quindi, perchè non miglior film ? e perchè se vince un già premio ne vince anche degli altri ?
x pme mika è gizto
Oggi sono felice perché...
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Tra poco torna il festival di animazione nederlandese e mercoledì ho un masterclass con lui!.Eta. ha scritto: ↑11/06/2011, 18:57E mi sono appena ricordata di un big che non mi rivedevo da un po', Bill Plympton, guardate questi!
Peraltro proprio settimana scorsa parlavo di egli con fervore.
Lo scodinzolare.
Questa non so dove postarla.
Non ha senso aprire un nuovo topic.
Diciamo che la metto qui, perché sono felice di aver riso tantissimo stamattina e di avere una storia nuova per quando sarò vecchio.
Stamattina dramma.
Rincoglionito dagli antistaminici non sento la sveglia e mi devo fiondare fuori casa senza colazione.
Devo fare metano.
Sono ottimista, quindi ottimizzo.
Bevo il caffè mentre faccio metano.
Vado a incominciare.
___________________________
Ore 6: caffè & metano
In piedi alle 6.
Stamattina mi sono svegliato con la schiena che gridava vendetta a tutto l’Olimpo, le spalle disarticolate e gli addominali non pervenuti.
Forever young ’sto c@xxo.
Che poi, “svegliato”… Diciamo che il mio involucro esterno si è messo in moto, in qualche maniera.
Per evitare di addormentarmi con la faccia sul clacson ai 150 all’ora, ho dovuto giocare il jolly “caffè dal metanaio”.
Ora, dovete sapere che il bar del metanaio fonda le sue fortune sul fatto che una delle due bariste fa il caffè praticamente nuda.
(La Barista Nuda ha una collega: la Barista Vestita.)
Ciò rende il bar del metanaio una specie di country club a esclusivo appannaggio maschile.
Stamattina, per festeggiare una minigonna da denuncia, c’era tutta la squadra di Manzi Estintori («Per prevenire e combattere incendi ed infortuni») in divisa da gran parata.
Fase uno.
Entro con Tizio X.
Ordiniamo contemporaneamente: «Caffè! Caffè lungo!».
Barista Nuda: «Yesss! Avete sentito? Sono internazionale!».
Io, che sono linguista, dalla pronuncia, evinco un master da bartender a Birmingham.
Lei, non paga, insiste: «Adesso ve lo dico anche in francese».
Segue un lungo momento di silenzio in cui, evidentemente nell’imbarazzo della scelta tra i molteplici idiomi che padroneggia, cerca di trovare il file francese.
Barista Nuda s’illumina: «Hola!».
Applauso dei manzi di Manzi al bancone.
Qui ero già felice.
Fase due.
Entra un gruppo di cinque persone.
Tra i 23 e i 60 anni.
Con cravatte troppo belle per essere agenti immobiliari.
Con troppo gel per essere bancari.
Decido che sono generici rappresentanti.
Il ventitreenne è proprio bello.
Baffetto.
Occhio malandrino.
Tipo che io stesso sono indeciso se chiedere a lei se effettivamente la marca del perizoma che leggo attraverso la gonna è proprio quella, o chiedere a lui se i baffi sono impomatati o brillano di luce propria.
Modalità “people watcher” on.
Osservo l’evolversi della danza di accoppiamento che, sento, sta per avvenire.
(Nella mia testa, l’Aria sulla quarta corda, il secondo movimento della Suite orchestrale n. 3 in Re maggiore, di Johann Sebastian Bach. Per voi, che siete ignoranti, la sigla di Quark).
Lei guarda lui.
Lui guarda lei.
Lei con sguardo d’insieme.
Lui come se oggi avesse l’interrogazione sull’apparato riproduttore femminile e dovesse dare l’ultima ripassata.
Lui esce.
Con un ultimo guizzo, lei gli sfila le mutande con lo sguardo.
Barista Nuda a Barista Vestita: «Ah però, carino Zorro!» (ricordiamo il baffetto catarifrangente).
Barista Vestita: «Aaah, ma allora lo conosci, sai già come si chiama!».
Ecco. Qui realizzo repentinamente che se fai caffè nuda questo non ti rende necessariamente più imbecille della tua collega.
L’imbecillità è transculturale, translavorativa e transabbigliamento.
Per trattenere una risata il cui rinculo mi avrebbe scagliato direttamente al casello Brescia Centro, il mio corpo si circonda di un’aura energetica da Super Sayan.
Loro lo avvertono.
Si sentono in dovere di coinvolgermi.
Nuda mi guarda e sorride.
Vestita mi dice: «Ma scusa, se uno chiama il figlio Oceano, un altro non lo può chiamare Zorro?».
Stupito dall’apertura di vedute di Vestita e compiaciuto del riferimento culturale di Nuda, decido che posso parlare: «Be’, dai, Zorro era impossibile: non aveva la maschera. Al massimo si sarà chiamato Don Diego».
Un velo scende sui loro occhi.
Capisco di aver sbagliato tutto.
Io e la mia dannata fiducia nel genere umano.
Barista Vestita: «Cosa c’entra Maradona?».
Sʙᴀᴍ.
Casello Brescia Centro.
Non ha senso aprire un nuovo topic.
Diciamo che la metto qui, perché sono felice di aver riso tantissimo stamattina e di avere una storia nuova per quando sarò vecchio.
Stamattina dramma.
Rincoglionito dagli antistaminici non sento la sveglia e mi devo fiondare fuori casa senza colazione.
Devo fare metano.
Sono ottimista, quindi ottimizzo.
Bevo il caffè mentre faccio metano.
Vado a incominciare.
___________________________
Ore 6: caffè & metano
In piedi alle 6.
Stamattina mi sono svegliato con la schiena che gridava vendetta a tutto l’Olimpo, le spalle disarticolate e gli addominali non pervenuti.
Forever young ’sto c@xxo.
Che poi, “svegliato”… Diciamo che il mio involucro esterno si è messo in moto, in qualche maniera.
Per evitare di addormentarmi con la faccia sul clacson ai 150 all’ora, ho dovuto giocare il jolly “caffè dal metanaio”.
Ora, dovete sapere che il bar del metanaio fonda le sue fortune sul fatto che una delle due bariste fa il caffè praticamente nuda.
(La Barista Nuda ha una collega: la Barista Vestita.)
Ciò rende il bar del metanaio una specie di country club a esclusivo appannaggio maschile.
Stamattina, per festeggiare una minigonna da denuncia, c’era tutta la squadra di Manzi Estintori («Per prevenire e combattere incendi ed infortuni») in divisa da gran parata.
Fase uno.
Entro con Tizio X.
Ordiniamo contemporaneamente: «Caffè! Caffè lungo!».
Barista Nuda: «Yesss! Avete sentito? Sono internazionale!».
Io, che sono linguista, dalla pronuncia, evinco un master da bartender a Birmingham.
Lei, non paga, insiste: «Adesso ve lo dico anche in francese».
Segue un lungo momento di silenzio in cui, evidentemente nell’imbarazzo della scelta tra i molteplici idiomi che padroneggia, cerca di trovare il file francese.
Barista Nuda s’illumina: «Hola!».
Applauso dei manzi di Manzi al bancone.
Qui ero già felice.
Fase due.
Entra un gruppo di cinque persone.
Tra i 23 e i 60 anni.
Con cravatte troppo belle per essere agenti immobiliari.
Con troppo gel per essere bancari.
Decido che sono generici rappresentanti.
Il ventitreenne è proprio bello.
Baffetto.
Occhio malandrino.
Tipo che io stesso sono indeciso se chiedere a lei se effettivamente la marca del perizoma che leggo attraverso la gonna è proprio quella, o chiedere a lui se i baffi sono impomatati o brillano di luce propria.
Modalità “people watcher” on.
Osservo l’evolversi della danza di accoppiamento che, sento, sta per avvenire.
(Nella mia testa, l’Aria sulla quarta corda, il secondo movimento della Suite orchestrale n. 3 in Re maggiore, di Johann Sebastian Bach. Per voi, che siete ignoranti, la sigla di Quark).
Lei guarda lui.
Lui guarda lei.
Lei con sguardo d’insieme.
Lui come se oggi avesse l’interrogazione sull’apparato riproduttore femminile e dovesse dare l’ultima ripassata.
Lui esce.
Con un ultimo guizzo, lei gli sfila le mutande con lo sguardo.
Barista Nuda a Barista Vestita: «Ah però, carino Zorro!» (ricordiamo il baffetto catarifrangente).
Barista Vestita: «Aaah, ma allora lo conosci, sai già come si chiama!».
Ecco. Qui realizzo repentinamente che se fai caffè nuda questo non ti rende necessariamente più imbecille della tua collega.
L’imbecillità è transculturale, translavorativa e transabbigliamento.
Per trattenere una risata il cui rinculo mi avrebbe scagliato direttamente al casello Brescia Centro, il mio corpo si circonda di un’aura energetica da Super Sayan.
Loro lo avvertono.
Si sentono in dovere di coinvolgermi.
Nuda mi guarda e sorride.
Vestita mi dice: «Ma scusa, se uno chiama il figlio Oceano, un altro non lo può chiamare Zorro?».
Stupito dall’apertura di vedute di Vestita e compiaciuto del riferimento culturale di Nuda, decido che posso parlare: «Be’, dai, Zorro era impossibile: non aveva la maschera. Al massimo si sarà chiamato Don Diego».
Un velo scende sui loro occhi.
Capisco di aver sbagliato tutto.
Io e la mia dannata fiducia nel genere umano.
Barista Vestita: «Cosa c’entra Maradona?».
Sʙᴀᴍ.
Casello Brescia Centro.
Ultima modifica di baol il 19/03/2014, 13:55, modificato 1 volta in totale.
...it's only your mind, you know...
L'uomo capisce tutto.
Tranne le cose perfettamente semplici.
errare è umano, correggere lecito, cliccare invia prima d’aver ricontrollato è ma porca tr°i@ che figura di m.rd@.
L'uomo capisce tutto.
Tranne le cose perfettamente semplici.
errare è umano, correggere lecito, cliccare invia prima d’aver ricontrollato è ma porca tr°i@ che figura di m.rd@.
e non tornare più, cafone!
“Condividere saperi, senza fondare poteri”
Primo Moroni
Primo Moroni
Grande Baol, mi hai fatto veramente ridere.
La violenza dell'Italia è sempre incredibile.
Chissà che cosa avranno pensato le due.
Magari si stanno documentando su Zorro.
La violenza dell'Italia è sempre incredibile.
Chissà che cosa avranno pensato le due.
Magari si stanno documentando su Zorro.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
Io con questa scena ci vinco il prossimo DESICA....Grazie Baol!!
Per tua fortuna c'è un altro metanaio a Cremona... o hai abbastanza faccia di chiulo per ripresentarti?
No aspetta, cosa lo sto chiedendo a fare.
No aspetta, cosa lo sto chiedendo a fare.
Tranquillo, penso a tutto io
Dicono di me: "un rompicoglioni fuori scala, un vero professionista della noia". Siete avvisati.
Non è una frisona
Dicono di me: "un rompicoglioni fuori scala, un vero professionista della noia". Siete avvisati.
Non è una frisona
Oggi sono felice perché tifare per il Milan è sempre la cosa più bella del mondo.
L'ultima domenica ne è stata l'ennesima conferma, ma non tanto per il derby vinto.
Uno striscione, efficace, diretto, inappuntabile, senza traccia di minacce né vendette.
L'ultima domenica ne è stata l'ennesima conferma, ma non tanto per il derby vinto.
Uno striscione, efficace, diretto, inappuntabile, senza traccia di minacce né vendette.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
Oggi sono felice perché ho scoperto nome e cognome del regista di uno dei peggiori film che io abbia mai visto, forse il peggiore, regista che abilmente (forse sapendo, dentro di sé, di aver prodotto uno dei peggiori film del mondo, forse il peggiore) si celava sotto pseudonimo.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
John Felice DiLuglio?McA ha scritto: ↑28/05/2014, 14:00Oggi sono felice perché ho scoperto nome e cognome del regista di uno dei peggiori film che io abbia mai visto, forse il peggiore, regista che abilmente (forse sapendo, dentro di sé, di aver prodotto uno dei peggiori film del mondo, forse il peggiore) si celava sotto pseudonimo.
Non capisco il tuo post, Damiano Damiani si era firmato.McA ha scritto: ↑28/05/2014, 14:00Oggi sono felice perché ho scoperto nome e cognome del regista di uno dei peggiori film che io abbia mai visto, forse il peggiore, regista che abilmente (forse sapendo, dentro di sé, di aver prodotto uno dei peggiori film del mondo, forse il peggiore) si celava sotto pseudonimo.
Tranquillo, penso a tutto io
Dicono di me: "un rompicoglioni fuori scala, un vero professionista della noia". Siete avvisati.
Non è una frisona
Dicono di me: "un rompicoglioni fuori scala, un vero professionista della noia". Siete avvisati.
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leggo solo ora il tuo post e non avevo visto la fotografia della curva.........orgoglioso più che mai!!!!
(anche se cmq la curva del milan in generale non mi piace, dopo la fossa dei leoni non c'è più stata una vera curva)
Oggi sono felice perché mi sono tolto un peso: ho svelato a mia madre la genesi di McA.
Tale soprannome nacque nell'aprile 1997; avevo glissato per oltre diciassette lunghi anni.
Tale soprannome nacque nell'aprile 1997; avevo glissato per oltre diciassette lunghi anni.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
Oggi sono felice perché ieri sera era il 21 dicembre 1989 o giù di lì.
Ho giocato a Duck Hunt su Nintendo con la pistola Zapper. Grazie Corey!
Ho giocato a Duck Hunt su Nintendo con la pistola Zapper. Grazie Corey!
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
quasi 5 anni dopo, ho un nuovo telefono intelligente
“Condividere saperi, senza fondare poteri”
Primo Moroni
Primo Moroni
Da domenica sera siamo felici perché l'Italia è campione d'Europa di calcio, dopo un Euro 2020 in cui abbiamo espresso un gioco raramente così d'attacco nella storia della Nazionale, una Nazionale di pochi fenomeni ma dal collettivo coeso in maniera straordinaria, senz'altro frutto di un lavoro magistrale dell'allenatore Roberto Mancini e dello staff tecnico, che è praticamente la Sampdoria dei primi anni Novanta (Fausto Salsano, Attilio Lombardo, Chicco Evani, Giulio Nuciari e il nostro Gianluca Vialli).
Tra i pochi fenomeni nella rosa c'è senz'altro il portiere, ahimè non più rossonero, Gianluigi Donnarumma, che, soprattutto con i rigori parati nelle due partite decisive, la semifinale contro la Spagna e la finale contro l'Inghilterra, ha portato a casa il premio come miglior giocatore della competizione. Splendido il fatto che Gigio abbia ammesso di non aver esultato dopo la parata decisiva perché non aveva capito di aver appena sigillato la vittoria.
Anche il figlio d'arte Federico Chiesa si è distinto per aver giocato un Europeo strepitoso, ma sono andati bene davvero tutti quanti, da Insigne a Jorginho, da Barella a Pessina (idolo), dai vecchi Bonucci e Chiellini (annullato Lukaku nei quarti di finale contro il Belgio) al grande Spinazzola (purtroppo infortunatosi). Il ruolo dove continuiamo a non trovare il grande giocatore è il centravanti, quello che fa una barca di gol: il titolare Immobile e il sostituto Belotti si sono sbattuti per la causa, hanno preso botte, hanno fatto da boa, ma non sono riusciti a segnare con continuità.
Secondo me siamo di fronte a una delle più meritate e sacrosante vittorie azzurre in assoluto (nonostante le ultime due partite siano state decise dai tiri dal dischetto), a maggior ragione in un Europeo apparecchiato per agevolare il percorso dell'Inghilterra (che ha giocato sei volte su sette a Wembley).
Sugli inglesi stenderemo un pietoso velo: sintetizzando, si sono comportati malissimo a tutti i livelli (squadra, dirigenti, commentatori tecnici, una certa frangia di tifosi). Andare ancora una volta a spiegare calcio in casa dei sedicenti inventori, mettendo in bacheca un secondo trofeo continentale, che si aggiunge ai quattro mondiali, è stato libidinoso, tanto più che agli inglesi restano solo i ricordi di quell'unico Mondiale, vinto oltre mezzo secolo fa, in casa propria, con un gol che non c'era.
Infine, per i corsi e ricorsi storici: vinciamo gli Europei 2020 in data 11 luglio, cioè lo stesso giorno della vittoria del Mondiale 1982.
FORZA AZZURRI!
Tra i pochi fenomeni nella rosa c'è senz'altro il portiere, ahimè non più rossonero, Gianluigi Donnarumma, che, soprattutto con i rigori parati nelle due partite decisive, la semifinale contro la Spagna e la finale contro l'Inghilterra, ha portato a casa il premio come miglior giocatore della competizione. Splendido il fatto che Gigio abbia ammesso di non aver esultato dopo la parata decisiva perché non aveva capito di aver appena sigillato la vittoria.
Anche il figlio d'arte Federico Chiesa si è distinto per aver giocato un Europeo strepitoso, ma sono andati bene davvero tutti quanti, da Insigne a Jorginho, da Barella a Pessina (idolo), dai vecchi Bonucci e Chiellini (annullato Lukaku nei quarti di finale contro il Belgio) al grande Spinazzola (purtroppo infortunatosi). Il ruolo dove continuiamo a non trovare il grande giocatore è il centravanti, quello che fa una barca di gol: il titolare Immobile e il sostituto Belotti si sono sbattuti per la causa, hanno preso botte, hanno fatto da boa, ma non sono riusciti a segnare con continuità.
Secondo me siamo di fronte a una delle più meritate e sacrosante vittorie azzurre in assoluto (nonostante le ultime due partite siano state decise dai tiri dal dischetto), a maggior ragione in un Europeo apparecchiato per agevolare il percorso dell'Inghilterra (che ha giocato sei volte su sette a Wembley).
Sugli inglesi stenderemo un pietoso velo: sintetizzando, si sono comportati malissimo a tutti i livelli (squadra, dirigenti, commentatori tecnici, una certa frangia di tifosi). Andare ancora una volta a spiegare calcio in casa dei sedicenti inventori, mettendo in bacheca un secondo trofeo continentale, che si aggiunge ai quattro mondiali, è stato libidinoso, tanto più che agli inglesi restano solo i ricordi di quell'unico Mondiale, vinto oltre mezzo secolo fa, in casa propria, con un gol che non c'era.
Infine, per i corsi e ricorsi storici: vinciamo gli Europei 2020 in data 11 luglio, cioè lo stesso giorno della vittoria del Mondiale 1982.
FORZA AZZURRI!
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.
Marcello Volpi, amico di Cremonapalloza, già Torre di Controllo, già SOMS 1908 - Società Operaia di Mutuo Soccorso, da oggi è Sindaco di Torre de' Picenardi!
“Condividere saperi, senza fondare poteri”
Primo Moroni
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