Lemmi belli

Dal greco = spazio aperto

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Apro un nuovo topic per condividere la bellezza di parole, termini, lemmi che sono belli, prima ancora che utili (che bele parole! come parla bene lei!).

Ne sento il bisogno dopo che oggi mi sono imbattuto nel termine inglese

PORTMANTEAU

Spoiler:
Per la precisione, mi ci sono imbattuto nella pagina wikipedia Tri-state area, in particolare:
The Huntington-Ashland metropolitan area incorporates towns in ten counties in Kentucky, Ohio and West Virginia. This area is sometimes referred to as “Kyova”, a portmanteau of the state abbreviations.
Non ha un bellissimo aspetto e suono?

In italiano portmanteau si può rendere con parola macedonia o con termini tecnici della linguistica, anche se credo che tutti useremmo il termine crasi, se dovessimo trovarci di fronte a una parola portmanteau.

A parte la bellezza del termine, approfondendo scopro che:
Wikipedia ha scritto:l'espressione portmanteau si deve a Lewis Carroll e appare per la prima volta nei dialoghi fra Alice e Humpty Dumpty in Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò.
Non è una cosa meravigliosa?

Inoltre:
Wikipedia ha scritto:Derivato dal francese porte-manteau (oggi in disuso nell'accezione linguistica, ma comune nel senso di attaccapanni), si riferiva a una grande valigia da viaggio con due scompartimenti. Stesso significato hanno la forma francese mot-valise e quella tedesca Kofferwort ("parola-valigia").
"parola-valigia" o, direi, "parola-baule", termine caro a chiunque abbia fatto parte della redazione di Lapisvedese

;)
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Faccio a meno di confermarti che, mentre leggevo il tuo post, fruendo dei link in ordine di apparizione, mi dicevo: «Ah, tipo le parole-baule che sceglievamo per Lapisvedese!».
Certamente portmanteau è una parola splendida, sì.

Per restare in ambito esterofilo, a me ha sempre fatto impazzire la delicatezza nell'allitterazione di daffodil, che in inglese indica il fiore della giunchiglia, o narciso (cha dà il titolo a un numero di Lapisvedese).
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Come leggo "daffodil" sono in Irlanda a rimuginare sul concetto di "erbaccia", mentre devo tirarne via parecchie per lasciare spazio appunto ai bravi daffodil, dei quali devo prendermi cura nella piccola fattoria dove sto lavorando. Anche a me piace questa parola, la trovo buffa, e ovviamente mi piace moltissimo questo topic! Mi sorprende assai che, avendo McA già postato, sia io la prima a sottolineare che:

Spoiler:
ovviamente approva anche lui:

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(Perdonatemi, non sono riuscita a resistere).

Detto ciò, la mia parola è "soothing"; mi piace il suo suono onomatopeico, e la sua etimo:
Online Etymology Dictionary ha scritto:soothe (v.)
Old English soðian "show to be true," from soð "true" (see sooth). Sense of "quiet, comfort, mollify" is first recorded 1690s, via notion of "to assuage one by asserting that what he says is true" (i.e. to be a yes-man), a sense attested from 1560s (and compare Old English gesoð "a parasite, flatterer"). Meaning "reduce the intensity" (of a pain, etc.) is from 1711. Related: Soothed; soothing.
Soothing è: dipingere coi pastelli a olio sulla carta velour. (8P)
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Un altro verbo anglofono che amo molto è overwhelm e lemmi conseguenti, overwhelmed e overwhelming.
Mentre l'italiano sopraffare mi suona sempre come portatore di una sfumatura violenta, di sopraffazione per l'appunto, l'inglese si presta di più alla forma passiva e al concetto di essere sopraffatti da qualcosa di bello, stupefacente, meraviglioso, travolgente.
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bootstrap

Proseguo l'elenco con un altro termine inglese, certamente foneticamente meno accattivante rispetto ai predecessori, ma dal significato ed etimo quanto mai affascinante, a mio parere.
Il termine bootstrap letteralmente ed originariamente indica la linguetta sul retro dello stivale che aiuta la calzata, l'inserimento del piede nello stivale.

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Nel XIX secolo si diffonde l'espressione "to pull oneself up by one's bootstraps", ovvero "sollevarsi tramite le linguette degli stivali", come metafora del cavarsela da soli senza aspettare aiuti esterni.

Nel romanzo "Le avventure del barone di Münchhausen", tra i tanti episodi inverosimili e bizzarri, c'è il racconto di quanto il barone, trovatosi bloccato in una palude con il proprio cavallo, si sarebbe cavato di impaccio sollevandosi da solo fuori dalla fanghiglia (nel suo caso tirandosi per la coda dei capelli).

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L'espressione si attesta definitivamente nel 1922 quando James Joyce la usa nel suo capolavoro Ulysses.

Negli anni '50 del secolo scorso infine, "bootstrap" è il nome dato al bottone che, nei primissimi computer, permetteva al programma cablato (nel senso letterale di programma determinato dalle connessioni fisse dei cavi) di leggere un ulteriore programma da un'unità esterna. Questo bottone permetteva al computer di ampliare le sue capacità di calcolo ed esecuzione.
Il processo è diventato poi automatico e via via più complesso, in una catena di programmi ed esecuzioni in cui ad ogni passo il programma più piccolo e semplice avvia l'esecuzione di un task più complesso, permettendo così al computer di "avviare sé stesso", un po' come se si stesse "sollevando tirandosi per gli stivali", appunto.
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Sesquipedale

Il suono mi piace molto, ma ho dovuto cercare il significato sul vocabolario:
dal latino sesquipedalis «di un piede e mezzo», ovvero figurativamente ampolloso ed esageratamente lungo.

Lemma bello perché sesquipedale è a sua volta un termine sesquipedale e sostanzialmente perfetto per le supercazzole.
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Transeunte

Tutto passa, tutto termina, ma nel frattempo è bello utilizzare un lemma come questo.
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Non lo avevo mai sentito e lo trovo peraltro seducente.
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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McA ha scritto: 04/11/2020, 19:00Per restare in ambito esterofilo, a me ha sempre fatto impazzire la delicatezza nell'allitterazione di daffodil, che in inglese indica il fiore della giunchiglia, o narciso (cha dà il titolo a un numero di Lapisvedese).
I've got you one reason more.



Buon Settacinquesimo Anniversario.
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Eta ha scritto: 05/09/2021, 14:24I've got you one reason more.
L'anno scorso feci apposta a non citare Mercury per l'ennesima volta, ma sono felice che l'abbia fatto tu: è chiaro che l'amore per daffodil sbocciò ascoltando I'm Going Slightly Mad.

Eta ha scritto: 05/09/2021, 14:24Buon Settacinquesimo Anniversario.
05/09/1946 ❤️ 05/09/2021

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McA ha scritto: 05/09/2021, 16:00L'anno scorso feci apposta a non citare Mercury per l'ennesima volta, ma sono felice che l'abbia fatto tu: è chiaro che l'amore per daffodil sbocciò ascoltando I'm Going Slightly Mad.
Leggendo la tua risposta realizzo che quando postasti il lemma tempo fa, già volevo citare I'm Going Slightly Mad, e forse non lo feci ma ne parlammo in chat. Ovvio che ti sbocciò così, splendido. Io invece vedendo quella citazione su Instagram, non mi ricordai del brano. Beh, bene, molto tenero vedere che tutt'e due in qualche modo proviamo a non citare Freddie sempre, ma poi

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e quindi noi non possiamo che

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OK, VEDIAMO DI MOLLARE ANCHE UN BEL LEMMA IN CORNER CHE SICURAMENTE NON C'ENTRI NULLA CON QUANTO SOPRA.

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::)

VVB
McA ha scritto: 04/11/2012, 12:30Senso di completezza a manetta, e solito mix di sentimenti.
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Pensavo di averlo già postato nella vita, ma a quanto pare no:

SCHADENFREUDE
Schadenfreude [ˈʃaːdənˌfʁɔʏdə] è un termine tedesco che significa “piacere provocato dalla sfortuna (altrui)” e può essere tradotto con “gioia maligna”, “soddisfazione cinica”.
Il concetto è veramente meschino, ma chi non l'ha provato?
Inoltre il lemma ha proprio un bel suono e soprattutto: che bello che esista un termine per definire un concetto simile!
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AGOTADO

In spagnolo vuol dire esausto / esaurito / spremuto e soprattutto in Argentina viene usato come esaurito nel senso di "sold out", tutto esaurito.
Fechas agotadas (date sold-out) è la scritta che qualunque artista, produttore, gestore di locale, organizzatore eventi sogna di esporre.
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CITERIORE

ovvero l'opposto di Ulteriore
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AMARCORD

s. m. [voce romagn., propr. «io mi ricordo», dal titolo dell’omonimo film del 1973 di F. Fellini]. – Ricordo, rievocazione nostalgica del passato: quando ci siamo rivisti abbiamo fatto un lungo amarcord.
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SPECIMEN

che vuol dire genericamente "campione", ma alla fine è sempre una roba da freak show.
Ed esiste anche in italiano, dal momento che deriva dal latino.
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Una parola molto bella, con un'etimologia probabilmente inventata a posteriori ma molto suggestiva, è l'internazionale bistrò, all'italiana, o bistrot alla francese.
Secondo una versione non ufficiale, deriverebbe dalla parola russa быстро / bystro, che in russo significa presto / velocemente.
Questo perché i viaggiatori russi che nel XIX secolo attraversavano l'Europa in treno, dovevano approfittare di ogni fermata nelle stazioni intermedie per ristorarsi e rifocillarsi, ma sempre con quell'ansia di essere serviti e consumare in fretta, prima che il treno ripartisse.
Quindi nelle stazioni ferroviarie europee nacquero questi ristorantini con poche pretese, ma dal servizio veloce, veri e propri fast food, al servizio dei passeggeri, sulla spinta della domanda di mercato del viaggiatore russo:
- Presto, presto! Bistrò, bistrò!
- Prego, se vuole mangiare e bere prima di tornare in carrozza, si accomodi da questa parte.


NdA: lemma che volevo segnalare da tanto tempo, forse anni, ma che requpero solo oggi, stimolato dall'essere in viaggio in treno verso Roma.
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OBNOXIOUS

Obnoxious, che in inglese significa odioso, è un lemma che mi piace proprio come suono e costruzione.
Apre con un bell'OB che riempie la bocca come oblò, obama, obliterare, obitorio...

Spoiler:
(obitorio infatti mi è sempre sembrato un significante profondamente sbagliato per il significato, odioso, che esprime.
Poi obnoxious continua con un duro knocks che richiama il knock-out, knocking on (heaven's) door, fort knox...
E infine termina con uno ius che fa molto roma antica, medioevo ecc.

Ricomponendo elementi così diversi, esce un OBNOCSCIUS che fa utilizzare tutta la fisiologia del linguaggio umano, gola-cavo orale-lingua-denti, in un'altalena di suoni e movimenti che riempie prima e sibila poi un termine dal suono quasi esoterico e tutt'altro che odioso.
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Q ha scritto: 02/12/2023, 18:17Obnoxious, che in inglese significa odioso, è un lemma che mi piace proprio come suono e costruzione.
È sempre piaciuto molto anche a me e ricordo perfettamente la prima occasione in cui me lo trovai davanti: una videocassetta sui Sex Pistols, che in quel momento non comprai, alla Telco.
Ricordo anche che ne intuii il significato dal contesto, immaginando che volesse dire fastidiosi, anche per analogia con gli altri due aggettivi che li definivano, cioè arroganti e oltraggiosi.
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NEVERTHELESS ma solo se abbinato alla mia traduzione CIONONDIMENO o NONDIMENO
perché la traduzione più accreditata TUTTAVIA sminuisce il lemma eminentemente british.
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