Sono d'accordo.Q ha scritto: ↑27/01/2009, 17:08il pregio maggiore è rappresentato dalla storia in sé, talmente incredibile e al contempo universale da sembrare inventata e soprattutto dal fatto che la narrazione si concentra non sul cantante dei Joy Division, ma su un ragazzo dotato di una sensibilità estrema unita a un'ambizione smisurata con il quale diventa difficile non empatizzare.
Gli aspetti tecnico-formali rendono il film cool (stile free cinema).
Ma la narrazione li supera, restituendo semplicemente un film molto bello e toccante.
Spero che ci sia stata una forte opera di drammatizzazione, cioè spero che Ian Curtis non abbia davvero sofferto così nella sua vita. Personalmente ho empatizzato parecchio col protagonista.
Inoltre il film mi porta a cercare di conoscere meglio i Joy Division, forse proprio perché vengono approfonditi relativamente poco. Questo, anche se non è quasi mai un obiettivo dichiarato in partenza, è uno degli effetti positivi della visione di un bel rock movie.