John Felice DiLuglio ha scritto: ↑06/06/2012, 9:43D.E. S.I.C.A. 6, 10 giugno 2011, ore 23:40.
VAI A CONTROLLARE, KAROL MIO.
D.E. S.I.C.A. 7
Tranquillo, penso a tutto io
Dicono di me: "un rompicoglioni fuori scala, un vero professionista della noia". Siete avvisati.
Non è una frisona
Dicono di me: "un rompicoglioni fuori scala, un vero professionista della noia". Siete avvisati.
Non è una frisona
UHD - Interferenze
Ladri! Rubinetti che si aprono e chiudono, fornelli che si accendono, caffettiere sul gas, tutto rubato da Glicine, ma ci passo sopra perchè avete fatto un bel corto. Ladri! Perchè c'è gente che qui non dice nulla ma altrove sostiene che vi siate arraffati immeritatamente un premio.
El m'è piasìit
Karol Wojtyla Memorial Crew - Bureau
Mi ha ricordato Brazil, uno dei film che amo e solo per questo non può non essermi piaciuto. Sullo sviluppo troppo rapido è già stato detto tutto, inutile aggiungere ovvietà. Buona la recitazione, ma La banda degli onesti vi bagna il naso. Solo perchè dai KWMC mi aspetto l'eccellenza faccio notare alcune piccole sbavature che ad altri avrei perdonato.
La cassa da cui esce la voce nella sala compilazione si vede poi nella sala d'aspetto.
Il modulo viene riposto nell'apposito contenitore piegato in quattro, ma i fogli consultati al momento della stipula del contratto non lo sono.
Sul finale si vedono i moduli compilati con sghiribizzi invece che parole.
El m'è pròpria piasiìt
Gli incensurati di Cabot Cove - Frontali
Plagio da Il meraviglioso mondo di Amelie? No, se proprio, raffinata citazione. Complessivamente il miglior corto, non c'è dubbio, però mi è rimasta la sensazione che gli manchi qualcosa, se mai riuscirò a focalizzare cosa ve lo farò sapere. Il signore che guarda sbigottito il rapimento di Elisa avrebbe meritato un premio come miglior attore involontario. Azzeccatissima la colonna sonora.
El m'è pròpria piasiìt
Colletta 51 - 2012 odissea nello spazio
Tornano i Collettivoa 51 di La promozione, storia banalotta, realizzazione impeccabile ma freddina. Una serie di gag unite da un pretesto debole, alcune riuscite altre meno, qualche calo di ritmo qua e la, si risolleva nel finale grazie ad una battuta facile, ma efficace. Non ho colto il nesso con il tema dato.
El m'è mìia piasìit tròp
La Settima Arte - Interferenze
Evidente il riferimento agli horror giapponesi anche se non riescono, nel caso volessero, a raggiungere appieno lo stesso livello di tensione. La sviluppo narrativo, casa infestata, si intuisce da subito e sembra un peccato perchè induce lo spettatore (diffidente) a credere di essersi già bruciato ogni possibile colpo di scena, invece il finale piace e stupisce. Unica pecca, sarebbe stato più efficace cambiare i piccoli dettagli d'arredo (tipo i flaconi di bagnoschiuma) per rendere più verosimile la distanza temporale tra le due strorie.
El m'è piasìit
Ladri! Rubinetti che si aprono e chiudono, fornelli che si accendono, caffettiere sul gas, tutto rubato da Glicine, ma ci passo sopra perchè avete fatto un bel corto. Ladri! Perchè c'è gente che qui non dice nulla ma altrove sostiene che vi siate arraffati immeritatamente un premio.
Per me invece ve lo siete meritati perchè l'altro montaggio sarà anche tecnicamente impeccabile, ma manca di anima, il vostro invece è l'essenza del corto.anonimo ha scritto:non puntavamo al miglior corto, ma QUESTO è senza dubbio il miglior montaggio
El m'è piasìit
Karol Wojtyla Memorial Crew - Bureau
Mi ha ricordato Brazil, uno dei film che amo e solo per questo non può non essermi piaciuto. Sullo sviluppo troppo rapido è già stato detto tutto, inutile aggiungere ovvietà. Buona la recitazione, ma La banda degli onesti vi bagna il naso. Solo perchè dai KWMC mi aspetto l'eccellenza faccio notare alcune piccole sbavature che ad altri avrei perdonato.
La cassa da cui esce la voce nella sala compilazione si vede poi nella sala d'aspetto.
Il modulo viene riposto nell'apposito contenitore piegato in quattro, ma i fogli consultati al momento della stipula del contratto non lo sono.
Sul finale si vedono i moduli compilati con sghiribizzi invece che parole.
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Gli incensurati di Cabot Cove - Frontali
Plagio da Il meraviglioso mondo di Amelie? No, se proprio, raffinata citazione. Complessivamente il miglior corto, non c'è dubbio, però mi è rimasta la sensazione che gli manchi qualcosa, se mai riuscirò a focalizzare cosa ve lo farò sapere. Il signore che guarda sbigottito il rapimento di Elisa avrebbe meritato un premio come miglior attore involontario. Azzeccatissima la colonna sonora.
El m'è pròpria piasiìt
Colletta 51 - 2012 odissea nello spazio
Tornano i Collettivoa 51 di La promozione, storia banalotta, realizzazione impeccabile ma freddina. Una serie di gag unite da un pretesto debole, alcune riuscite altre meno, qualche calo di ritmo qua e la, si risolleva nel finale grazie ad una battuta facile, ma efficace. Non ho colto il nesso con il tema dato.
El m'è mìia piasìit tròp
La Settima Arte - Interferenze
Evidente il riferimento agli horror giapponesi anche se non riescono, nel caso volessero, a raggiungere appieno lo stesso livello di tensione. La sviluppo narrativo, casa infestata, si intuisce da subito e sembra un peccato perchè induce lo spettatore (diffidente) a credere di essersi già bruciato ogni possibile colpo di scena, invece il finale piace e stupisce. Unica pecca, sarebbe stato più efficace cambiare i piccoli dettagli d'arredo (tipo i flaconi di bagnoschiuma) per rendere più verosimile la distanza temporale tra le due strorie.
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Ultima modifica di labbio il 06/06/2012, 11:56, modificato 1 volta in totale.
Tranquillo, penso a tutto io
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Non è una frisona
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riguardandolo noterai l'assurdità dell'inseguimento che si svolge in spazi distanti, ma evidentemente comunicanti, o meglio la mamma si muove in spazi che non sono quelli del figlio.
Vedasi in particolare il passaggio della mamma tra gli alberi, ma insomma... praticamente tutti gli spostamenti presuppongono continuità di spazi discontinui.
“Condividere saperi, senza fondare poteri”
Primo Moroni
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Per le casse mi spiace ma non hai visto la sala compilazioni nel suo totale quindi non puoi sapere se è uguale o meno alla sala d'aspetto.labbio ha scritto: ↑06/06/2012, 11:46Karol Wojtyla Memorial Crew - Bureau
Mi ha ricordato Brazil, uno dei film che amo e solo per questo non può non essermi piaciuto. Sullo sviluppo troppo rapido è già stato detto tutto, inutile aggiungere ovvietà. Buona la recitazione, ma La banda degli onesti vi bagna il naso. Solo perchè dai KWMC mi aspetto l'eccellenza faccio notare alcune piccole sbavature che ad altri avrei perdonato.
La cassa da cui esce la voce nella sala compilazione si vede poi nella sala d'aspetto.
Il modulo viene riposto nell'apposito contenitore piegato in quattro, ma i fogli consultati al momento della stipula del contratto non lo sono.
Sul finale si vedono i moduli compilati con sghiribizzi invece che parole.
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Per il resto hai ragione. Dettagli che a me stesso danno molto fastidio. Solitamente sono il primo a notare queste cose negli altri corti. Ma il D.E. S.I.C.A. è il D.E. S.I.C.A. e la perfezione non la si potrà mai raggiungere.
Sulla banda degli onesti...in effetti meritavano il premio come miglior interpretazione e non l'orgia degli Avengers. Purtroppo la giuria non capisce un c@xxo.
Labbio Santo subito!
Ultima modifica di Anonymous il 06/06/2012, 12:40, modificato 1 volta in totale.
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sul cambio dei flaconi hai perfettamente ragione!tra l'altro odio quando succedono queste cose..purtroppo è stata girata come ultima scena alle 4e15 del pomeriggio e dovevamo ancora fare musiche e montaggio,ci è proprio scappata.per quanto riguarda la tensione ti posso dare ragione ma van dette 2 cose: io considero iride (il corto del desica5) come il corto meno riuscito dei nostri 4,però io lo vedo come la prova generale per il corto di quest'anno e,secondo me,abbiamo fatto buoni passi avanti proprio sull'aspetto dell'atmosfera e della regia.poi che non generi la giusta tensione è vero,purtroppo non abbiamo fatto in tempo ad ottimizzare i volumi (cosa fondamentale in un corto come questo).Inoltre,complice la presenza di tanti corti divertenti,l'atmosfera del desica è sempre molto rilassata e lo spettatore secondo me non è molto disposto verso i corti che non siano divertenti.mi spiego meglio:sicuramente un lavoro fatto bene piace sempre,qualunque sia il genere ed il tema,quindi abbiamo tantissime colpe se il corto non ha avuto l'effetto che volevamo dargli,però dall'altra io stesso,dopo aver riso un sacco con i corti precedenti,ero meno predisposto a concentrarmi e a immergermi nell'atmosfera di un corto più serioso.voglio dire che anch'io,in sala,a parte gli ovvi limiti del corto stesso,ho avuto come l'impressione che stonasse rispetto all'atmosfera generale della manifestazionelabbio ha scritto: ↑06/06/2012, 11:46La Settima Arte - Interferenze
Evidente il riferimento agli horror giapponesi anche se non riescono, nel caso volessero, a raggiungere appieno lo stesso livello di tensione. La sviluppo narrativo, casa infestata, si intuisce da subito e sembra un peccato perchè induce lo spettatore (diffidente) a credere di essersi già bruciato ogni possibile colpo di scena, invece il finale piace e stupisce. Unica pecca, sarebbe stato più efficace cambiare i piccoli dettagli d'arredo (tipo i flaconi di bagnoschiuma) per rendere più verosimile la distanza temporale tra le due strorie.
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A John Felice DiLuglio piace Puccini.
Chi deve capire ha capito.
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Come uomo lavoro male.
Hell yeah!Poisonblack ha scritto: ↑06/06/2012, 15:39Inoltre,complice la presenza di tanti corti divertenti,l'atmosfera del desica è sempre molto rilassata e lo spettatore secondo me non è molto disposto verso i corti che non siano divertenti.mi spiego meglio:sicuramente un lavoro fatto bene piace sempre,qualunque sia il genere ed il tema,quindi abbiamo tantissime colpe se il corto non ha avuto l'effetto che volevamo dargli,però dall'altra io stesso,dopo aver riso un sacco con i corti precedenti,ero meno predisposto a concentrarmi e a immergermi nell'atmosfera di un corto più serioso.voglio dire che anch'io,in sala,a parte gli ovvi limiti del corto stesso,ho avuto come l'impressione che stonasse rispetto all'atmosfera generale della manifestazione
La penso esattamente come te.
No niente, non ce la faccio. Continuo a vedere una sequela di location differenti, elencate in ordine sparso, abbellita da scelte di montaggio divertenti e tecnicamente curate, ma non vedo la comunicazione. Però se te la vedi, mi fido.Q ha scritto: ↑06/06/2012, 12:36riguardandolo noterai l'assurdità dell'inseguimento che si svolge in spazi distanti, ma evidentemente comunicanti, o meglio la mamma si muove in spazi che non sono quelli del figlio.
Vedasi in particolare il passaggio della mamma tra gli alberi, ma insomma... praticamente tutti gli spostamenti presuppongono continuità di spazi discontinui.
Guarda che io spacco il pelo alle mosche, ma lo so che in 24 ore è impossibile concretizzare tutto quello che si ha nella testa. Un horror richiede molta più cura e molto più impegno, avete comunque fatto un buon corto.Poisonblack ha scritto: ↑06/06/2012, 15:39sul cambio dei flaconi hai perfettamente ragione!tra l'altro odio quando succedono queste cose..purtroppo è stata girata come ultima scena alle 4e15 del pomeriggio e dovevamo ancora fare musiche e montaggio,ci è proprio scappata.per quanto riguarda la tensione ti posso dare ragione ma van dette 2 cose [...]
Tranquillo, penso a tutto io
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eh ma io sono come te,quindi apprezzo che tu me lo abbia fatto notare per cercare di far meglio in futuro.figurati che,nonostante avessimo i minuti contati, ho passato tutta la mattina a rompere le balle alla squadra perchè secondo me la scena dello specchio andava evitata in quanto poco coerente a livello di narrazione...peccato che la scena che avrebbe dovuto sostituirla mi sia venuta in mente quando avevamo già terminato le riprese e non c'era proprio il tempo di girarla...
massimo rispetto labbio, ma se non vedi il senso degli spazi "comunicanti" di 2012 odissea nello spazio allora non dovresti vederlo neanche in Senza fondo dei roundhay garden production e in E se Pinocchio dicesse degli amigos y perros... e forse nemmeno in Frontali...
spazi comunicanti nel senso di collegati, non "che comunicano" (mentre in Liberator sermo dei blücher lovers ci sono spazi "che confessano" )
secondo me eh...
spazi comunicanti nel senso di collegati, non "che comunicano" (mentre in Liberator sermo dei blücher lovers ci sono spazi "che confessano" )
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Ma davvero la scena dell'albero vuole simboleggiare un buco spazio temporale e non è una semplice citazione della pur sempre efficace gag dei cartoni Warner?
Smeridave non te la prendere, non ho detto che non c'è, ho detto che a me non arriva. A Q si, a me no. È un dato di fatto.
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Se l'idea è quella che uscita da un ambiente la nonnina entra in altro senza soluzione di continuità a me proprio non arriva. Nella mia testa continuo ad immaginare che esista il percorso che dal punto A porta al punto B, anche se nel corto non si vede.Q ha scritto: ↑06/06/2012, 16:57massimo rispetto labbio, ma se non vedi il senso degli spazi "comunicanti" di 2012 odissea nello spazio allora non dovresti vederlo neanche in Senza fondo dei roundhay garden production e in E se Pinocchio dicesse degli amigos y perros... e forse nemmeno in Frontali...
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La scena dell'albero è incompleta per motivi di tempo, ma funzionava comunque: è la dimostrazione che la nonnina è in grado di spostarsi in maniera completamente assurda.labbio ha scritto: ↑06/06/2012, 17:05Ma davvero la scena dell'albero vuole simboleggiare un buco spazio temporale e non è una semplice citazione della pur sempre efficace gag dei cartoni Warner?
Smeridave non te la prendere, non ho detto che non c'è, ho detto che a me non arriva. A Q si, a me no. È un dato di fatto.
Non me la sono presa, il mio era un gesto di compassione verso chi non ci arriva.
C'è chi può e chi non può. Noi può.
Eggnente, per me rimane la storiella di una nonnina che prende una strada mentre il filgio (o nipote?), a causa dell'attesa impostagli dall'omiono con la paletta, la perde di vista e la cerca altrove. Ne devo dedurre che anche il figlio (o il nipote?) abbia il potere di traslare da un luogo all'altro.smeridave ha scritto: ↑06/06/2012, 17:33La scena dell'albero è incompleta per motivi di tempo, ma funzionava comunque: è la dimostrazione che la nonnina è in grado di spostarsi in maniera completamente assurda.
Non me la sono presa, il mio era un gesto di compassione verso chi non ci arriva.
C'è chi può e chi non può. Noi può.
Forse non è una questione di chi può e chi non può, ma di scelte estetiche. La musichetta che avete messo sotto non aiuta certe a darne un'interpretazione metafisica.
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"Non mi arriva" is the new "Mi fa cagare il c@xxo"
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- Iscritto il: 02/04/2008, 17:16
Ma... è un mio amico... io... io... non posso.BaroneBirra ha scritto: ↑06/06/2012, 16:05A John Felice DiLuglio piace Puccini.
Chi deve capire ha capito.