Cremonapalloza Forum

Beh indubbio che l'europa abbia radici cristiane, radici cristiane dalle quali la modernita' deve emanciparsi. Le radici cristiane sono il bagaglio del mito, della credenza, della morale, delle paure, dell'oscurantismo. La tecnica ci ha permesso di guardare il cielo con una lente, la tecnica demolira' le religioni (a mazzate).

Complimenti Sdrof per la lettera sulla provincia, tutto il resto e' noia.

La religione cattolica, per quanto castrante, è l'unica soluzione alle crescenti lacune morali di questa nostra società, che vede "l'emancipazione" soltanto come sopraffazione del più debole. Corrono tempi debosciati, l'unica autorità morale che, per ora, riesce ancora a imbrigliare l'animale uomo è la Chiesa. Il giorno che "i proprietari dei suv" non crederanno più, probabilmente, arriveranno a stuprare i propri consanguinei. Questa società non può ancora permettersi l'agnosticismo (l'ateismo è paradossalmente un azzardo pari alla fede).

Questa società abbisogna solo di ordine: come ogni società del ventre.

Prostataingrossata ha scritto: ↑27/12/2006, 12:11Questa società non può ancora permettersi l'agnosticismo (l'ateismo è paradossalmente un azzardo pari alla fede).

Non sono certo tu dica sul serio. Comunque, anche se scherzi, in realtà per quanto io sia ateo quello che dici mi trova in parte d'accordo: non sono nè l'illuminazione delle menti nè nuove è più alte visioni del mondo che in questi tempi stanno portando a dissoluzione la dimensione comunitaria della fede, ma un modello di vita completamente basato sull'utilitarismo, che ha in sè sia i pregi che i difetti della modernità e del mondo contemporaneo.
Il punto è che la mentalità dell'utile ha già vinto, rispetto a essa indietro non si torna. "Libertà" e "utilità" sono per ora le parole d'ordine del nostro tempo, nel bene e nel male. Se la Chiesa saprà pronunciarle cristianamente allora potrà sopravvivere e forse essere persino utile socialmente, sennò scomparirà nel chiuso delle piccole comunità di fanatici dopo aver creato conflitti sociali a volontà.

Preminentemente mi identifico nelle posizioni empiriste prima di tutto, dopo di che ho una sovrastruttura utilitarista e infine odoro di positivismo, se non fosse cosi' correrei nudo urlando "Sono Napoleone!" e avrei una casa come quella di D'Annunzio.

Tutti mi esortano a guardare il bosco, a crearmi metafisiche e segoni, la metafisica e' morta e il pensiero deve avere un'influenza concreta sul reale altrimenti la filosofia e' aria per bocche da sfamare.

Beh, non vorrei che credessi che io propongo una valutazione intrinsecamente negativa del nostro tempo e della sua mentalità, anzi. Vedo pregi e difetti.
Anche per questo ero contrario, nella conversazione di qualche sera fa, a parlare del capitalismo come di una forma di sfruttamento.

Posto qui dopo tanti anni perché la serata non è un semplice concerto.