Nonnismo millenario, nonnismo contemporaneo

Dal greco = spazio aperto

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stella ha scritto: Perchè la qualità più gettonata nel mondo del lavoro se sei giovane è la fottutissima UMILTA'?
Perchè i giovani devono sempre pagare per questo loro essere giovani?Hanno forse qualche colpa?
Perchè le generazioni dopo devono pagare per transfert inflitto sadico le sofferenze di quelle prima?
Perchè bisogna fare gavetta strisciando nel fango supplicando soffrendo prima di avere uno stipendio decente?
Perchè non vengono sfruttate le idee nuove e non si mandano a quel paese tutti quei vecchiardi supponenti?
Perchè "il futuro è nostro" e non il presente?
Perchè sono giovane?Non sono così giovane!

Questo posto da "perplessità è diventato "fanculo."
:P
Vitellozzo ha scritto: Bè, è così da migliaia di anni.
Da questi interventi scaturiti nel topic adiacente "Perplessità assortite" vorrei porre all'attenzione di tutt* il problema della discriminazione per anzianità imperante da secoli nelle vite delle giovani e dei giovani di tutto il mondo.

Vivere oltre i quarant'anni è veramente poco dignitoso come diceva Dostoevskij?
Sulle posizioni di Gaber i vecchi bisogna veramente ammazzarli da bambini?
L'arroganza dell'anziano è giusta? E' sbagliata? L'esperienza l'hanno veramente solo i "vecchi", le "vecchie guardie" ed i "saggi canuti e decrepiti"?

Che ne pensate?
Oh Bucaiola! Tu mi tradisci! Tu dici "VENGO!" e invece tu pisci!
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Il nonnismo e' necessario. Scagli la prima pietra chi non ha mai fatto in vita sua il "nonno": o con cattiveria o senza.

Quando ero al liceo ogni giorno prendevo l'autobus... i novelli stavano in testa, i nonni in coda: negli ambitissimi ultimi posti dell'autobus... tutti i novelli ogni mattina, tra un sopruso ed un'altro, sognavano il giorno in cui avrebbero poggiato il çul° sul trono. I novelli dovevano subire i nonni (gomme lanciate in avanti dagli ultimi posti, insulti, barzellette dove i nomi generici venivano sostituiti con nomi e cognomi, quaderni dei novelli lanciati dai finestrini, 'u cappottu [ovvero un nonno che all'improvviso copre a caso la testa di un novello con il propio giubbotto mentre gli altri nonni gli danno pugni in testa]). Inoltre solo i nonni potevano fumare sull'autobus, tutti gli altri dovevano soffrire una corsa al tabacco e non ho mai visto un controllore o un autista rimproverare un nonno che fumava... dopotutto anche loro -ai loro tempi- erano stati novelli e nonni.
Io, essendo stato bocciato un anno, ho avuto il privilegio di essere un nonno per ben due anni... e confesso che, quando mi rendevo partecipe di cio' che un novello temeva per tutto il viaggio, sentivo addosso una grande responsabilita': far patire ai novelli quello che avevo patito io per farli crescere. Lo facevo con un pizzico di sadismo... ma anche con amore. Adesso quando torno a casa e incontro per strada un mio nonno lo saluto con rispetto, perche' vedo nei suoi occhi quello che ho fatto e passato anche io... quando vedo invece un novello che ha subito anche me da nonno forse lo saluto con molto piu' rispetto, perche' so che ha sulla testa anche i miei pugni... e non me li rinfaccera' mai, anzi me ne sara' grato. Ed io ne sono orgoglioso.

Forse ho esagerato... ma io sono cresciuto cosi'... e penso che il nonnismo sia naturale... e necessario, e -purtroppo- lo vedo ogni giorno in qualsiasi cosa faccia.
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Panda ha scritto: Il nonnismo e' necessario. Scagli la prima pietra chi non ha mai fatto in vita sua il "nonno": o con cattiveria o senza.
Non scaglio una pietra, non ne sono capace. Tiro solo sanpietrini io. ;)
Panda ha scritto:Quando ero al liceo ogni giorno prendevo l'autobus... i novelli stavano in testa, i nonni in coda: negli ambitissimi ultimi posti dell'autobus...
Già pure io...solo per il fatto di salire su un mezzo di trasporto ero furibondo tutte le mattine. Personalmente sono sempre stato silenzioso, taciturno ed incazzato (tranne con la gente a cui davo confidenza).

Il terzo mese che prendevo l'autobus si avvicinarono tre "nonni - testa calda". Iniziarono a darmi confidenza come se fossi la loro madre...mi bastò estrarre il serramanico Madving automatico, passai 5 anni tranquilli. Io mi facevo i miei, gli altri i loro. E così ho sempre fatto. Le paternali le dò a voce, chi non le ascolta non c'è bisogno di picchiarlo, si fotte con le sue mani.

Vivi e lascia vivere, tu non tentare di picchiarmi e ti tieni tutte e dieci le dita.
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«Prima sei troppo giovane, poi sei troppo vecchio. Ci sarà un momento, in mezzo, in cui devi correre»
(citazione a memoria da 'Turnè' di Salvatores)
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Dal mio punto di vista non esistono né vecchi, né giovani, né maturi, ma solo uomini (ed ovviamente donne). Ognuno porta la propria esperienza, la mette in cantiere con le altre, poi chi ha maggiore esperienza in quel campo corregge, "smussa" le idee più acerbe.

Ho conosciuto alcuni professori universitari che consideravano gli studenti loro pari, ci mangiavano insieme, ci discutevano, ma sempre in rapporto paritario.

Poi esistono coloro che non sono sicuri di ciò che dicono, ed in virtù di una sedicente anzianità pretendono di essere lodati ed ammirati mitragliando merdate. Beh io su quegli anziani ci cago.

Se parlo di informatica, tu vecchio ascolti, non dici "tra qualche anno nessuno userà più internet" altrimenti te ne vai beatamente a fare in çul°.
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e' bello sentire dire certe cose... vuol dire che c'e' gente che nello stato ci crede.
Peccato che e' ignara che quelle organizzazioni che non riconoscono lo stato sono molto piu' presenti qui -ma ben nascoste- che altrove, come molti credono, alla luce.
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Panda ha scritto: Io, essendo stato bocciato un anno, ho avuto il privilegio di essere un nonno per ben due anni... e confesso che, quando mi rendevo partecipe di cio'

Forse ho esagerato... ma io sono cresciuto cosi'... e penso che il nonnismo sia naturale... e necessario, e -purtroppo- lo vedo ogni giorno in qualsiasi cosa faccia.

A parte tutto, ciò che dici mi fa venire gli spasmi allo stomaco.




Non credo del nonnismo, mi fa schifo cpafdrinoome ogni cosa di stile mafioso, che si basa su soprusi e ignoranza.
Infatti il mafioso non a caso è il "padrino"...proprio per sottolineare una simbolica maggioranza d'età e, di conseguenza, di saggezza.
Ultima modifica di .ferro il 04/05/2006, 10:29, modificato 1 volta in totale.
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Probabilmente sono vittima di un misunderstanding; l'argomento del thread era una critica goliardica sulla "geriatricrazia" storica (il guadagno istituzionale di diritti e credibilità con l'avanzare dell'età) o sul "nonnismo" inteso come maltrattamento delle "burbe" in ambienti socialmente strutturati come una caserma piuttosto che una scuola?
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
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.ferro ha scritto: Probabilmente sono vittima di un misunderstanding; l'argomento del thread era una critica goliardica sulla "geriatricrazia" storica (il guadagno istituzionale di diritti e credibilità con l'avanzare dell'età) o sul "nonnismo" inteso come maltrattamento delle "burbe" in ambienti socialmente strutturati come una caserma piuttosto che una scuola?
si, io avevo capito.. ma se ci pensi bene sono un pò gli stessi concetti che tornano..
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No, mi hai frainteso, non ho capito io l'argomento. Perchè stavo per fare un post sulla mia prima interpretazione ma poi mi sono bloccato data la piega che ha preso il discorso.
Ai miei occhi l'argomento è ben diverso, il nonnismo è esercitato da persone con una differenza di età risibile ed è una esasperazione che vuol far pesare i pochi mesi di differenza, pensa ai militari in congendo contro i neo-precettati.
L'eredità storica che ci porta a dare (forse) maggiore credibilità con l'avanzare dell'età ha delle basi diverse e decisamente più ponderate.
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione, staremmo tutti saltando in sale oscure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva......
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.ferro ha scritto: l'argomento del thread era una critica goliardica sulla "geriatricrazia" storica (il guadagno istituzionale di diritti e credibilità con l'avanzare dell'età) o sul "nonnismo" inteso come maltrattamento delle "burbe" in ambienti socialmente strutturati come una caserma piuttosto che una scuola?
Se si possono tirare in ballo entrambe le componenti sarebbe meglio.
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a scuola ho cercato di crocifiggere un compagno negli spogliatoi della palestra. però lui era più grande di me. è da considerare nIpotismo?
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viciousburger ha scritto: a scuola ho cercato di crocifiggere un compagno negli spogliatoi della palestra. però lui era più grande di me. è da considerare nIpotismo?
no è da considerare sotto varie ipotesi:
a- estremismo religioso che ha portato un giocvane schiavo dell' oratorio a piazzare un simil crocefisso anche negli spogliatoi
b- estrema esuberanza sadica di adolescente pieno di ormoni
c- il tipo che era piu grande di te era lo sfigato della scuola
roveretooooooooo!
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B e C.
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anarquista ha scritto: Se si possono tirare in ballo entrambe le componenti sarebbe meglio.
"Potessero"....  ::)

All'ITIS sono diventato "Nonno" già in seconda....

Al terzo anno di Terza avevo 4 anni in più dei miei compagni di classe.
Però ero un Nonno buono : Le mie Burbe erano solo MIE e guai al nonno che le toccava o applicava il nonnismo su di loro....

Certe volte credo che se non avessi abbandonato nel '92 mi avrebbero fatto "Preside ad Honorem".....
Non esistono domande stupide. Solo le risposte possono esserlo.
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Kappo ha scritto: "Potessero"....  ::)
Cadono anche gli eroi sulla grammatica  :-[

Scusatemi...
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viciousburger ha scritto: B e C.
Via i crocefissi dai locali pubblici anke quelli viventi