Ieri, mia sorella Mary è andata a Milano – al festival I Days all'Ippodromo SNAI San Siro – a vedere Sum 41 e soprattutto Avril Lavigne, sua artista del cuore dall'infanzia. Prima dei due headliner (e prima che Mary arrivasse in loco) hanno suonato anche i Simple Plan, altra band storica del pop punk anni Duemila.

Nell'ovvio marasma di persone riunitesi, Mary, pur arrivando nel tardo pomeriggio, ha preso posizione ben davanti, in zona palco, grazie a un pass fornitole da un conoscente che aveva un qualche ruolo nel festival. E già questo mi avrebbe portato a scrivere. In questo caso, però, si alza l'asticella dello scontro e dei punti rock'n'roll: il pass Staff Stage con tanto di nome e cognome di mia sorella era falsificato, per consentire al sangue del mio sangue di entrare davanti anche nel caso non fosse stato presente il tizio con cui è entrata. Questo perché quei deficienti dell'organizzazione lesinano sugli accrediti (in generale sono dei ladri disumani, è giusto cercare di fotterli).
Infatti Mary ha fotografato il pass finto a imperitura memoria, ma ha poi dovuto restituirlo.
E quindi s'è beccata tutto il concerto là davanti, senza aver titolo per farlo.
Capolavoro strategico e consapevolezza assoluta: sì, ella è mia sorella.