Leggendaria a dir poco, per il mio universo solipsistico, la serata milanese di ieri in quel di Santeria Toscana 31:
Tintoria, il mio podcast preferito, ha ospitato
Maurizio Milani, il mio comico preferito, e io ero lì, a tre metri dal palco, in splendida compagnia di Corbe – batterista dei Losfuocos e professionista della vendita di pigiami e
underwear a Milani medesimo – e con al nostro fianco pure Tiz e Marcella, a cui abbiamo tenuto i succulenti posti davanti.
A cena, Tiz mi indica tre giovani donne cremonesi che non conosco e che si trovano in Santeria ma
non per
Tintoria, bensì in attesa di spostarsi a un concerto altrove; in sala, vengo avvistato e scambio due chiacchiere con Irene, che già accompagnò Rocco Tanica alla presentazione del suo libro che moderai in primavera al Porte Aperte Festival; appena prima che la serata inizi, vado in bagno, busso, è occupato, quando la porta si apre ne esce un «Ciao McA!» pronunciato dal cremonese So, già chitarra degli Hog Wheelers e dei Give Me Back My Cookies. Cremona regna ovunque.
Quando l'uomo che all'anagrafe è Barcellesi Carlo si materializza sul palco, viene giù là sala. Il pubblico, in visibilio, passerà le successive due ore per metà piegato in due dal ridere (il vero fan di
Tintoria sa che più Stefano Rapone ride, più la serata sta spaccando) e per metà in attento ascolto delle storie della comicità dei decenni addietro raccontate dal sig. Milana.
Dopo la spettacolare chiacchierata, comincia un altro spettacolare segmento: il backstage. Il rapper Ghemon, gentilissimo, si mostra grande fan di Maurizio Milani; gli dico che evidentemente siamo persone dai gusti raffinati e gli mostro la
locandina che realizzai per il suo concerto cremonese del 2015; mi risponde che ricorda benissimo quella data, perché la stampa locale lo indicò come
Jigen + Le Forze Del Bene. Gli confermo subito il ricordo (e comunque esiste un
post su Cremonapalloza per tutto).
A Rapone
insubisco il messaggio che Snorky ha mandato a lui e al suo ufficio stampa per (provare a) organizzare a Cremona una presentazione del suo libro; lui ringrazia, dice che è molto preso tra podcast e lavoro in tv con la Gialappa's, mi sembra anche timido.
E pure Daniele Tinti, sempre attorniato da qualcuno che lo loda (tra cui il sottoscritto), conserva un
understatement davvero fico. Lo sommergo di complimenti, lui ringrazia con gli occhi da bravissimo ragazzo. Ago, amico e assistente di Maurizio Milani, cede il telefono a una ragazza per farci fare una foto di gruppo. Lei per sbaglio fa partire un video, nel quale Tinti è immortalato mentre dice: «Sembriamo i Led Zeppelin se non si fossero sciolti».
Nel relax del dopo, ai tavoli del bar, riconosco anche Sandro Cappai, comico sardo a sua volta già ospite di
Tintoria.
La puntata dovrebbe uscire su YouTube a febbraio: così mi ha detto Rapone.
Tutto spaziale e foto caricate nel mio album su Facebook intitolato
Vantarsi, che, neanche a dirlo, è una citazione da Maurizio Milani.
Ciao da McA e da Francesco Caravagli, responsabile relazioni esterne Radio Fujiko.