Sta nel mezzo..
Nel senso, l'ho preso sulla fiducia perchè l'autore non è il primo pirlino della scuola Federico Moccia.
Il titolo, concordo con te, evoca un po' pattume.
In realtà ironizza sulla tendenza a rendersi infelici sempre e comuque..
Della serie: non sto bene se non sto un po' male.
Il tema, però, è trattato tutt'altro che superficialmente, con diversi riferimenti alla psicologia e ad illustri esempi della storia della letteratura.
Per nulla male.
è un fumetto, ma l'ho considerato più vicino ad un libro
L'Eternauta di Héctor Oesterheld e Francisco Solano Lopez
semplicemente straordinario, mi ha coinvolto tantissimo fino a diventare una droga...
qualcuno di voi l'ha letto? commenti?
Ultima modifica di Prezza il 24/09/2006, 20:25, modificato 1 volta in totale.
Non riporto solo i libri per gli esami, quello di Paci infatti non è in nessun c@xxo di esame, e neanche "Dialettica dell'illuminismo", che è un gran libro che mi ha fatto diventare hegelomarxista convinto.
La scuola fenomenologica è per definizione quanto di meno dogmatico ci possa essere al mondo, infatti se ci fai caso è una delle correnti filosofiche più longeve e vigorose che ci siano, ma contemporaneamente tutti i grandi si sono distaccati da Husserl. Ed è per questo che la fenomenologia rappresenta il futuro dell'Europa, in quanto farà diventare il filosofo funzionario dell'umanità!!!
SCISSIONE SCISSIONE!!!
Vogliamo solo McA! Vogliamo solo McA! Vogliamo solo McA...
Richard P. Feynman: "il senso delle cose"
un ciclo di conferenze sul senso della scienza e della conoscenza.
moooolto bello e interessante.
feynman (oltre che aver ricevuto il nobel per la fisica nel '65) era un grande intrattenitore e ciò si riflette nella prosa scorrevole e divertente del libro.
Figga che bello (gasta fuck): il pregio è proprio la conclusione, come del resto di tutti i suoi libri.
Questa notte mi ha aperto gli occhi mi aveva lasciato l'amaro in bocca: c@xxo, dagli un finale decente; la famiglia winshaw mi ha fatto ostiare, ma però...carina l'idea del finale assurdo, mah; questo, quasi quasi avrei applaudito da solo.
Non c'è niente da fare, sicuramente il mio contemporaneo preferito, anche prima di Pennac e Ammaniti.