Burka

L' amata/odiata città ... i fatti, i personaggi e i luoghi che la rendono un esperimento sociale ...
cudiel

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e fanno bene, perchè non è il caso di far incazzare le ragazze che vogliono andare al concerto palpandole in cerca di chissà cosa.
ma se un poliziotto uomo deve perquisire una sospetta dopo un fatto grave non si farà certo problemi perchè è donna, anzi. allo stesso modo Kappo non si farà problemi a fare una respirazione bocca a bocca ad una donna islamica se questo è necessario per salvarle la vita e non ci sono donne competenti nei paraggi, giusto?
ma è così difficile capirsi? a me sembra di fare esempi chiari.

quindi: le tradizioni, i precetti religiosi e le convinzioni di ognuno vanno tenute in debita considerazione, ma in base alla gravità della situazione possono essere temporaneamente accantonate.
una donna che porta il figlio all'asilo e ritiene di dover indossare un abito che ne copra il volto è libera di farlo, a meno che questo non costituisca pericolo per lei o per altre persone e non vedo che cacchio di pericolo ci fosse nella moglie dell'imam che ha accompagnava il figlio a scuola prima di andare in tribunale ad assistere al processo del marito.
a parte il pericolo che vogliono farci credere si annidi nelle persone di religione islamica, per il fatto di essere islamiche.

p.s.: ah, Kappo, guarda che le maestre dell'asilo facevano sollevare il burka alla mamma per accertarsi che fosse lei quando andava a prendere il figlio (è il minimo), e lei lo faceva senza problemi.
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Kappo
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Iscritto il: 03/12/2004, 7:18

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Allora... sicuramente ciò che è successo a CR è più dovuto ad una "bega di paese" che non ad un vero e proprio senso di rispetto della legge....
Parlando con gli altri soccorritori, mi hanno raccontato che c'è stato un caso di una donna musulmana caduta dalle scale. Questa non indossava il burqa, bensì una normalissima tuta da ginnastica. Purtroppo, come spesso accade, l'equipaggio dell'ambulanza era formato da soli uomini. Il marito della donna ha permesso che la donna fosse caricata in barella, non ha permesso una prima valutazione delle effettive condizioni della donna (frattura ad un braccio e ad una gamba, ma che sono state riscontrate SOLO in ospedale) e quindi non ha permesso ai soccorritori di immobilizzare correttamente gli arti  lesionati. Non solo, giunti al PS non ha permesso a nessuno di avvicinarsi alla moglie finchè non è stata disponibile un medico donna, nonostante i lamenti della moglie.
Di fronte alla legge, se sei un soccorritore, quindi un pubblico ufficiale (anche se volontario) devi operare al meglio per garantire la sopravvivenza del paziente. Poniamo che nel muovere la donna, non correttamente immobilizzata, l'osso fratturato andasse a ledere un vaso importante (può succedere, per esempio, in caso di frattura del femore, con l'arteria femorale) provocando il decesso della paziente. Alla legge non gli frega nulla della religione, in un caso di questo tipo si procederebbe d'ufficio (senza la necessità di denuncia da parte del marito o dei parenti) con un'indagine per omicidio colposo. Ad essere condannato, per un preconcetto di una religione straniera, e solo per una mia passione nel far del bene al prossimo, scusami tanto, ma mi girerebbero e non poco i maroni...
Di contro, facendo le cose come vanno fatte, minimo minimo, ci rimedierei un alterco con la famiglia della donna...
Mi dirai "Ma allora chi te lo fa fare?"....
La risposta è complessa....
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
cudiel

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sapete che c'è? ho cambiato idea.
nel senso che avete ragione, la legge è la legge.
non ci si può indignare perchè qualcuno non la rispetta o la modifica a suo piacimento, e poi dimostrare la stessa parzialità su altre leggi che ci danno fastidio.

ho pensato al caso di un tizio, amico di un mio ex collega, testimone di Geova, che si è fatto due anni di galera, negli anni '70, per aver disertato il servizio di leva.
egli, come altri suoi confedeli, disertò perchè la sua religione gli impediva di usare armi.
c'era una legge che lo obbligava a farlo, scelse di non rispettarla, ne accettò le conseguenze.

ho riletto l' Apologia di Socrate e Critone... Socrate accettò la sentenza dei suoi concittadini, pur ritenendola ingiusta, perchè non rispettarla avrebbe significato screditare soprattutto se stesso e la propria intera vita di ateniese.
sarebbe stato ingiusto non rispettare una sentenza, per quanto sgradita (la condanna a morte), solo perchè era contraria a lui, quando per tutta la sua esistenza aveva rispettato ed elogiato quella legge e quelle sentenze, quel popolo e quella città che ora lo condannava.

naturalmente continuo a considerare la legge merito del thread, e soprattutto l'applicazione specifica, estremamente stupida.