato l'olocausto.
E finiamo a divertirci con la satira nazista del Bagaglino: prendiamo in giro uno perché è un tappo, l'altro perché è uno spilungone, gli tiriamo una torta in faccia, nessuno si offende più di tanto e andiamo a casa felici.
Quando morirò, voglio scritto sulla mia lapide: McA says: fuck you!.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
hai troppa ragione McA
se nn si sdrammatizzano situazioni così parlandone anke, non solo ma anke, in modo leggero allora dovremmo fornirci tutti di sparachiodi e rivolgerlo verso le nostri parti basse (le donne utilizzino altro).
se nn si sdrammatizzano situazioni così parlandone anke, non solo ma anke, in modo leggero allora dovremmo fornirci tutti di sparachiodi e rivolgerlo verso le nostri parti basse (le donne utilizzino altro).
Infatti se ne stava parlando con tutta tranquillità. Senza farci prendere dall'inutile compassione, poi arriva il Vitellozzo a cercare di fare la paternale, probabilmente se guardo bene ha fatto anche la paternale e ha tentato di filosofeggiare pure nel thread in cui si parlava di biancheria intimo...
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Paternale?Neuz ha scritto: 16/02/2006, 14:31Infatti se ne stava parlando con tutta tranquillità. Senza farci prendere dall'inutile compassione, poi arriva il Vitellozzo a cercare di fare la paternale, probabilmente se guardo bene ha fatto anche la paternale e ha tentato di filosofeggiare pure nel thread in cui si parlava di biancheria intimo...
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[OT]a mio modo di vedere molti interventi di vitellozzo hanno un taglio alla Jorge da Burgos, da qui probabilmente l'idea dell' "adesso vi insegno", aldilà dei contenuti espressi. credo che questa forma espressiva desueta crei parecchi problemi a chi cerca di instaurare una discussione, ma basta tenerlo presente e l'ostacolo è pressochè superato.[/OT]