Era da un po' che sul sito dei Radiohead campeggiava la parola AUTONOMIA, sì, proprio così, facendoci scervellare su cosa mai avrebbero tirato fuori dal cappello 'sti imprevedibili mezzi geni. Ed ecco la risposta...
La Stampa ha scritto:Si chiamerà “In Rainbows”, sarà reso disponibile mercoledì 10 ottobre e segnerà l’alba di una nuova era per l’industria musicale. E’ il nuovo album dei Radiohead. Con un colpo a sorpresa, la band inglese ne ha annunciato l’uscita con appena dieci giorni d’anticipo e con modalità di distribuzione rivoluzionarie. Per ora l’album sarà venduto solo attraverso il sito Internet www.radiohead.com in due formati: versione fisica di lusso (2 cd + 2 vinili) a circa 60 euro oppure versione digitale in download a un prezzo libero, scelto personalmente dai singoli utenti.
Che i Radiohead stessero preparando qualcosa di speciale era nell’aria. Dopo la fine del lungo contratto discografico con la Emi, la band di Thom Yorke non si è affrettata a cercare un’altra etichetta. Ha preferito suonare qualche concerto ed entrare in studio a registrare il nuovo album, raccontandone la gestazione attraverso foto e pensieri pubblicati su un blog. Un approccio moderno che viene ora confermato dalla strada “no label, no shop, no price” scelta per il nuovo album: nessuna etichetta con cui pubblicare il disco, nessun negozio fisico dove venderlo (almeno per ora) e nessun prezzo definito.
Così come si presenta, l’esperimento “In Rainbows” sembra perfettamente calibrato per venire incontro a entrambe le categorie in cui si stanno dividendo gli ascoltatori musicali: da un lato lo zoccolo duro degli appassionati-feticisti-collezionisti, disposti a spendere una cifra robusta (40 sterline, spese di spedizione comprese) per mettere le mani su un cofanetto deluxe (nella cifra è compreso anche il download dei brani, da ascoltare in attesa che arrivi il pacco postale). Dall’altro, la massa del pubblico di Internet, abituata a scaricare tonnellate di MP3 quotidiane, a cui si offrono i brani digitali e si lascia persino decidere il prezzo dell’acquisto. Apparentemente senza limite. Noi abbiamo provato con la modica cifra di due sterline (più 45 pence di commissione sulla carta di credito) e l’ordine è stato immediatamente accettato. Nei prossimi giorni riceveremo una password per effettuare il download a partire dal 10 ottobre. Il sito non specifica il formato dei brani digitali, se sono MP3 e se sono protetti da DRM.
Per i Radiohead, un’operazione del genere vuol dire mantenere il controllo totale sulla propria opera e sui relativi introiti economici, senza passare attraverso a una casa discografica ma anche aggirando distributori digitali come iTunes o Amazon MP3. E’ il mito della cosiddetta “disintermediazione” che diventa realtà. Per il pubblico la novità è doppia: c’è la consapevolezza di poter pagare direttamente la band e l’incredibile possibilità di scegliere il prezzo di un prodotto. Per le etichette discografiche è invece un nuovo campanello d’allarme. “Se la migliore band del mondo vuole andare avanti senza di noi, qual è il futuro del business musicale?”, si chiede il rappresentante di una major europea sul sito del Time. “E se tu puoi pagare quanto vuoi per la sua musica, perché accetteresti di pagare 13 dollari o anche solo 99 centesimi per quella di qualcuno che ha meno talento?”.